martedì 27 marzo 2007

La scorsa notte (pensieri disordinati)...


La scorsa notte mi sono visto "Solo 2 ore" di Richard Donner (si, quello degli "Arma Letale"), il cui titolo originale è "16 Blocks" - ovvero "sedici isolati", che era molto più bello - e che suppongo essere il suo film più recente, con Bruce Willis che è un cinico detective ormai prossimo alla pensione, appesantito dall'alcool e dalla vita. Ma la vera piacevole sorpresa è stata trovarci Mos Def come co-protagonista assoluto (è il ragazzo nero che deve raggiungere il tribunale, a soli 16 isolati dalla prigione, per testimoniare contro dei poliziotti)... si, insomma, è proprio lui, è lo stesso Mos Def di cui parlavo in 6 post fa, quello di "True Magic".
Sapevo già che fosse un attore (lo ricordo anche in una piccola parte in "Monster's Ball"), ma accidenti è pure bravo!!!

La scorsa notte mi sono letto il primo capitolo di "Civil War".
Uhm. Non so. D'accordo, dovrei aspettare gli sviluppi per poter giudicare, ma non mi ha convinto proprio per niente.
Premesso che Capitan America mi è SEMPRE stato sulle palle (con quel cazzo di costume a bandiera), ma stavolta è OVVIO che uno stia dalla sua parte. E' questa la mia perplessità. Tutta la campagna pubblicitaria si basa sul tormentone: "Tu da che parte stai?"... ma la storia di Millar (che scrive sempre bene, sia chiaro) è stata fatta proprio per stare dalla parte di Cap!
Mi spiego meglio: la parte verso cui si schiera il Capitano non è altro che il concetto stesso del supereroe e del fumetto supereroistico, cioè l'identità privata di un personaggio, il costume, l'identità segreta con cui combatte il crimine, etc. etc.
Il punto qui è che per creare necessariamente "le due parti" da opporre l'una all'altra, mi sembra sia stata appositamente resa inverosimile la parte schierata col governo.
Lo sceneggiatore ha scelto una serie di personaggi (capitanati da Iron Man e i Fantastici 4, se non ho frainteso) che stavolta - loro malgrado (anche rischiando l'antipatia del lettore) - devono "interpretare" il ruolo degli antagonisti, mi spiego? A me 'sta cosa sembra troppo FORZATA, anche se capisco le necessità editoriali della Marvel (ma anche della DC, con "Crisi infinita") di inventare periodicamente questi grandi eventi per la propria salute stessa.

Spesso leggo cose migliori nei cicli narrativi interni alle serie regolari, che non pretendono di essere nulla di più di ciò che sono (e spesso sono fatte bene). Mi fanno invece sorridere gli editor (o i lettori stessi) che considerano - o promuovono - questi grandi eventi come dei "capolavori". Che poi non si rivelano MAI come tali.

"Civil War" è un fumetto politico? O provocatorio? Un'arguta metafora per denunciare un certo sistema governativo americano? Bah... non capisco perchè se uno come Capitan America dice un paio di frasi a malapena "anticonformiste" in un fumetto, subito tutti a trovarci arguzia, profondità e chissà quali analisi (parlo tanto dei lettori quanto dei professionisti) ma se cose analoghe, anche ben più esplicite, le canta Mos Def viene considerato un pupazzo, quando non un rompicoglioni.
Così mi sa tanto di presa per il culo, è il solito contentino da sottocultura di serie B, nel senso che sembra quasi che non appena dal fumetto escono due cose intelligenti messe in fila, subito gli applausi a mani aperte.
Come se generalmente non fosse in grado, capite che intendo?

Le scorse notti mi sono letto anche "Fables: Terre Natie" e il primo volume di "Loveless", i miei due ultimi acquisti Vertigo secondo Planeta DeA (e secondo me entrambi si mangiano "Civil War" a colazione, ognuno a modo suo, anche se attraverso il fantasy e il western).
Comunque sia, trovo vincente la narrazione "all'americana" (sigh!) in 22/24 pagine mensili poi raccolte - per cicli - in volume, che ti leggi tutto d'un fiato piuttosto che le nostre storie conformate a 96 pagine che "bla bla bla" e a metà già sbadigli; trovo bravissimi sia Bill Willingham che Brian Azzarello, due che sanno davvero incollarti dalla prima all'ultima pagina, che poi a detta del Rrobe è la cartina tornasole per capire l'effettiva validità di una storia (lo diceva nella recente intervista fatta su Fumettidicarta.it, a proposito del RITMO: "Il segreto è riuscire a tenere attaccato il lettore all’albo e costringerlo a finirlo in una sola sessione di lettura. Per me, quando un albo viene lette in più puntate, vuol dire che lo sceneggiatore ha sbagliato qualcosa. La gente generalmente non interrompe la fruizione di un film, lo stesso deve essere per un albo a fumetti con una foliazione ragionevole", anche se - paradossalmente - so che non gradisce molto Azzarello)...
Ma perchè in Italia non riusciamo a fare serie del genere? Così appassionanti, così snelle, così ben costruite (ripeto: in 24 pagine mensili). Eppure mi fa schifo pensare che 'sti amerikkkani siano meglio di noi. Lo rifiuto, cazzo, noi abbiamo autori con le contropalle...
O sarà lo stesso concetto che vale per il serial televisivi?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

in effetti i tuoi discorsi sono un pocheto incasinati ma secondo me per rispondere ala domanda che poni ala fine il probelama è dei soldi cioè che in america anno molto più mezzi e produzioni e bugget per fare film e telefilm e le loro sono sempre produzioni migliardarie e da noi non si fa seempre tutto com bugget al minimo e poi comunque gli americani sono sempre stati quelli più bravi quando si tratta di superficialità + voluttario = intrattenimento

Diego Cajelli ha detto...

e magari sanno anche scrivere nella loro lingua.

Diè!



P.S.
Scusa l'intromissione, Stè.

S3Keno ha detto...

figurati diego, evidentemente il simpatico "Flight blogger" (?) ha qualche problemino con la tastiera, o per lo meno preferirei pensarla così...

di fatto, credo volesse dire che sull'entertainment, soprattutto parlando di cinema e televisione (a livello di budget per le produzioni dei bloclbuster e dei grandi serial TV degli ultimi anni) gli Stati Uniti hanno risorse che qui nemmeno ci sogniamo... ed è anche vero, in certi campi... però non credo che per produrre fumetti ci siano molti sostanziali differenze di costi, no?

S3Keno ha detto...

ecco: pure io ho toppato la scritta "blockbuster"!!!
:) :) :)

Anonimo ha detto...

infatti volevo dire propio quello che a ridetto s3keno anche se non scrivo bene