venerdì 31 agosto 2007

Blog/querela.


Ieri mi è arrivata una comunicazione iscritta dei Carabinieri (che evidentemente erano passati da casa, senza trovarmi) dove si diceva che dovevo presentarmi oggi al loro Comando per "motivi di giustizia".
Stamattina sono andato a sentire di che si trattava: sono stato querelato da una persona per un post pubblicato su questo blog!!!
(ovviamente non vi dirò CHI è stato e in merito a QUALE post... quindi Ottokin mi raccomando acqua in bocca, tu che lo sai già).
Beh, che dirvi?

Mi auguro possiate capirlo (almeno in parte) ma non so come altro dirlo: c'è un non so che di accattivante e di autocompiacente nel ricevere una querela per qualcosa che hai scritto.
C'è un senso di azione e reazione.
Tra te che scrivi qualcosa, affermando la tua esistenza, e un'altra persona che reagisce (anche esagerando, ma forse solo per rabbia), che esiste anche lei.
C'è un senso di vita VERA fuori dagli schermi dei nostri computer e da quella manciata di pollici che definiscono lo spazio virtuale dei nostri blog.
Si, insomma, tutto sommato è qualcosa che in fondo mi piace.

• Di certo qualcosa di assai più movimentato del "nostro" caro mondo editoriale a fumetti, dove puoi scrivere di tutto, disegnare di tutto (magari anche massacrare il Papa, vero Di Nocera?) ma lì fuori continua a non cagarci nessuno!!!

martedì 28 agosto 2007

E beccati 'sto pippone!!!


A settembre sono 10 anni che ci conosciamo, e - che io ricordi - non abbiamo MAI discusso e/o litigato.
Anche perchè di fatto sei un bravo ragazzo, simpatico, cordiale, spiritoso, decisamente buono. Detta così, assai migliore di me.
Eppure, ieri sera è successo. Sarà forse iniziata perchè mi sono RIFIUTATO di scaricarti con il mio muletto "Una mamma per amica" in lingua originale (che poi, cazzo, saranno tipo 24 puntate per almeno 5 serie, roba che ci metterei da qui a Natale!!!) dicendoti - spiritosamente, secondo me - che lo facevo per "educarti", che fa male alla salute vedere troppe di quelle cazzate per teenegers. Probabilmente hai rosicato.

Ora, però, aldilà di qualsiasi causa scatenante, il punto focale è stato un altro.
Cioè (come sempre) l'Ammerika e tutti quelli che: "Come si vive bene in Ammerika".
Che magari ci sei stato qualche giorno in vacanza (quindi da turista, e con il portafoglio bello pieno) ma "quanto è bella l'Ammerika, come ci si vive bene, altro che l'Italia!!!" e via con 'ste minchiate di chi non si è MAI fermato un attimo ad analizzare a fondo questo Pease, questa superpotenza economica che ha fatto del capitalismo e dell'imperialismo la propria bandiera, che - per un'autorità superiore di cui si è investita da sola - invade altri nazioni, detronizza dittatori, bombarda città e civili, legittima guerre in nome della libertà, della giustizia, della democrazia. No, no, non del petrolio.

"Ma che ne sai tu? Che non ci sei nemmeno mai stato" - mi hai detto - "Che per quattro cose lette su internet credi di sapere tutto!!!".
Mentre tu, come grande fonte del tuo sapere, hai un professore dell'università che ha vissuto quattro anni a New York.
Cioè, capisci?
Un italiano, peraltro benestante, che ha vissuto QUATTRO anni a New York (probabilmente senza mai uscire da Manhattan)... ecchecazzo, in effetti davanti a cotanta profonda conoscenza della cultura ammerikana, dovrei starmene zitto. Cioè, accidenti, tu conosci UNO che ha vissuto a New York... WOW, ti rendi conto?!?

Non importa che io nella mia vita abbia conosciuto newyorkesi nati e cresciuti lì, non italiani "in trasferta" con il loft a Soho o l'albergo pagato dall'azienda. Non importa che io nella mia vita abbia viaggiato un botto, confrontandomi e cercando di capire le culture diverse dalla mia, e tu sia uscito due volte dal Raccordo Anulare (e senza navigatore in macchina, sei capace di perderti tra casa tua e casa mia, cioè 7 kilometri di strada). Non importa che io sia cresciuto a suon di controcultura e controinformazione (eh si, perchè la rete serve anche a questo, non solo a spostare cargo da un pianeta all'altro, sai?), Manifesto, Repubblica ed Internazionale (d'accordo, magari sforando anche nel fazioso, non lo nego) invece che leggendo il Corriere dello Sport. Non importa che magari abbia diretto per qualche anno un mensile dedicato ad una cultura che spesso viene definita "la CNN dei neri", che abbia conosciuto, incontrato e parlato con gente decisamante COLTA come KRS-One, Chuck D (Public Enemy), Afrika Bambaataa, The RZA o Grandmaster Flash, intervistandoli, cenendoci insieme, confrontandomi con loro, ma anche con altri ragazzi che - senza essere "famosi" - in quelle strade ci ballano, ci dipingono, ci suonano, ci VIVONO.
No. Tutto questo non importa.
'Sti negri, che sono SOLO il 13% o poco più della popolazione ammerikana (come dire una quarantina di milioni), che cazzo ne sanno pure loro, eh? Se chiedi a Bush, ti dice che stanno tutti bene e che con 'sta storia del rap hanno rotto le palle. Anche se non mi risulta (nemmeno dalla rete) che Bush abbia mai vissuto nel Bronx, nel Queens, nel South Central o a Compton.
Varrebbe anche per ispanici (messicani, portoricani, etc.) o asiatici (cinesi, indiani, musulmani, etc.) ma tanto la controcultura e la controinformazione in Ammerika la fa il governo, vero? La fa la destra democratica e/o repubblicana, vero? La fanno i bianchi anglosassoni protestanti che - pur non essendo nemmeno più la maggioranza della popolazione del Paese - detengono ogni posizione di potere, vero?
Non esistono periferie/ghetti nelle città ammerikane. Non esistono projects. Non esistono questioni razziali. Non esiste disoccupazione. Non esiste povertà... "in Ammerika si vive bene"!!!

Certo.
Se sei bianco, benestante, hai una casa, un lavoro, un'assicurazione sanitaria.
Ma io non ci sono mai stato, quindi cosa cazzo ne so?
Solo perchè magari leggo testi come "American Dream" di Jason DeParle (giornalista del "Times", nonchè Premio Pulitzer) invece che l'utlimo romanzo di John Grisham... o solo perchè magari mi vedo i film di Singleton o di Moore invece che "Una mamma per amica"... eh già, che cazzo ne so?
37 milioni di cittadini americani sulla soglia del livello di povertà sono solo numeri che leggo in rete.
45 milioni di cittadini americani senza assicurazione sanitaria sono solo altri numeri buttati lì per spararla grossa.
Ma "in Ammerika si vive bene", eccerto!!!

E grazie al cazzo: vai in agenzia, ti fai due biglietti A/R per New York, prenoti un bell'albergo nel centro di Manhattan con finestra sul Central Park, te ne vai a spasso per la Quinta Strada, per Time Square, per centri commerciali, mangi quando hai fame, bevi quando hai sete, vai a visitare la Statua della Libertà e Ground Zero, fai un sacco di belle foto, bal bla bla...
Ma un newyorchese su cinque è povero. C'è scritto questo sulla tua Lonely Planet?
Probabilemnte no, tanto la guida non ti manda a visitare i posti dove vive questo questo quinto dei cittatini della Grande Mela.
E un quinto di 8 milioni di abitanti sono più di un milione e mezzo di persone, sai?
Ma "in Ammerika si vive bene", altro che Roma!!!

Allora io non ne so un cazzo, d'accordo.
Ma tu accendi il cervello prima di dare fiato alla bocca.
Accendilo, prima che la televisione - e il modello americano che ti propone con i suoi telefilm WASP - te lo fotta del tutto!!!

"Le statistiche rilasciate il mese scorso dall'ufficio governativo del censimento mostrano che il numero di persone finite nella trappola della povertà è improvvisamente aumentato. Mentre sparisce la classe media, il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia ufficiale della povertà (18.104 dollari l'anno per una famiglia di quattro persone) è arrivato a 37 milioni. Mentre gli sgravi fiscali proposti dal presidente Bush a favore degli ultraricchi passano con disinvoltura per il senato (con l'aiuto dei democratici), la proposta di aumentare lo stipendio minimo è finita nel dimenticatoio. La percentuale dei bambini senza assicurazione sanitaria è passata dal 63.8% al 67.1%. Secondo uno studio condotto dall'Università del Michigan, il tasso di povertà per i bambini degli Stati Uniti è il peggiore tra i 19 paesi più ricchi del mondo" (Ed Vulliamy, "The Guardian").

"In base ai dati ufficiali quasi un abitante su cinque di New York vive sotto la soglia di povertà e, ovviamente, questo dato è diversamente ripartito fra le varie zone: la più alta percentuale di poveri (28,7%) si ha nel Bronx, quella più bassa a Staten Island (7,8%). Colpisce il fatto che a Manhattan, il quartiere con il reddito pro capite di gran lunga più alto, il tasso di povertà superi il 20%. Ciò significa che in uno stesso quartiere, accanto ad una popolazione molto ricca ve n'è una molto povera. Il degrado degli edifici, la sporcizia delle strade, le molte case bruciate e sigillate sono i segni profondi di un degrado socioeconomico: chi vive a Brooklyn o nel Bronx ha il reddito più basso e la più alta possibilità di restare disoccupato, meno scuole e di qualità inferiore, assistenza sanitaria e servizi municipali scadenti o inesistenti. Le famiglie prive di abitazione sono circa 100mila, gli homeless sono 100mila, e vivono e dormono per lo più sulle soglie dei negozi o nei tunnel abbandonati. Questo degrado sociale è alla base di tensioni sociali e sanguinosi scontri tra bande giovanili, alla vasta diffusione della droga e della criminalità giovanile, infatti la mappa della criminalità corrisponde alla mappa della povertà. Questi dati sono resi ancor più drammatici dalla diffusione delle armi da fuoco, poiché nelle città sono in circolazione almeno 10 milioni di armi da fuoco, nonostante qui vigano norme più restrittive che in altre città americane" (tratto da "New York, la città globale", International Alliance Of Inhabitants).

sabato 18 agosto 2007

Un appello dal Perù.


Chi frequenta anche solo un po' questo blog o quello di Paolo "Ottokin" Campana, sa che l'anno scorso siamo stati entrambi in Perù, in momenti diversi, ma entrambi presso la "Piccola Locanda" a Cusco (il link è tra i siti preferiti sulla vostra destra). In quei giorni passati con Matteo Achilli, la sua famiglia e tutta la sua combriccola, oltre alle meraviglie del posto e alla loro estrema ospitalità abbiamo scoperto il VERO significato dell'impegno sociale nel territorio, quello dei FATTI, non delle parole. Il nostro è stato "solo" un viaggio etico e solidale (riparleremo anche di questo) ma credo che l'esperienza che abbiamo vissuto ci abbia segnati profondamente nel cuore.

Sapete che pochi giorni fa un terremoto terribile ha colpito il Perù, e ieri sera ho ricevuto questa mail da Matteo, che pubblico per intero:

• "Dopo lo spaventoso terremoto in Perù, alcuni residenti ed associazioni di Cusco hanno deciso di aprire un Conto Corrente per inviare aiuti immediati nelle zone più colpite. Il CC di riferimento è quello di Perù Etico in Italia, lo abbiamo deciso tutti insieme, è importante agire in fretta, nelle zone in cui gli aiuti non sono ancora arrivati. Pensavamo di aprire un CC di sana pianta, ma non c’è tempo. Inoltre pensiamo che depositare su un CC italiano è più comodo per tutti: Perù Etico anticiperà i soldi versati direttamente qui a Cusco.

Invertiremo la somma raccolta nell’acquisto di generi alimentari, coperte, tende e medicinali, intervenendo nelle zone dell’entroterra fra Pisco e Ica, dove gli aiuti non sono ancora arrivati dopo 2 giorni dal terremoto.
In questo momento sono in partenza 4 volontari con 2 fuoristrada, domani o dopodomani (quando riusciremo a riempirlo) partirà un camion di aiuti.

Sono coinvolti in questa operazione: il Centro CAITH di Vittoria Salvo, Mosoq Runa di Ada Stevanja, l’Associazione MLAL di Zurite, l’associazione IER di San Salvador e la Famiglia della Piccola Locanda di Cusco.
Chi conosce queste realtà sà che lavorano da anni nel mondo della solidarietà qui in Perù, fidatevi di noi.

Il Conto Corrente sul quale depositare è il seguente:

Matteo Achilli - Emanuele Riga

Banco di Credito Cooperativo di Barlassina

Agenzia di Saronno

C/C 000008801272

ABI 08374

CAB 50520
CIN V


Vi preghiamo di aiutarci, con un deposito o semplicemente diffondendo questo messaggio. Per favore: è importante specificare nella cuasale del versamento la dicitura AIUTI PRO TERREMOTO e la propria mail. Manderemo a tutti un bilancio dei soldi ricevuti ed in che modo sono stati spesi.
Vi preghiamo di scrivere una mail a info@peruetico.com così da poter anticipare immediatamente la somma deposistata senza aspettare l’accredito del bonifico stesso.
Grazie fin da ora,
gli amici di Cusco".


Questo è quanto.
Se potete, donate qualcosa e magari diffondete questo appello.
Se potete, fatelo con URGENZA.
Questa è gente che ho conosciuto di persona, che ho visto lavorare con i miei occhi, quindi garantisco per loro, potrei metterci la mano sul fuoco!!! Fidatevi, e aiutate.
Grazie.

lunedì 13 agosto 2007

Chillout.


C'è un momento MAGICO ogni giorno, in estate, verso le sette di sera, quando sono in spiaggia. Dopo i numerosi bagni, dopo birre e gelati al bar, dopo chiacchiere e cazzaggiamenti vari con gli amici, dopo le abituali spole tra La Vela, Le Palme, Il Gabbiano e le Dune.
A quell'ora hanno già ritirato almeno da mezz'ora ombrelloni e lettini, la spiaggia si libera, la gente è già in fila sulla Colombo verso Roma, la caciara del giorno si trasforma in vociare indefinito dei pochi rimasti, la sabbia è fresca, il sole arriva già per traverso, accarezzandoti lieve, senza più quel caldo che ti fa sbroccare, l'asciugamano più vicino al tuo sta come minimo a cinque metri da te.
A quell'ora con la sabbia mi faccio un "cuscino" per la testa sotto il mio asciugamano. Mi sdraio. Mi rilasso. Mi abbandono. I miei pensieri cominciano a fondersi e confondersi tra cose reali e quelle che sembrano già anteprime dei miei sogni.

In quel momento, NON MI FREGA ASSOLUTAMENTE PIU' NIENTE DI ALCUNA COSA: del lavoro, della casa, del denaro, delle vittorie, delle preoccupazioni, delle competizioni, delle delusioni, dei progetti, delle responsabilità, delle cose da fare anche quella stessa sera (mi aspettasse pure la serata più figa del mondo)... nemmeno degli affetti!

In quel momento esisto solo io.

Credo si tratti dell'apice assoluto del mio egoismo.

Poi, generalmente, mi abbiocco.

giovedì 9 agosto 2007

Cross-marketing.


Mi è capitato più volte di parlarne anche con Ottokin: non ho mai creduto alle operazioni "trasversali" applicate al fumetto. Magari ad altri media si, ma NON al fumetto.
Forse in alcuni casi (rari, ma sempre con risultati altalenanti) sono stati certi scrittori - e intendo scrittori di libri! - ad aver fatto qualche buon passo nelle nuvole parlanti, ma sperare di "scambiarsi" il pubblico grazie alla presunta firma di un personaggio famoso è una chimera.

"46" di Valentino Rossi e Milo Manara - oltre ad essere uno dei peggiori fumetti apparsi negli ultimi anni - non credo davvero abbia scambiato e/o sommato gli amanti abituali di Manara ai fans di Rossi. Anzi, probabilmente li ha delusi entrambi.

Ora, non me ne voglia la Panini, ma mi riferivo soprattutto alle loro operazioni legate a Vasco Rossi e a Ligabue (di prossima uscita). Anche qui, credo che ai fans dei due cantautori non possa fregare di meno di un fumetto dedicato a loro (e su questo basta dare un'occhiata a certi commenti nei forum dei loro numerosi fans-club). Così come credo che ai "veri" appassionati di fumetto, non interessi un sega trovare quei nomi sulla copertina di un albo (tantopiù quando i risultati sono quelli avete potuto vedere tutti con i vostri occhi).
E se questa voleva essere solo una "operazione commerciale" (così come l'ha definita Comicus)... beh, secondo me - anche commercialmente parlando - è un fallimento!!!

All'edicola di CinecittàDue (oramai quasi la mia abituale), che peraltro è un'edicola che serve un bacino ENORME nel decimo tuscolano (sempre molto fornita, e nonostante questo sempre a rischio di esaurimento copie), quando è uscito - qualche settimana fa - sono arrivate 8 copie di "Vasco Comics". Bene. Ieri mattina erano ancora tutte e 8 lì esposte.
Tanto per dire, anche alla mia vecchia edicola dell'Isola 45 a Palocco (molto più piccola, con molti meno clienti) ho chiesto all'amico Massi - il titolare - quante gliene fossero arrivate: mi ha risposto 4... e sono ancora tutte lì!!!

Se tra due o tre mesi (tipo a Lucca?) la Panini verrà a dirci che "Vasco Comics" è stato un progetto editoriale vincente, che ha venduto molto bene, nel 99% dei casi sarà una vera e propria MENZOGNA.
Io non ci crederò.
Forse proveranno a prenderci per il culo.
Ma saranno tutte cazzate.

lunedì 6 agosto 2007

ADV - advertising.


Saranno un paio di settimane che Roma (ma suppongo anche tutte le altre grandi città) è INVASA dai cartelloni della campagna pubblicitaria estiva dell'azienda milanese Q-OD, che - sulla falsariga dei vari brand dello stesso genere fighetto/trendy/fashion tipo Sweet Years, Datch, Baci & Abbracci o Hollywood - sbarca a Porto Cervo con festini a go go, gadgets e testimonial vari.

Ecco: i testimonial.
Ne so qualcosa, visto che per un certo periodo mi sono occupato anche di questo presso un'azienda di abbigliamento romana. E cioè cercare ed individuare personaggi nel mondo della musica, dello sport e/o dello spettacolo in generale che rappresentino con la loro stessa immagine lo SPIRITO e il SAPORE del prodotto che si vuole presentare. Tanto un personaggio è cool, tanto quel prodotto sarà cool (ne sono un ottimo esempio le varie campagne Nike o Adidas con i campioni del calcio, del basket, degli sport estremi).
La scelta del personaggio che ti rappresenta, per sua stessa natura delinea inoltre il target di pubblico/acquirente che vuoi raggiungere.

E' proprio questo che mi lascia molto perplesso di fronte alla campagna estiva di 'sta Q-OD: possibile che in Italia ci sia ancora un target che si identifica in Elisabetta Gregoraci e Costantino Vitagliano?
Sono infatti loro due i personaggi "v.i.p." che i geniali creativi dell'azienda hanno scelto come propri testimonial.

Credevo fossero "passati di moda" anche loro. Credevo fossero l'esempio più lampante (per chiunque) di cosa significhi durare una sola stagione, in termini di successo (?) e popolarità.
Una zoccola incapace di cantare, ballare, recitare o presentare (e con una voce anche decisamente bruttina) che per rimanere a galla s'è infilata nel letto di Briatore, finchè dura. Un ex tronista che nemmeno la televisione vuole più, che immaginavo in Sardegna, d'accordo, ma seduto per terra accanto al lettino bianco di Lele Mora a massaggiargli i piedi, elemosinando un ingaggio (roba che in confronto a lui, Fabrizio Corona è un esempio di orgoglio).

Il punto, aldilà dei cazzi loro (dei quali in fin dei conti mi frega ben poco), è che non riesco a capacitarmi di come possa ancora esistere gente che trovi in Costantino o nella Gregoraci dei "modelli di riferimento" secondo i quali la marca che indossano è figa proprio perchè la indossano loro due!!!
O stavolta saranno i creativi della Q-OD ad aver fatto una cazzata, arrivando con due anni di ritardo?

giovedì 2 agosto 2007

Ex-Factory Bloggers.


Non è mai stato un segreto che - tra i molti blog che leggo - quelli di Ottokin, del Cajelli e di Rrobe siano per me i più abituali.

In questi giorni un po' particolari, ho letto molto e commentato poco.
Anzi: quasi niente, direi (casomai certe considerazioni le ho fatte SOLO qui a casa mia, nel mio blog).

Ma, quasi per caso, mi sono accorto come su certi argomenti siano spesso diametralmente opposti l'uno all'altro.
Lo trovo assai curioso.

Faccio un paio di esempi: uno pubblica un post su come non sopporti Beppe Grillo, i suoi spettacoli, le sue verità e le sue campagne.
Un altro invece sul proprio blog pubblica addirittura il banner del "Vaffanculo Day" (con tanto di link), aderendo quantomeno idealmente alla "giornata di informazione e partecipazione popolare" che Grillo sta preparando/lanciando il prossimo 8 settembre 2007.

Oppure: gli stessi due di cui sopra, lo scorso 20 luglio pubblicano entrambi un post sulla ricorrenza della morte di Carlo Giuliani (sulla falsariga dello stesso tema: "Per non dimenticare").
Il terzo in ballo, pochi giorni dopo ne pubblica un altro dai toni decisamente antitetici. Volutamente provocatori. Decisamente polemici.

E "la vita è bella perchè è varia", dicono...
Sarà vero? ;)

••• Ex-Factory bloggers: for original founders only •••