venerdì 4 maggio 2012

Diario.01

Chi ha incastrato Roger Rabbit?
Della lungimiranza degli editori italiani quasi esclusivamente specializzati in fumetti non è che mi sia mai fatto grandi illusioni. In alcuni casi, riesco ancora a stupirmi della loro OTTUSITA'. In qualunque caso, lasciate che vi racconti una storiella accaduta nemmeno un paio di anni fa, ma che solo oggi (per motivi che non vi spiegherò) sento di potervi confidare.

Chiunque frequenta minimamente il settore, sia da operatore che da semplice lettore, sa per esempio che - salvo alcuni rari/rarissimi casi - i periodici italiani a fumetti non hanno pubblicità. Si, d'accordo: il settimanale Topolino ne ha un botto, ma quello è un prodotto Disney profondamente radicato nella cultura italiana, e parlo proprio di quella cultura per cui i fumetti "sono roba per bambini" (quindi pubblicità a target bambino come se piovesse, in un preciso segmento commerciale che sembra ancora non avere crisi). Io parlavo delle cose che leggiamo noi adulti (?): mensili Bonelli e bonellidi, settimanali Aurea, manga e supereroi, cioè la stragrande maggioranza delle robe che escono oggi, comprese alcune (rare) riviste. Gli editori a cui mi riferisco, quindi, li conosciamo più o meno tutti.

Una nicchia di mercato, questa, che si basa esclusivamente sulle vendite delle copie. Costi redazionali, compensi degli autori (quando vengono pagati), costi tipografici e di distribuzione: TUTTO interamente a carico dell'editore che deve coprirli - e possibilmente guadagnare - dalla sola vendita di copie. Ora, non starò qui a chiedermi (e a chiedervi) il perché di questa "chiusura" alla vendita di pagine/spazi pubblicitari, che alleggerirebbero di gran lunga suddetto carico dell'editore, riducendo enormemente il cosiddetto break even, il punto di pareggio.
Penso che alcuni editori, potenzialmente, avrebbero tutte le carte in regola (posizione nel mercato, qualità dei prodotti, popolarità dei propri personaggi, distribuzione capillare) e anche un certo "potere contrattuale" nell'affidarsi a qualche seria/rodata/affidabile agenzia di raccolta pubblicitaria. Ma non lo fanno.
Sembra davvero che ci godano a tenere gli albi "puliti" da qualsiasi pubblicità, e la cosa potrebbe anche rappresentare un valore. Ma allora - poi - non dovrebbero lamentarsi continuamente di quanto sia dura tirare avanti, di quanto costi la carta, di quanto stiano calando le vendite e menate varie!

Succede soprattutto con i fumetti, anche quando questi editori - in qualche caso - non pubblicano solo fumetti.

Allora nemmeno un paio di anni fa abbiamo proposto una rivista musicale ad un noto editore romano "quasi esclusivamente specializzato in fumetti", nel senso che - per l'appunto - anche lui pubblica parecchia altra roba.

Se parlo al plurale, è perché eravamo un gruppo.
Per una serie di coincidenze, convergevano in uno nuovo progetto (o quantomeno nell'idea di un nuovo progetto) elementi di due riviste che cronologicamente si sono succedute l'una all'altra. Parlo del mio BIZ e del loro DB Magazine, la cui "unione" dei rispettivi staff redazionali voleva dar vita ad uno nuovo flavour (poteva essere il possibile nome del mensile).
Insomma: lo abbiamo proposto a questo "noto editore romano" (che inizialmente sembrava pure essersi fomentato molto all'idea di averlo nel suo parco testate!) mettendo sul tavolo parecchia roba.

Non parlo quindi solo della competenza e della CREDIBILITA' che sono fattore indispensabile in un ambiente per certi versi un po' integralista come l'hip hop (che stava ciclicamente vivendo una nuova ondata di popolarità). No: parlo di un costo redazionale "chiavi in mano" (cioè con il numero consegnato mese dopo mese completo nei contenuti e nella grafica) che avevamo inizialmente "arginato" a 3.500 euro, ma al contempo - grazie al nostro know how, i nostri contatti storici, le nostre conoscenze nel settore, etc. - anche di circa 5.000 euro di pubblicità già dal primo numero, che gli inserzionisti stavano acquistando sulla fiducia!!!

Capite cosa vi sto raccontando?
Di un costo di 3.500 euro, mettendone sul tavolo 5.000!!!***
Di una spesa redazionale/gestionale già interamente coperta dalla pubblicità, anche senza bisogno di vendere una sola copia!!!
Rimanevano all'editore i costi tipografici, ma sappiano bene quanto questo specifico editore goda di grande credito presso le tipografie con cui lavora abitualmente, superando di gran lunga i 30, 60, 90 o 120 giorni per i pagamenti, potendo cioè saldarle 6 mesi se non addirittura un anno dopo!!! Ovverosia TUTTO IL TEMPO NECESSARIO per capire chiaramente come sarebbe andando nel frattempo quel progetto.

*** Voi magari direte: perché allora non ve lo siete autoprodotto? Credo si capisca dalle righe sotto: andare in edicola significa tirare almeno 40.000 copie, per una distribuzione quantomeno dignitosa. E da soli, non avremmo trovato una sola tipografia disposta a farci pagare 6 mesi o un anno dopo, capite?
Cercavamo una sinergia.

Ad ogni modo…
… sapete perché non se ne fece nulla?
Perché il suo distributore per le edicole (uno dei due che se la comandano in Italia) gli disse di lasciar perdere, che non era proprio il momento adatto per lanciare sul mercato un'altra rivista musicale, che "avrebbe venduto poco".
Ma sapeva per esempio quel distributore che i nostri costi erano già coperti? Certo che no.
E perché il noto editore romano (a cui peraltro il nostro magazine era piaciuto davvero tanto) gli ha dato così ciecamente/ottusamente retta, temendo già il peggio?
E perché lo stesso noto editore romano non si fa invece di questi scrupoli quando si tratta di lanciare nuovi fumetti, sapendo assai bene che anche loro "venderanno poco"?

Questa volta - oltre alla storia raccontata - rimangono solo domande.
E se anche in quel caso si fosse trattato di un progetto a fumetti, vorrei proprio vederlo - OGGI - un editore che dica "no" ad un autore che, nel proporgli il suo nuovo progetto, gli mette sotto al naso 5000 euro di partenza!!!
Di 'sti tempi, poi.

5 commenti:

RRobe ha detto...

Topolino, attualmente, ha 6 pagine di pubblicità.
Una della Lego e cinque del gruppo Panini.
Che poi è il problema enorme che ha la testata in questo periodo: non trova inserzionisti.
Fai bene a esercitare le tue capacità di analisi, ma se studi è meglio.

S3Keno ha detto...

OK, allora escludiamo anche Topolino dal discorso... semplice, no?

Raffa ha detto...

...... che non era nemmeno un discorso così tecnico, ma un piacevole racconto :-)

RRobe ha detto...

Se escludi Topolino, la tua tesi non ha senso.

S3Keno ha detto...

'mmazza che palle!!!