mercoledì 26 settembre 2012
venerdì 14 settembre 2012
Prometheus.
C'erano tre film che volevo vedere quest'anno al cinema. Solo tre. Uno di essi era "Prometheus" di Ridley Scott, sul quale avevo riposto grandi grandissime immense aspettative, che di per sè - probabilmente - è già un modo sbagliato di entrare al cinema.
Con questa premessa, ovvio si capisca subito che suddette aspettative siano state piuttosto deluse. Ora, sia però altrettanto chiaro che entrare in sala per vedere un film di fantascienza - di questi tempi - peraltro firmato da Scott è comunque un'occasione di quelle da non perdere, perché da un punto di vista esclusivamente visivo, registico e fotografico è qualcosa di impressionante (le sequenze iniziali sono straordinariamente belle). Al contempo, a 33 anni dal suo capolavoro "Alien" non potevamo aspettarci un'opera di tale caratura, che potesse minimamente competere con la creatura originale.
Anche perché, per quanto mi riguarda, "Alien" era perfetto già così come era stato concepito, e non ho mai avuto bisogno di alcuna appendice che mi spiegasse chi fossero quegli splendidi e spietati schifoidi, da dove venissero, quale fosse la loro origine e via dicendo.
Il buon vecchio Ridley, pur giocando a colui che vuole innocentemente (?) "distaccarsi" dalla mitologia di quella saga con un film assolutamente nuovo - casca però nel più gongolante autocitazionsimo (come qualsiasi grande autore di questo mondo, che fondamentalmente passa la vita a raccontare sempre la stessa storia) e - soprattutto nel finale - tenta impacciatamente di piazzare qualche elemento di raccordo con il suo primo film, quando la Nostromo riceve il segnale di S.O.S. dalla luna di un grande pianeta e vi trova i resti di una nave spaziale (che vedremo in QUESTO film) piena di uova.
Sostanzialmente, oggi questo genere di pellicole si basa principalmente sugli effetti speciali (tristemente anche sul 3D) mentre i cosiddetti "film di una volta" facevano perno sulla scrittura, sulla BUONA scrittura, su solidi impianti narrativi per i quali poi trame, dialoghi e contesti funzionavano come meccanismi ad orologeria.
"Alien" prima ancora di essere di fantascienza (e di fatto lo era, non dico il contrario) era un horror/thriller che per tutta la durata della visione ti toglieva il fiato; "Prometheus" è un POSSENTE film di fantascienza, nulla di più e nulla di meno. Con tutti i suoi limiti narrativi, pur se comincia davvero alla grande, soprattutto per come affronta il tema della Fede.
Non voglio spoilerare nulla (perché - lo ripeto - va visto) ma c'è un preciso momento del film, da quella che è forse la scena più disturbante/impressionante (un'operazione chirurgica) in cui tutto comincia ad andare a rotoli, sistematicamente. Da quel momento in poi, la trama diventa quasi ridicola, ogni personaggio perde qualsiasi abbozzo di caratteristica avesse potuto avere fino a quel punto. Non ha senso chi muore e COME muore, così come non ha senso chi resta in vita e COME resta in vita, alla faccia di qualsiasi espediente possibile!
Insomma, da quel momento in poi, se fossi Ridley Scott sarei imbarazzato (eppure se lui gira in Porsche e io con una Ford Fiesta qualcosa vorrà pur dire, soprattutto che non gliene fotte una cippa); "Prometheus" è un film ridondante e pretenzioso che non ha nessuna carta valida per essere considerato un capolavoro del cinema contemporaneo (potevo casomai dirlo per il suo "American Gangster", che era perfetto), che va visto per il suo impatto visivo e va dimenticato per il suo finale… dopo il quale - e lo dicevo scherzando all'uscita dell'anteprima stampa - potremmo anche ipotizzare un crossover con la missione quinquennale dell'Enterprise, alla ricerca di nuove forme di cultura e di vita nello spazio profondo!
Detto questo, recitativamente parlando, il mio plauso personale va a Michael Fassbender ("300", "Bastardi senza gloria", "Jonah Hex", "X-Men: l'inizio") che probabilmente interpreta il miglior personaggio del film, cioè l'androide David. Ma - sarò di parte? - va anche a Idris Elba, cioè il Capitano Janek dell'astronave Prometheus, che altri non è che il superfighissimo Stringer Bell del serial televisivo "The Wire"… che infatti SPACCA, e che infatti è l'unico che si tromba Charlize Theron (tra l'altro con stile da vendere!).
Curiosamente anche Elba, oltre ad aver già lavorato con Scott nel succitato "American Gangster", come Fassbender ha recitato in diversi film tratti da fumetti, come "The Losers", "Thor" e il recente "Ghost Rider".
Assolutamente INSIPIDA, invece, colei che dovrebbe risultare la protagonista, quella Noomi Rapace che ricordo solo per la sua parte nella trilogia svedese di "Uomini che odiano le donne" (che nemmeno mi è piaciuta). Inadatta, inverosimile, ad anni luce di distanza dallo spessore di Ripley o anche solo dal talento di Sigourney Weaver!
"Prometheus" insomma, non passerà alla storia come il miglior film dell'anno, ed è un vero peccato considerando che aveva tutte le potenzialità per esserlo dell'intera decade! Allora bisogna che io mi riveda "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" (un altro dei tre film di cui parlavo in apertura) per dargli una seconda chance... ;)
Con questa premessa, ovvio si capisca subito che suddette aspettative siano state piuttosto deluse. Ora, sia però altrettanto chiaro che entrare in sala per vedere un film di fantascienza - di questi tempi - peraltro firmato da Scott è comunque un'occasione di quelle da non perdere, perché da un punto di vista esclusivamente visivo, registico e fotografico è qualcosa di impressionante (le sequenze iniziali sono straordinariamente belle). Al contempo, a 33 anni dal suo capolavoro "Alien" non potevamo aspettarci un'opera di tale caratura, che potesse minimamente competere con la creatura originale.
Anche perché, per quanto mi riguarda, "Alien" era perfetto già così come era stato concepito, e non ho mai avuto bisogno di alcuna appendice che mi spiegasse chi fossero quegli splendidi e spietati schifoidi, da dove venissero, quale fosse la loro origine e via dicendo.
Il buon vecchio Ridley, pur giocando a colui che vuole innocentemente (?) "distaccarsi" dalla mitologia di quella saga con un film assolutamente nuovo - casca però nel più gongolante autocitazionsimo (come qualsiasi grande autore di questo mondo, che fondamentalmente passa la vita a raccontare sempre la stessa storia) e - soprattutto nel finale - tenta impacciatamente di piazzare qualche elemento di raccordo con il suo primo film, quando la Nostromo riceve il segnale di S.O.S. dalla luna di un grande pianeta e vi trova i resti di una nave spaziale (che vedremo in QUESTO film) piena di uova.
Sostanzialmente, oggi questo genere di pellicole si basa principalmente sugli effetti speciali (tristemente anche sul 3D) mentre i cosiddetti "film di una volta" facevano perno sulla scrittura, sulla BUONA scrittura, su solidi impianti narrativi per i quali poi trame, dialoghi e contesti funzionavano come meccanismi ad orologeria.
"Alien" prima ancora di essere di fantascienza (e di fatto lo era, non dico il contrario) era un horror/thriller che per tutta la durata della visione ti toglieva il fiato; "Prometheus" è un POSSENTE film di fantascienza, nulla di più e nulla di meno. Con tutti i suoi limiti narrativi, pur se comincia davvero alla grande, soprattutto per come affronta il tema della Fede.
Non voglio spoilerare nulla (perché - lo ripeto - va visto) ma c'è un preciso momento del film, da quella che è forse la scena più disturbante/impressionante (un'operazione chirurgica) in cui tutto comincia ad andare a rotoli, sistematicamente. Da quel momento in poi, la trama diventa quasi ridicola, ogni personaggio perde qualsiasi abbozzo di caratteristica avesse potuto avere fino a quel punto. Non ha senso chi muore e COME muore, così come non ha senso chi resta in vita e COME resta in vita, alla faccia di qualsiasi espediente possibile!
Insomma, da quel momento in poi, se fossi Ridley Scott sarei imbarazzato (eppure se lui gira in Porsche e io con una Ford Fiesta qualcosa vorrà pur dire, soprattutto che non gliene fotte una cippa); "Prometheus" è un film ridondante e pretenzioso che non ha nessuna carta valida per essere considerato un capolavoro del cinema contemporaneo (potevo casomai dirlo per il suo "American Gangster", che era perfetto), che va visto per il suo impatto visivo e va dimenticato per il suo finale… dopo il quale - e lo dicevo scherzando all'uscita dell'anteprima stampa - potremmo anche ipotizzare un crossover con la missione quinquennale dell'Enterprise, alla ricerca di nuove forme di cultura e di vita nello spazio profondo!
Detto questo, recitativamente parlando, il mio plauso personale va a Michael Fassbender ("300", "Bastardi senza gloria", "Jonah Hex", "X-Men: l'inizio") che probabilmente interpreta il miglior personaggio del film, cioè l'androide David. Ma - sarò di parte? - va anche a Idris Elba, cioè il Capitano Janek dell'astronave Prometheus, che altri non è che il superfighissimo Stringer Bell del serial televisivo "The Wire"… che infatti SPACCA, e che infatti è l'unico che si tromba Charlize Theron (tra l'altro con stile da vendere!).
Curiosamente anche Elba, oltre ad aver già lavorato con Scott nel succitato "American Gangster", come Fassbender ha recitato in diversi film tratti da fumetti, come "The Losers", "Thor" e il recente "Ghost Rider".
Assolutamente INSIPIDA, invece, colei che dovrebbe risultare la protagonista, quella Noomi Rapace che ricordo solo per la sua parte nella trilogia svedese di "Uomini che odiano le donne" (che nemmeno mi è piaciuta). Inadatta, inverosimile, ad anni luce di distanza dallo spessore di Ripley o anche solo dal talento di Sigourney Weaver!
"Prometheus" insomma, non passerà alla storia come il miglior film dell'anno, ed è un vero peccato considerando che aveva tutte le potenzialità per esserlo dell'intera decade! Allora bisogna che io mi riveda "Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno" (un altro dei tre film di cui parlavo in apertura) per dargli una seconda chance... ;)
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