>>> UPDATE 20.03.09
Tra la frenetica attesa per "Watchmen" (che paraltro si sta sorprendentemente rivelando un FLOP a livello di incassi in tutto il mondo) e la promozione web (?) di "Dragonball: Evolution" mi stavo quasi dimenticando un altro film che aspettavamo trepidanti da un sacco di tempo, cioè l'ambiziosissimo film biografico - in due parti - dedicato al comandante Ernesto "Che" Guevara De La Serna, che uscirà nella sale italiane il prossimo 10 aprile 2009. O meglio: "Che - L'argentino" il 10 aprile, mentre "Che - Guerriglia" (il secondo film) il 1° maggio successivo.
Che dire, per ora? Benicio Del Toro è un attore con le contropalle, e in questo progetto non interpreta il Che: è il Che!!! (sembra davvero di vedere lui, come mi capitò solo con Val Kilmer quando interpretò Jim Morrison nel lungometraggio sui Doors diretto da Oliver Stone, dove piano piano dimenticavi che quello sullo schermo fosse Kilmer). Alla regia, un altro fuoriclasse come Steven Soderbergh, la cui sola firma dovrebbe essere una garanzia di grande qualità. Insomma: ci sono tutte le carte in regola per supporre due film eccellenti (la celebre Variety - per esempio - lo definisce "il capolavoro assoluto di Soderbergh e Del Toro").
Giovedi sera avrò l'anteprima stampa, e vi saprò dire.
Nel frattempo, gustatevi i trailers in italiano:
• Quicktime 850k
• Windows Media Video 850k
• • •
>>> UPDATE 20.03.08
Che fosse un film ambizioso lo abbiamo già detto. Che fosse anche così straordinariamente credibile no. Bene, ora lo abbiamo visto. Se il cinema di Steven Soderbergh è sempre stato sobrio, raffinato ed essenziale, "Che - L'argentino" sublima questi suoi criteri stilistici: un film assolutamente asciutto, senza fronzoli, che non lascia alcuna concessione a libertà e/o necessità proprie del grande schermo. Le sequenze del Che a New York (quando andò a parlare all'Onu) in bianco e nero sgranato, con l'intervista di una giornalista americana che le accompagna, sembrano tratte da un documentario, nemmeno più scene girate e recitate. A fare da contraltare, il contrasto delle foreste cubane, rese in tutta la meraviglia della loro natura.
D'altronde, forse, era l'unico modo possibile per realizzare un grande film su un'icona come Che Guevara. Che viene raccontato esattamente per quello che è, grazie ad una documentazione del regista e degli sceneggiatori che è durata più di sette anni. Grazie alla quale - aldilà dei fatti storici/cronologici (lo sbarco a Cuba sul Granma, i primi due anni passati nelle montagne ad addestrare i soldati, le prime incursioni di guerriglia in Sierra Maestra, la presa di Santa Clara) - il Comandante ci viene raccontato e mostrato non come un granitico eroe da blockbuster, ma come un uomo (colto) con la sua umanità, limiti compresi.
Lo vediamo sfiancato dell'asma durante le lunghe marce (avendo paura dei suoi stessi colpi di tosse quando bisognava nascondersi tra la vegetazione dalle ronde dell'esercito regolare di Fulgencio Batista), scherzare con i suoi compagni di ventura, addestrare severamente le truppe, pretendendo da loro non solo il fucile ma anche la capacità di leggere e scrivere, bere rum e sbragarsi con il sigaro in bocca nei (pochi) momenti di riposo, curare i malati (che fossero combattenti feriti in battaglia o povera gente dei villaggi) e anche cedere alle lusinghe della sua stessa popolarità, quando il popolo cubano invocava il suo nome a gran voce.
Per Benicio Del Toro (che è anche produttore del film) è probabilmente la più grande interpretazione della carriera; nelle abili mani del regista, è immerso nel personaggio come fosse il ruolo della sua vita. Già premio Oscar come miglior attore non protagonista per "Traffic" (sempre di Soderbergh), vedrete che stavolta non lo vincerà solo per l'ovvio "imbarazzo" che potrebbe comportare sia in termini artistici che politici, visto che gli Oscar son pur sempre un premio americano (pensate ad esempio che, nonostante il doppiaggio in italiano, il film in lingua originale - a parte l'intervista newyorchese - è completamente recitato in spagnolo).
Insomma: promosso a pieni voti. Non solo per chi ama questo uomo e la sua storia, ma per chiunque ami il buon cinema e magari - abbandonando eventuali pregiudizi di parte (culturali o socio-politici) - abbia voglia di conoscerne il pensiero e le azioni, forse per la prima volta.
"Che - L'argentino" si conclude dopo la vittoria a Santa Clara (nell'unica parte realmente d'azione del film) e la colonna del Comandante che - subito dopo - si mette in viaggio verso l'Havana per ricongiungersi con le truppe di Fidel Castro (grande prova d'attore anche per Demiàn Bichir, che lo interpreta magistralmente). Non resta che aspettare il secondo film - "Che - Guerriglia" - per seguirlo fino ai suoi ultimi giorni in Bolivia.
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8 commenti:
Ehi domani ci sono anch'io!
Ci i vede li! (così mi vendico ;) )
vedo che ultimamente stai sfornando parecchi "ganci" pure tu eh? ;)
MINCHIA!!!!!!
Torno ora dal cinema.
Vai a vedere Gran Torino.
GRAN film.
Tra l'altro, per film del genere magari fai una voce agli amici, io per portaborse ci posso passare :D
ciao Luca... so che "Gran Torino" deve essere proprio un bel film, solo che - data la mia situazione attuale - non posso più andare al cinema a vedere tutti i film che vorrei... ma stai certo che troverò cmq il modo di vedere anche questo (e ben prima che lo facciano su Sky: muletto docet!!!).
;)
hasta la victoria, siempre!
poche parole!
Siete DUE MALEDETTI tu e Thomas Magnum!
ahahah mi sa che 'kin ci teneva particolarmente a quest'anteprima ;)
Ste, concordo su tutto (o quasi). Anzi, sono tentato di fare un bel copiaincolla selvaggio per la recensione che devo scrivere tra oggi e domani...!
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