lunedì 23 giugno 2008
The Police • Live 22.06.08
Prefazione: aereo per Venezia alle 17:00 che però è arrivato al Marco Polo alle 18:45 navetta per Mestre un'altra mezz''ora appuntamento alla Stazione FS con il Baro [che la mattina intanto m'aveva gentilmente ritirato il pass al Laguna Palace, un grande] poi però era un casino raggiungere Parco San Giuliano in macchina allora meno male che c'era il buon Fabio con lo scooter e m'ha portato lui quindi arrivo all'Heineken Jammin' Festival mentre stava ancora suonando Alanis Morrisette e via subito con la prima birretta ma anche piadina con salsiccia e cipolla e poi l'Italia sui maxischermi [ed è davvero incredibile vedere una partita della Nazionale insieme ad altre ventiduemila persone] e seconda e pure terza birretta e fuori dagli Europei ai rigori la Spagna ci manda a casa grande delusione tra caldo sudore zanzare e puzzetta di pesce marcio [terribile mistura della laguna dietro al palco dopo il tramonto e gente che probabilmente era lì da venerdi ed erano tre giorni che non si lavava] allora dammi un'altra birretta ed ecco che entrano i Police e finalmente si finalmente li vedo dal vivo...
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Sting riempie il palco con la sua sola presenza. Lo permea. Cinquantasei anni ed è tonico, asciutto, con una voce ancora straordinaria. L'unico elemento che tradisce la sua età è la barba incolta, decisamente bianca. "Ancora più affascinante" è il commento di ogni presenza femminile intorno a me. E' la colonna portante della band, è la loro voce, è il loro basso. Ma anche Andy Summers e Stewart Copeland - che esteticamente accusano molto di più il peso degli anni - nell'ora e mezza successiva dimostreranno ancora cosa sia il VIRTUOSISMO alla chitarra e alla batteria, percussioni comprese.
"Message in a bottle" apre le danze...
I Police - nella loro carriera artistica come gruppo - hanno realizzato "solo" cinque album: "Outlandos d'Amour" e "Regatta de Blanc" del 1979, "Zenyatta Mondatta" del 1980 (che personalmente considero il loro capolavoro), "Ghost in the Machine" del 1981 e "Synchronicity" del 1983. Dopodichè si sono sciolti. E riascoltarli dal vivo oggi, a venticinque anni di distanza dalla fine di quel progetto, significa ascoltare uno dopo l'altro una serie di pezzi che hanno fatto la storia della musica inglese. E del rock. Significa rendersi conto di quanto siano ancora impressi nella nostra memoria tutti i loro brani, da "Walking on the moon" a "Don't stand so close to me" (in una versione splendida), da "Driven to tears" a "Invisible sun", da "Every little thing she does is magic" (apprezzatissima dal pubblico) a "Wrapped around your finger", da "When the world is running down..." a "De Do do do, de da da da", fino a "Demolition man". Insomma, dei classici che resistono al tempo. Impreziositi - spesso - da belle suite finali, quando non da vere e proprie improvvisazioni strumentali che confermano la perfetta intesa che ancora aleggia tra i tre musicisti.
"Mi dispiace, Italia. Mi dispiace", dice Sting dopo il primo pezzo. Suo il compito di "consolare" la grande platea dell'Heineken Jammin' Festival subito dopo l'esclusione dell'Italia dagli Europei (seguita in diretta sui maxischermi allestiti per l'occasione). Parlerà spesso in italiano, tra una canzone e l'altra. Riuscirà - quantomeno per la durata del concerto - a far dimenticare la sconfitta così fresca e così cocente. Il pubblico infatti reagisce, canta, balla, batte le mani fino alla fine. E dopo l'unica (breve) pausa che la band si concede, ecco il momento dei bis con "Roxanne", "So lonely" e "Every breathe you take". Fantastico.
Davvero.
Fantastico.
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5 commenti:
fortuna che non t'ho incrociato.
chè la mia ragazza me lo dice sin troppo spesso, che "in qualunque città andiamo ci sono dei fumettisti!"...
gran concerto davvero, comunque.
Per me il loro capolavoro è Ghost in the machine, non Zenyatta Mondatta. Ma probabilmente è del tutto soggettivo, e i Police sono grandi in ogni loro album.
S3KENO! Non hai raccontato del super drink col cramberry juice che ti ho fatto alle 3 del mattino...
hai ragione, Dieguito: sei un mito per questo (che era buonissimo e rinfrescante) e per mille altri motivi... grazie di tutto, vecio!!! :)
C'ero anch'io!
Vedendo gli occhi di Sting mentre canta ingrandito sui megaschermi intuisci che lui sa qualcosa più di te, e se farai il bravo magari te ne regalerà una parte.
Immenso.
Ciao
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