
Domenica mattina, all'interno di un fitto programma di incontri/conferenze della
Napoli Comicon, c'è stata quella di
"XL", presente con TUTTA la sua crew di autori, il buon
Luca Raffaelli e
Luca Valtorta (il curatore dell'intero magazine, non solo della sezione comics); se spesso 'ste conferenze attirano quattro gatti, questa ha avuto un numero molto alto di partecipanti, e lo
show che ne è venuto fuori - per l'occasionale spettatore - è stato di quelli da non mancare!!!
Volevo fare le mie personali considerazioni su quanto detto, analizzando - se possibile - i torti e le ragioni delle parti in causa (tra l'altro ho appena visto che anche
Rrobe, nel suo blog, ha dedicato un post a questa conferenza. Che, per inciso, trovate
qui).
Dunque: da una parte
"XL" è stata attaccata di brutto. Considerando che era la prima volta che partecipava in maniera così diretta ad un fiera (essendone anche
partner), giocando cioè IN CASA di chi fa e legge fumetti, era pressochè inevitabile un attacco di questo tipo da parte di pubblico e addetti al settore. C'è chi - nel loro atteggiarsi a pop-punk - li ha accusati di essere "superficiali" anche come punk, e chi - come
Igort - li ha invece accusati di non avere un vero progetto alla base (e Igort, a sentire Roberto, è uno per cui
"la progettualità deve essere alla base di qualsiasi cosa"). Certo, non nascondo che anche l'inedita coppia Rrobe/Igort - seduti in prima fila, uniti contro
"XL" - ha reso divertente questo incontro/scontro, perchè 'sti due di solito se le cantano alla grande, ma stavolta erano alleati contro un NEMICO più grande!!! Eh eh eh ;)
Dal mio modesto punto di vista, trovo comunque abbastanza inutile - nonchè STERILE - attaccare un progetto come
"XL".
Prima di tutto perchè non è un progetto editoriale a fumetti, e non credo voglia essere nulla di più di ciò che è: un allegato mensile di
Repubblica.
Lo sa bene Raffaelli, che si occupa di fumetti per il
Gruppo Editoriale L'Espresso da ben prima che nascesse
"XL", e che - come professionista - non ha fatto altro che accettare un incarico in più, del tutto legittimamente (non solo sugli autori e i loro fumetti, ma anche sulle recensioni e i pezzi di approfondimento storico). Lo sa bene anche
David "Diavù" Vecchiato, che capitana la squadra di autori, e che - anche nelle pagine di
"XL" - non fa altro che fare quello che ha sempre fatto: fumetto underground, atteggiamento alternativo, cultura in salsa pop-anarchica e via dicendo (e in effetti c'è lui dietro gran parte della scelta del cosiddetto gruppo
IUK, forse anche per motivi logistici, in quanto unico romano in una redazione che ha sede a Roma). Insomma: sia Raffaelli che Vecchiato, secondo me, non fanno altro che difendere la propria posizione all'interno di un magazine più grande di loro, e hanno tutti i motivi per farlo (casomai, al limite è discutibile il COME lo fanno).
Di fatto, io stesso sono un regolare lettore di
"XL"... e per
un euro e novanta mi sta anche bene così com'è!!! ;)
Per contro, è ben diverso il discorso per
Valtorta, forse l'unico elemento realmente FASTIDIOSO della conferenza.
Sempre secondo il mio modesto punto di vista, questo di fumetti non ne sa un cazzo!!!
E' uno che ha il fortunato compito di dirigere un mensile di alta tiratura e diffusione, che deve essere il più
mainstream possibile, che - nonostante lui cerchi di convincerci del contrario - è un giornale "per fighetti" esattamente come vorrebbe esserlo
"Rolling Stones", con la sola differenza che
"XL" è fatto meglio. Cioè, in modo più paraculo.
Ma quando viene a dirci che
"XL" non è solo una vetrina, ma anche menate su come sia un mezzo per "educare il lettore" allora NO, non ci sto: tu non educhi proprio un cazzo di nessuno, bello mio!!!
Questa si che diventa vera ipocrisia: Valtorta sa meglio di tutti i presenti che
"XL" non è un mensile che deve vivere/sopravvivere con la forza delle proprie vendite, ma è un allegato editoriale del secondo quotidiano italiano ed è - come ogni altro allegato - una pura operazione di marketing della
Manzoni S.p.a., la società "interna" che si occupa della raccolta pubblicitaria di tutto il Gruppo!!! Vorrei vederli ad uscire in edicola con lo STESSO progetto, ma senza
Manzoni e
Repubblica alle spalle, da "indipendenti", quanto durerebbero!!!
Molto più ONESTO, a mio avviso, l'intervento di
Davide Toffolo, forse il migliore di tutti.
Cecchè ne dica Roberto (lui ne parla come uno che
"ha provato a tenere il piede in due staffe, cercando di non scontentare nessuno dei suoi due datori di lavoro: Igort e XL, appunto") per me il suo è stato un ammirevole tentativo di mediazione tra le finalità artistiche degli autori e quelle necessariamente commerciali della direzione di
"XL". Poi è ovvio ognuno legge nelle parole delle persone ciò che vuole, anche la malizia. Ma per me è stato onesto e basta.
Tornando al progetto
IUK - Italian Underground Comix - mi rimangono comunque due perplessità:
1) Perchè la scelta di
"XL" (di Vecchiato? di Raffaelli? di Valtorta?) ha voluto DELIMITARE ad un solo genere di fumetto & autori la propria sezione comics? Una volta tanto che un magazine ad alta tiratura e diffusione si occupa di fumetto in un modo in cui ben pochi altri potrebbero permettersi di farlo, non sarebbe stato più logico occuparsi - anche nella produzione/pubblicazione - di TUTTO il fumetto italiano, con una visione delle nostre produzioni a 360°, invece che solo ed unicamente di cosiddetto
underground?
2) Quasi un gioco di parole: se
"XL" vende 250mila copie al mese (dico una cifra a caso, dato che mi risultano 600mila copie di tiratura, ma
Giacon all'incontro parlava di 150mila copie di venduto) che in qualsiasi caso ne fanno automaticamente il contenitore di fumetti più venduto d'Italia... cosa c'è di
underground in tutto ciò? Questo è
OVERground, altro che!!! ;)
Se stessimo parlando di musica, sarebbe come una band che si atteggia e si vanta di essere indipendente/alternativa/underground ma che firma con la più grande
major del mondo, che gli pubblica un disco con una tiratura e una distribuzione della Madonna: in QUEL campo, starebbero già tutti a sputargli addosso!!!
Eppure, eppure...