martedì 29 novembre 2011

Senza titolo.



Un post POLEMICO su richiesta, eccolo.
Che poi non aspettava altro che essere scritto, visto che ce l'avevo sulla punta delle dita da diverso tempo. Anche se non ci sarà bisogno di nomi e cognomi, perché - solitamente - le code di paglia intuiscono benissimo quando si parla di loro!

Allora non stiamo nemmeno per parlare di bugie, no.
Chi è semplicemente bugiardo, in fondo ha solo un vizio. Assai discutibile, d'accordo, ma pur sempre un vizio.
E non è neanche una questione di voler vedere solo quello che vogliamo vedere (come l'amore quando è cieco) perché sarebbe addirittura buona fede.
Qui si tratta di credere e soprattutto di voler far credere agli altri cose che non sono vere. Punto. La questione è solo questa: grandi cazzate sparate pensando che gli altri se la bevano sempre e comunque. Che poi è come voler "intortare" qualcuno, ma senza un vero motivo, senza alcun fine. Non è qualcosa di assolutamente stupido ed infantile?

Allora ne ho viste e ne ho sentite troppe, e a questo punto della mia vita mi dispiace dirlo ma IO NON CREDO PIU' A NIENTE!!! E' quindi inutile che cerchiate di incartarmela, anche se ve la sentite calda: IO NON CREDO PIU' A NESSUNO!!!

Quelli che tu ogni volta "Come va?" e loro ogni volta "Tutto bene"… mentre ti raccontano continuamente della loro casa perfetta, della loro famiglia perfetta, di una comitiva perfetta dove tutti sono amici straordinari (mentre ti sottolinea ogni volta come invece tu stia sempre a discutere con quelli tuoi), di viaggi e vacanze perfette come se a loro la vita - si, proprio quella cosa in cui non esiste perfezione - li avesse esonerati da guai, imprevisti, sofferenze o altre amenità di varia natura quotidiana. Poi vieni a sapere che sono già sei mesi che si sono separati dalla moglie e son tornati a casa dai genitori.

Quelli che "Fratello nella notte, dove sei?"… e ore passate insieme al bar o al parco con i nostri bimbi, a parlare di arte, letteratura e cinema. Di quanto siamo "privilegiati" noi a vivere di cultura e creatività, riuscendo a crescerci dei figli con le nostre mani, le nostre matite sui fogli bianchi, i nostri videoclip, i nostri Macintosh. E che "prima o poi dobbiamo proprio fare qualcosa insieme, io e te"… noi che siamo LIBERI grazie alla la nostra professione, senza orari, senza padroni. Poi a distanza di anni - durante i quali hai sempre creduto di combattere nella stessa trincea - scopri per puro caso che mamma e papà non gli hanno solo dato l'anticipo, ma mese dopo mese gli stanno pagando il mutuo di casa.

O ancora quelli che vanno "alla grande"… la loro squadra del cuore alla grande, il lavoro alla grande, la casetta a tre piani con i giardini, la tartaruga e i pesci rossi alla grande. Allora poi tu ti stupisci quando - confidandosi - ti raccontano che sono rimasti al palo. Che ultimamente hanno avuto troppe spese, che sono rimasti con solo quattrocento euro in banca. E tu gli chiedi pure se hanno bisogno di un prestito, o comunque di un aiuto. Poi viene fuori che il mese dopo se ne vanno alle Maldive.

Potrei andare avanti con infiniti raccontini del genere.
O cambiare leggermente tono e rotta, parlando addirittura di solidarietà, entrando consapevolmente in un campo minato. Perché conosco bene quelle RARE eccezioni che hanno questo tipo di sensibilità. Ma, nella media, passano dieci ore al giorno scrivendo o disegnando nei loro studi superfighetti, riuscendo comunque ad assistere quella sera all'anteprima dell'ultimo blockbuster americano a cui sono stati invitati, e trovare anche il tempo - per il resto della notte - di giocare alla Play Station o in qualche immaginario mondo fantasy, per ore ed ore che si accumulano una sull'altra durante la settimana (senza nemmeno parlare di quelle passate sul web scazzando, lurkando e postando)... ma GUAI a dedicare una sola di queste ore, una sola della loro settimana agli altri, in prima persona, disinteressatamente, perché poverini GLI E' TOTALMENTE ESTRANEO IL CONCETTO DEL PROSSIMO, vivendo essi ancora intorno alla loro fase ombelicale (e qualsiasi vostra amica che ha studiato psicologia infantile ora potrebbe anche spiegarvi, meglio di me, la fase anale) basata esclusivamente sulle proprie esigenze e necessità. Per l'appunto, come i bambini piccoli.

Sono gli stessi capaci di spendere centinaia di euro per la perfetta riproduzione in ceramica in tiratura limitata di un personaggio dei fumetti (che alla fin fine so' pupazzi) o per l'ultima consolle lanciata sul mercato, ma GUAI a spenderne 20 per un serata molto concreta organizzata nel locale di colui che peraltro sostengono essere uno dei loro migliori amici!!!
Poi mille scuse, mille giustificazioni, mille modi per provare ad ammischiartela, per uscirne in maniera credibile. Lavandosi la coscienza - saltuariamente - "donando" (?) briciole del loro lavoro, ma calcolando sempre che effetto a ritorno ne avrà.

Ma io non vi credo più.
Colleghi, conoscenti, amici e fratelli.
Ognuno la racconta come meglio gli conviene, è solo questo il punto.
Nel tentativo di convincere te di qualcosa a cui devono convincersi loro stessi la sera quando si guardano allo specchio.
Eppure oramai siamo adulti. E siamo anche piuttosto stanchi.
Perciò BASTA con le cazzate.
Che qui non ci crede più nessuno.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Più che polemico è un post "pesante" e amaro... che fa riflettere non solo chi vive di creatività, ma chi vive anche avendo un lavoro "d'ufficio"!

Bravo Ste' mi rendo conto di condividere con amarezza quello che hai scritto :)

Carla

Anonimo ha detto...

Ciao stefano, sono capitato qui per caso perchè pochi giorni fa, mettendo in ordine casa sono venute fuori delle copie del massacratore e mi sei tornato in mente. Ero un tuo lettore dai tempi di kazzivari e mi sono chiesto che fine avessi fatto, ho trovato tue notizie presso la tunuè con cui hai fatto un libro e poco altro oltre a questo blog.

mi sono letto con attenzione qualche post e sono davvero felice di trovare in te ancora oggi a distanza di anni lo stesso livore, la stessa cattiveria, lo stesso fomento che trovavo nel massacrator :)))

Mi fa davvero piacere sapere che uno dei miei autori preferiti di fumetti adolescenziali non è diventato l'ennesimo signo nessuno dentro una grande azienda del fumetto, ma è rimasto indipendente, cattivo, rancoroso, sprezzante verso tutto e tutti.

Se non ho capito male hai anche una figlia, che so per certo crescerai insegnandoli che la tua attuale frustrazione artistica che si legge in questo post, è solo colpa delle circostanze e che tu sei vuoi puoi fare il culo a chi vuoi e quando vuoi.

ti ringrazio per le tue certezze e spero che presto potrò leggere di nuovo il mio fumetto più amato qualche anno fa.

ti lascio la mia mail
scusami se non mi sono iscritto.

Ciao Mitico!!!
Mario Piersanti
mpiers@hotmail.it

PS=se vuoi io vivo a Casa Pound a Roma che sicuramente conoscerai...

Raffaella A. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Raffaella A. ha detto...

scusa se mi intrometto piersanti, ma ci spiegheresti meglio dov'è esattamente che si legge in questo post la "frustrazione artistica" a cui fai riferimento?

se tu lo conoscessi davvero, vedresti coi tuoi occhi con quali ben altri insegnamenti, e valori, stefano e teresa stanno crescendo la loro bimba.

uno strano commento, il tuo: lascia un retrogusto che sottointende tutt'altro che stima......

S3Keno ha detto...

Non ti preoccupare, Raffa.
Sono gli inevitabili PRO e CONTRO della mia benevolenza (eh eh eh) nel voler consentire i commenti da parte di chiunque.
Ma sono sufficientemente smaliziato per schivare una TRAPPOLA così ovvia...
Che poi tra l'altro oggi come oggi, grazie al web o cmq ai social network come Facebook, ci vuole così poco a sapere "che fine abbia fatto qualcuno"… e io sono talmente facile da trovare!!! Capisci a me ;)

@ Carla:
Vedi che succede a darti retta? Niente più post su richiesta, che poi sbucano fuori troll che manco fossimo nelle Terra di Mezzo!!!

Luca ha detto...

per la cronaca, ste: ho scritto a quella mail e m'è tornata indietro col solito mail delivery service, quindi trattasi sicuramente di fake.
blocca i commenti anonimi, sono anni che te lo dico!
daltronde lo sai da te, quando scrivi che "le code di paglia intuiscono benissimo quando si parla di loro"; allora ecco le reazioni, anche quando sono così intelligentemente insidiose.
bella!

S3Keno ha detto...

a proposito, Mario...
... io stasera - sabato 3 dicembre - sono a mangiare una pizza con moglie, bimba e una coppia di altri nostri amici al CSOA Corto Circuito, e non sto scherzando, dico davvero (vedi che è davvero facile trovarmi?)... quindi "se vuoi" perchè invece non vieni tu?

eh eh eh ;)

Unknown ha detto...

Sarà che con l'età mi sto rincoglionendo... ma alcune delle cose che hai scritto (soprattutto in merito alla considerazione di alcune persone) mi ricordano materia di altre discussioni che furono tra noi. :)

Non può che farmi piacere se oggi, a distanza di anni, il tuo P.O.V. somiglia più al mio. :P

Pare che la paternità abbia proprietà "curative" anche sui più ostinati! :D

PS:
Se ti incontri con Mario a Casa Pound, voglio le foto! :D