domenica 27 maggio 2007
Oh, Paris Paris...
Un amico si prepara a partire zaino in spalla, vagabondando per l'Italia, con difficili lasciti alle spalle. Un altro, in un contesto già triste di suo, si ritrova a dover aspettare che le autorità competenti rilascino la salma dopo l'autopsia. Tutto ciò mentre perfetti sconosciuti mi rompono i coglioni su forum pubblici, dall'alto del loro "nonnismo" in essi (che non necessariamente è sinonimo di credibilità)...
Che dire?
Che io stanotte me ne vado a Parigi.
Stacco la spina per qualche giorno. Ci si rivede qui sul blog venerdi prossimo, cioè il 1° giugno.
Tante belle cose a tutti.
Non fatevi male.
AU REVOIR!!! ;)
mercoledì 23 maggio 2007
Ci risiamo.
Da Repubblica.it di oggi: "Tra le opere di scena oggi merita senz'altro una segnalazione Persepolis, film animato in bianco e nero realizzato da un'artista iraniana non ancora quarantenne, Marjane Satrapi, autrice dell'omonimo libro biografico a fumetti. Un film, diretto da Vincent Peronnaud, che mostra come si può essere ironici pur indossando il chador e raccontando le tragedie del regime islamico, le discriminazioni verso le donne. Teheran ha protestato ufficialmente con la Francia per la presentazione al festival del film, definito come 'una manovra anti-iraniana'"...
Dopo Brad Pitt e Angelina Jolie, dopo Quentin Tarantino, ecco che i media si accorgono di questo strano cartone animato presentato proprio ieri sera in concorso al Festival del Cinema di Cannes. E subito lo stupore, le polemiche, le velate minacce. E subito eccoli lì il TG1 della Rai, il TG5 di Mediaset, il Corriere della Sera, la Repubblica... eccoli lì a parlare di questo "capolavoro" dell'animazione, a parlare del "grande talento" di Marjane Satrapi... ma dov'erano quando "Persepolis" è uscito in libreria?
Forse che il romanzo a fumetti (in Italia a volumi per Lizard Edizioni) fosse meno capolavoro? Forse che la Satrapi avesse meno talento?
Siamo alle solite...
venerdì 18 maggio 2007
Applausi.
"Attualmente è impegnato in studio per iniziare il lavoro del nuovo album. Credo che sia piuttosto difficile distoglierlo dalla stesura dei pezzi anche per un breve periodo di tempo", dice la sua manager.
Eh eh eh, da non credere... ;)
Cazzo, per un attimo m'ero dimenticato di avere a che fare con un Miles Davis nostrano e la "stesura" del suo prossimo capolavoro. Lungi da me volerlo "distogliere" dalla sua concentrazione, dalla sua ispirazione.
Tutte cazzate.
Che a leggere 16 pagine (cioè nemmeno il tempo di una cagata) e scrivere a caldo mille battute - per uno il cui lavoro dovrebbe essere scrivere testi - è roba di una mezz'ora al massimo. Strana concezione di "breve periodo di tempo"... che con 'sta gente rappusa ce ne passo ancora parecchio del mio, e li vedo buttare via ore ed ore appresso a serate inutili, chiacchiere inutili, pischelle inutili, sballi inutili. Ma tant'è.
Magari chiedo a qualcun altro, poco importa.
Qualcuno più vicino, e magari pure più potente.
Quasi quasi ero io che stavo facendo un favore a te.
Perchè tu al massimo puoi darmi un po' della tua popolarità, è vero.
Io invece posso ancora darti CREDIBILITA'.
E, credimi, ne hai ancora bisogno.
C'è tanta gente là fuori che pensa che sei solo un coglione.
Parlo di gente massiccia, gente che ne sa, con una vera storia alle spalle.
Non delle ragazzine con la tua foto sul diario.
Troppe volte. Lo stesso gioco. Che ciclicamente si ripete.
Il successo arriva. Il successo passa.
Soprattutto nel rap in Italia. E' tutto così labile.
E io "seduto in riva al fiume, aspetto di veder passare il TUO cadavere, pazientemente"...
Perchè li vedo, si... li vedo tutti. Prendere facilmente il volo quando le cose girano bene. Mentre noi qui - a testa bassa, dietro le quinte - si continua con le nostre attività tutt'altro che da STAR, eppure così CONCRETE. E poi li vedo tornare, si, quando il volo è finito. A farsi risentire da noi che NON viviamo di successo stagionale. A chiedere favori. A chiedere un "gancio" di presentazione perchè magari sanno che lavori a stretto contatto con una certa persona. A chiedere una serata perchè magari sanno che collabori con certi locali. A chiedere una sponsorizzazione perchè magari sanno che curi una certa marca di abbigliamento. A chiedere un'intervista o una recensione perchè magari sanno che scrivi su un certo giornale.
Ed è a quel punto che - anche anni dopo - chi semina bene raccoglie buoni frutti.
E chi invece ha seminato vento, raccoglie tempesta.
Ma quanta ipocrisia, quanta falsità, quanto opportunismo.
Quindi, come si dice a Roma: vaffanculo e amami!!!
lunedì 14 maggio 2007
Dopo Torino ("Kouassi" feedback).
Dicono che Torino sia stata un disastro.
Io è meglio che non parlo, dato che la mia "presenza" (?) è stata talmente imboscata e fugace che non avrei sufficiente credibilità per poter protestare!!!
Ho capito bene i problemi che ci sono stati, ho ascoltato le lamentele più che legittime degli altri, ma la MIA Torino è stata divertente, perchè con mio fratello sono salito e sceso in aereo solo sabato, ho passato poche ore in fiera, ho disegnato poco, ho mangiato formaggi salumi e un risotto delizioso in Area Pro, ho ABUSATO dell'ottimo vino rosso piemontese d.o.c. che offrivano, ho chiacchierato con tanti amici, ho "ingaggiato" altri validi talenti per il nuovo progetto che presenteremo a Lucca, ho comprato solo "P-HPC", ho cazzeggiato alla grande con Michele e probabilmente - anche se un po' brillo - ho piazzato un paio di buoni colpi con due editori.
Detto questo, tra me e me dopo Torino mi aspettavo anche i primi feedback per "Kouassi Story".
Il primo l'ho trovato sul post omonimo, a firma di Alessandro C (che ringrazio per i complimenti).
Il secondo questa mattina, ricevendo questa mail:
"Ciao Stefano, mi dispiace che non ci siamo incontrati di persona, ma ho comprato il tuo fumetto a Torino Comics dopo molti anni che non lo leggevo più. In verità non sapevo nemmeno che fossi tornato a disegnarlo, ma appena l'ho visto l'ho preso. Devo dirti che mi ha colpito subito la copertina con quel ragazzo di colore che è più in primo piano dello stesso Massacratore. Devi infatti sapere che da quasi 2 anni sto insieme ad un ragazzo nigeriano che è venuto a vivere qui a Torino proprio per lavorare, con tutte le complicazioni che un rapporto del genere può implicare per noi, compreso con la mia famiglia. Lui ha 29 anni e si chiama Nwankwo, però per semplicità dagli italiani si fa chiamare Jay, veramente anche da me, e viene da Lagos, che è la ex capitale della Nigeria. Ormai ha imparato direi abbastanza bene l'italiano. E' un ragazzo molto dolce e intelligente, e come nella tua storia anche lui è laureato, però qui fa l'operaio. Dopo averlo letto io, ho voluto che lo leggesse pure lui il tuo fumetto. E m'è venuto da scriverti proprio per questo. Perchè forse tu non ci crederai ma lo hai fatto piangere. Io sono abituata a vederlo sempre tutto d'un pezzo, molto serio perchè vuole sempre fare un po' il duro, però vederlo così emozionato ha commosso anche me. Insomma volevo dirti che credo che questa sia la storia più bella che hai mai fatto del Massacratore, e volevo anche ringraziarti per fare cose come questa, per emozionarci in questo modo e per la profondità che si percepisce leggendo le cose che scrivi su argomenti come le situazioni degli extracomunitari. Ovviamente i complimenti e i ringraziamenti sono anche da parte del mio ragazzo. Spero che alla prossima fiera ci possiamo conoscere di persona. Con stima e affetto, Silvia."
Non so davvero che dire. Ripeto - come già dissi diverso tempo fa sull'ex forum di Rrobe - che sono proprio lettere come questa a ricordarmi, ciclicamente, il motivo per cui faccio fumetti.
O meglio, per cui faccio fumetti come i miei.
Ad ogni modo, beh... GRAZIE :)
giovedì 10 maggio 2007
Mirrormask.
Per passione personale, avevo già preso in automatico i cartonati Mondadori della premiata coppia Neil Gaiman & Dave McKean "I lupi nei muri" (2003, € 14,80), "Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi" (2004, € 15,00) e il più recente "Mirrormask" (2006, € 16,00), che non è altro che la trasposizione in volume dell'omonimo film dei due.
In realtà, scritto da Gaiman ma DIRETTO da McKean.
Nella vana speranza che anche in Italia qualche coraggioso distributore lo portasse al cinema, ho dovuto aspettare direttamente l'uscita in dvd (si, lo so Paolo, potevo pure scaricarmelo col muletto). Bene, è uscito per la Sony Pictures. E finalmente l'ho visto.
Sono tornato nel mondo dei sogni con Helena (la giovane e già bravissima attrice Stephanie Leonidas) attraverso un film visionario, circense, immaginifico e molto "sperimentale", nel senso che è raro trovare nel cinema un uso della grafica di questo tipo, cioè non solo finalizzata agli effetti speciali, ma utilizzata proprio come vero elemento fotografico e scenografico (d'altronde con McKean alla regia non potevamo aspettarci altro, no?).
Dal punto di vista narrativo - nonostante "Mirrormask" sia stato pressochè ignorato da pubblico e critica - nella storia e soprattutto nelle atmosfere gli ho trovato molte similitudini con "La Città Incantata" di Hayao Miyazaki (diversa sensibilità, stesse suggestioni). Solo che quello è stato riconosciuto da tutti come un CAPOLAVORO.
Questo no.
martedì 8 maggio 2007
The Shield, stagione tre.
Torno ancora una volta su "The Shield", dato che per il compleanno mi hanno regalato il cofanetto della terza stagione (che suoceri giovani e moderni, eh?). Credevo che chissà quando sarebbe uscito, e invece la Sony ha fatto passare pochissimo tempo tra il secondo e il terzo. Bene. Ma non è di questo che volevo parlare.
Mentre mi guardavo l'episodio "Nel mirino degli armeni", la sottotrama secondaria (cioè NON quella che riguarda il treno dei soldi rubato da Vic e la sua squadra agli armeni) è incentrata su Claudette che - insieme a quelli della Squadra Civetta - deve incastrare un tipo che gira film pedofili.
Claudette si "infiltra" nel giro, sostituendosi all'assistente sociale che procura i bambini al tipo. Con lei c'è anche un'altra poliziotta sotto copertura, che finge di essere la mamma tossica di due bambine, l'ennesima disperata che vuole soldi in cambio della loro prestazione, vendendole.
Nella scena in cui devono beccarlo, Claudette e la finta mamma fanno entrare il tipo (che arriva con telecamera e denaro) in casa loro, dicendo che le bimbe stanno per rientrare (il loro scopo è farsi dare i soldi PRIMA che rientrino le figlie, così da poterlo incastrare al momento della consegna fisica del denaro). In quei minuti di attesa, mentre ognuno recita il proprio ruolo (brava anche l'altra poliziotta, che ciondola un po' sfatta), il tipo - nel chiacchierare - le chiede sulle bambine: "Hanno mai succhiato un cazzo?"
E lei, che non può ancora smascherarsi: "Beh, si, avevo un ex che"...
Ora, vi rendete conto dei dialoghi?
Riuscite ad immaginate una cosa del genere, mentre si parla di bambini e pedofilia, in un nostro "Distretto di Polizia", "La Squadra" o "Il Maresciallo Rocca"?!?
Ma non credo che nemmeno "24" arrivi a tanto...
sabato 5 maggio 2007
The Losers.
Diggle, Jock, Wilson
"The Losers: Fine del gioco" (Vol. 5)
Vertigo/Planeta DeAgostini, € 11,95.
Solo due parole per descriverlo:
U.N.A - F.I.G.A.T.A!!!
Ma davvero è l'ultimo volume?
"La saga dei Perdenti giunge al suo esplosivo finale", leggo sui comunicati del distributore. Forse qualcuno di voi conosce meglio di me la situazione delle uscite originali americane, Vertigo compresa: cioè... ma anche negli USA con il n° 32 questa splendida serie è FINITA?!?
venerdì 4 maggio 2007
Gli Inquilini, ora.
Nel nuovo numero di "XL" (ancora loro? Su, è solo un caso) uscito ieri con Repubblica, sin dalla copertina leggo il loro nome: Gli Inquilini.
Sono troppo contento di vederli!!! Accidenti, questi sono davvero miei cari amici, mica semplici conoscenti. Che storia.
Vado a subito a leggere la recensione al loro nuovo "I Mostri - Capitolo 3", che per inciso è il loro 4° album, che fino a poco tempo fa doveva intitolarsi "Metropolitalia", e che alcuni di voi sanno anche essere stato - fino all'ultimo - un progetto che io e un certo editore stavamo per produrre, con un booklet a fumetti che avrebbe coinvolto diversi grossi nomi del fumetto italiano.
Ad ogni modo:
"Sono fra i rapper più veri e duri di casa nostra e non fanno sconti a nessuno. Il nuovo album spara a zero su molti bersagli, come già avevano fatto i precedenti. Come su uno schermo di Space Invaders gli Inquilini mettono nel mirino ancora una volta i "mostri" della società: dalla TV dei reality ai V.I.P. protagonisti dei gossip. Ma poi raccontano l'altra parte del mondo: le periferie, la difficoltà di vivere in una realtà ben diversa da quella televisiva, e lo fanno con stile subito riconoscibile, musicalmente originale, svincolato dai soliti modelli Made in USA. I testi, in italiano e romanaccio, sono diretti, a volte grotteschi e ironici, in altri casi accesi di consapevole rabbia".
E si beccano pure QUATTRO stelle da Federico Fiume, che firma il pezzo.
Oltre alla recensione del disco, c'è anche l'intervista.
Ed è qui che il godimento è totale, dato che vengono intervistati INSIEME ai Colle der Fomento, come due facce della stessa Roma, come due scuole di pensiero e di stile, come due differenti cronache della stessa realtà.
Per quanto mi riguarda, è una specie di cerchio che si chiude.
E che mi lascia un grande senso di soddisfazione.
Si gioca alla pari.
Bella per Baro, Danno e Masito, d'accordo.
Ma stavolta - soprattutto - per Kento, Mendoza, Maya, Madness e il Profeta Matto.
mercoledì 2 maggio 2007
"XL" contro tutti.
Domenica mattina, all'interno di un fitto programma di incontri/conferenze della Napoli Comicon, c'è stata quella di "XL", presente con TUTTA la sua crew di autori, il buon Luca Raffaelli e Luca Valtorta (il curatore dell'intero magazine, non solo della sezione comics); se spesso 'ste conferenze attirano quattro gatti, questa ha avuto un numero molto alto di partecipanti, e lo show che ne è venuto fuori - per l'occasionale spettatore - è stato di quelli da non mancare!!!
Volevo fare le mie personali considerazioni su quanto detto, analizzando - se possibile - i torti e le ragioni delle parti in causa (tra l'altro ho appena visto che anche Rrobe, nel suo blog, ha dedicato un post a questa conferenza. Che, per inciso, trovate qui).
Dunque: da una parte "XL" è stata attaccata di brutto. Considerando che era la prima volta che partecipava in maniera così diretta ad un fiera (essendone anche partner), giocando cioè IN CASA di chi fa e legge fumetti, era pressochè inevitabile un attacco di questo tipo da parte di pubblico e addetti al settore. C'è chi - nel loro atteggiarsi a pop-punk - li ha accusati di essere "superficiali" anche come punk, e chi - come Igort - li ha invece accusati di non avere un vero progetto alla base (e Igort, a sentire Roberto, è uno per cui "la progettualità deve essere alla base di qualsiasi cosa"). Certo, non nascondo che anche l'inedita coppia Rrobe/Igort - seduti in prima fila, uniti contro "XL" - ha reso divertente questo incontro/scontro, perchè 'sti due di solito se le cantano alla grande, ma stavolta erano alleati contro un NEMICO più grande!!! Eh eh eh ;)
Dal mio modesto punto di vista, trovo comunque abbastanza inutile - nonchè STERILE - attaccare un progetto come "XL".
Prima di tutto perchè non è un progetto editoriale a fumetti, e non credo voglia essere nulla di più di ciò che è: un allegato mensile di Repubblica.
Lo sa bene Raffaelli, che si occupa di fumetti per il Gruppo Editoriale L'Espresso da ben prima che nascesse "XL", e che - come professionista - non ha fatto altro che accettare un incarico in più, del tutto legittimamente (non solo sugli autori e i loro fumetti, ma anche sulle recensioni e i pezzi di approfondimento storico). Lo sa bene anche David "Diavù" Vecchiato, che capitana la squadra di autori, e che - anche nelle pagine di "XL" - non fa altro che fare quello che ha sempre fatto: fumetto underground, atteggiamento alternativo, cultura in salsa pop-anarchica e via dicendo (e in effetti c'è lui dietro gran parte della scelta del cosiddetto gruppo IUK, forse anche per motivi logistici, in quanto unico romano in una redazione che ha sede a Roma). Insomma: sia Raffaelli che Vecchiato, secondo me, non fanno altro che difendere la propria posizione all'interno di un magazine più grande di loro, e hanno tutti i motivi per farlo (casomai, al limite è discutibile il COME lo fanno).
Di fatto, io stesso sono un regolare lettore di "XL"... e per un euro e novanta mi sta anche bene così com'è!!! ;)
Per contro, è ben diverso il discorso per Valtorta, forse l'unico elemento realmente FASTIDIOSO della conferenza.
Sempre secondo il mio modesto punto di vista, questo di fumetti non ne sa un cazzo!!!
E' uno che ha il fortunato compito di dirigere un mensile di alta tiratura e diffusione, che deve essere il più mainstream possibile, che - nonostante lui cerchi di convincerci del contrario - è un giornale "per fighetti" esattamente come vorrebbe esserlo "Rolling Stones", con la sola differenza che "XL" è fatto meglio. Cioè, in modo più paraculo.
Ma quando viene a dirci che "XL" non è solo una vetrina, ma anche menate su come sia un mezzo per "educare il lettore" allora NO, non ci sto: tu non educhi proprio un cazzo di nessuno, bello mio!!!
Questa si che diventa vera ipocrisia: Valtorta sa meglio di tutti i presenti che "XL" non è un mensile che deve vivere/sopravvivere con la forza delle proprie vendite, ma è un allegato editoriale del secondo quotidiano italiano ed è - come ogni altro allegato - una pura operazione di marketing della Manzoni S.p.a., la società "interna" che si occupa della raccolta pubblicitaria di tutto il Gruppo!!! Vorrei vederli ad uscire in edicola con lo STESSO progetto, ma senza Manzoni e Repubblica alle spalle, da "indipendenti", quanto durerebbero!!!
Molto più ONESTO, a mio avviso, l'intervento di Davide Toffolo, forse il migliore di tutti.
Cecchè ne dica Roberto (lui ne parla come uno che "ha provato a tenere il piede in due staffe, cercando di non scontentare nessuno dei suoi due datori di lavoro: Igort e XL, appunto") per me il suo è stato un ammirevole tentativo di mediazione tra le finalità artistiche degli autori e quelle necessariamente commerciali della direzione di "XL". Poi è ovvio ognuno legge nelle parole delle persone ciò che vuole, anche la malizia. Ma per me è stato onesto e basta.
Tornando al progetto IUK - Italian Underground Comix - mi rimangono comunque due perplessità:
1) Perchè la scelta di "XL" (di Vecchiato? di Raffaelli? di Valtorta?) ha voluto DELIMITARE ad un solo genere di fumetto & autori la propria sezione comics? Una volta tanto che un magazine ad alta tiratura e diffusione si occupa di fumetto in un modo in cui ben pochi altri potrebbero permettersi di farlo, non sarebbe stato più logico occuparsi - anche nella produzione/pubblicazione - di TUTTO il fumetto italiano, con una visione delle nostre produzioni a 360°, invece che solo ed unicamente di cosiddetto underground?
2) Quasi un gioco di parole: se "XL" vende 250mila copie al mese (dico una cifra a caso, dato che mi risultano 600mila copie di tiratura, ma Giacon all'incontro parlava di 150mila copie di venduto) che in qualsiasi caso ne fanno automaticamente il contenitore di fumetti più venduto d'Italia... cosa c'è di underground in tutto ciò? Questo è OVERground, altro che!!! ;)
Se stessimo parlando di musica, sarebbe come una band che si atteggia e si vanta di essere indipendente/alternativa/underground ma che firma con la più grande major del mondo, che gli pubblica un disco con una tiratura e una distribuzione della Madonna: in QUEL campo, starebbero già tutti a sputargli addosso!!!
Eppure, eppure...
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