[o anche: "da Gloria a Michela"]...
Ogni tanto andiamo a fare colazione al bar di Paoletto a.k.a. il Socio (per chi era a Cuba con noi); 'sto Paoletto sarebbe il cugino di Tere, che - aldilà del suo storico lavoro di barman all'altrettanto storico PalaCavicchi (ovvero il Tempio della Coattaggine qui a Roma) - la mattina gestisce un bar di quelli all'interno di una scuola, che - detto tra noi - secondo me sono una miniera d'oro!
Beh, il caso vuole che il liceo in questione sia proprio vicino a casa nostra, così una volta ogni tanto passiamo a trovarlo. Non so nemmeo che liceo sia (forse un istituto tecnico di "qualcosa") ma so di certo che - per me - il momento migliore per andare e prendermi un caffè dal Socio è in coincidenza con la campanella della ricreazione.
E già capite dove voglio arrivare...
La storia è breve, raga: qui passano gli anni, ma a me le liceali continuano a piacere da morire!!!
Non a caso, anche a Tere dico sempre che se non vuole perdermi (?) le basta continuare a mantenere quell'aria da eterna adolescente... si, per noi della generazione che "la liceale" era Gloria Guida, corpo lolitico e viso angelico di colei che incarnava più di ogni altra un sogno tanto erotico quanto innocuo/innocente come potevano essere quei film, bella e maliziosa - rivendendola ancora oggi in sequenze di vent'anni fa - in maniera incredibilmente moderna.
Comunque sia, dentro questo liceo dove lavora Paolo c'è di tutto. Dalle bore più assurde alle gnocche più fashion, fino alle ragazzine sfiziose di quelle che tra quache anno finiranno in qualche programma di Sky del tipo "La più bella della classe": frangette, pancini nudi, jeans calati, piercing, occhialoni da sole, cinture, tatuaggi e chi più ne ha più ne metta.
A quel punto mi viene sempre in mente quello psudo-scrittore di Moccia, che nel suo primo film da psudo-regista - cioè "Scusa ma ti chiamo amore" con Michela Quattrociocche e Raoul Bova - ipotizza una storia d'amore tra una studentessa poco più che diciotenne ed un pubblicitario quarantenne. A questa storia della ragazzina (nei film sempre un po' pariolina) in qualche modo ATTRATTA dall'uomo più maturo io ci credo davvero, sapete?
Si, certo, come no.
Peccato che io arrivi nel parcheggio di quella scuola in Fiesta e non in Porsche.
E peccato che - aldilà della mia età - non assomigli nemmeno da lontano a Raoul Bova!!! ;)
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