feat. Orchestra di Piazza Vittorio
Scrivere nuovamente di un live di Daniele Silvestri (che torna all'Ippodromo di Capannelle all'interno della manifestazione estiva "Rock in Roma") non è facile, soprattutto tenendo conto che - nel frattempo - non è ancora uscito un suo vero e proprio nuovo album, e che di lui ho già detto di tutto e di più anche in questo blog.
Apre con "L'autostrada" e chiude con "Cohiba", come da copione; nel mezzo, due ore e un quarto di divertito divertimento, di strumenti di ogni tipo, di riflessioni e di viaggi, da "Strade di Francia" a "La paranza", da "Me fece mele a chepa" alla "Monetine" versione 2008, da "Occhi da orientale" ad "Aria" (in un'esecuzione davvero molto suggestiva) fino all'immancabile "Testardo", uno dei momenti topici dei suoi concerti romani.
Ma il vero VALORE AGGIUNTO, questa volta, lo ha determinato l'Orchestra di Piazza Vittorio, straordinaria, allegra, ritmata, coloratissima, multietnica. Un ensemble capitolino che al suo interno racchiude la Tunisia con Cuba, il Brasile con l'India, il Senegal con l'Argentina, passando anche dall'Ecuador, da New York, dall'Ungheria e - ovviamente - da Roma.
Silvestri concede loro ampio spazio: il sound è avvolgente, colmo di percussioni, di fiati e di archi. Africa e sudamerica che si incontrano "al centro esatto della musica", mani del numerosissimo pubblico che battono il tempo, che li seguono nelle loro performances sia come Orchestra (con brani propri) che nella loro FUSIONE con gli elementi abituali della band, per un totale di 23 musicisti presenti in scena (!), dai quali scaturiscono anche insoliti medley, al culmine di uno dei quali - approfittando della stessa base ritmica - partono le strofe e l'ironia di "Salirò". Applausi.
Meno siparietti comici del solito (per chi è abituato a partecipare ai live romani di Daniele, che - quando gioca in casa - si lascia andare con estrema disinvoltura) e meno pezzi "storici" in scaletta, a favore dell'Orchestra che condivide il palco con lui. Ma è proprio grazie ai suoi elementi, ai loro strumenti, che ne risultano nuovi ed inaspettati arrangiamenti: esemplare (e forse il momento migliore di tutto il concerto) l'esecuzione de "L'uomo col megafono", molto bella anche "Il mio nemico".
Come ho già avuto modo di scrivere in passato, Daniele Silvestri dal vivo (soprattutto a Roma) è una di quelle occasioni che - almeno una volta - nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire. Una grande esperienza sonora e comunicativa.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
perfetto! è esattamente quello che volevo recensire io! mi hai anticipato, strano per uno che di calcio ne capisce poco...comunque confermo, ottima cornice, splendida atmosfera e piacevole compagnia...
robi
Bellissimo! l'orchestra di piazza vittorio e Daniele!!!
Chi ci viene in macchina? se non ho adesioni cercherò su http://www.avacar.it e speriamo bene.
Io parto da Perugia...
Posta un commento