lunedì 6 agosto 2007

ADV - advertising.


Saranno un paio di settimane che Roma (ma suppongo anche tutte le altre grandi città) è INVASA dai cartelloni della campagna pubblicitaria estiva dell'azienda milanese Q-OD, che - sulla falsariga dei vari brand dello stesso genere fighetto/trendy/fashion tipo Sweet Years, Datch, Baci & Abbracci o Hollywood - sbarca a Porto Cervo con festini a go go, gadgets e testimonial vari.

Ecco: i testimonial.
Ne so qualcosa, visto che per un certo periodo mi sono occupato anche di questo presso un'azienda di abbigliamento romana. E cioè cercare ed individuare personaggi nel mondo della musica, dello sport e/o dello spettacolo in generale che rappresentino con la loro stessa immagine lo SPIRITO e il SAPORE del prodotto che si vuole presentare. Tanto un personaggio è cool, tanto quel prodotto sarà cool (ne sono un ottimo esempio le varie campagne Nike o Adidas con i campioni del calcio, del basket, degli sport estremi).
La scelta del personaggio che ti rappresenta, per sua stessa natura delinea inoltre il target di pubblico/acquirente che vuoi raggiungere.

E' proprio questo che mi lascia molto perplesso di fronte alla campagna estiva di 'sta Q-OD: possibile che in Italia ci sia ancora un target che si identifica in Elisabetta Gregoraci e Costantino Vitagliano?
Sono infatti loro due i personaggi "v.i.p." che i geniali creativi dell'azienda hanno scelto come propri testimonial.

Credevo fossero "passati di moda" anche loro. Credevo fossero l'esempio più lampante (per chiunque) di cosa significhi durare una sola stagione, in termini di successo (?) e popolarità.
Una zoccola incapace di cantare, ballare, recitare o presentare (e con una voce anche decisamente bruttina) che per rimanere a galla s'è infilata nel letto di Briatore, finchè dura. Un ex tronista che nemmeno la televisione vuole più, che immaginavo in Sardegna, d'accordo, ma seduto per terra accanto al lettino bianco di Lele Mora a massaggiargli i piedi, elemosinando un ingaggio (roba che in confronto a lui, Fabrizio Corona è un esempio di orgoglio).

Il punto, aldilà dei cazzi loro (dei quali in fin dei conti mi frega ben poco), è che non riesco a capacitarmi di come possa ancora esistere gente che trovi in Costantino o nella Gregoraci dei "modelli di riferimento" secondo i quali la marca che indossano è figa proprio perchè la indossano loro due!!!
O stavolta saranno i creativi della Q-OD ad aver fatto una cazzata, arrivando con due anni di ritardo?

5 commenti:

RRobe ha detto...

C'è pure l'ipotesi del mainstream più mainstram.
Ovvero non voler vendere al pubblico "avanti (che rappresenta sempre una nicchia)" ma a quello "indietro" (che è sempre il grosso, detto anche "popolo bue").

ottokin ha detto...

c'è anche l'ipotesi di non vednere proprio una ceppa, ma ci siete stati sul sito de stra presunta casa di moda? non ci sta nulla! il vuoto! non una maglietta, un pantalone, una camicia, nulla di nulla, solo info se vuoi distribuire sta robba da NAPOLETANI!

Anonimo ha detto...

solo info se vuoi distribuire sta robba da NAPOLETANI!

ovvero?

ottokin ha detto...

Senza offesa per i napoletani ovviamente, facevo riferimento più che altro agli oggetti "taroccati" dai napoletani, sul sito puoi avere solo delle info per fare il rivenditore, ma non si sa di cosa!

Evilex ha detto...

Antimarketing e anticool al massimo livello. Anche un pò tristi.