lunedì 24 maggio 2010

Solo intrattenimento.


Fattostà che decido di andare a curiosare.
Insomma, una casa discografica che ricerca un grafico "esperto" suona bene. Immagino uffici con schermi al plasma sui muri, sale d'incisione, tecnologie all'avanguardia, musica in ogni ambiente, intere pareti di vetro, luminosissime. Ed in effetti è proprio così. OK, d'accordo… magari gli uffici non sono proprio luminosissimi, e non ci sono vetrate perché è un seminterrato al centro. Però gli schermi incassati nei muri ci sono davvero. Si, spenti. E di tecnologia ce n'è tanta. Tutta rigorosamente firmata Apple. L'ufficio grafico è completo di iMac 27 pollici, Wacom nuova di pacca, software aggiornatissimo. L'ambiente - insomma- non sarebbe affatto male.

Che poi, oggi come oggi, dire "casa discografica" è un bell'azzardo. Intere scatole di CD blisterati sui pavimenti, in un momento in cui la fruizione della musica sta subendo un cambiamento epocale. E tralasciamo per un momento anche i generi, che lì dentro si UNZeggia a manetta: house, techno, dance… e pure POP, olè!

Mi bastano tre minuti e mezzo di chiacchiere con il titolare per inquadrare il tipo. Parla di avanguardie grafiche (però lo fa elogiando l'uso massiccio dei filtri 3D di Photoshop quale parametro di innovazione creativa), di mercato internazionale, di Londra e nottate varie. Parla parla, e nella prima mezz'ora di "colloquio" (lo chiamiamo così?) in pratica non fa altro che parlare di se stesso, non del candidato che ha di fronte. Straparla di quanto lui sia in gamba, di quanto sia intuitivo, di quanto sappia fare business e bla bla bla.
L'ennesima azienducola padronale, porca zozza.
Di quelle con un proprietario pieno di se stesso, innamorato dei soldi che ha fatto, che s'incazza di continuo con chi lavora per lui (esercitando il suo potere ad ore d'ufficio), che alza la voce urla e bestemmia interrompendosi mille volte perché nel frattempo non si stacca dal cellulare. Di quelli che nemmeno stai ancora lavorando per lui, è già vorrebbero darti ordini. "Vieni qui, vai di là, fai questo, fai quello"… però poi GUAI a provare ad intavolare una trattazione seria (leggi anche: professionale) sull'eventuale accordo economico. "Poi vedemo, poi famo, poi decidemo, poi trovamo er modo" e ancora bla bla bla.

Ma dico io: cazzo... hai letto il mio profilo, no?
Hai visto le aziende e i brand per i quali ho lavorato e per le quali tuttora lavoro, no?
T'ho detto quanto guadagno e hai fatto il vago, perché sarai pure un agguerrito imprenditore intriso nel suo business, ma certe cifre annuali straniscono pure te.
Allora cercati un pischello appena diplomato allo IED, o un grafico malauguratamente disoccupato.
Che lo gestisci meglio, lo COMANDI meglio, lo paghi di meno!!!
Eccheccazzo... ma devo dirtelo io?
Ma non eri tu quello che aveva capito tutto sul business?

Sei RIDICOLO.
Con le tue foto in posa su Facebook, con le tue camice nere aderenti, con le tue arie da grande dj/produttore che bastano Seby o Gruff a metterti IN MUTANDE sui Technics 1200.
Con la tua boria, la tua arroganza, le tue amicizie nell'ambiente, le tue serate nei club, la tua biografia su Wikipedia che te la sei scritta da solo!!!
Ridicolo e TRISTE, oltre che palesemente meschino.
E col cazzo che "un grafico esperto" viene a lavorare da te.
Perché se "esperto" lo è davvero, capisce l'antifona nella prima mezz'ora che passa lì dentro.
Ma che tu sia uno SERIO, lo si evince anche da come riesci a volatilizzarti nel nulla.
Non appena tocca parlare di cose serie.
Unz unz unz.

"La vittima è la musica, l'accusa è di omicidio"
Mio Dio, in che mondo tocca lavorare.

2 commenti:

Thomas Magnum ha detto...

Avanguardie grafiche... notti a Londra... rasare, sterilizzare e distruggere.


Ma si, dedichiamogliela:

http://www.youtube.com/watch?v=KfW49EnjYX8

bella S3k, a presto
TM

ottokin ha detto...

Poche storie, tutto da condividere, non conosco il tipo.
Ma conosco il metodo.

Conosco il modo di fare.

Conosco l'approccio alla tecnologia...comprare un Mac non significa LO SO USARE!

Conosco quella voglia di usarti e di usare la tua creatività pagandoti poco (tanto ciai er computer) e facendo i soldi su di esse (la tua creatività).

Conosco quella insana voglia di non dirti mai grazie per quello che fai e per come lo fai.

Conosco questo mondo.
Si chiama ITALIA.

E' un sistema, è un modo di pensare di agire, di fare, di muoversi, di relazzionarsi.

Stiamo messi sempre peggio e (quasi) non cen rendiamo pià conto.

Il grafico, di per se un lavoro creativo è diventato un mero lavoro di prostituzione mentale.

Clienti poco informati per grafici sempre meno preparati.

amen