martedì 20 marzo 2007

Oh, my Christina...


Oggi pomeriggio in TV ho visto per la prima volta il video di "Candyman" di Christina Aguilera, deliziosamente anni '40 (vedete voi stessi), diretto da Matthew Rolston (quello della pubblicità del Campari con Salma Hayek) che accompagna l'uscita del terzo singolo estratto dall'album "Back to basics". Mi è venuta subito in mente una cosa che avevo scritto in fondo all'INTRO del Massa n°2, e cioè: ... "GUAI a chi me la tocca, sono pronto a confrontarmi con chiunque sul perchè questo sia un grande album!!!"...

E' dai tempi del suo primo (omonimo) disco del 1999 che ci credo, in un momento in cui tutti ne parlavano come l'ennesimo clone di Britney Spears (e guardate che fine ha fatto questa!); mi ESPOSI in difesa del suo talento di fronte a tanti amici e/o colleghi giornalisti che ne parlavano solamente come di una nuova popstar biondina uscita dal Disney Club.
Quando nel 2002 pubblicò il suo secondo album "Stripped", tornai esattamente sopra le mie prime impressioni: Christina Aguilera è una grande artista, con una capacità di rinnovarsi ed una VOCE fuori dal comune, altro che!!!
Quell'anno scrivevo questa recensione su BLACKmagazine, alla faccia di chi SOLO ORA comincia a dire che è brava (ogni rivista musicale infatti adesso ne parla bene). E tenete conto che lo facevo in un contesto "purista", quello di lettori o addetti al settore fissati solo con hip hop, rap e R&B.
• Uhm, in realtà lo dico anche per mettere a tacere quegli amici che mi ripetono che la mia fissa per la Aguilera è nata il giorno in cui l'ho incontrata nella sua suite in un grande hotel al centro di Parigi e le ho sfilato i jeans (!) per quella che - a tutt'oggi - rimane la mia più memorabile intervista per "Vanity Fair", che purtroppo non ho in versione web! ;)

E' di qualche mese fa la pubblicazione di "Back to basics", e il titolo dell'album parla già da solo.
Christina si libera degli ultimi strascichi pop/R&Bggianti, di tutti i suoi piercing proibiti, dei volgari look da zoccola miliardaria e torna in campo con un doppio album semplicemente e splendidamente SOUL.
Le basi, per l'appunto. Perchè con la sua voce - da sempre - non poteva e non doveva fare altro.

Ispirata da Ella Fitzgerald, Billie Holiday ed Etta James... sexy e sofisticata come una diva della Hollywood del dopoguerra (con look, booklet e videoclip studiati maniacalmente in ogni dettaglio) nel primo dei due CD chiama accanto a sè un produttore che è davvero uno dei più grandi di tutti: Dj Premier (Gangstarr) che guarda caso firma i pezzi più validi (l'intro, la strepitosa "Back in the day" che omaggia Marvin Gaye, John Coltrane e Arteha Franklin, il primo potente singolo "Ain't no other man" e ancora "Still dirrty" e "Thank you") e dimostra cosa voglia dire conoscere soul, jazz e blues fino alle loro radici più pure. Real knowledge: old skool rules!!!
Una curiosità: con il pezzo "F.U.S.S." manda a quel paese Scott Storch (F.U. sta proprio per Fuck You) il suo ex produttore, che aveva scritto con lei almeno metà del suo precedente album. L'altra metà era firmata da Linda Perry (ex Four No Blonde), che invece rimane. Sono amiche, le due. Dicono.

Nel secondo CD entriamo in un circo immaginario, un grande show dove le atmosfere si fanno più swing, jazzate e vintage ("Candyman" per esempio fa parte di questa seconda parte). Insomma, quasi un musical. A tratti struggente, a tratti divertente.
Sopra a tutto ciò, naturalmente, la sua voce.
Potentemente soul, brillante, estesa come non mai... e GUAI a chi me la tocca!!!

1 commento:

Redazione DOUbLe SHOt ha detto...

Come non essere d'accordo con te?!

:)