Erykah Badu • Live 06.07.08
Mare trasparente, sole, barche e gommoni, snorkeling, racchettoni, spritz e mojitos, tagliatelle all'astice, mirto freddo, ravioli con ricotta e pecorino, gnocchetti sardi e purceddu... poi la traversata sul Tirreno... il caldo appiccicoso di Roma, l'afa, ma anche la musica. In tempo per un concerto di quelli da non perdere. Direttamente da Porto Ottiolu alla Cavea dell'Auditorium, dalle calette al soul. La data romana della divina Erykah Badu. Roba da brividi.
Doveva cominciare alle 21:00, ma - come sempre! - le luci si spengono almeno mezz'ora dopo. Entra la band per l'intro strumentale. Batteria, basso, chitarra, tastiere, percussioni, un dj con le sue ruote d'acciaio per gli scratches. Cominciano a suonare. Suonano, suonano, suonano. E la divina/diva Badu, fottuta Diva, si permette di presentarsi sul palco 32 lunghissimi minuti dopo (tenete conto che già al 20° minuto di sola musica la gente comincia a fischiare). Poi entra e azzittisce tutti. Abito da sera rosso, tacchi altissimi, occhiali da sole, un cappello/turbante tipico dei suoi. Algida e lontanissima. Irraggiungibile dietro quelle lenti colorate. Con una voce che ti entra dentro fino allo stomaco, facendolo vibrare. Accanto a lei e al suo microfono, un tamburo, due diapason, un Mac per gli "stacchetti" campionati che lei stessa gestisce mentre canta e balla.
Un corpo snello e sinuoso, con movenze ora cool ora straordinariamente erotiche. Una cascata di capelli neri raccolti in lunghe treccine che scivolano giù lungo la pelle scura della sua schiena. Classe da vendere. Vero stile. Groove allo stato puro. Una scaletta eccezionale: "On and on", "Appletree" e "Otherside of the game" (dal suo primo album "Baduizm" del 1997)... "Time's a wastin", "Orange moon", "Green eyes" e "Bag lady" (da "Mama's Gun" del 2000)... "I want U" e "Danger" (dal difficile "Worldwide Underground" del 2003)... e poi tanto spazio al nuovo album, con "Amerykah promise", "The Healer", "Me", "My people", "The cell" fusa a "The twinkle", "Soldier" e "Master teacher". La chiusura è affidata alla splendida "Tyrone" (che poi era l'unico brano inedito del suo album "Baduizm Live"). Peccato solo che non abbia fatto una versione "a solo" di "Love of my life (an ode to hip hop)", il suo duetto/capolavoro con Common (composto per la colonna sonora del film "Brown Sugar" e solo in un secondo tempo inserita in WWU).
Il tutto intervallato/condito da suoni, stacchi, batterie, sirene, balli tribali, vocalizzazioni e grande feedback con il pubblico.
Infatti piano piano che la serata va avanti, Erykah si scalda e si lascia andare, concedendosi pienamente. Si toglie il cappello, si leva gli occhiali, ai bis scenderà da quei tacchi vertiginosi per cantare a piedi nudi. Lascia la sua "postazione" e si avvicina al pubblico. Veste i loro regali (una sciarpa di seta bianca, una lunga collana ultrabrillante, un braccialetto), abbraccia le prime file, bacia le persone, prende in mano le loro macchine fotografiche digitali e lei stessa scatta le foto, firma le snookers ad un impavido b-boy che sale sul palco, fa continuamente gesti a quelli della sicurezza di non preoccuparsi, che è tutto OK. Poi, addirittura, scende a cantare in mezzo alla gente. E' il delirio. Si concede fino in fondo, fino alla fine della musica. Abbracciando e baciando ancora, nel tentativo di accontentare più gente possibile, che però sembra non finire mai. La fottuta Diva diventa tutt'uno con il suo pubblico. La platea romana le rende un affetto senza pari, innescando alla perfezione quel "vortice" energetico che da nome al suo Vortex Tour europeo.
Ne usciamo tutti chi scosso, chi arricchito, chi commosso.
Il grande soul con la S maiuscola ha colpito il cuore di Roma.
Io era già dal tardo pomeriggio che sentivo una strana sensazione nel petto. Mentre guidavo verso il quartiere olimpico, con il tipico sole estivo di taglio contro il lunotto della mia macchina, con l'ultimo album dei Roots sullo stereo (quello che i bloggers conoscono solo per il singolo "Birthday girl" e SOLO perchè il video è interpretato da Sasha Grey!!!); durante il tramonto, durante tutta la serata, capivo di essere inconsapevolmente (o stupidamente?) felice. Sono cose che raramente scrivo sul blog, ma - nonostante fossi lì da solo (che poi "da solo" per modo di dire, visto che ho incontrato un botto di gente: tra tutti bella per Shark, per Ice One, per il Bagatto) - sentivo il cuore che mi scoppiava... rendendomi conto che - nonostante siano quasi undici anni che stiamo insieme, e aldilà del fatto che c'è una creatura che sta crescendo nel suo pancino - sono ancora assolutamente e totalmente innamorato di Tere.
Stasera andrò proprio con lei al concerto di Daniele Silvestri. Nuovamente all'Auditorium, che - ironia della sorte - a volte negli stessi posti non ci vado per anni, e stavolta due sere di seguito!!! Tra l'altro sul suo ultimo doppio album/raccolta "Monetine" avrei pure diverse cose da dire (anche perchè me l'hanno mandato e quindi mi sembra il minimo che possa fare) ma non è questo il momento. Ci sarà modo e tempo. S3Keno's back!!! ;)
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1 commento:
Non dire purceddu. O dici porcetto o porcheddu.
Maledetti cagliaritani che hanno introdotto questa pronuncia...
lol
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