domenica 25 aprile 2010
Vivès + Moccia.
L'intervista al giovanissimo (e già assai bravo) autore francese Bastien Vivès raccolta dal nostrano Roberto Recchioni e pubblicata sul suo blog, mi da lo spunto per una riflessione molto personale, che - per l'appunto - preferisco fare qui in casa mia, piuttosto che in quella sede. Durante la loro chiacchierata, Vivès parla del suo prossimo impegno editoriale, e cioè l'adattamento a fumetti di "Tre metri sopra il cielo" di Federico Moccia, in prima battuta per il mercato francese (ma non riesco a non immaginare un'immediata pubblicazione italiana - che so? - in una co-edizione Black Velvet/Feltrinelli?); aldilà del fatto che non riesco davvero a capire cosa possa trovare di interessante nei "personaggi" o nel "ritmo" di suddetto romanzetto per adolescenti cerebrolesi, la questione è un'altra.
Ora, sia chiaro, non sto mettendo in discussione la bontà dei disegni di Vivès (che probabilmente manterranno il loro standard abituale, cioè elevato) ma proprio il nostro caro Moccia nazionale, che ovviamente - da autore? da soggettista? da sceneggiatore? - ne trarrà il suo bel compenso + relativi diritti d'autore. Allora ecco che io MI RIFIUTO, anche acquistandone una solo copia, di dargli uno solo dei miei euro, di ALIMENTARE con essi un percorso (e un mercato) che personalmente ritengo l'antitesi del romanzo, della scrittura, della narrativa, dell'editoria e - non ultimo - della comunicazione sociale. Si, proprio quel messaggio/modello che sta tirando su un'intera generazione lobotomizzata da quel genere di stronzate (e non solo).
E' lo stesso atteggiamento pregiudizievole con il quale io - che sono ancora uno di quelli che acquista CD musicali - non comprerò MAI il disco di un'artista che esce da "X-Factor", da "Amici" e/o da qualsiasi altro talent show televisivo! E' una scelta assoluta, fatta a prescindere, a priori. Non me ne frega veramente NIENTE se abbiano telento o meno (che su questo benedetto "talento" mi sono pure già abbondantemente espresso); da me non avranno un sola copia venduta in più nelle loro ridicole classifiche F.I.M.I.
Faccio un altro esempio, ben più estremo.
E' come andare con una prostituta. Può esserti capitato anche una sola volta in tutta la tua vita E puoi anche pensare (autoassolvendoti): "In fondo che male ho fatto?". Tu sei un adulto consenziente, lei pure (sempre che non sia minorenne, ma questa è un'altra storia). C'è stata una semplice e chiara transazione economica, una prestazione mercenaria tra due persone in grado di intendere e di volere. E' vero. Ma con quella sola volta, tu hai alimentato il mercato della prostituzione. E puoi raccontarmi quello che ti pare, ma le chiacchiere stanno a zero. Quella tua sola volta, come per la copia di un solo libro, va moltiplicata per dieci, cento, mille, diecimila volte in tutto il territorio nazionale.
Tieni conto anche di questo, cazzo!
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2 commenti:
In uno dei 25 aprile più neri della storia repubblicana, mi fa piacere ritrovare uno S3keno incazzato e maturo ;)
Daje Ste, sempre combattivo.
P.S. : non hai ancora trovato la citazione sul tuo biglietto d'auguri, se vuoi ti do la soluzione!
In effetti la citazione esatta non l'ho colta, Luca. ma trattandosi di porte di corno e d'avorio, a livello puramente evocativo devono avere a che fare con il Regno dei Sogni, quindi deve esserci "Sandman" di mezzo... uhm?
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