giovedì 22 settembre 2011

L'alba del Pianeta delle Scimmie.

• il film e la colonna sonora



Visto che io stesso ero molto scettico al riguardo, al di là di qualsiasi pregiudizio si possa avere nell'entrare in sala per vedere il lungometraggio del quasi/esordiente Rupert Wyatt (che ricordo solo per "The Escapist" del 2008) "L'alba del Pianeta delle Scimmie" è sorprendentemente un film davvero molto valido, soprattutto in termini narrativi, che oggi come oggi sembrano davvero carenti nella maggior parte degli ultimi kolossal hollywoodiani.

Piuttosto che calcare la mano sull'aspetto estetico del film o comunque su quegli effetti speciali necessari in pellicole del genere, Wyatt costruisce un solido impianto narrativo lavorando su sceneggiatura, dialoghi e interazioni tra i personaggi per un crescendo emozionale che in alcuni passaggi risulta anche piuttosto commovente. Sicuramente un merito che va conferito anche al bravissimo Andy Serkis (già straordinario Gollum nella trilogia de "Il Signore degli Anelli") che con la sua mimica, le sue espressioni, i suoi abili movimenti e i suoi sguardi fusi ad una tecnica di motion capture sempre più avanzata, ci restituisce lo scimpanzé Cesare - vero protagonista del film - come il più umano tra gli umani, anche nel suo cambiamento, nella sua trasformazione senziente.

Ecco: "L'alba del Pianeta delle Scimmie" non è un film d'azione, nè propriamente di fantascienza. E' piuttosto un percorso di crescita nel quale lo spettatore si riflette a livello empatico.

Ovvio che sul finale acceleri il ritmo (esagerando con qualche scena spettacolare di troppo), perché - facendo comunque parte di una saga - deve portarci ad una inevitabile fuga e ad un'altrettanto inevitabile "ribellione" delle scimmie verso il genere umano. Ma lo fa con una logica conseguenziale.

Coscienza e intelligenza animale contro crudeltà ma soprattutto avidità dell'uomo. Fino ad un finale che svela, anche nei titoli di coda, come sarà possibile che un Pianeta delle Scimmie possa realmente prendere il sopravvento sull'umanità, lì dove anche coscienza e intelligenza non dovessero bastare!
Da qui, tutto ciò che verrà è aperto ad ogni possibile interpretazione, anche volendo riallacciarsi alla saga vera e propria e all'immaginario (cinematografico) che suscita in ognuno di noi.

Di pari passo, il possente original music score del film - firmato del Maestro Patrick Doyle - accompagna ogni passaggio visivo e narrativo con le stesse vibrazioni, con lo stesso crescendo emotivo della pellicola.
Il compositore scozzese (forse meno popolare di altri qui in Italia, ma comunque uno dei più apprezzati dall'industria cinematografica) ha scritto decine di colonne sonore, collaborando molto con Kenneth Branagh, passando da film considerati di culto come "Carlito's Way" o "Donnie Brasco", fino al recentissimo "Thor" della Marvel o all'imminente "Brave" della Disney/Pixar, peraltro di ambientazione celtica.

"Rise of the Planet of the Apes - Original Motion Picture Soundtrack" sono dunque ventiquattro tracce interamente strumentali - pubblicate da Varèse Sarabande/Universal - e interamente eseguite dalla Hollywwod Studio Symphony (con il supporto corale dell'African Choir) per un'ora di musica adattissima tanto agli estimatori che avrà il film, quanto a chi ama le colonne sonore di respiro epico e le grandi composizioni orchestrali.

1 commento:

luca d. ha detto...

stasera vado a vederlo :)