lunedì 17 dicembre 2007
Di certe grandezze, di certi autori.
Me li ricordo bene, sotto al palco. Anche perchè spesso ero lì con loro. Me lo ricordo bene il loro atteggiamento alle jam, anche quando si esibivano per la stessa causa.
Se suonava lo Zoo di Roma, e tirava giù mezza Arena, tutto il pubblico si esaltava, ma loro no.
Non sarebbe stato abbastanza cool. Quindi mani in tasca, o braccia incrociate, al massimo un movimento della testa, a tempo.
Ma guai ad applaudire. Quello non si faceva mai. Non era cosa.
B-boyz nudi e crudi. Attitudine da duri. Nessuna concessione.
Poi si davano il cambio, perchè su quel palco c'erano microfoni da passare in nome della causa.
E si ripeteva lo stesso copione: se suonava Robba Coatta, e tirava giù l'altra metà dell'Arena, guai a battere le mani se eri dello Zoo.
Il pubblico si esaltava ancora, ripeteva ogni rima a memoria, cantava, ballava e applaudiva.
Per gli uni come per gli altri: era una jam, era rap.
Ma tra loro no. Non era cosa. Non ci si concedeva nulla.
Anche quando vedevi che gli altri stavano spaccando...
Stacco.
DICEVAMO DANIJEL ZEZELJ.
Volevo infatti tornare su un argomento che affrontavo nell'intro del Massa n°4, sapendo bene che - altrimenti - lo avrebbero letto solo i quattro lettori di quell'albo. Parlandone anche qui, diventano almeno otto. Cioè il doppio ;)
• E se qualcuno capitasse su questo blog per puro caso, di semplice passaggio, sappia che mi sto riferendo alla sua storia "Limbo Inc." contenuta all'interno di QUESTO fumetto.
Bene.
Io amo questo autore da anni, da PRIMA di conoscerlo di persona. Non è un caso che nel '93 gli chiedemmo di collaborare a Katzyvari, così come non è un caso che nel '95 gli chiesi di realizzarmi un paio di copertine per la prima serie regolare del Massacratore. Ad ogni modo, credo di avere in casa TUTTI i suoi volumi, da quei primi anni '90 fino ai più recenti. Non lo trovo solamente un disegnatore eccezionale, dal grande talento grafico e pittorico, ma anche un narratore sensibile e poetico.
Mi è capitato spesso di sentirlo "criticare" per questo. Per le sue storie, intendo (mai per i disegni), che in alcune occasioni hanno sfiorato l'ermetismo. Un'idea rafforzata dal fatto che proprio a ridosso dell'ultima Lucca Comics - dove veniva presentato il suo ultimo libro "King of Nekropolis" (Hazard Edizioni, € 13,50) - ho avuto modo di leggere molti commenti di lettori che, apprezzandolo, dicevano cose del tipo: "Finalmente una bella storia dalla sceneggiatura solida, bella da leggere"...
Ad ogni modo, personalmente non l'ho MAI messo in discussione.
Anche da lontano, ho sempre continuato a seguirlo e leggerlo.
Dico "da lontano" perchè proprio nel '95 Danijel si trasferì negli Stati Uniti, dove poi si è spostato e dove vive tuttora.
In questi 12 anni, è anche diventato un autore della Madonna: fumetti per Marvel, DC e Vertigo, illustrazioni per il New York Times, per Harper's Magazine, per il San Francisco Guardian o il Washington Chronicle, campagne pubblicitarie di copertura mondiale per la Nike, oltre ad una marea di locandine per cinema ed eventi musicali, di copertine per libri e dischi, di mostre ed esposizioni personali in tante città del mondo.
Un autore - insomma - che possiamo certamente definire molto AFFERMATO.
Un autore che avrebbe tutti i motivi del mondo per camminare ad un metro da terra.
Tirandosela, se volesse, con molta più legittimità di tanti artisti nostrani. E che - proprio in virtù della sua affermazione professionale - potrebbe non avere tempo (e voglia) di stare appresso a piccoli progetti di editoria indipendente, tantopiù se considerassimo i compensi con i quali oramai è abituato a lavorare.
E invece è rimasto la persona più gentile del mondo.
Disponibile ed umile come pochi.
Come dire: LA MISURA DELLA GRANDEZZA.
• Ecco di cosa parlavo in quell'editoriale.
Di come spesso siano proprio i più grandi ad essere i più umili.
Di come spesso siano invece i più meschini a cedere al fascino di un'onnipotenza editoriale che peraltro nemmeno esiste.
Di come un autore affermato a livello internazionale ti DONI una sua storia inedita di dieci tavole, spedendotele dall'altra parte del mondo, dopo che magari tu gliene avevi chiesto (timidamente) una breve di quattro/sei.
Di come uno a quei livelli, forse proprio perchè la sua vita è lì a Brooklyn, se ne fotta delle nostre liti di provincia, delle nostre polemichette da web, di certe prepotenze da signorotto feudale, di chi fa la voce grossa, di chi dice "Io con quell'editore non pubblico", di chi parla alle spalle, di chi si fa i calcoli, sia in termini di strategia che in termini di denaro.
Lui è Danijel Zezelj.
Vive e lavora a New York.
Se gli va, ti regala una storia.
Lo fa per amicizia, per stima, per affetto ad un nome, ad un progetto, ad una storia che per qualche tempo - tanti anni fa - è stata anche la sua. Senza paranoie. Senza secondi fini. Senza rotture di coglioni.
Un vero grande, signori.
Stacco.
Dopodichè li vedo anche qui.
Subito pronti ad attaccare, a bocciare, a criticare, se pubblichi qualcosa che (secondo loro) è discutibile.
Ma se poco poco fai qualcosa di buono - e se coloro con cui la fai sono inattaccabili - allora il silenzio.
Non i complimenti (non sia mai). No: il silenzio.
I complimenti, casomai, arrivano numerosi da pubblico e lettori, che (metaforicamente) applaudono.
Ma loro no, i cari "colleghi" fumettari. Autori nudi e crudi.
Guai ad applaudire. Non è cosa.
Nessuna concessione.
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5 commenti:
T'ho fatto i complimenti per il ritorno della classifica, che vuoi di più?
Zezelj mai piaciuto.
Ma se vuoi ti dico bravo lo stesso.
E pensa che stavolta non era a te in particolare che mi stavo riferendo...
;)
Che ne so,.
Fino a oggi, un editoriale su due del nuovo corso del Massa conteneva almeno una punzecchiatura...
katzy vari è grande e il massa è il suo profeta!
Zezelj è un grande autore perchè prima di tutto è una gran persona, spero tanto di rivederlo presto.
Concordo con l' affermazione che recita che " i più grandi sono anche i più umili"
A presto Stefano ed auguri atei per Natale.
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