venerdì 17 dicembre 2010

Colleghi in T'



Appena rientrato da Lucca, oramai quasi due mesi fa, mi ero letto immediatamente "Octave" di David Chauvel e Alfred - cioè il libro che inaugura la nuova collana per ragazzi TipiTondi della Tunuè - e l'ho trovato B.E.L.L.I.S.S.I.M.O: quattro favole "marine" ambientate in un'isola immaginaria, dove un capodoglio, un'orata reale, un pinguino e un uccello insegnano al piccolo e insofferente Octave l'amore per il mare stesso, per la natura, per l'amicizia e la solidarietà, attraverso una lettura divertente (molto divertente) e delicata… della serie che non vedo l'ora che mia figlia sia in grado di leggere per poterle far leggere questo libro!!! :)
Ma parlare di un autore "quasi" straniero (che mi dicono vivere a Venezia) con cui avrò a malapena scambiato tre chiacchiere ed un saluto, e che comunque si presume non leggerà mai questo blog, è sin troppo facile.

Assai più difficile per me dire che "Il brigante Grossi e la sua miserabile banda" di Michele Petrucci - che poco più di un anno fa mi impressionò con il suo "Metauro" - non mi è piaciuto molto, e lo sostengo senza nulla togliere all'evidente talento dell'autore (che mi auguro non me ne voglia per questo mio personalissimo giudizio). Sia chiaro: non che sia rimasto insensibile alla poetica dell'opera, alla fascinazione dei suoi luoghi (raccontati attraverso una serie di straordinari disegni della natura marchigiana, dei suoi colori boschiferi, dei suoi sapori con tanto di ricette gastronomiche) e non ultimo al valore storico che possono rappresentare lavori del genere (in questo caso sul fenomeno del brigantaggio sociale ottocentesco)… ma - proprio nella frammentazione del racconto, nelle piccole ricostruzioni a tratti ermetiche - manca completamente di storytelling, che per quanto mi riguarda è elemento IMPRESCINDIBILE della narrazione, tantopiù nel fumetto. Come dire che se voglio osservare degli splendidi acquarelli di paesaggi naturistici (come li faceva Pratt?) vado ad una mostra e magari poi mi compro pure il catalogo, ma se acquisto un cosiddetto graphic novel vorrei leggere una storia!

Ben diverso invece il mio giudizio su "Cambio pelle" di Marina Novelli, che - sull'onda emozionale della vicenda di Alfredino nel giugno del 1981 a Vermicino (un'agghiacciante fatto di cronaca che tenne l'Italia intera incollata davanti alla televisione, che io pur se undicenne ho ancora impresso nella memoria) - ho trovato davvero commovente. La tragedia del bambino nel pozzo - un pozzo dal quale sappiamo non uscirà più! - così vivida e crudele, in netto contrasto con l'eleganza e la "leggerezza" di scrittura e di disegno dell'autrice, che stempera abilmente la narrazione ricorrendo dell'elemento surreale, quello dei suoi compagni di gioco che si trasformano in animali, muovendosi da protagonisti tra le pieghe del racconto, diventandone vera e propria chiave di lettura, facendo risultare la metafora di stampo fiabesco come unica scelta possibile (e sensata) per affrontare un tema di tale intensità.

Dovrei poi parlare di Luca Russo, il Maestro.
Dovrei parlare di "(In)certe stanze" e di "Guardami più forte", ma non lo farò oggi.
Perché quando allo stand ci sediamo uno accanto all'altro a fare sketch per i nostri lettori, la luce della sua arte proietta per sua stessa natura lunghe ombre su quei quattro scarabocchi che sto facendo io, il cialtrone di turno. E io, abbagliato da cotanto fuoco sacro, mi ritiro nel rassicurante cantuccio della mia umiliazione. Ammirandolo come si fa, per l'appunto, con i Maestri. Quindi qualsiasi "recensione" (?) ad un suo libro me la devo prima STUDIARE per bene, non sia mai! ;)

2 commenti:

Logan Yerba ha detto...

Mi hai convinto su Octave.....voglio iniziare Edoardo (8 anni) alla lettura dei fumetti. Pensavo di prendere anche "Piccoli Titani " della Bao Publishing. Che dici?

S3Keno ha detto...

Assolutamente consigliato, si :)