sabato 14 aprile 2007

Jack & Brian.


Jack disse: "Ora devo proprio andare via".
Era già molto in ritardo. Però gli dispiaceva. Gli dispiaceva davvero.
La discussione era molto interessante. Meglio: era appassionante.
La cosa purtroppo sarebbe però finita lì, perchè al suo ritorno - a notte fonda - quegli argomenti sarebbero già stati chiusi da un pezzo.
Ma era davvero tardi. Doveva scappare.
Eppure era certo di essere stato calmo.
Al secondo intervento, addirittura spiritoso.
Tra le righe - forse - un po' provocatorio, come sempre.
Di certo non ostile.

Brian sapeva che Jack stava per uscire. E aspettò un attimo.
Jack uscì dal camerino.
Richiuse la porta con la stella dorata e il nome di Brian scritto sopra.
Brian aspettò che Jack uscisse, che la porta fosse chiusa, e solo a quel punto disse agli altri, quelli che in fondo erano lì proprio per il suo spettacolo: "Che venisse a dirmele in faccia certe cose, visto i toni che usa su internet e quelli che usa nella vita reale".
Ma Jack, anche volendo, non poteva più rispondere.
Era andato via.
E gli altri, quelli che in fondo erano lì proprio per lo spettacolo di Brian, ascoltarono solo le sue parole.
Le ascoltarono come certe.
Come unico verbo.

Poi Jack lo venne comunque a sapere. E ci rimase male.
In cuor suo, sapeva che Brian studia sempre frasi ad effetto per chi viene al suo spettacolo.
Ma c'era anche la possibilità che Brian pensasse davvero ciò che aveva detto.
E questa possibilità lo rattristava.

Perchè Jack credeva che il loro rapporto fosse in qualche modo diverso, in qualche modo speciale. Credeva che certi giochi, quelli da leoni in rete e agnelli dal vivo, fossero roba che riguardava gli altri, non loro due. Credeva che lui e Brian non avessero mai avuto problemi a dirsi le cose in faccia, e lo credeva perchè era successo spesso, con quei due caratteracci che si ritrovavano!
Succedeva ogni volta che occupavano la stessa stanza, fosse anche il camerino di una star.
Erano due primedonne, due galli nello stesso pollaio.
Quindi il loro scontro era sempre qualcosa di inevitabile.
Ma in cuor suo, Jack credeva fosse anche sempre qualcosa di leale.

Eppure, quei due avrebbero continuato così per sempre.
Dissolvenza. Buio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che robba è?
a Ste'... sono già due post me che stai a diventa' troppo ermetico per i mie gusti!!!
(cioè, è un tuo racconto?)
ah ah ah
chicco

Anonimo ha detto...

Ok giochiamo al gioco: Chi Jack? Chi è Brian?
Io sono pronto a scomettere su almeno uno dei tuoi amichetti. Qualcuno insospettabile.

Stavolta sono buono con te. devo ammetterlo, scrivi cazzate, ma le scrivi bene.

Ashburn

RRobe ha detto...

Il post è ancora in prima pagina Stefano, il cellulare è acceso, il telefono libero, la miail sempre quella.
Fai tu.

S3Keno ha detto...

lunedi 16 aprile, ore 16:07: tornato solo oggi nel mio blog!!!
Vada per la mail, Robe'...
as soon as possible, check it!!!