venerdì 26 ottobre 2007
Torno un momento su Emergency.
Un po' di giorni fa ho accompagnato mia moglie ad una delle "sue" riunioni dei volontari di Emergency, nella loro sede romana a due passi da Campo de' fiori.
Oramai so praticamente tutto che c'è da sapere su questa associazione... eppure non si finisce mai di imparare, quanto è vero. Durante quella riunione (un po' troppo lunga), ho infatti "scoperto" una cosa che non sapevo, e che - se ancora ce ne fosse bisogno - mi ha colpito molto positivamente, alimentando una stima di base che è già forte di suo.
Se andaste a leggere il loro "programma", dice (copio & incollo dal loro sito):
• Emergency decide i suoi interventi basandosi soprattutto su due criteri: l’effettivo bisogno della popolazione di assistenza medico-chirurgica specializzata e la scarsità o la mancanza di altri interventi umanitari analoghi nel paese.
• Emergency costruisce e gestisce:
- ospedali per i feriti di guerra e per le emergenze chirurgiche.
- centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime delle mine antiuomo e di altri traumi di guerra.
- posti di primo soccorso (FAP, First Aid Post) per il trattamento immediato dei feriti.
- centri sanitari per l'assistenza medica di base.
• Emergency
- forma il personale locale secondo criteri e standard di alto livello professionale.
- attua interventi umanitari di assistenza ai prigionieri in contesti connessi a situazioni di conflitto.
- realizza progetti di sviluppo nei paesi in cui opera.
Ma fa anche un'altra cosa, notevole.
Nei paesi in cui costruisce e opera (tipo Afganistan, Cambogia, Iraq, Sierra Leone, Sri Lanka e Sudan, ma non solo), che sia essa una "missione" annuale, biennale, quinquennale e/o altro, alla fine LASCIA le proprie strutture all'amministrazione locale (quella con cui - di volta in volta - firma i protocolli per poter agire territorialmente nella completa legalità, anche quando risulta "scomodo" a governi e autorità sanitarie locali).
Cioé: dopo aver costruito A PROPRIE SPESE le strutture, dopo aver formato gratuitamente il personale locale, dopo averlo reso indipendente al 100% in termini professionali di prima assistenza/medicina/chirurgia, Emergency "chiude" il programma e lascia loro gestione e PROPRIETA'... ma vi rendete conto?
Lo HA GIA' FATTO in Cambogia, per esempio.
Roba che non s'è MAI sentita da nessun altro.
Sono proprio ad un altro livello!!!
A proposito: mancano ancora 5 giorni alla fine di ottobre.
E' ancora in corso la campagna Diritto al cuore: un euro da donare via sms al 48587 per sostenere le (immense) spese dell'ospedale cardiochirurgico "Salam" in Sudan... eddai, che vi costa? Beh, si... un euro!!! ;)
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7 commenti:
T'ho da ridare un libro (interessante).
E io mi sa un dvd (particolare).
?
Intendevo... non ce l'ho ancora io il tuo "Plunkett and MacLeane"?
Ah, sì... vabbè, non è una gran perdita in caso te lo scordassi.
1) In realtà, ho guardato meglio tra i miei (nemmeno) 50 dvd e non lo vedo, quindi forse te lo ridiedi quel 19 aprile che venisti qui da me. Controlla anche tu tra i tuoi 5.000 e vedi se magari è già lì.
2) Se non hai voglia di vedere la mia faccia da c@##o, puoi lasciare "Pappagalli verdi" (ecco che per un attimo torniamo IT con Emergency) da Gianni, e quando passo in negozio me lo riprendo lì da lui.
3) Riguardo quello che (giustamente) dici a quel cerebroleso del Mattatoio... si, è vero, il tuo ragionamento "vale per tutti"... ma "gloriarsi di un passato" alla sua maniera ha ben poco a che vedere con ciò che solitamente faccio io... pregasi quindi evitare certi accostamenti, se non chiedo troppo.
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