mercoledì 18 febbraio 2009

Ancora su musica e discografia.

Cattive abitudini [1]: deluxe editions.



Dopo le personalissime bordate su "X-Factor", torno a parlare di musica ricollegandomi ad una delle tante derive che potevano partire proprio da quel post, e cioè certe "cattive abitudini" delle case discografiche. In questo caso, parlo delle "edizione deluxe" degli album, quelle che escono qualche mese DOPO la prima edizione del nuovo CD di un artista, che solitamente contengono quattro/cinque tracce in più, inedite.

Fondamentalmente il discorso è che trovo questo escamotage discografico in qualche modo "offensivo" verso l'acquirente della prima edizione, ovverosia (nella maggioranza dei casi) il VERO fan. Le case discografiche rieditano gli album nella speranza di spremerci un paio di singoli in più, per ridargli un po' di ossigeno nella loro posizione su Billboard, per rivitalizzarlo nell'airplay radiofonico che magari comincia ad essere debole... si, insomma: per venderne quattro copie in più!!! Secondo i loro esperti di mercato, questo è un modo per combattere la crisi delle vendite (oltre che scatenare inutili guerre contro la pirateria, internet, il peer to peer, la generazione del web 2.0, ma questa sarebbe a sua volta un'altra lunghissima deriva). E' ridicolo. Non è così che si combatte una crisi.

Torniamo quindi al concetto di "offesa": il VERO fan, che solitamente è anche un appassionato/collezionista/pollo (un po' come noi che magari abbiamo in libreria quattro edizioni diverse del "Dark Knight" di Miller, no?) nonostante qualsiasi crisi economica acquista il nuovo album del proprio artista preferito non appena esce nei negozi, decidendo che in fondo può permettersi di spendere quei 16 euro per avere la copia originale del suo CD da mettere accanto alle altre della discografia completa. Assai probabile che aspetta da tempo l'uscita di quel disco, proprio in quanto fan.
Sei mesi dopo nei negozi esce la famigerata "edizione deluxe" di quello stesso album. Qualche nuovo acquirente c'è, è ovvio (ma una riedizione, guarda caso, non diventa mai un platino da sola, a meno che non si vada a SOMMARE alle vendite della sua edizione originale); il VERO fan se lo compra di nuovo, e - di fatto - la casa discografica lucra due volte sulla stessa persona, proprio su quella che è stata il suo primo vero supporter. Roba che gli artisti stessi, in un mondo migliore, dovrebbero avere la sensibilità di capire una cosa del genere, questo concetto di vera e propria SPECULAZIONE sui propri fans, lo "zoccolo duro" che li rende ciò che sono. Ma evidentemente non gliene può importare di meno, di fronte al denaro.

Non solo (alzo il tiro): roba che ogni volta che acquistiamo un album originale, dovremmo ricevere una sorta di codice cliente tramite il quale - se esce una "edizione deluxe" - la casa discografica spedisce a casa di tutti coloro che hanno acquistato la prima edizione un mini-CD con quelle quattro/cinque tracce in più contenute nella nuova edizione (una sorta di disc 2), quasi a PREMIARE la fedeltà di chi ha investito subito in quel prodotto, FIDELIZZANDOLO come cliente e APPAGANDOLO come fan. Ma questa è pura fantascienza, non è vero?

Questa cattiva abitudine è MOLTO diffusa nel genere rap/R&B, che - ricordiamocelo - negli Stati Uniti (cioè quello che rimane il mercato discografico più grande del mondo) è tuttora saldamente il genere più ascoltato e venduto. Ultimamente le case discografiche sembrano farlo con OGNI nuovo album di OGNI loro artista. Dopidichè avvengono anche strani paradossi: l'ultimo album di Rhianna*, per esempio ("Good girl gone bad", Def Jam/Universal) è stato pubblicato nel 2007 con 12 tracce, 5 delle quali sono diventate singoli (dopo la hit mondiale "Umbrella"). Quasi un anno dopo, è uscita una nuova versione denominata "Reloaded" con qualche remix e 3 tracce in più, 2 delle quali sono diventate nuovi singoli per PROLUNGARE la sua vita in classifica (erano "Take a bow" e "Disturbia" con i Maroon 5). Oggi, a distanza di quasi due anni dalla sua prima pubblicazione, radio e televisioni musicali stanno trasmettendo il nuovo, ennesimo, singolo (e relativo videoclip) tratto da quell'album, ovvero "Rehab" con il feat. di Justin Timberlake... ma questo pezzo era contenuto nella tracklist originale!!! Che senso ha? Mah :(

* [apro una breve parentesi su Rihanna, la più perfetta macchina discografica musicale degli ultimi anni. Io infatti non riesco davvero a capacitarmi di come una ragazza così giovane, brava e bella bella bella come lei, che - solo volendo - avrebbe migliaia di pretendenti/gentiluomini in tutto il pianeta Terra pronti a fare la fila per portarla su un piedistallo d'argento come fosse la loro Principessa, possa invece decidere di mettersi insieme ad un idiota senza talento che la corca di botte!?! Fine parentesi].

Torniamo al discorso principale.
Un altro esempio curioso, che però in questo caso mi ha colpito abbastanza positivamente, è quello dei Coldplay. Personalmente, non ho mai seguito più di tanto la band di Chris Martin, ma devo dire che il loro ultimo "Viva la Vida" (Capitol/Emi, 2008) l'ho trovato veramente un album molto bello. Del quale, in seguito, è uscita un'edizione extended con un secondo CD contenente altre 8 tracce (in questo caso, il concept di base del progetto prevedeva una propria identità, con un proprio titolo a parte: "Prospekt's March"). Se io mi fossi comprato la prima edizione, mi sarebbero girate le palle nel non avere il secondo CD per una differenza di prezzo di soli pochi euro (perchè nei negozi, inizialmente, si trovavano entrambe le versioni). Ma i Coldplay, insistendo con la propria casa discografica, hanno rilasciato anche una versione "singola" di questo secondo disco, un "ep" confezionato in cartoncino, e che - a questo punto - i fans/acquirenti della prima edizione possono comprarsi senza bisogno di riacquistare nuovamente tutto "Viva la Vida/Prospekt's March". E' pur sempre una speculazione, lo so (nel senso che i doppi album sono SEMPRE una speculazione!) e non saranno certamente i livelli di fantascienza che ipotizzavo poco fa... ma è già una gran bella differenza, no?

Le case discografiche, dunque, dovrebbero capire che la crisi del mercato non si combatte con stupide guerre contro internet o con speculazioni ai danni dei consumatori, mancando di rispetto proprio a coloro che ancora comprano dischi. Ben venga quindi l'esempio (tutto italiano) di J.Ax, che proprio in questi giorni esce con il suo nuovo album "Rap'n'roll" (Sony/Bmg) al prezzo di 9,90 euro, senza bisogno di allegarlo ad un qualsiasi giornale. E' il VERO costo che dovrebbe avere un CD inedito quando arriva nei negozi. E' ciò che farebbe tornare la gente a comprare dischi. E' così che si combatte una crisi e che si rispettano i propri fans.

6 commenti:

ottokin ha detto...

Tralasciando tutto il discorso sulle case discografiche, che tanto non mi tocca... commento solo una frase..

* [apro una breve parentesi su Rihanna, la più perfetta macchina discografica musicale degli ultimi anni. Io infatti non riesco davvero a capacitarmi di come una ragazza così giovane, brava e bella bella bella come lei...

ti sei dimenticato di dire una cosa?
E' STUPIDA!!!! non c'è altra spiegazione!!
E' STUPIDA come tutte le macchine!

ahahaha :D

S3Keno ha detto...

Beh, stupida... si fa presto a dire "stupida"... magari non vincerà il Nobel per la ricerca scientifica, d'accordo (ma d'altronde non è nemmeno richiesto per una cantante pop/R&B così fashion oriented) ma la STUPIDITA', quella VERA, non ti porta molto lontano, ed è qualcosa che si impara a capire negli anni anche dalla gente che ci circonda.

Lo stereotipo della "bella e stupida" forse può valere per qualcuna che a 40 anni ancora si ritrova a fare la pretendente/tardona ad un tronista della De Filippi, qualcuna senza arte nè parte, che magari (a parte l'aspetto fisico) nella propria vita si ritrova in mano solo un pugno di mosche. Ma chi vende 7 milioni di copie a disco - "macchina" o meno che sia (anche fosse gestita totalmente da abili manager) - tanto stupida non è, se a 21 anni è già miliardaria.
O siamo più "intelligenti" noi a farci il mazzo con i nostri 2.000 euro al mese, il mutuo di casa, le rate della macchina, a dire quanto è stupida lei? ;)

Detto questo, probabilmente possiamo dire che Rihanna - quantomeno fino ad oggi - nei suoi rapporti interpersonali non è mai stata nè FURBA nè lungimirante, visto che (per rimanere nello stereotipo) anche una "bella e stupida" come la Gregoraci s'è riuscita a sposare un Briatore... ma Jay-Z se l'era già preso la sua collega Beyoncè!!! :)

Minchiate a parte (perchè di minchiate si tratta, e il post parla d'altro) stavo pensando che l'anno scorso, oggi 18 febbraio, partivo per New York/Miami, e lo so che non c'entra una cippa ma non ti nascondo che sto (quasi) rosicando un po'...

ottokin ha detto...

E io ti dico che pià o meno due anni fa stavamo tornando da Cuba!!!

A volte c'è più dignità e intelligenza a farsi il mazzo per duemila euro che farsi scopare da chiunque per fare i miliardi.

Anonimo ha detto...

"farsi scopare da chiunque per fare i miliardi"

scusa di chi parli, otto?
che c'entra rianna con un'affermazione del genere?

ottokin ha detto...

RiAnna centra nella misura in cui centrano le varie Mariah Carrey che sposa Mottola in cambio di un contratto Sony miliardario, ma anche la stessa RiAnna mica si è preso il primo pirla black/soul/hiphop che capitava, si è presa comunque uno al suo livello, uno che la pichia nella Lamborghini e che paga 50.000 dollari di cauzione (mezzo muto di casa mia, dieci anni di vita).

Ma in fin dei conti di che parliamo? di fuffa no?
Mica lo scopro io che se se hai una bella voce e sei gnocca qualcuno che ti fa fare un disco lo trovi sicuro, te vojo vede se Rihanna era bianca e sovrappeso se adesso era RiAnna!

Il mondo gira cosi e le case discografiche americane con tutti i loro "negrozzi" hiphop/soul/ReB non sono meglio delle nostre che spingono i cantanti in tv a zfactor
Amen!

Anonimo ha detto...

la differenza è che rianna ha venduto 7 milioni di copie e giusy ferreri se le sogna, oltre al fatto che si sogna pezzi incredibili come umbrella o rehab