venerdì 18 luglio 2008

Unità Speciale.


Ora, sia chiaro da subito, non me ne vogliano gli autori Cinzia Tani, Massimo Guglielmi, Roberto Riccardi e Matteo Bussola che - da bravi "impiegati" del fumetto (a parte Riccardi, che è un Tenente Colonnello dell'Arma) - stanno solo facendo il loro lavoro, cioè scrivere e disegnare. Quindi - dato che questa NON E' una recensione - non parlerò del valore o meno di sceneggiatura, testi e disegni.
Ciò che metto in discussione è il progetto stesso, in quanto tale.
Dato che, stavolta, questa trovata della Eura Editoriale è davvero PATETICA.

Cominciamo dalla collaborazione con la rivista "Il Carabiniere" (sventolata orgogliosamente in copertina), un periodico diretto dallo stesso Riccardi, che in pratica presta la propria consulenza a tutta l'operazione editoriale. Qualcosa che rende subito "istituzionale" questo albo a fumetti, se non addirittura "propagandistico". Sulla scia di tanta fiction televisiva di genere come "Distretto di Polizia", "La Squadra", "R.I.S." o "Carabinieri", il nuovo fumetto Eura narra le avventure di questi eroi nostrani che servono e proteggono, combattono le ingiustizie, risolvono i casi con professionalità, onestà, senso civile e tanti buoni sentimenti. E che due palle.

La "sponsorizzazione" e la consulenza diretta dell'Arma (sui cui peraltro si basa l'idea stessa del progetto) metterà a priori dei paletti che gli scrittori della serie non potranno oltrepassare, così come già avviene in qualsiasi altra produzione che coinvolga forze di Polizia, Carabinieri e/o ogni altra istituzione militare. Con un linguaggio penosamente edulcorato (in cui nemmeno i criminali imprecano o dicono parolacce) "Unità Speciale" non racconterà storie verosimili, non si avvicinerà alla realtà, ma - anzi - si terrà ben lontano dalla MERDA che gira intorno all'ambiente, sia dalla parte del crimine che da quella di chi lo dovrebbe combattere.
E' proprio questo che mi infastidisce realmente: la tacita IPOCRISIA di questo genere di progetti.
Perchè basta aver solcato un paio di strade nella propria vita per sapere lo SCHIFO che c'è là fuori, anche (e soprattutto) da parte delle cosiddette forze dell'ordine. Senza nemmeno bisogno di tirar fuori Carlo Giuliani, Gabriele Sandri o - per dire - i fatti di Bolzaneto (sul cui verdetto dell'altro ieri avrei un intero post da scrivere, cazzo!!!).
Ma in Italia le palle per fare un VERO fumetto sui Caramba non ce le ha nessuno, vero?

Ricordo che un giorno ascoltai per caso un'intervista a Giorgio Tirabassi alla radio (mi pare fosse Rai Stereo2). Ad un certo punto il discorso si fece piuttosto "tecnico", e in quel momento Tirabassi - che in fondo è "solo" un attore - mi stupì per la sua preparazione su ogni aspetto della produzione, e anche per la sua profonda conoscenza dei serial americani, che analizzò con cognizione di causa. Parlando in particolare di quelli polizieschi, tirò in ballo "The Shield" (non a caso proprio uno dei miei preferiti) come esempio calzante di un certo genere di serie TV di nuova concezione.
Non ne faceva soltanto una questione di validità, di coraggio, di innovazione o di linguaggio, ma anche di budget. Spiegava in pratica che in Italia non abbiamo i budget mastodontici di cui possono godere gli autori televisivi negli Stati Uniti. Che da noi - citando il suo stesso "Distretto di Polizia" - anche il solo girare scene con elicotteri, con inseguimenti di volanti o con esplosioni ha dei costi proibitivi, e che il "patrocinio" di Polizia o Carabinieri nelle varie fiction copre gran parte di questi costi, in termini di consulenze, di mezzi messi a disposizione, di materiale, etc. etc.
Con il solo limite - è ovvio - che non si "parli male" o si "metta in cattiva luce" l'arma che sta patrocinando.
Diceva che una produzione del tutto "indipendente", che tentasse cioè di slegarsi da queste logiche produttive, non potrebbe mai raggiungere certi livelli di resa qualitativa, trovandosi invece tutta una serie di bastoni tra le ruote da parte delle armi che si troverebbero coinvolte loro malgrado (come successe a Marco Risi con il suo coraggioso "365 all'alba" del 1987, per fare un esempio).

Eppure i fumetti non avrebbero questo problema del budget.
Disegnare elicotteri, volanti o esplosioni non costa nulla.
Ma fare un fumetto "scomodo" si; che parli di corruzione, concussione, riciclaggio, abuso di potere e chi più ne ha più ne metta (che peraltro non vuol dire non poter parlare anche di chi il mestiere lo fa bene). E non sarà di certo una casa editrice tradizionale e perbenista come la Eura a mettersi a fare cose del genere (ma lo stesso varrebbe anche per la Bonelli, ovviamente).
Mi chiedo a CHI possa davvero interessare leggere un fumetto come "Unità Speciale", se non al classico nonnetto ex-Carbiniere ancora tutto invasato da una carriera che gli ha riempito d'orgoglio la vita!!! Mah... in effetti a livello di vendite, in rete leggo cose molto contraddittorie tra loro. Qualcuno dice che le copie stanno prendendo polvere nelle edicole. Altri dicono che stanno andando a ruba. Ma tutto sommato a me frega davvero poco. L'unica cosa che possa fare io è NON COMPRARLO, con lo stesso spirito che metterei in un voto schierato, in una scelta politica...
Poi voi fate come meglio credete.

Etichette: BLEAH!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sta copertina dei caramba fa cagare ancora più della tua del massacratore!
Brutta l'invidia eh?

Oscar

Anonimo ha detto...

Eh si, Oscar: davvero brutta l'invidia.
Dal tuo commento si deduce proprio chiaramente che ne sai qualcosa.

S3Keno ha detto...

Copertina dei Caramba?
Copertina del Massacratore?
Ehm... ma secondo te si stava parlando di copertine? (che peraltro si suol dire di non giudicare mai qualcosa dalla copertina, un'abitudine che denota parecchia superficialità)...
Stammi bene, Oscar ;)

Unknown ha detto...

A proposito di prodotti tv di alta qualità che non per forza elogino/esaltino le fdo italiane... hai seguito il caso Coliandro?
Una min iserie di 4 episodi, tratta dai libri di Lucarelli, di cui sta per uscire la seconda stagione. Anzitutto, se non l'hai guardata, te la straconsiglio, è al livello di Montalbano, eppure è poco nota. Perchè? Ma perchè il protagonista è un poliziotto pasticcione, tamarro, donnaiolo, anche se di buona indole. Dopo la prima stagione, la Polizia di stato ha tolto alla produzione la fornitura di volanti, elicotteri, ecc. perchè non è piaciuto il modo in cui è stata dipinta. Pazzesco, guarda. Prova acercare un po' di info in rete, c'è pure un'intervista ad un Lucarelli molto amareggiato.