giovedì 5 maggio 2011

La mia su THOR

o meglio: quella di Michele!



Ieri sera finalmente ho visto "Thor" anche io.
Premetto che Thor era IL MIO PERSONAGGIO PREFERITO quando ero bambino (altro che l'Uomo Ragno e i Fantastici Quattro, e comunque ben prima di "scoprire" gli X-Men o Batman) per via del suo martello Mjöllnir, per la possenza delle sue storie senza nemmeno sapere - a quella età - che magari erano scritte da Stan Lee e disegnate da Jack Kirby, per tutti i suoi richiami alla mitologia nordica (io che ero appassionato di miti e leggende, così come delle grandi epopee degli dei greci e romani che mio padre mi raccontava come fossero straordinarie favole senza fine). Insomma: se i miei mi portavano a un'edicola e mi dicevano di scegliere un fumetto, io sceglievo Thor!
Poi, crescendo, ho smesso di leggerlo.

In realtà ho smesso per un bel po' di leggere qualsiasi fumetto.

Ci sono "tornato" da grande, negli anni del liceo (ma questa è una storia che ho già raccontato); nei primi anni '90 grazie alla Play Press che gli dedicò un mensile (durato una sessantina di numeri, se non ricordo male) e che - senza che nuovamente ne sapessi nulla - pubblicò l'intero ciclo scritto e disegnato da Walter Simonson, che me lo fece amare una seconda volta.
Poi, nell'era di Marvel Italia e Panini, ho smesso nuovamente di leggerlo.

Comunque sia, di Thor ne so parecchio.
Ed è per questo che non voglio recensire il film.
Sono andato a vederlo insieme a Michele, my brotha. E ne parlerò proprio con le sue parole. Quelle di uno che abitualmente non legge fumetti (salvo qualche raro caso alla "V for Vendetta"); quelle di uno che magari può anche conoscere Odino e Loki, d'accordo, ma non sa nemmeno chi siano Heimdall, Lady Sif, Volstagg, Fandral e Hogun (figuriamoci Occhio di Falco, Luke Cage, Nick Fury o lo S.H.I.E.L.D.); quelle di uno che non ha gli strumenti NERDcessari per cogliere le citazioni agli albi, agli autori o ai personaggi Marvel stessi e i loro alter ego (come l'allusione a Bruce Banner o il gioco d'identità con Donald Blake, qui un "ex" di Jane Foster).

Quindi uscendo dalla sala, i suoi commenti sono stati più o meno questi: (1) "E' sempre bello ammirare Natalie Portman per un paio d'ore" (lui la adora) • (2) "Asgard era davvero da paura!!! Cosa si riesce a fare con la computer grafica oramai, eh?" (ma del tributo all'iconografia kirbyana, alla pari del Distruttore, ne è pressoché ignaro) • (3) "Bello l'inizio con la storia di Asgard e dei Giganti del Ghiaccio, la presentazione dei personaggi, l'arrivo di Thor sulla Terra, ma poi più andava avanti e più peggiorava"… e che altro dire?
Che fondamentalmente concordo con lui su tutta la linea.
Si, con lui che nemmeno legge fumetti!
Perché è vero che Natalie Portman è uno spettacolo.
Che la trasposizione di Asgard è fantastica e immaginifica.
E che TUTTI i film della Marvel scadono nel secondo tempo, dopo che origini personaggi e situazioni vengono presentati, dopo che le pedine vengono poste sulla scacchiera, dopo che viene chiarita nettamente la suddivisione tra bene e male… e tocca assistere al resto del film con l'inevitabile, lunghissimo, scontro tra l'eroe di turno e la sua nemesi. Vale per Spiderman, per gli X-Men e Wolverine, per Iron Man, per Hulk.

Tocca a me, ora.
Io confidavo MOLTO nella regia di Kenneth Branagh, proprio per il cinema da cui proviene. Al di là della Portman, di Anthony Hopkins o di qualsiasi altro attore potessero scritturare. E forse - a furia di leggere recensioni e commenti entusiasti su questo "Thor" da parte di tutti - le mie aspettative si erano esageratemente montate.
Non che non mi sia divertito, sia chiaro.
Ma me lo aspettavo molto più EPICO di quanto non sia.
E proprio lui, Thor, che nei fumetti ha sempre quell'aria superiore e distaccata di un Dio, quel modo "antico" di parlare, me lo ritrovo qui bello come il sole, alto biondo e perfetto, che sembra un coatto da palestra nei modi, nel combattere, nel flirtare con le pupe!

Oh, insomma: che fine hanno fatto il prode Balder e Beta Ray Bill? ;)

1 commento:

Caligola ha detto...

Ottimo Post

Concordo Appieno

Un caro saluto

Max