lunedì 26 febbraio 2007

A little bit of POWER


Non parlo di superpoteri di quelli che leggiamo nei fumetti, nè tantomeno di poteri oscuri, subliminali, governativi, da multinazionale.
No, è il POTERE che possiamo avere - ed esercitare - nel quotidiano, grazie al ruolo che magari siamo arrivati a ricoprire, o - per dire - alla popolarità che abbiamo raggiunto.

In linea di massima ci sono due modi di "esercitare" questo potere che abbiamo sugli altri, e - sempre in linea di massima - esso è direttamente proporzionale al modo in cui lo abbiamo raggiunto.
Chi ci è arrivato per MERITO (quindi in campo artistico anche per TALENTO) solitamente lo usa positivamente, in maniera matura e costruttiva; se - per fare un esempio - è il direttore di qualcosa (una rivista, un ufficio grafico, un locale) e ha per l'appunto un intero staff da "dirigere", saprà farlo fruendo al meglio dei rispettivi talenti del suo gruppo di lavoro, con spirito di squadra, tirando fuori il più alto potenziale da ognuno di loro, motivandoli uno ad uno, riprendendo gli eventuali errori o gratificando gli eventuali successi al fine di rendere il massimo sia da loro che da se stesso, facendo bene il suo lavoro, perchè comunque qualcuno - a sua volta - lo ha considerato in grado di ricoprire e gestire proprio quel ruolo che ha.

Chi invece è arrivato a questo tipo di potere grazie a vie decisamente più squallide (è stato raccomandato, ha leccato il culo a destra e a manca, ha pugnalato alla schiena chiunque potesse ostacolarlo, etc. etc.) generalmente avrà un modo altrettanto squallido di esercitarlo.
Generalmente sarà un grande stronzo.
E sarà al contempo assai pieno di se stesso.
Insomma: dai ad un piccolo uomo un po' di potere, e vedrai che piccolo uomo è.

Uno degli indici più indicativi per beccare questa seconda categoria è l'autocompiacimento.
E' il "gongolamento" che avrà di continuo nella ragione che di continuo gli daranno gli altri.
Eh si, perchè è caratteristica precisa di queste piccole persone con grande potere circondarsi di gente che gli da sempre ragione.
Magari sono personaggi della tivù, musicisti, artisti o - perchè no? - anche autori di fumetti... lì nel loro trono, lì con la loro devota corte che gli ripete in coro quanto sia sempre e comunque "profonda" l'ultima banalità che hanno detto, quanto sia sempre e comunque "geniale" l'ultima cagata che hanno scritto (anche quando è DAVVERO una cagata, che se l'avesse scritta/detta quello che hanno accanto glielo avrebbero sottolineato immediatamente!)...
In realtà - lo sanno benissimo - questa corte di individui che ti incensa e ti da sempre ragione è lì che, quatta quatta, aspetta di fotterti quella tua fetta di potere non appena gli si presenta l'occasione.
E quando se la sarà finalmente presa - SE ce la farà - si comporterà nello stesso identico modo con chi verrà dopo.

Io non mi fido di chi mi da sempre ragione.
Forse per questo ho sempre preferito di gran lunga chi non è d'accordo con me!

1 commento:

Anonimo ha detto...

evidentemente il mio capo fa parte del secondo tipo di persone di cui parli!!!!!!
'tacci sua!!!!!!
ciao
chicco