sabato 1 dicembre 2007
Cuori da bar.
Ieri pomeriggio, con Roma mezza immobilizzata dallo sciopero dei mezzi, sono andato alla presentazione del libro "Cuori da bar" (Edizioni BD, € 10) dell'amico Lorenzo Bartoli, in una bella libreria al Testaccio.
C'era parecchia gente. Ho assistito a presentazioni di scrittori comunemente ritenuti "più famosi" con meno gente, giuro!!! Ovvio che molti fossero amici, colleghi e conoscenti vari. Ma tant'è. L'atmosfera era calda e - per l'appunto - assai amichevole. E poi c'era Remo Remotti.
Dopo una presentazione molto "ispirata" del Rrobe nazionale, Remotti ci ha deliziato con la lettura di tre racconti tratti da questo libro, che - a proposito - dovete acquistare per forza!!!
Remo Remotti è un grande personaggio della nostra Roma. Un grande, dico davvero. Schietto, genuino, bestemmiatore come pochi, molto più COLTO di come a volte lui stesso sembra voglia far apparire.
L'unico suo "limite" (se così lo vogliamo definire) è che gli piace da morire parlare di se stesso. Non solo ieri in quella libreria. Ogni volta che l'ho visto (fossero presentazioni analoghe, fosse in TV), ogni volta lui parla di se stesso, della sua vita, delle sue poesie, delle sue conoscenze, dei suoi libri, della sua storia, delle sue canzoni, della sua pittura, anche quando dovrebbe parlare di qualcun altro, per cui magari è stato invitato.
Comunque sia, ci ha fatto ridere parecchio.
Anche quando si rivolgeva a Bartoli e Recchioni come fossero due pischelletti al loro debutto sulla carta stampata, dicendo a Lollo che insomma è bravo, che insomma 'sto libro è un ottimo aperitivo in attesa di un primo romanzo vero e proprio, che insomma che cazzo li fa a fare i fumetti?!? ;)
Fatto sta che al momento della lettura dei brani, era il personaggio giusto nel momento giusto.
Prima di andare via, mi sono comprato una copia del libro. La seconda, se vogliamo dirla tutta (su suggerimento dello stesso Lollo, quando per mail ne parlava come possibile "regalo di Natale"), che infatti regalerò. Un qualcosa - questo gesto di aprire i portafogli - che vedo sempre far poco agli AUTORI, anche se amici, presi costantemente dal loro "ruolo" per cui o ti viene regalata oppure niente. Che poi è un argomento di cui parlai un annetto fa anche con Ottokin, quando uscii il suo "I racconti del campetto"...
Vabbe', ma questa è un'altra storia.
Il punto - ora - è che dovete veramente acquistare e leggere questo libro.
Perchè è semplicemente bello.
Perchè Lorenzo cammina su questa terra a braccetto con il talento.
Perchè davanti a cose come stima ed amicizia non ci sono "convenienze editoriali" che reggano. E il resto delle chiacchiere stanno a zero, capite a me.
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2 commenti:
Grazie, Ste'. E non solo per la visita e per il sostegno, ma anche per avermi dato il polso di com'è risultato l'incontro visto dall'altro lato della barricata. A presto.
Lorenzo
Lorenzo lo apprezzo da quando scriveva "Arthur King" (così come apprezzo il suo "socio" Andrea Domestici). Quante copie ne ho vendute nella mia (ex) fumetteria... le andavo a comprare direttamente dall'editore Cantisani. Credo che sia un ottimo scrittore, che nelle cose autoconclusive dà il meglio di sé (lo apprezzo meno sui seriali, come John Doe).
Appena possibile, mi compro "Cuori da bar"...
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