giovedì 7 giugno 2007
Stefano e basta.
Francesco e Simone s'erano conosciuti a scuola. Erano grandi amici sin da piccoli. Stavano sempre insieme, dallo stadio a vedere la Magica, al campetto sotto casa, lì in borgata, fino alle festicciole e i primi appuntamenti con le ragazzine. Avevano due caratteri forti, orgogliosi e testardi, la loro era una sfida continua, soprattutto quando giocavano a pallone. Probabilmente Francesco era più bravo, ma Simone non lo avrebbe ammesso mai: "Viemme sotto, France', che te faccio nero!!!". Ma se giocavano dalla stessa parte, non ce n'era per nessuno. Erano troppo forti.
Poi venne la vita. Fatta di talenti diversi. Ma anche di OCCASIONI diverse.
Francesco e Simone, oggi, sono ancora l'uno il migliore amico dell'altro.
Solo che, nel frattempo, Francesco è il capitano della Magica, lo conoscono in tutto il mondo, è ricco, ha sposato una showgirl della tivvù dolce e bellissima, che gli ha dato già due bimbi. Ma quando qualche volta si scambiano due tiri, mentre salsicce e bistecca sono sulla griglia, Simone è ancora lì a dirgli: "Sei 'na pippa, France'... lo vedi che nun sei bbono a marcamme stretto?"
Per Simone, lui non è Totti.
Per Simone lui è il suo amico Francesco, e lo sarà sempre.
E' Francesco e basta.
Bene. Questo - ovviamente - era solo un raccontino.
Ora parliamo di me.
Che da più di otto anni vivo di grafica.
E già questo basterebbe a fare di me un grafico, no?
No. Evidentemente no.
Ricordo una volta di aver letto un articolo di Sergio Messina/Radio Gladio (su "Rumore", mi pare) dove diceva che "telento e buon gusto non sono due opzioni nella paletta degli strumenti di Photoshop"... una frase che mi colpì molto.
Oggi in effetti sono TUTTI grafici.
Comprano un computer, magari della Apple, smanettano un po' con Photoshop, poi si stampano da soli un biglietto da visita con scritto sopra "grafico creativo" e si presentano come tali un po' dovunque.
Generalmente non vanno aldilà di altri biglietti da visita, di qualche carta intestata per lo studio di un commercialista, del logo per il nuovo negozio dello zio, o - quando gli dice bene - dell'impaginazione di un periodico locale, o delle locandine con le offerte del supermercato tramite lo studio grafico di zona (che poi probabilmente, a sua volta, è semplicemente una fotocopisteria che si spaccia come tale).
Io considero il mio Macintosh solo come un mezzo, uno strumento.
Davanti al quale - se mancano basi di disegno e illustrazione (ma anche di grafica di "vecchia scuola", quella con lucidi, colle, retini, gelatine, taglierini) - la storia ha vita breve.
Mi misi davanti al Mac con la stessa CURIOSITA' e la stessa PRESUNZIONE che avevo a scuola la prima volta che usai gli acquarelli, con i quali volevo arrivare ad avere il CONTROLLO totale. La stessa curiosità e la stessa presunzione degli anni successivi (anche in Accademia di Belle Arti) che avevo verso tele, acrilici o Pantoni.
Se hai le basi, sono tutti strumenti.
E alla fine li domini.
In otto anni avrò telefonato migliaia di volte ad Ottokin, il mio Mac-Guru, che ha cominciato a smanettarlo e dominarlo ben prima di me.
Lo chiamavo soprattutto per le questioni TECNICHE.
Il resto sono infinite ore di lavoro: 4, 6, 8, 10... e oltre. Ogni santo giorno.
Ore che diventano giorni, settimane, mesi ed anni.
E' come suonare la chitarra: imparare è semplice, a fare il giro di Do ci si mette un attimo, diventare bravi è un'altra cosa.
Ci vuole applicazione: ore, giorni, mesi ed anni sulle corde. Un allenamento continuo.
Ho cominciato con cose molto semplici.
Disegni scansionati, colorazioni varie, loghi vettoriali, grafiche per magliette (per la stampa serigrafica, quindi non in quadricromia).
Giorno dopo giorno, la scoperta degli strumenti, delle mille possibilità, dei trucchi... ma anche di tecniche inedite, che "solo tu" hai ideato, magari a volte anche per sbaglio (mentre sperimentavi) e che magari piano piano diventano proprio l'elemento con cui si riconosce il tuo stile.
Tutte cose che - chi passa ore davanti al proprio computer - conosce benissimo.
Poi però viene la vita. Fatta di talenti diversi. Ma anche di OCCASIONI diverse.
E quello a cui eri arrivato quasi (quasi!) casualmente, scopri essere la tua vera fonte di sostentamento e affermazione professionale.
Scopri che c'è gente che ti chiama, che qualcuno gli ha parlato di te e/o che ha visto le tue cose, che vuole proprio te per quel determinato incarico, che ti considera uno in gamba, uno molto bravo, che è disposta a pagarti più dell'altro purchè tu vada a lavorare per lui. E ti affida progetto grossi, incarichi che vanno aldilà del tuo essere semplicemente un grafico, perchè diventi responsabile del lavoro di tanti altri, di grossi flussi di denaro.
Di fatto, non fai biglietti da visita, carte intestate e brochure per negozi.
Di fatto, curi intere linee, coordini interi staff, realizzi campagne pubblicitarie di copertura nazionale.
Di fatto, continui a passare gran parte della tua vita tra Photoshop, Illustrator e (Dio me ne scampi!) anche X-Press.
E ti rendi conto che non ti stai facendo solo le tue piccole pippe mentali autoreferenziali e autocelebrative... perchè là fuori ci sono imprenditori e aziende della madonna che stanno pagando fior di quattrini per avere te!!! Ai quali piace il tuo stile, il tuo gusto, la tua interpretazione.
Eppure poi, quando sei a tavola o in macchina coi tuoi amici o i tuoi "colleghi" (anche fumettari) di sempre, e magari si parla proprio di lavoro, ti rendi conto che per loro tu sei quello di sempre, che per loro quanto detto fino a qui nemmeno vale.
Non sei nemmeno un grafico.
Sei Stefano e basta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Per altri non sei nemmeno Stefano.
Sei S3keno.
E basta.
E' chiaro come il sole, non volendo lo hai detto tu stesso, il Mac è solo un mezzo (da paura, ma sempre un mezzo) e il mezzo contiene altri mezzi, i programmi, ora non so dirti il perchè e il percome delle cose, ma tu lo sai che se esce un programma nuovam un sistema nuovo, una qualcosa che mi può aiutare IO LO DEVO AVERE! Lo devo in qualche modo "dominare"!
Il mio scopo oltre che l'innata cuirosità risiede nel fatto che conoscere i nuovi programmi, spenderci ore per conoscerli, mi aiuta ad essere sempre un mezzo passo avanti a tutto il resto, nuove funzioni, nuovi strumenti, nuove idee.
fare il grafico oggi, con tutti i mezzi che abbiamo è tutto sommato abbastanza facile, lo sanno tutti, basta photoshop no? Invece NO! Fare il grafico oggi significa usare i programmi appropriati per ogni cosa, significa saper dominare il lavoro e renderlo il più facile possibile attraverso la scelta dei mezzi adeguati, significa in qualche modo sapere quello che si sta facendo e perchè.
Fare il grafico per me è questo, semplicemnte, se poi sono bravo o meno, sono più o meno in grado di sapere delle informazioni di stampa, prestampa, layout e tutta una serie di cose che so e di cui ho perso naturalmente il conto, questo non sta a me dirlo. Ma è il mio fottuto lavoro e mi piace un sacco!
Il tuo pezzo mi è piaciuto molto.
Però alla fine mi è quasi sembrato che non ti facesse poi tantissimo piacere essere considerato "solo" come Stefano dagli amici...
Non intendevo questo, Skiribilla... con quel "solo" volevo dire che per loro io sono lo Stefano di sempre, qualunque cosa uno faccia e/o raggiunga...
ma è cmq qualcosa che dai tuoi amici, in realtà, può anche farti piacere (nel senso che ti considerano per quello che sei, non per ciò che fai o che hai).
Uhm... sono riuscito a spiegarmi meglio o ho incasinato ancora di più il concetto?!? ;)
Ehehe.. non hai incasinato niente. E' chiaro. E ti do ragione, sai. Penso sia giusto che con gli amici ci si veda per noi stessi e non per quello che dimostriamo di sapere o non saper fare. Almeno con loro, è bello che ci sia un rapporto così!
:-)
ecco, lo vedi? puoi,sai, scrivere bene, e sai scrivere cose belle. Questo post, per me, è un bel pezzo di scritto personale, sentito e sincero.
ebbravo!!
forse preferisco "questo" stefano piccoli, che scrive a mani vuote, ma a cuore pieno...!!
...e bravo il mio "amico" s3keno!
riesci sempre a far riflettere chi ti legge (come in questo caso) oppure chi ti ascolta e dibatte con te o condivide con te argomentazioni diverse. Con la tua parlantina e quell'aria sicura con cui tieni vivo il dialogo...approfitto dello spazio del tuo blog, semplicemente per confermarti che quello che dici è vero! a volte non so neanche cosa fai, quale progetto porti avanti, a quali scadenze devi far fronte e non me ne frega niente!!! non so usare il Mac, non so disegnare ma per me sei sempre STE', uno dei miei (pochi) cari amici!!!
Ad essere sincero adesso sieti diventati stefano e teresa (come vi chiama la mia piccola cecilia) e sono orgoglioso e fiero di "cazzeggiare" insieme!!!
p.s.comunque quando vuoi ti posso dare ripetizioni di pallone.
con affetto
robi
@ Robi:
"A volte non so neanche cosa fai, quale progetto porti avanti, a quali scadenze devi far fronte e non me ne frega niente!!!"
Uhm... sei simpatico, sai?
Eh eh eh ;)
Scherzi a parte, l'affetto è riciproco (ma già lo sai), delle "ripetizioni di pallone" è a me che non frga niente e... W il cazzeggiamento forever!!!
S3K & Tere.
@ Sally:
Vedi invece qual'è il tuo sbaglio, Valentina? Che non esiste "questo" Stefano Piccoli che scrive sul suo blog e "quell'altro" che fa fumetti... è sempre la stessa persona!!!
Sono solo momenti, espressioni e/o contesti diversi di me. Nei pro e nei contro.
Tutto qui.
Posta un commento