lunedì 2 marzo 2009

Roma 28.02.09 • Caparezza live


Sabato scorso, approfittando per la prima volta in due mesi di una VERA serata "libera" da biberon e cullate (che Tere è andata a dormire da sua mamma, portandosi Giulia) me ne sono andato al concerto di Caparezza organizzato da Radio Rock all'Atlantico Live, che poi sarebbe l'ex PalaCisalfa all'Eur. Non sono andato propriamente a fare il ggiovane con due G, dato che - nonostante la mia età e nonostante non fossi lì in veste di "papà" - ero perlomeno una specie di "zio", perchè ci sono andato col mio amico/testimone Roberto e i suoi due figli di 11 e 13 anni (roba che io alla loro età non ero ancora MAI andato ad un concerto, eh?). Di fatto, è stata un'improvvisata, perchè fino a quella mattina non sapevo nemmeno che Caparezza suonasse a Roma, ma poi Robi all'ora di pranzo mi ha proposto di andare con loro. Solo che io non avevo il biglietto, e ovviamente non avevo nemmeno fatto la richiesta per un accredito stampa nei giorni precedenti...

Com'è, come non è, sono entrato lo stesso ;)
Vi spiego meglio: ho provato a giocarmela lì per lì direttamente con il tesserino da giornalista (cosa che non andrebbe mai fatta) ma alla cassa accrediti non m'hanno cagato. D'altro canto avevano pure ragione. In effetti la serata (con mia grande sorpresa) era completamente SOLD OUT, quindi le ragazze dell'ufficio stampa di Radio Rock mi hanno spiegato con molta gentilezza che non avevano nemmeno più quel po' di biglietti omaggio che solitamente si tengono da parte per gli smemorati dell'ultimo minuto come me. Io a quel punto mi sarei pure comprato il biglietto, ma erano DAVVERO finiti tutti. Quindi niente biglietto.
Il trucco, allora, sono state le chiacchiere + la presenza di Gabriele e Tommaso, i due figli di Robi. Arrivati all'ingresso vero e proprio, quello con i ragazzi dell'organizzazione che strappavano i biglietti e i Carabinieri che controllavano gli zainetti, abbiamo detto al tipo: "Guarda, avevamo comprato 3 biglietti per noi, ma lui (indicando Tommaso, il più piccolo) alla fine è voluto venire per forza e non ci sono più biglietti. Che ce lo fai entrare lo stesso, per favore?"... si, insomma, come se fosse Tommi quello senza biglietto, non io. E il tipo alla sbarra, una volta consultato il suo responsabile, ci ha fatti entrare in quattro, suggerendoci pure di andare in una delle due piccole platee laterali, che sono rialzate, non nel parterre... che per dei bambini sarebbe stato un gran casino. Un VERO casino, non posso che confermarlo. Una marea di gente colorata, allegra, fricchettona, fumata e bevuta, pogante e rockeggiante. Metà di loro, secondo me, non era nemmeno il pubblico di Caparezza, ma il popolo di Radio Rock sempre presente ad ogni appello. Comunque sia, anche non fossero stati lì propriamente per lui, li ho visti con i miei occhi TUTTI entusiasti!!!

Che dire? Caparezza dal vivo l'avevo già visto qualche anno fa al Villaggio Globale, ma nel frattempo il ragazzo è cresciuto, sia come persona che come artista. E ha fatto un concerto con i controcazzi, credetemi: potente, coinvolgente, ritmatissimo e divertente. Si, divertente. Con tutta una serie di "siparietti" sarcastici, politici e comici tra un pezzo e l'altro (travestimenti, luci, battute, mille oggetti di scena: chitarre di gomma, cappelli, maschere, pupazzi, stronzi gonfiabili volanti); con un feedback E.N.O.R.M.E da parte di tutto il pubblico presente in sala, che urlava, batteva la mani, saltava, pogava, rispondeva alle domande, rideva, cantava pezzo dopo pezzo. C'era tanta gente, davvero tanta. Non avevo mai visto il PalaCisalfa così pieno, nemmeno ai concerti dei Subsonica o di Method Man (The Original Wu Tang). Ad ogni modo: bello e spassoso. A tratti anche emozionante (nel senso che sentire dal vivo "Storia di Luigi delle Bicocche" con lui che cantava con un cappio al collo, mi ha nuovamente/sinceramente emozionato). Complimenti.

C'è solo un unico appunto che farei a Caparezza: d'accordo la scaletta (che in linea di massima comprendeva quasi interamente l'ultimo album "Le dimensioni del mio caos" e la maggior parte dei suoi singoli precedenti) e d'accordo dimenticare una volta per tutte l'ombra di MikiMix... ma - anche fosse un pezzo che in qualche modo vuole rinnegare (perchè mai?) - secondo me NON HA SENSO non eseguire "Fuori dal tunnel", tantopiù considerando che probabilmente la maggior parte delle persone che sono venute e vederti (pagandoti) vorrebbero ascoltarla. E magari pensavano pure che l'avessi tenuta per ultima, un po' come "Albachiara" per Vasco. Invece alla fine, anche dopo la presentazione della band, la classica finta uscita dal palco, il rientro e i bis... niente "Fuori dal tunnel".
PERCHE'?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Ste, i ragazzi sono tornati contenti, entusiasti e ...senza voce! Per essere la prima esperienza di concerto, non potevamo scegliere di meglio, soprattutto per il rapporto qualità/prezzo (approposito, grazie per la birra)!!!
Ci siamo molto divertiti...
Bella prof....come dice il Capa, alla prossima...
robi

ottokin ha detto...

Certo che Giulia potevi anche portarla eh :D