sabato 25 ottobre 2008

Cinecittà è vicina.



Non solo in senso urbanistico, che se "calcolo il percorso" con Tuttocitta.it mi dice che sono 2,3 km. in totale, dal portone di casa mia all'ingresso degli studios. Che poi, forse, una volta questo era il luogo del grande cinema, quello magico e felliniano che Manara descrive attraverso il suo personalissimo Mastroianni. Ora è più che altro un grosso centro di produzione televisiva, peraltro di bassa lega: la casa del "Grande Fratello", la scuola di "Amici", i casting per Veline Letterine Stronzoline e via dicendo. Questa è Cinecittà, oggi.

Quando vado al centro commerciale "Cinecittà Due", affacciato di fronte agli studi veri e propri, dall'altro lato di via Vincenzo Lamaro - e solitamente ci vado per il suo comodo Ufficio Postale o per fare spesa alla GS (prima anche per l'edicola, ma da un mese a 'sta parte me ne hanno finalmente aperta una sotto casa!) - se prendo un caffè al bar capita spesso che incrocio gente con un pass o un cartellino adesivo attaccato sul petto: "selezione Grande Fratello 9", Mario Bianchi, n°5.785. Bori del più infimo livello venuti qui tanto da Tor Bella Monaca quanto da Napoli, fuori di testa eccessivamente colorati che si credono alternativi, fighe finte di una volgarità indicibile, cubiste/shampiste che si specchiano sulle vetrine dei negozi e - convinte - si vedono come modelle. Una pena infinita. O ancora, Garrison e Yurman (presunti docenti della scuola della De Filippi) che stanno comprando un paio di mutande nuove da "Intimissimi", e frotte di ragazzette con i jeans a vita bassa e qualche chilo di troppo che - esaltate e trasognanti - fanno decine di foto con i cellulalari. Cinecittà è vicina, è "a un passo dal sogno" come direbbero Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin (e la Mondadori che investe pure sul sequel del loro romanzo, invece che pubblicare veri scrittori).

Va' da sè che l'intero circondario riflette di questa lucente (?) presenza.
Quartieri nati da pochissimo nelle zone limitrofe, da Cinecittà Est ad Osteria del Curato, da Via delle Capannelle fino a Lucrezia Romana. Strade e palazzi nuovi di zecca. Nuovi proprietari, nuove speculazioni, nuovi affitti. E un sottobosco numerosissimo di artisti e artistelli che gravitano intorno a Cinecittà, nella speranza che domani sarà il giorno della loro svolta, e intanto pagano l'affitto di case semi-ammobiliate.
Al primo piano della mia palazzina c'è un giovane regista che viene dal nord, che è "indipendente" come il festival cinematografico di Torino però nel frattempo campa con l'aiuto-regia di qualche programma televisivo. Divide l'appartamento con un via vai di musicisti, attrici, cantanti e quant'altro. Un ricambio continuo, da almeno due anni. Si da' un gran da fare, non c'è dubbio. La scorsa estate - girando il suo ultimo cortometraggio - ha avuto la bella idea di utilizzare la palazzina stessa come set per alcune scene del suo film, con tanto di notturne. Pianerottolo e scale come backstage e camerini: luci, piantane, grucce con i cambi, ragazze in reggiseno e mutandine, cavi elettrici (a spese del condominio?) e gran profusione di camere digitali...

Ogni mattina io vado al bar di Sergio, a due passi da qui, nella strada parallela alla mia. E' molto importante che il proprio bar di fiducia sia VICINO, perchè un caffè è la prima cosa in assoluto da prendere prima ancora di pronunciare la prima parola della giornata. E Cinecittà è vicina anche a lui, ovviamente. Ogni tanto entrano due stanghe bionde da un metro e ottanta l'una, vestite stilosissime di tutto punto, compresi mega-occhialoni da sole assai fashion. Parlano strano, forse vengono da qualche paese dell'est. Devono aver preso casa da queste parti, perchè le vediamo spesso, anche a fare spesa all'Eurospin. Già me le vedo in lizza a gareggiare nella prossima edizione di "Italia's Next Top Model"...

Ma è la categoria "ex ragazzi di Amici" quella che mi INTRIGA di più.
Quelli che la scuola l'hanno finita, che ne facevano parte una due o tre edizioni fa. Ma che hanno deciso di rimanere a Roma, possibilmente in zona Cinecittà, perche - sai - non si sa mai!
E me li immagino cominciare la propria giornata come me, al bar. E poi... boh, andare a qualche provino? A quache casting? A elemosinare una serata in discoteca o una presenza "a gettone" in qualche sabato pomeriggio all'Outlet di Valmontone? Oppure a corsi di dizione e recitazione? In sala prove? In palestra? In qualche studio fotografico? A parlare con il loro agente, se ne hanno uno? O invece a risalire su a casa sperando che suoni quel maledetto telefono? Non ne ho idea.
Io li incontro al bar e basta.

Da qualche settimana, entra una biondina davvero magra e davvero bella. Spesso la mattina ha un aspetto un po' SFATTO, ma - credetemi - è bella anche così.
Il primo giorno che l'ho vista ho pensato: "Oh, che graziosa fanciulla!" (non l'avevo formulata propriamente così, ma tant'è!). Poi quando è uscita, Sergio m'ha detto: "E' Samantha, quella che stava ad "Amici", quella che poi s'è fidanzata con Milo del Grande Fratello"... wow che coppia!!! Samantha chiii? Milo chiiiiiiiii?
Abita proprio sopra al bar, come dire nella palazzina alle spalle della mia.

Il caso vuole che la sera stessa, un noioso lunedi sera, la vedo su SKY mentre guardo "Come tu mi vuoi", un filmetto italiano con la Capotondi e Vaporidis. La biondina del bar, cioè Samantha, ha una piccola parte: è l'assistente (sexy) di un professore universitario (viscido). Dopodichè la sera stessa - incredibile! - la vedo di nuovo in un programma da seconda serata a presentare con Valeria Valeri il nuovo spettacolo teatrale "Portami tante rose" in scena al Brancaccio, una specie di musical prodotto da Costanzo con un bel po' di questi "ex ragazzi di Amici". Beh, ad ogni modo 'sta Samantha STA LAVORANDO, buon per lei. E mia cognata mi dice che - nella scuola in tivvù - era anche una delle più brave.
Comunque sia, scorrendo i titoli di coda vedo il suo cognome (che - se vi interessa - a questo punto ve lo trovate da soli) e il passo successivo su Google è roba di pochi secondi.
Perfetto: ha anche il suo bel MySpace. Potevamo dubitarne?
A fagiolo per postare un paio di sue foto qui sotto.
A fagiolo per sostenere la mia (assolutamente FUTILE) tesi: come esco di casa, Cinecittà è vicina...

18 commenti:

Thomas Magnum ha detto...

C'è stato un periodo di "Cinecittà vicina", per me, tra il 2000 e il 2002. Lavoravo in una struttura interna per postproduzione video etc (no, non Proxima e nemmeno la baracca del figlio di Storaro). Anche se lo scenario delle ragazzine con vita bassa e chili di troppo non aveva raggiunto la degenerazione attuale, ricordo con piacere che, verso le 6 di sera, all'uscita, inforcavo un paio di occhiali da sole neri (in inverno) proprio mentre la mia macchina si affacciava sulla Tuscolana.
Avevo iniziato a farlo grazie ad un'intuizione (i vip cercano un pò di privacy con improbabili occhiali da sole, come se bastassero quelli a celare la tua faccia da telescherno, manco fossimo a Paperopoli e tu fossi uno della Banda Bassotti).
Insomma, la storia degli occhiali funzionava a meraviglia e per mesi sono uscito da lì con un'orda di ragazzine urlanti che si accalcavano intorno alla macchina e facevano foto.
Anche se l'episodio potrebbe essere un'ottimo pretesto per riflettere sulla condizione degli adolescenti italiani etc., nel 2000 ne avevo gia abbastanza e spesso la scena finiva con me che aprivo il finestrino e sussurravo alla prima che mi capitava:
"levatevi dal cazzo, feccia".

Bel periodo.
Lo stesso in cui maturavo l'idea di vivere senza tv a casa.
Proprio a causa di quella decisione oggi il mio approccio è più easy, quantomeno il veleno è passato lasciando spazio alla più genuina indifferenza.
TM

ps: la tipa in foto è magra da far schifo, oltre ad avere i fianchi da uomo. Tra i danni della tivvù defilippiana e della moda non ci dimentichiamo l'imposizione del canone estetico più triste che la storia ricordi...

Ste, butta giu due tavole del Massa contro gli uomini che si depilano le sopracciglia...;)

Anonimo ha detto...

Come raccontino, è divertente.
Come fotografia, è lucida, acuta e un po' spietata.
Bravo Ste'.

un besito,
Fede.

Anonimo ha detto...

Sei un vecchio bavoso arido, ti sei scordato dei sogni di quando aevi vent'anni, se mai li hai avuti.
Sti commenti me li fa mi nonno, tu dovresti essere uno che con l'arte e il fumetto ci dovrebbe vivere e invece magari sei solo uno di quegli sfigati che sta tutto il giorno a caas e scendono a predersi il caffè al bar per spizzare le ragazzine di cinecittà. VERGOGNATI LURIDO VECCHIO.

Sara Rossini
Sararossini@live.it

PS=non mi registro solo perchè non ne ho voglia ma mi hai deluso parecchio, pensavo che il disegnatore del massacratore avesse un cervello.

Diego Cajelli ha detto...

I sogni di solito, non nascono da un imprinting catodico.
Ma è un mio parere.
Un parere di vecchio, evidentemente.

S3Keno ha detto...

eh, eh, eh...

cara Sara Rossini ghghjk... ehm, scusa se dhjhdj... sbloooOOOooorb... ops... jhkhregfs... non riesco ad asciugare la bava... sjhsjhjs e queste vecchie dita... sloooOOOooorb... dhjhdsikel piene di artrosi lisciano i tasti della tastierjhsyduklslsl...

Ricominciamo.

cara Sara Rossini,
tu che nella tua "accorata difesa del Sogno" (con la S maiuscola) sembri assomigliare così tanto a quelle ragazzine sedute in prima fila urlanti/deliranti (contro le insulse bagarre tra docenti e studenti) della diretta del sabato pomeriggio di "Amici"... tu, si proprio tu... evidentemente o non hai mai letto il Massacratore, oppure NON CI HAI MAI CAPITO UN CAZZO!!!

Vedi, quando avevo 20 anni io, me la prendevo con "Non è la RAI"; e se a quell'età avevo dei sogni, casomai sognavo LA RIVOLUZIONE, non i riflettori di Mediaset.
Oggi il Massacratore ce la puoò avere con il "Grande Fratello", "Amici" o qualsiasi altra cosa rappresenti questa tele-catalizzazione da tele-lobotomizzati... ma - anche 15 anni dopo - è LO STESSO IDENTICO CONCETTO, lo capisci piccolina?

Non si tratta di avere "cervello" o meno: si tratta di decidere se tenerlo ACCESO o SPENTO!!!

P.S. = Mi lasci la tua mail con tale disinvoltura sperando che io ti scriva privatamente? Forse potrà farlo qualche altro occasionale lettore, forse... ma cerca di tenere conto che sei tu che sei venuta ad urlare in casa mia, non il contrario ;)

Thomas Magnum ha detto...

Braaaaaava Braaaaaaava Braaaaaava!

Saluti,
Claudiano

Johnny ha detto...

Insomma Ste
C'hai sta gnocca dietro casa e non mi dici niente? La prendo come un'offesa! XD

Scherzi a parte, io oramai ci ho gettato la spugna con questa pseudo-generazione che passa le ore incollata alla tv per vedere il ballettino del ballerino figo o l'acuto stonato della cantante gnocca.

Purtroppo sono tutte cose, oramai, strumentalizzate. Quel poco di buono che si poteva vedere in programmi come questi era, davvero, la ricerca di un sogno, di inseguire un arte.

Ma a quanto pare, in mia opinione, questi vanno li solo a prendersi quella tanto pubblicità che gli basta per farsi belli e quattrini fuori da quel mondo quadrato che gli dà da mangiare.
Ovviamente sarà tutta gente raccomandata.
(Mi abbasso sempre alla mia opinione, eh)

Sarà che c'ho 17 anni e mi sento come un quarantenne, sarà che mi fanno schifo i miei coetanei, sarà che m'ascolto Ray Charles o Miles Davis(XD), o che mi diverto ancora a giocare a Pong! XD.

Sarà quel che ti pare, ma sta gente qua mica la capisco!

With affect XD

Giovanni

HulkSpakk ha detto...

ma una foto di Sara, tanto x farmi una pugnetta, ce la potreste mettere?

Anonimo ha detto...

Caro Piccoli, rispondo educatamente:

"si proprio tu... evidentemente o non hai mai letto il Massacratore, oppure NON CI HAI MAI CAPITO UN CAZZO!!!"

Studiato a Oxford vero?

"Vedi, quando avevo 20 anni io, me la prendevo con "Non è la RAI"; e se a quell'età avevo dei sogni, casomai sognavo LA RIVOLUZIONE"

E poi che è successo? sognavi la rivoluzione e poi come tutti sei rimasto intrappolato in una vita che non ti piace? stai li davanti a giudicare i sogni degli altri, come se i tuoi, per partito preso, sono migliori degli altri?
Chi ti da il diritto di venire a sindacare i sogni degli altri? Cosa ti fa pensare che sognare la rivoluzione sia meglio di sognare di fare il cantante in televisione?

"Non si tratta di avere "cervello" o meno: si tratta di decidere se tenerlo ACCESO o SPENTO!!!"

Beh, visto che parli così, vedi di accenderlo tu per primo il cervello, stai li a fare discorsi che nemmeno mio nonno, te la prendi con una generazione diversa dalla tua, mi parli di non è la rai, che non ero nemmeno nata e invece tu sei nello stesso punto da sempre, prima te la prendevi con le ragazzi di quel programma e ora con i ragazzi di questo. Se nella società, da allora, non è cambiato nulla forse è pure per colpa di gente come te, che sta seduta a casa a pontificare. Lasciateci sognare.

"P.S. = Mi lasci la tua mail con tale disinvoltura sperando che io ti scriva privatamente?"

Non ci penso proprio, è solo che sono educata e siccome, anche se anonima, ho una mia identità lascio sempre la mai mail quando firmo un testo.

Sara Rossini
sararossini@live.it

Anonimo ha detto...

lascia perdere, Sara (e tieni conto che anche con una mail, che potresti aver attivato per l'occasione, rimani sempre anonima).
il tono generale dei commenti di tutti, non solo di Stefano che ti ha dedicato addirittura troppa attenzione con la sua risposta, parla da solo. Non lo vedi tu stessa?
a cominciare dal fatto che Stefano, se rileggi meglio il suo post, non si scaglia contro i sogni di nessuno.

sei tu quella arrabbiata senza motivo.
sei tu quella che giudica e pontifica
sei tu quelle che offende (dando del "vecchio arido bavoso").
e non è emmeno una questione di età: ci sono ragazzi con i tuoi stessi anni (come il commento di quel Giovanni che ascolta Miles Davis) che la pensano moto diversamente da te, che evidentemente hanno una visione molto più lucida e matura della televisione e anche dell'arte (che casomai, per chi sogna di cantare, è proprio "cantare", non "cantare in televisione").

ti rivolgi a Stefano con atteggiamento maleducato, senza nemmeno conoscere la sua vita, che probabilmente (nonostante tu pensi che stia "sempre a casa") di questo mondo ne ha calpestato molto più di te, stanne certa.

Ecco, ora anche io, mio malgrado, ti ho dedicato sin troppa attenzione.

Rilassati.

Federica :-)

Diego Cajelli ha detto...

Siamo alla sindrome di Stoccolma.
In qualche modo, Debord e Karl Popper lo avevano previsto.
Io attendo l'arrivo di Cthulhu.

ottokin ha detto...

"Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso."

Guy Debord
La Società dello Spettacolo

HulkSpakk ha detto...

Si ok, ma la foto?




:P

HulkSpakk ha detto...

Stefano, non sono un grande investigatore, ma mi pare moooolto strano il fatto che a mattina scrivi un post CONTRO Cinecittà e i suoi "abitanti" e a sera l'ANSA da questa notizia:

"(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Evacuate 160 famiglie dal palazzo di 7 piani a Cinecitta' danneggiato dall'incendio della notte scorsa. 'Maledetti, dovete morire tutti, vi ammazziamo', sono le parole che un'inquilina dello stabile ha sentito urlare da un gruppo di ragazzi italiani in fuga dal garage condominiale. Secondo gli investigatori per cospargere di liquido infiammabile un locale lungo 120 metri sarebbero serviti oltre 100 litri di benzina, e anche i soldi per comprarla."

Confessa S3Keno, regalaci uno scoop! :D

Anonimo ha detto...

GRANDE S3KENO COME SEMPRE :)

Thomas Magnum ha detto...

Ahahah concordo con Hulkspakk, questa storia puzza ;)

e cmq dopo questa perla:
Cosa ti fa pensare che sognare la rivoluzione sia meglio di sognare di fare il cantante in televisione?

credo che la questione sia chiusa.


Ai danni alla percezione e al canone estetico di cui parlavo sopra aggiungo il totale ridimensionamento di ogni ideale e un'approccio eterodiretto verso sogni e ambizioni.
Cose credute "proprie" e oggi quantomai indotte.

Aspetto il Massa contro chi si depila le sopracciglia.

Quando parli con me devi stare zitta, capitooo?

Claudiano

RadioPunx ha detto...

"Fare il cantante in televisione."

Il playback. Il cerone. Le luci fisse. Il pubblico che applaude per inerzia (grazie, freak) in seguito ad un impulso luminoso.

"Fare il cantante in garage.

L'ampli rotto. La birra calda. La lampadina economica. I vicini che cercano di demolire il loro pavimento (nonché soffitto del garage) a colpi di scopa.

Non c'è paragone.

Anonimo ha detto...

Essere il vicino di casa di un fiorellino del genere, è di sicuro un SEGNO.
Che va interpretato, ovvio.
Fossi in te vedrei già la sagoma nitida e armonica del futuro.

Un saluto,
MANFRO