lunedì 2 novembre 2009

La "mia" Lucca, dopo Lucca • Part 1

di musica, di lolite e di 100 proiettili



La cosa che mi ha colpito di più a Lucca Comics, quella che mi ha davvero lasciato a bocca aperta, NON E' un fumetto, ma l'esibizione di Dub FX in piazza Napoleone, un artista/musicista italoaustraliano di strada che - aldilà di una voce stupenda e dello stile - grazie ad una rodatissima attrezzatura elettronica canta su delle basi che lui stesso costruisce sul momento, campionando ogni "strumento" (per così dire) con la sua voce e creando batterie e loop armonici in diretta. Si è esibito in uno show di almeno un'ora e mezza, qualcosa di tanto potente quanto incredibile (per farvi capire di cosa parlo guardatelo QUI, ma volendo Youtube è pieno zeppo delle sue performance dal vivo); l'ennesima dimostrazione che probabilmente per me la musica viene PRIMA dei fumetti, a livello di passione. Sarà un "limite" mio, non saprei. Ma un ragazzo così, anche in termini di PURO TALENTO, mi lascia qualcosa che nemmeno i volumi che mi sono portato a casa...

Come ogni altra fiera di settore, Lucca era INVASA di cosplayers. Ora, sull'argomento ho detto la mia più e più volte. Personalmente non li sopporto, ma - dipendesse dalla mia intolleranza - metterei delle reti contenitive tra Lucca Comics e Lucca Games, così che io possa passeggiare tranquillamente per le vie del centro tra un padiglione e l'altro, o prendermi un caffè al bar, senza trovarmi la spada di Naruto (?) in un occhio o la clava di un Warhammer (?) che mi centra in pieno le palle!!!
A questo, aggiungete un altro fenomeno in espansione (che nella mia ignoranza non credo faccia propriamente parte del cosplaying): le LOLITE, in tutte le loro derivazioni dark, gothic, emo e pin-up. Un tripudio di fiocchetti, nastrini e pizzi di ragazzine dodicenni in autoreggenti e parigine, che per quattro giorni trasformano la città nel paradiso di qualsiasi pedofilo, come una vera e propria apologia di reato.
Non bastasse, quest'anno mi sono imbattuto anche in un paio di groupies... si, dico davvero: due VERE groupies (esistono ancora?) venute in pullman dall'Umbria in minigonna di pelle, autoreggente nera, stivale tacco dodici, labbra dipinte di fuoco con tanto di sigarette e denti sporchi di rossetto. Nel loro "elogio del nulla" (mi son testimoni Alessio D'Uva e Fabrizio "Thomas Magnum" Verrocchi), parlando come due parodie di Monica Bellucci in versione ciociara, hanno sciorinato una serie di musicisti improbabili, nomi mai sentiti prima, storia e cultura (?) del movimento groupie (?), aggiornandomi (senza che glielo chiedessi, peraltro) sulle loro ultime trombate del giovedi prima, quando hanno aggiunto una tacca al loro palmares con il bassista dei Death Minchia e Lou Pistone dei Black Sperma. L'unica cosa che alla fine mi sono chiesto, è se anche queste due tipine - da qualche parte - avranno una mamma ed un papà...

Allo stand della Tunuè (di cui parlerò più approfonditamente nella prossima puntata) c'era Paco Roca, l'autore spagnolo più premiato del momento in tutta Europa. Mi pare di aver capito che il suo "Rughe" in Spagna sia arrivato alla quarta edizione, e che ne stanno per tratte un lungometraggio d'animazione. Averlo allo stand e vederlo disegnare per quasi otto ore al giorno (io che reggo al massimo per un'ora e mezza) è stato davvero stupefacente. Parlarci pure. Ma quello che mi ha davvero emozionato di più - vuoi per la lingua, vuoi per amicizie comuni - è stato ritrovarmi Eduardo Risso (che considero uno tra i migliori disegnatori del mondo intero) a cena venerdi sera in casa Tunuè, e ritrovarmici a parlare di atmosfere, di Calle Ocho e Little Havana, di skaters in Central Park, di baggies cinturoni catene bandane tatuaggi e pistole, di mood e flavour, di street credibility e di iconografia hip hop, che il suo "100 Bullets" ne trasuda a pacchi.
E il giorno dopo, nel regalargli una copia del mio "Roots 66", vederlo chiedermi un autografo con dedica. Cioè, capite? Roba che se non avessi nascosto l'imbarazzo (anche davanti agli altri) con il mio solito modo cazzone di ammischiare le carte con chiacchiere a raffica, non avrei potuto credere alla scena così come stava avvenendo, con i due protagonisti a ruolo invertito. Ma essere dei VERI GRANDI (come un discorso fatto analogamente per Danijel Zezelj diverso tempo fa) è anche questo... mentre autori esordienti dello stand accanto a Bottero, dall'alto della loro prima pubblicazione mi davano consigli di comunicazione, grafica e anatomia per "farmi conoscere meglio"... e non dico altro ;)

5 commenti:

Thomas Magnum ha detto...

eheh appena ho un secondo metto su le foto con le groupies (?!?) marchigiane. poi mi spieghi quella dei consigli "per farti conoscere meglio", che sono curioso :)
bella S3k a presto!
TM

ps: gran bella chiacchierata quella di sabato sera, hardcore il giusto con la street-pizza e piena di spunti. Della serie: dai che qualcosa insieme riusciamo a combinarlo!

S3Keno ha detto...

Ah... erano marchigiane, non umbre? ;)

P.S. = Eccerto che prima o poi una cosa insieme la famo!!!

Johnny ha detto...

Comunque quel DubFx è un MOSTRO!!

warlock ha detto...

per quanto riguarda il tema cosplay, beh, si: sei intollerante, non c'è altro termine più adatto.

HulkSpakk ha detto...

Chi erano gli esordienti del tavolo accanto? Voglio i nomi! :D