lunedì 28 giugno 2010

Di "stalag" e revival.



Sto trascurando il blog, è vero. Mi hanno anche prontamente cazziato, per questo. Abbiate comprensione: capitano anche altre priorità, in certi periodi. STRANI GIORNI, come han detto tanti altri prima di me (e più autorevoli di me). Il bello è che in realtà avrei anche bel po' di cose "arretrate" da postare. A cominciare dal PAGELLONE 2010, che se non mi sbrigo Robi mi si mangia!!! (meno male che è in Grecia, e quindi per ora nemmeno lo sa).

Tanto per scrivere qualcosa, in questo caldo dopopranzo del lunedì di ponte (che probabilmente il resto di Roma se ne sta al mare e noi invece rinchiusi qui nello stalag con la solita ora d'aria) parlo di revival. Si, perché proprio l'altro giorno chiacchieravo di questo con un amico più o meno quarantenne come me. Che quando eravamo pischelli noialtri (cioè negli anni '80) andarono di moda gli anni '60, con "pinne fucili e occhiali, siamo i watussi, a-a-abbronzatissimo" e via con Massimo Ciavarro, Isabella Ferrari (che era Selvaggia!) e i "Sapore di mare" dei Vanzina che per quasi dieci anni ci hanno propinato in tutte le salse!
Poi negli anni '90, quando gli Stati Uniti sfornavano una delle migliori decadi rap/R&B che si ricordino e in Europa nascevano e si sviluppavano le più cazzute avanguardie elettroniche (dal Bristol Sound di Tricky e Portishead al French Touch di Daft Punk o St. Germain) e alcune tra le scene più creative della club culture mondiale, in parallelo musica cinema e moda riscoprivano gli anni '70, la loro iconografia, la loro psichedelia, un sapore che se non era "vintage" allora non era nemmeno di tendenza: film telefilm Tarantino e blaxploitation, videoclip, il suono analogico in ogni santo disco, le immagini virate al giallo, le camicie con il collo esagerato e le fantasie più improbabili, i giubbotti di pelle, il design tutto arrotondato e daije di revival '70 in discoteca!
Ma non è mica finita...
Con l'avvento del nuovo secolo, ecco che sono quasi dieci anni che il revival anni '80 fa tanto figo & romantico nei locali come nelle compilation.
E noi trentenni (di dieci anni fa) ci siamo cascati con tutti e due i piedi, perché quella è davvero la musica con la quale siamo cresciuti.
Intere playlist sul'iPod, scaricate e aggiornate mese dopo mese, anno dopo anno, perché ogni tanto saltava fuori un certo pezzo: "Cazzo, è vero, ma te la ricordi questa?!?"
Figuratevi: ve lo dico io che ho "State of the nation" degli Industy come suoneria del cellulare. No comment, please.

Ma la cosa di cui stavamo parlando (terrorizzati) io e quel mio amico, è che probabilmente con l'imminente inizio della nuova decade e due calcoli alla mano (i fatidici vent'anni che DEVONO passare come minimo nel frattempo) sarà il momento del REVIVAL ANNI '90, aaahhhrrrggghhh!!! Cioè, come dirlo meglio? Nel momento in cui alla radio e nei club cominceranno a mettere "Pump up the volume" o "Karmacoma" come pezzi revival… ecco, in QUEL momento - forse per la prima volta - mi sentirò davvero vecchio :(

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