sabato 30 giugno 2007

Riflessione/specchio.


Per quella trasversalità che è propria dei blog, ispirato dalle foto - e da alcune considerazioni - della/sulla Factory pubblicate qui da Rrobe, scrivo qualcosa di personale. Roba mia, che - da sempre! - sono quello con la maglietta, la felpa col cappuccio e il cappellino. Periodicamente cambio magliette, cambio felpe, cambio cappellini, cambio scarpe, cambio occhiali da sole, cambio marche. Ma non cambio ciò che c'è DENTRO quei vestiti, come fosse un qualcosa da progettare. Quantomeno non volontariamente.
Casomai è qualcosa che, in modo naturale, cambia da solo.

Sorrido. Trovo un po' superficiale accostare concetti come cambiamento, crescita o maturazione al nostro aspetto esteriore, usando il look come metro per stabilirli (che poi, guarda caso, è tipico degli adolescenti).
Credo piuttosto che concetti di questo tipo vadano pesati in base ad una serie di fattori interiori (umani, psicologici, culturali) e soprattutto in base alle responsabilità che una persona - con gli anni - è capace o meno di assumersi, facendosene carico in termini sociali, familiari, professionali, economici o quant'altro. Che poi determinano il contesto stesso della sua vita.

Cambiare, crescere e maturare non dipendono da quanto sei "diverso" o meno rispetto ad una foto di 10 anni prima, dal colore dei capelli che avevi, dalla giacca che indossavi, dagli accessori che esibivi. Le foto sono ricordi affettivi, sono un momento bloccato nel tempo attraverso il quale scherzi, ridi, ti prendi in giro o ti commuovi. Non sono certo lo strumento con cui poter affermare il cambiamento, quando magari è cambiato completamente tutto il resto della tua vita (la tua compagna, il tuo lavoro, la tua casa, le tue frequentazioni, le tue passioni, il tuo reddito), anche lì dove non sono cambiati alcuni aspetti base del tuo carattere.
Ma il carattere è ben altra cosa.
Che ha poco a che fare con cambiamento, crescita e maturità.

Eppure "l'unico che è rimasto uguale come allora è Stefano. Qualcosa vorrà pur dire, nel bene e nel male".
Già, una bella riflessione basata su una bella foto (infatti lì rispondevo scherzosamente).
Allora osserviamo quella foto: qualcosa vorrà pur dire, no?
Forse che APPARIRE più o meno sempre nello stesso modo potrebbe anche denotare la spontaneità di uno stile basico che magari non è altro che il tuo normalissimo modo di vestire quotidianamente... e non un look preparato ad effetto fiera dopo fiera, studiando ogni volta un nuovo personaggio da interpretare?
Forse molti fumettari fanno così.
Forse le fiere sono l'apice sociale delle loro vite.
Forse.

"Vita semplice, pensiero elevato", diceva parecchi anni fa lu Papa Ricky.
Magari più che il colore dei miei capelli o gli accessori stravaganti da sfoggiare, ho sempre preferito coltivare altre cose.
E non è andato perso proprio nulla.

giovedì 28 giugno 2007

Per esempio...


Per esempio: è stata assolta (in quanto "il fatto non sussiste") quella professoressa di una scuola media di Palermo che ha fatto scrivere per 100 volte ad un suo alunno "sono un deficiente" dopo che quest'ultimo aveva negato (con prepotenza) l'accesso ai bagni dei maschietti ad un compagno di classe dicendogli che lui lì - essendo una femminuccia, cioè come dire un frocio - non ci poteva entrare. E soprattutto dopo che gli esemplari genitori di questo omofobo in erba hanno denunciato la professoressa per "abuso di potere" (?) esercitato sul loro povero piccolo virgulto che in fondo non aveva fatto niente di male...

Ora, vedete un po' voi, a me è proprio questa la cosa che ultimamente mi fa sempre più STRANIRE: non tanto i deficienti (appunto) di quest'ultima generazione cerebrolesa che si sente in diritto di poter fare tutto ciò che gli passa per la testa, dato che alla fin fine non sono altro che dei poveri piccoli coglioncelli quasi incapaci di intendere e di volere... no, no... sono piuttosto i loro genitori a farmi SCHIFO, cioè quei papà e quelle mamme senza palle e senza spina dorsale, quelli che i figli li hanno tirati su permettendogli di "poter fare tutto ciò che gli passa per la testa", quelli che portano in Tribunale la prof chiedendo 25.000 euro di risarcimento, invece che prendere a mazzate la merda di figlio che hanno tirato su!!!

Vedete? Non ce l'ho con QUESTA generazione (che sarebbe troppo da "vecchio", quale d'altronde sono) ma con quella PRECEDENTE, che poi sarebbe quasi la MIA, anche se personalmente non ho ancora un figlio (e quelli dei miei amici sono ancora troppo piccoli per andare alle medie).
Quelle due teste di cazzo di genitori palermitani hanno denunciato la prof di loro figlio per guadagnarci qualche soldo? Per paura che lei avesse traumatizzato psicologicamente il loro povero bambino? O a causa di un crampo alla mano, dato che quello probabilmente non aveva mai scritto tante parole tutte insieme in una sola volta?

E tenete conto che questo era solo un esempio.

lunedì 25 giugno 2007

Step.03: Now I Know.


E' passata una sola settimana e sembra un sacco di tempo: azioni, reazioni, botte, risposte, ripicche, bla bla bla... i ritmi della rete espandono all'inverosimile MODI e TEMPI. Modi di dire e di fare che risultano distorti, esagerati. Tempi che trasformano ore in giorni, e giorni in settimane.
E invece è tutto lì. Cose scritte e dette in pochissimi giorni.

Quante approssimazioni, quante giustificazioni (anche quando si mascherano dietro ad un machismo d'effetto, ma che poi ottengono proprio l'effetto contrario, incassando un disastroso autogol!!!) ma soprattutto quante stronzate scritte e dette da TUTTI, anche da gente che non sa un cazzo, che non 'centra un cazzo.
E che - paradossalmente - è proprio quella che continua a parlarne, nonostante i protagonisti della vicenda se ne siano andati da un pezzo.

Allora un po' di figa a caso per "depistare" chi ancora era lì ad aspettare, affamato di polemica.
Ma non ho più detto una sola parola, anche quando ero molto tentato di farlo (non ne avete idea): ho CHIUSO internet.
'Fanculo la rete, i blog, i forum e anche certi toscani.
Mi sono allontanato da tutto ciò.
Sono andato al mare.
Me ne sono stato con i miei amici, quelli VERI.
Tra pepate di cozze, vino bianco (freddo e frizzante), risate, fumo e limoncello, facendo le ore piccole. E ancora mare, giocando con i bambini e con i loro primi rudimenti di surf. E poi birra, gelati, kebab alle undici di sera con il sale ancora sulla pelle e la sabbia tra le dita dei piedi...

Quando esci e ti allontani, da fuori vedi meglio.
Quando ti allontani, riesci a dare le giuste dimensioni.
E le vedi piccole, non per la distanza.
Ma perchè sono davvero piccole. Meschine.

Bene.
E' esattamente ciò che mi serviva.
Il distacco è stato tanto piacevole quanto necessario.
Pensarci da lontano rende tutto più facile.
C'è maggiore lucidità.
Ora mi è tutto molto chiaro.
ORA SO COSA DEVO FARE.

sabato 23 giugno 2007

About Keri (V.M.18).


Un certo Alessandro Spataro (lo conoscete?) al riguardo del mio ultimo post, mi scrive usando la mail pubblicata qui sulla vostra destra, chiedendomi: "Ma chi è Keri Sable?"...

Beh, caro Alex... prima di tutto Keri è quella intrigante tipetta che vedi nella grande immagine/compilation che pubblico qui sopra (cliccala per ingrandirla). E che altro dire? è una vera forza della natura. Non c'è cosa che non faccia. Non c'è richiesta che non accontenti. Non c'è desiderio che non esaudisca...
Nella fiction che è propria dell'hardcore, beninteso.

Ma in effetti nemmeno le foto le rendono merito.
Per capire di cosa si tratta, DEVI vederla in azione, dico davvero.
Roba fuori dal normale, per una ragazza così giovane e bella (perchè di solito certe cose le fanno solo i cessi!!!). Ad ogni modo, se per caso vuoi qualche "consiglio" sui migliori film da scaricare con il Muletto con lei come protagonista, non basta che scrivermi di nuovo!!!

venerdì 22 giugno 2007

Parliamo d'altro, va'...


Ho visto al tiggì che Valentino Rossi ora sembra sbattersi Elisabetta Canalis (e chi non lo vorrebbe?) e la sua ex Arianna piange disperata. Ho incontrato Leonardo Pieraccioni all'Autogrill mentre andavo ad Arezzo, e stava insieme ad un pezzo di gnocca con due tette in bella mostra che invitavano chiunque a tuffarcisi dentro (non solo con lo sguardo); poi ho letto su internet che la tipa è Laura Torrisi del "Grande Fratello 6" (chi?) e che è la protagonista femminile del nuovo film del regista toscano. Mi sono un po' cascate le braccia. Comunque sia, lui se la tromba!!! Nell'arco di tutti gli anni '90 il mio unico vero incrollabile mito dell'hardcore made in USA è stata la divina Jenna Jameson (che tra l'altro sto per intervistare, evvai!!!) a cui devo aver dedicato più seghe che a chiunque altra nella mia vita. Passano gli anni e passano le fisse, Jenna non poteva restare al top per sempre: da un paio di anni la mia nuova passione è Keri Sable, una pischella cento volte più porca di Jenna, che nel frattempo - era inevitabile - comincia anche ad accusare qualche eccesso e qualche chilo di troppo!!! Fabrizio Corona dice che entro settembre si risposerà con sua moglie, perchè la ama ancora; ma secondo Nina Moric l'amore è finito e la loro separazione è definitiva. Lei rispetta Fabrizio come ex marito e come padre di loro figlio, per questo le è stata vicina anche nei suoi lunghi giorni di carcere, dal quale Corona è uscito poche settimane fa. Rimane invece dietro le sbarre la povera Paris Hilton, per la gioia della Littizzetto che le ha soffiato il posto come testimonial di un noto operatore di telefonia mobile...

Bello parlare di 'ste cazzate, vero?
Oh, yeeeah!!!

Le cose cambiano, raga.
Prendono buone pieghe.
Ad ogni modo ringrazio tutti coloro che hanno postato parole di incoraggiamento e di appoggio, ma anche e soprattutto a chi mi ha scritto privatamente per mail. Me ne sono arrivate davvero un botto in questi giorni, tra cui anche quelle (graditissime) di Alessio Landi, di Marco Rizzo, di Alessio Danesi, di Alberto Pagliaro e di Andrea Alfano, oltre a tante altre di gente che nemmeno conosco.
GRAZIE :)

giovedì 21 giugno 2007

STEP.02: Question.


Per quello che doveva essere lo "STEP.02: Commenti & Considerazioni" avevo scritto un intervento luuungo e polemico che superava le 13.000 battute (parola di Word!)... ma poi ci ho ripensato.
L'ho gettato nel cestino.
Anche perchè - nel frattempo - molte cose (leggi rapporti personali) si stanno chiarendo, la polemica si sta raffreddando, ma soprattutto da ora accanno le chiacchiere "bla bla bla" e rientro in fase PRODUTTIVA, con tutti quelli che sto sentendo :)

Ovvio che mi rimane ancora una domanda, e - di questo - vi prego di perdonarmi.
Ma certi retaggi rimangono dentro, e io gli Assalti Frontali che li ho nel cuore, con il loro: "Così forti con i deboli, e deboli coi forti" (che poi è sempre stato il concetto alla base del Massacratore, sin dal numero zero).

La domanda è la seguente.
Un celebre romanziere che chiameremo Alan D. Altieri pubblicherà per l'Editore X un racconto inedito all'interno di un volume in programma (guarda caso) per la prossima Lucca.
A questo punto, l'Editore Y non dovrebbe chiamare il Signor Altieri dicendo anche a lui le stesse cose che ha detto ai "suoi" autori, e cioè che se pubblica quel racconto per l'Editore X allora non pubblicherà mai più per lui?
Uhm... per Altieri non vale?
Eh eh eh ;)

"Storie umane nelle mille storie umane,
e ogni volta possono fiorire o finire,
e ogni volta c'è sempre chi ha davvero voglia
o si sforza di capire,
e chi finge soltanto,
o soltanto non ha nessuna voglia di capire,
e ricordo come un'onda di ritorno
quanti personaggi, troppi personaggi,
le loro facce somigliarsi,
e il loro vestito, non sempre quello del nemico
dividere divisi fino all'infinito,
così forti con i deboli,
e deboli coi forti"...


Tutto qui, ho finito.
E solo in 1.710 battute ;)

mercoledì 20 giugno 2007

Occhi aperti.


Mentre imperversa la questione KATZ (che non è finita) uso giustamente il mio blog anche per altro, forse di maggiore importanza: c'è qualcosa che ultimamente mi PREOCCUPA molto. Si tratta di due fattori "sociali" ancora (fortunatamente) separati tra loro, ma che - se uniti - potrebbero rivelarsi letali.

Il primo è Joseph Alois Ratzinger, al secolo Papa Benedetto XVI.
In poco più di due anni di papato, sta facendo fare alla Chiesa assurdi passi indietro rispetto all'operato di Woytyla, che ritenevo progressista, tollerante, benevolente, moderno e politicamente coraggioso.
Papa Ratzinger è un BIGOTTO (di oggi - tanto per dirne una - che "sorpassare con l'automobile è una forma di peccato"!!!) che - nel tentare di riportare all'ovile certi valori delle fede cattolica che farebbero comodo SOLO alla Chiesa stessa - rischia di compromettere se non addirittura interrompere del tutto il dialogo con la gente comune (cristiana non praticante, atea), ovvero proprio quella gente che - forse - era anche disposta ad ascoltare un interlocutore più disponibile e sereno.
Troppa tradizione, troppi dogmi, troppi veti e troppa austerità in nome della Fede.
Credo sia una linea di condotta molto discutibile, anche per un cattolico praticante.

Il secondo fattore preoccupante è il grande dilagare di Forza Nuova.
L'altra settimana - poco prima del "Gay Pride" di sabato scorso - Roma è stata letteralmente tappezzata di un loro (ennesimo) manifesto decisamente esemplare: "No More Gay - BASTA FROCI". Alchè, preso da rabbiosa curiosità, sono andato a cercare/approfondire via web la loro effettiva presenza territoriale... e sono rimasto impietrito!!!
Forza Nuova è qualcosa di ENORME, che giorno dopo giorno sta "arruolando" (per usare una terminologia che gli è propria) giovani e meno giovani da ogni città d'Italia. E non più solo nelle periferie, che potevamo considerare territorio abbandonato da tutti gli altri.
Forza Nuova è produttiva, convincente, seduttiva (per l'aberrante semplicità dei suoi valori di base); ha un corpo centrale - la mente - che muove centinaia di migliaia di persone, sezioni, sotto-sezioni, falangi, movimenti studenteschi, lavoratori, studi grafici e intellettuali (quelli che - a livello iconografico - poi si appropriano della cultura celtica, di Tolkien, di Leonida e i suoi 300, usando proprio le immagini di Miller per la propaganda).

Si, sono preoccupato.
E' un clima di estremo bigottismo e di estrema destra.
Due cose che - combinate tra loro - sarebbero assai pericolose.
C'è da capire l'andazzo.
C'è davvero da tenere gli occhi aperti.

STEP.01: Cronologia.


Dove non è ancora tempo di commenti & considerazioni (che avverranno nello STEP.02).
Si tratta SOLO di fatti e di continuity, quella che piace tanto agli appassionati di fumetto :)

01. Gennaio/febbraio 2007 = S3Keno & Ottokin - sulla base di cose come idee, amicizia, passione, progettualità e FOMENTO - decidono che è giunto il tempo di far tornare "Katzyvari" :)

02. 1° Febbraio 2007 = Alessandro Bottero, sul forum dell'A.F.U.I. (cioè per operatori di settore, non aperto al pubblico) apre un topic in cui scrive una sua opinione del tutto personale su "Anteprima" (l'organo mensile informativo della Pan Distribuzione) e sulle sue implicazioni politico/economiche con esclusivisti quali Panini e Edizoni BD...

03. Marzo/aprile 2007 = S3Keno & Ottokin hanno le prime adesioni da amici e colleghi: sceneggiatori, disegnatori, giornalisti, vecchi compagni di viaggio della prima edizione di KATZ degli anni '90. Preparano una prima bozza del magazine. Pensano ad una eventuale autoproduzione. Poi decidono invece di proporlo ad un editore, ma SOLO se potranno avere il 100% di libertà creativa, consegnandolo - chiunque esso sia - completo nei contenuti e nella grafica.

04. 27/29 aprile 2007 (Napoli Comicon) = Il primo editore a cui viene proposto è Edizioni BD, che però non è interessato; ha in mente un magazine diverso (super patinato, fighetto come "XL" o "Rolling Stones", pieno di pubblicità, magari anche senza fumetti!!!). Nel frattempo le adesioni di amici e colleghi fumettari aumentano, il nuovo KATZ comincia ad avere davvero una gran bel cast. Viene proposto a Bottero Edizioni, che ci deve pensare un po'.

05. 10/14 maggio 2007 (Torino Comics) = Bottero Edizioni accetta la responsabilità di pubblicarlo così com'è: libero al 100%, consegnato finito, senza mediazioni, diretto da S3Keno & Ottokin. Nel frattempo le adesioni di amici e colleghi fumettari aumentano, il nuovo KATZ ha definitivamente un gran bel cast (anche già per il secondo numero!!!).

06. Maggio 2007 = Si lavora, si pianifica, si stabilisce il timone... è lo START UP!!!

07. 8 giugno 2007 = Prima defezione: David "Diavù" Vecchiato decide che le sue 6 tavole di Kontrol (e la settimana indicativa che ci dovrebbe lavorare sopra) hanno un valore esagerato in proporzione al "favore" (?) che gli era stato richiesto, e spara (a caso?) un cifra che lo determinerebbe. Cronologicamente, è il primo tra tutti che tira in ballo il vile denaro!!! Ciao ciao David ;)

08. 9 giugno 2007 = Dopo un veloce contatto Roma/New York, Vecchiato viene SOSTITUITO (della serie: "Tutti sono utili, nessuno è indispensabile") da un altro collaboratore della vecchia guardia di KATZ: sale e bordo Danijel Zezelj, yeah!!!

09. 11 giugno 2007 = Seconda defezione: Maurizio Ribichini non ce la fa, ha troppo lavoro arretrato da consegnare, e troppa "sabbia nel cuore" (?) per causa della quale sta per partire a tempo indeterminato per l'Africa, a risolvere le sue cose. Forse sarà presente sul secondo numero.
In giornata, Ribichini viene SOSTITUITO da Mastro Pagliaro, che su invito dell'amico Ottokin accetta con calore di salire a bordo!!!
Della serie: Zezelj e Pagliaro al posto di Vecchiato e Ribichini... forse un timone che alla fine risulta addirittura migliore?

10. 12 giugno 2007 = Scontro Bottero/Ausonia sul web!!! Si tratta di chiesa, preti e religione. Ausonia comunica che per "etica" e per "coerenza intellettuale" non può pubblicare su un magazine editato da Bottero Edizioni. Scambi di mail e telefonate, ad arginare qualcosa NON PROVOCATO nè da S3keno nè da Ottokin. Ausonia - per altri motivi e con altri presupposti - risalirà a bordo il 19 giugno :)

11. 16 giugno 2007 = Scontro Schiavone/Bottero sul web!!! Marco Schiavone (Edizioni BD) legge quanto scritto da Bottero lo scorso febbraio (vedere sopra, al punto n°02) e risponde a tono. Probabilmente è solo la classica goccia che fa traboccare il vaso, a sentir lui...

12. 17 giugno 2007 = A Marco Schiavone non basta la risposta sul forum dell'A.F.U.I. e scrive privatamente (di domenica!?!) a Roberto Recchioni, Diego Cajelli, Luca Bertelè e Tito Faraci (che peraltro non aveva ancora confermato la sua presenza) esortandoli a NON pubblicare per qualsiasi prodotto della Bottero Edizioni (quindi "Katzyvari", ma anche il Massacratore e/o il REMIX) in caso non vogliano precludersi ogni futura possibilità di pubblicare per le Edizioni BD; questa - per i "suoi" autori - lui la chiama una scelta.
S3Keno entra in pausa riflessiva di 48 ore.
Contemporaneamente, viene fatto notare da più parti che se KATZ non fosse targato Bottero Edizioni, cesserebbero all'improvviso di esistere tutti i problemi con Ausonia, Recchioni, Cajelli e Bertelè.

13. 18 giugno 2007 = Imbarazzo, giustificazioni, defezioni di troppi autori tutti insieme!!! Ottokin - scazzato all'estremo - annuncia sul suo blog che si chiama fuori. Che KATZ non si fa più, quantomeno non da parte sua, perchè "sono crollati i presupposti di libertà, amicizia e passione su cui era stata ideata".

14. 19 Giugno 2007 = S3Keno - che nel frattempo esce dalla sua pausa riflessiva - ricomincia a farsi vivo via mail, via telefono, via web. Scrive a tutti, amici e nemici. Annuncia che KATZ si farà lo stesso, con altri motivi ed altri presupposti. Ricompatta le file, studia le linee, sonda ogni possibile conferma NON collegata ad Edizoni BD.
Inoltre, è ora di aggiornare il blog: ancora non ha detto la sua (quantomeno non pubblicamente).
E anche sul blog di Ottokin la discussione si accende...

TO BE CONTINUED...
Fiuuuuuu, che fatica!!! ;)

lunedì 18 giugno 2007

Boh.


'Sti cazzi di Angela.
Venerdi scorso me ne vado al concerto dei Tre Allegri ragazzi Morti al laghetto dell'Eur (con ingresso ad 1 euro, interamente devoluto in beneficenza) ed è stata proprio una bella serata, piena di buona musica e buona compagnia. Tra l'altro: bella per El Tofo!!!

Poi sabato mattina me ne parto per Arezzo con la mia bella mogliettina, per andare - quel pomeriggio - al matrimonio di quella che a sua volta un anno fa era l'altra gran gnocca della sua testimone, della serie amichetta del cuore.
Sempre magica la Toscana: bella festa (divertente e anche romantica), castello spettacolare, gran bella mangiata di alto livello, vino buono come se ne bevono pochi... dopodichè rientro confuso in albergo, lo stesso in cui dormivano tutto il resto degli ospiti... ma - al piano terra - anche un'altra festa (che manco Ozpetek se la sogna) di rumeni ubriachi che per tutta la notte non hanno fatto dormire nessuno, maledetti...

Domenica mattina a spasso, in salita fino al Duomo.
Fino a Piero della Francesca. Ottimo.
Rientro a Roma. Autostrada, caldo boia, sonno, stanchezza.
Già sogno il mio letto.
Già sogno il mare.

DRIIIIIIN... DRIIIIIIN... DRIIIIIIN...
Cellulare. Cazzo, l'ho lasciato acceso... addio pennichella :(
Dall'altro lato, l'annuncio del patatrac!!!
Si sfalda il progetto a cui stavamo lavorando... ma si sfalda proprio di domenica?!?
Cazzo, qui qualcuno vuole rompere 'sto giocattolo.
Vuole romperlo solo perchè non è il suo.
Ci sono di mezzo tutti.
Ce l'ho con tutti.
'Fanculo il giocattolo.
'Fanculo tutti.

Sospendo tutto - tutto!!! - per 48 ore.
Domani è lunedi.
Domani è il primo anno.
Domani è lunedi e me ne vado al mare.
Tiè.

venerdì 15 giugno 2007

Angela.


"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

Ahi, quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
tant'era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai."


Bla bla bla...

lunedì 11 giugno 2007

Tosca la Mosca.


Giuseppe Palumbo:
"Tosca la Mosca"
Comma 22, € 16,00.


Questo libro - oltre che essere "drammaticamente vietato ai minori" (un vero peccato) - è semplicemente delizioso.
Palumbo riesce a raccontare storie spudoratamente hard (nel senso "tecnico" del termine, cioè con esposizione esplicita di organi genitali, atti sessuali, eiaculazioni & profusione di liquidi organici a go go) in modo intelligente, divertente, solare, paradossalmente delicato. Probabilmente meglio di quanto abbia mai fatto il più raffinato dei mangaka.
Non avere gli albetti spillati originali della Phoenix è quasi criminale, ma non acquistare questo volume sarebbe recidivo.
Sei episodi ristampati più un settimo capitolo INEDITO ("La notte delle Tosche rotanti"), oltre alle quattro tavole originali (a colori) della prima apparizione assoluta di Tosca la Mosca ai tempi del Ramarro della Primo Carnera, quando ancora era solo un'idea embrionale, qualcosa di molto diverso dalla sexy bambolina che è poi diventata.

Tosca è proprio una bambola, in effetti. Di proprietà di Gina, la sorellina rognosetta di Raffaele, che la usa per sfogare tutte le sue prime pulsioni sessuali (ricoprendola regolarmente di "maionese"!). Tosca asseconda sempre Raffaele, ne è sia attratta che intenerita, anche se ama il suo Orso di Pezza; che - beninteso - se la tromba alla grande pure lui!!!
D'altro canto tutti si trombano Tosca. E lei gradisce da tutti, che sia il pupazzo Mickey Mauser, che siano le bambole Trottoline Volanti, l'esericito di soldatini dei Dodici Scimmioni o anche Giannandrea detto La Marea, l'amico superpuzzolente e supersporco di Raffaele.
Ogni storiella, che si svolga nella cameretta di Raffaele, nel bagno con Fosca (l'amichetta di Gina) e la sua mamma ninfomane, in chiesa durante la veglia di Pasqua, nella caserma dove lo zio Lando sta facendo la visita di leva, o nel mega centro commerciale... finisce inevitabilmente con Raffaele che le prende di santa ragione dalla madre imbarazzatissima ed incazzatissima: "Raffa, io ti cionco!!!"

Situazioni al limite del paradosso, incredibili, spassose, con tanta di quella sfiga da sembrare verosimili. Giocattoli che vivono, parlano, trombano, vengono, più eccitati ed eccitanti di qualsiasi fumetto porno: "Tosca la Mosca" è un volume a fumetti DA AVERE anche senza essere fan di Palumbo!!!
Oltre al valore stesso delle storie e del disegno, un merito va anche all'ottima edizione (grafica, stampa, rilegatura, confezione editoriale) curata dalla Magic Press per conto di Comma 22. Davvero un gran bel lavoro, come se ne vedono pochi.

giovedì 7 giugno 2007

Stefano e basta.


Francesco e Simone s'erano conosciuti a scuola. Erano grandi amici sin da piccoli. Stavano sempre insieme, dallo stadio a vedere la Magica, al campetto sotto casa, lì in borgata, fino alle festicciole e i primi appuntamenti con le ragazzine. Avevano due caratteri forti, orgogliosi e testardi, la loro era una sfida continua, soprattutto quando giocavano a pallone. Probabilmente Francesco era più bravo, ma Simone non lo avrebbe ammesso mai: "Viemme sotto, France', che te faccio nero!!!". Ma se giocavano dalla stessa parte, non ce n'era per nessuno. Erano troppo forti.

Poi venne la vita. Fatta di talenti diversi. Ma anche di OCCASIONI diverse.
Francesco e Simone, oggi, sono ancora l'uno il migliore amico dell'altro.
Solo che, nel frattempo, Francesco è il capitano della Magica, lo conoscono in tutto il mondo, è ricco, ha sposato una showgirl della tivvù dolce e bellissima, che gli ha dato già due bimbi. Ma quando qualche volta si scambiano due tiri, mentre salsicce e bistecca sono sulla griglia, Simone è ancora lì a dirgli: "Sei 'na pippa, France'... lo vedi che nun sei bbono a marcamme stretto?"
Per Simone, lui non è Totti.
Per Simone lui è il suo amico Francesco, e lo sarà sempre.
E' Francesco e basta.

Bene. Questo - ovviamente - era solo un raccontino.

Ora parliamo di me.
Che da più di otto anni vivo di grafica.
E già questo basterebbe a fare di me un grafico, no?
No. Evidentemente no.

Ricordo una volta di aver letto un articolo di Sergio Messina/Radio Gladio (su "Rumore", mi pare) dove diceva che "telento e buon gusto non sono due opzioni nella paletta degli strumenti di Photoshop"... una frase che mi colpì molto.
Oggi in effetti sono TUTTI grafici.
Comprano un computer, magari della Apple, smanettano un po' con Photoshop, poi si stampano da soli un biglietto da visita con scritto sopra "grafico creativo" e si presentano come tali un po' dovunque.
Generalmente non vanno aldilà di altri biglietti da visita, di qualche carta intestata per lo studio di un commercialista, del logo per il nuovo negozio dello zio, o - quando gli dice bene - dell'impaginazione di un periodico locale, o delle locandine con le offerte del supermercato tramite lo studio grafico di zona (che poi probabilmente, a sua volta, è semplicemente una fotocopisteria che si spaccia come tale).

Io considero il mio Macintosh solo come un mezzo, uno strumento.
Davanti al quale - se mancano basi di disegno e illustrazione (ma anche di grafica di "vecchia scuola", quella con lucidi, colle, retini, gelatine, taglierini) - la storia ha vita breve.
Mi misi davanti al Mac con la stessa CURIOSITA' e la stessa PRESUNZIONE che avevo a scuola la prima volta che usai gli acquarelli, con i quali volevo arrivare ad avere il CONTROLLO totale. La stessa curiosità e la stessa presunzione degli anni successivi (anche in Accademia di Belle Arti) che avevo verso tele, acrilici o Pantoni.
Se hai le basi, sono tutti strumenti.
E alla fine li domini.

In otto anni avrò telefonato migliaia di volte ad Ottokin, il mio Mac-Guru, che ha cominciato a smanettarlo e dominarlo ben prima di me.
Lo chiamavo soprattutto per le questioni TECNICHE.
Il resto sono infinite ore di lavoro: 4, 6, 8, 10... e oltre. Ogni santo giorno.
Ore che diventano giorni, settimane, mesi ed anni.
E' come suonare la chitarra: imparare è semplice, a fare il giro di Do ci si mette un attimo, diventare bravi è un'altra cosa.
Ci vuole applicazione: ore, giorni, mesi ed anni sulle corde. Un allenamento continuo.

Ho cominciato con cose molto semplici.
Disegni scansionati, colorazioni varie, loghi vettoriali, grafiche per magliette (per la stampa serigrafica, quindi non in quadricromia).
Giorno dopo giorno, la scoperta degli strumenti, delle mille possibilità, dei trucchi... ma anche di tecniche inedite, che "solo tu" hai ideato, magari a volte anche per sbaglio (mentre sperimentavi) e che magari piano piano diventano proprio l'elemento con cui si riconosce il tuo stile.
Tutte cose che - chi passa ore davanti al proprio computer - conosce benissimo.

Poi però viene la vita. Fatta di talenti diversi. Ma anche di OCCASIONI diverse.
E quello a cui eri arrivato quasi (quasi!) casualmente, scopri essere la tua vera fonte di sostentamento e affermazione professionale.
Scopri che c'è gente che ti chiama, che qualcuno gli ha parlato di te e/o che ha visto le tue cose, che vuole proprio te per quel determinato incarico, che ti considera uno in gamba, uno molto bravo, che è disposta a pagarti più dell'altro purchè tu vada a lavorare per lui. E ti affida progetto grossi, incarichi che vanno aldilà del tuo essere semplicemente un grafico, perchè diventi responsabile del lavoro di tanti altri, di grossi flussi di denaro.
Di fatto, non fai biglietti da visita, carte intestate e brochure per negozi.
Di fatto, curi intere linee, coordini interi staff, realizzi campagne pubblicitarie di copertura nazionale.

Di fatto, continui a passare gran parte della tua vita tra Photoshop, Illustrator e (Dio me ne scampi!) anche X-Press.
E ti rendi conto che non ti stai facendo solo le tue piccole pippe mentali autoreferenziali e autocelebrative... perchè là fuori ci sono imprenditori e aziende della madonna che stanno pagando fior di quattrini per avere te!!! Ai quali piace il tuo stile, il tuo gusto, la tua interpretazione.

Eppure poi, quando sei a tavola o in macchina coi tuoi amici o i tuoi "colleghi" (anche fumettari) di sempre, e magari si parla proprio di lavoro, ti rendi conto che per loro tu sei quello di sempre, che per loro quanto detto fino a qui nemmeno vale.
Non sei nemmeno un grafico.
Sei Stefano e basta.

lunedì 4 giugno 2007

"Original Sounds" per FOX.


Da oggi, lunedi 4 giugno, ho un nuovo incarico professionale in uno dei tre campi in cui opero oltre alla grafica e al fumetto, cioè il giornalismo musicale.

Da oggi, sono il nuovo Responsabile dei contenuti musicali di FOX Beta, ovvero il portale (o sito ufficiale, se preferite) della Fox Italia, che probabilmente conoscete molto bene grazie ai canali Fox, Fox Life, Fox Crime e FX su SKY.
• (In realtà il gruppo Fox Channels Italy comprende anche altri canali satellitari, come National Geographic Channel, History Channel, Adventure One e Cult).

Il mio pezzo di "inaugurazione" di questo nuovo spazio - che per la cronaca si chiama ORIGINAL SOUNDS - lo trovate QUI, se vi interessa.
Ho cominciato con i The Who, utilizzando i tre serial di C.S.I. come aggancio (ma anche per il fatto che il prossimo 11 giugno suoneranno a Verona nella loro unica data italiana).
Dalla prossima settimana, ogni settimana, recensioni, interviste e live. Venite a leggermi qualche volta, quando vi va, se vi va... OK?

sabato 2 giugno 2007

La "mia" Parigi.


Ognuno ha le proprie città.
Quelle che vive.
Quelle che poi racconta.
Anche quando hanno lo stesso nome ed occupano lo stesso luogo, sono città diverse.
E' un po' quello di cui parlava Italo Calvino ne "Le città invisibili": se vado a Parigi, e se ci vai pure tu, molto probabilmente - quando torneremo - racconteremo due città diverse tra loro.
E la stessa cosa varrebbe anche per l'Havana, Belfast o New York.

Sono appena tornato da Parigi, che conosco assai bene.
E stavolta - attraverso alcune foto che ho scattato - provo a raccontare la MIA versione di questa città che adoro.

• Se vuoi, clicca sull'immagine per ingrandirla.