martedì 16 gennaio 2007
Dj Shadow: "The Outsider" (Universal).
A 5 anni di distanza dal suo precedente album, torna l'Ombra con il suo terzo lavoro in studio. Si, SOLO il terzo.
Forse un po' preoccupato per la tiepida accoglienza dello scorso "The Private Press" (e certamente ancora vittima di se stesso e del peso del memorabile esordio del suo "Endtroducing"*** del 1996) Josh Davis sforna un disco pieno di rap, là dove fino ad ora aveva lasciato spazio al suono puro. Sia chiaro: non c'è solo rap in "The Ousider", c'è tanto altro, ma resta il fatto che rispetto ai precedenti album si è assaliti da un mare di rime!!! In un momento in cui negli Usa sembra il solo modo per vendere, prendiamo comunque atto che Shadow lo fa alla sua maniera, evitando la banalità di featuring modaioli come 50 Cent, Jay-Z o Eminem, ma chiamando intorno a sè gli amici/mc's della Bay Area o leoni della vecchia scuola come Q-Tip (A Tribe Called Quest). Questo tanto per mettere a tacere chi ancora non lo ritiene un vero artista hip hop.
*** Da notare che la Universal ha da poco ripubblicato "Endtroducing" nella sua collana DeLuxe Edition, solitamente riservata alla ristampa di album fondamentali di leggende come Marvin Gaye o Bob Marley.
Ed in effetti Shadow è hip hop e oltre. Dopo la potente intro, "This Time" ci scaraventa giù in strada con Foxy Brown e Shaft, con un pezzo soul molto seventies' che sembra uscito dalla colonna sonora di un film blaxploitation, anche se con con gli archi della London Session Orchestra! "Superfly" rules again!!!
Dalla seconda alla decima traccia è tutto rap, pezzo dopo pezzo, una cascata di liriche che incalzano una dopo l'altra (con le voci di Keak Da Sneak, Turf Talk, Nump, David Banner, Phonte Coleman) salvo che per l'interludio di "Broken Levee Blues", con una netta decelerazione blueseggiante, in un suggestivo brano strumentale di sola chitarra elettrica (che suggerisce la decadenza post-catastrofe di New Orleans) e subito a ruota con l'improvvisa accelerazione delle batterie impazzite di "Artifact".
Ma è dall'undicesima traccia che ritroviamo il Dj Shadow cupo e a suo modo psichedelico, quello che campiona tutto il campionabile, quello che sperimenta e a volte esagera (come con i suoni tra il medioevale e l'orientaleggiante in "Triplicate/Something Happened That Day"), quello dai beats sporchi e metallici, delle atmosfere inquietanti, a tratti persino duro da digerire.
Nella ricerca perfetta della forma-canzone (anche se - attenzione! - sempre con metodo produttivo da dj hip hop: piatti & campionatore) coinvolge Chris James dei Coldplay in ben due pezzi - "Erase you" e la bella e insolitamente solare "You made it" - a anche la splendida voce di Christina Carter nella malinconica/claustrofobica "What have I done".
Chiude un altra bella dose di rap: "Enuff" è un gran bel pezzo party ideale per i breakers, molto old school sia nelle batterie che nella metrica degli mc's, non a caso Q-Tip e Lateef The Truth Speaker, già con Shadow nel progetto Quannum, nella Solesides Crew e in molte cose dei Blackalicious. La traccia finale è un remix di "3 Freaks".
Le ruote d'acciaio per Shadow sono uno strumento: "The Ousider" è ricco, eclettico, estremamente musicale, sempre spiazzante.
Anche se - ahimè! - sono lontani i tempi di "Midnight in a perfect world"...
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