lunedì 28 aprile 2008
after Comicon • The Long Halloween
Sabato sono stato al Comicon, in pieno spirito da gita fuoriporta (infatti domenica ero già a pedalare in mountain bike per il Parco degli Acquedotti). Molti saluti, molti sorrisi, molte chiacchiere (e grazie per il rum da Cuba, Alessio!!!). Ho sparso copie in omaggio del Massacratore n°5 ad amici vari o presunti tali. Poi funicolare, Piazza Plebiscito, Via Chiaia, pizza da "Brandi", un po' di shopping con Tere in Via Toledo. Il restante mezzo pomeriggio di nuovo su a Castel S. Elmo, al Vomero. Altri saluti, altri sorrisi, altre chiacchiere (tra le quali anche la programmazione del prossimo numero del Massa con un certo amico/collega). E finalmente anche un po' di compere!!!
Non che non abbia preso "Black Kiss" di Howard Chaykin (Purple Press) o "Noir (con una piccola luce in fondo)" di Baru (Coconino) o ancora "I Professionisti" di Carlos Gimènez (Black Velvet)... ma il volume che in assoluto aspettavo di più - da anni - è "Il lungo Halloween" (Planeta DeAgostini) della premiata coppia Loeb/Sale. Finalmente qualcuno lo ha fatto, dato che la Play Press - dopo averlo pubblicato a puntate su "Play Magazine" a fine anni '90 - non ne aveva MAI realizzato un libro.
Bene. Ora c'è. QUATTROCENTO pagine (!), copertina cartonata, ottima fattura. Costerebbe venticinque euro (e dico "costerebbe" perchè - grazie alla mediazione del buon Perullo e alla gentilezza di Dino della Alastor a.k.a. DC Italia - me lo sono portato via praticamente a metà prezzo!!!); credo davvero sia un volume a fumetti che dovrebbero avere TUTTI nella propria libreria.
Detto questo, beh... bella per il Comicon!!!
Lo appoggeremo SEMPRE!!!
(anche se quest'anno l'Area Pro, nonostante il notevole allestimento, aveva un bar che lasciava decisamente a desiderare)...
Un grazie - infine - a Claudio Curcio e a sua sorella Chiara ;)
P.S. [OT political update] = e intanto qui vedo che, ahimè, anche Roma passa ad Alemanno!!! Che tristezza.
giovedì 24 aprile 2008
Iron Man.
• Lunedi scorso, nel primo pomeriggio, sono stato invitato alla proiezione in anteprima per la stampa di "Iron Man" nella saletta privata della Universal (insolitamente strapiena!). Poi sono successe altre cose. Magari nei prossimi giorni posto anche qualche parola di Robert Downey Jr. o di Gwyneth Paltrow (che ama Roma, Ischia e l'Italia intera), ma per adesso ecco la mia umile recensione del film che uscirà in tutte le sale italiane il prossimo 1° maggio...
"Iron man" è prima di tutto un film DIVERTENTE. A tratti anche coatto, ma comunque divertente. Il regista Jon Favreau lo conoscevamo già, per lo più come attore (per restare in ambito supereroistico - ad esempio - era il Foggy Nelson nel pessimo "Daredevil" della Marvel), ma tutto sommato confeziona una pellicola con molto ritmo, soprattutto nella prima parte (la cattura, i mesi di prigionia in Afghanistan, la progettazione dell'armatura, la fuga, il ritorno negli Usa); purtroppo suddetto ritmo diventa assai più debole mano a mano che il film va avanti, fino allo scontro finale con un'irriconoscibile Jeff Brigdes, ex socio del fondatore delle Stark Industries (cioè il padre di Tony) e ora monolitico antagonista, irrimediabilmente perso dietro la brama di denaro/potere che può dare l'industria bellica in un Pease come gli Stati Uniti... che poi - detto tra noi - non sarebbe verosimile?!?
Iron Man, il personaggio dei fumetti, a me è sempre stato un po' sulle palle. Così come Capitan America e la maggior parte dei Vendicatori. Ma di questa "antipatia" Robert Downey Jr. ne ha fatto un grande punto di forza, trainando per intero tutto il film; dato che è bravo, bravo e ancora bravo, prende Tony Stark e ne fa un grande protagonista odioso e insopportabile (da vero fuoriclasse quale ho SEMPRE sostenuto essere, anche nei suoi momenti più sfortunati). Per contro Gwyneth Paltrow è pressochè nulla.
Molto meglio Terrence Howard (lo ricordate in "Crash - Contatto fisico"?) nella parte di Jim Rodhes.
Quando indossa l'armatura, Tony Stark è spettacolare!!! Credo di non avere mai visto al cinema un supereroe così simile all'immagine che ne abbiamo dai fumetti. E' proprio lui. E' Iron Man, in tutta la sua dorata possenza!!!
Occhio ad una delle chicche in assoluto più sfiziose dell'intero film: il finalino con Samuel Jackson DOPO i titoli di coda (che sono splendidi, opera del designer Danny Yount), quindi - se non volete perderlo - attenti a non lasciare la sala finchè non siano finiti di scorrere.
Aspettando "The Dark Knight" e il secondo capitolo di "Hellboy", questo "Iron Man" è uno dei migliori comic-movies degli ultimi tempi. Magari non ai livelli di "Batman Begins", ma sicuramente più valido di "Spiderman 3", "X-Men 3" o qualsiasi F4.
Dipenderà dal fatto che è il PRIMO film per il cinema prodotto direttamente da mamma Marvel? Non saprei. Ma se "entrare in campo" significa scegliere attori del calibro di Robert Downey Jr. per Tony Stark e di Edward Norton per Bruce Banner, allora ben venga questa entrata in campo...
• A very special THANX to my homeboy Kento and to all the "Way To Blue" staff ;)
lunedì 21 aprile 2008
Due righe in cronaca.
Il Massacratore n°5, aprile 2008.
LISKA Prod®/Bottero Edizioni, € 4,00.
A pochi giorni dall'apertura del Comicon di Napoli (ma so anche che "Mega" oramai l'ha già pubblicizzato) ecco che posto "ufficialmente" la copertina del quinto numero della nuova serie del Massacratore: "Due righe in cronaca"... un albo pieno zeppo di ospiti straordinari!!! A cominciare dalla storia, scritta dal grande Lorenzo Bartoli (grazie Lollo!!! In quindici anni, era successo solo altre due volte che il Massa fosse scritto da altri) e disegnata - oltre al sottoscritto - da un variegato gruppazzo di disegnatori assai capaci: Fabiano Ambu, Elia Bonetti, Gud, Ed, Laura Spianelli, Niccolò Storai, Andrea Gadaldi, Fabrizio Verrocchi, Michele Duch e Alessio Landi.
• [di questo impavido Manipolo di Samurai ve ne avevo già parlato qui, ricordate?].
Solo questo basterebbe a renderlo un numero non solo speciale, ma UNICO!!!
Eppure i contenuti non finiscono qui.
Grazie al ritorno della Classifica del Massacratore, la prima strage su commissione decisa dai lettori: "il Massacratore contro i guidatori di Smart"!!! C'è da ridere, credetemi.
Ma non solo. In appendice, il secondo capitolo del delirante "SuperTognazzi" scritto da Enrico Brizzi e disegnato da Maurizio Manfredi.
E a completare il ricco menù, il Maestro Ottokin con la sua puntuale ed immancabile strip del Mangiatore, stavolta "contro i grassi superflui"!!! Eh eh eh...
Il mio editore "severo ma giusto", dopo aver letto il nuovo numero, mi ha scritto: "Letto tutto. Bello. un'altra tappa nel percorso Massacratore". Ed è proprio vero. C'è un progetto preciso tra le righe, numero dopo numero. C'è un percorso che - nella sua stessa dinamica, nel contenuto dei redazionali, nella scelta degli ospiti sempre così numerosi, nelle sperimentazioni - sta portando questa pubblicazione semestrale ad essere sempre meno un comic-book e sempre più una sorta di magazine.
La Napoli Comicon sarebbe dovuta essere l'occasione della sua presentazione, ma so che il buon Bottero ne ha già distribuite/vendute diverse copie a Lanciano nel Fumetto (domenica 20) come fosse un'anteprima dell'anteprima...
Bene. Io sarò presente a Castel Sant'Elmo SOLO nella giornata di sabato 26, quindi - per chi fosse interessato (sketch, firme, chiacchiere, caffè o birra in Area Pro) - mi trovate lì in quella data.
Nel frattempo, non fatevi male ;)
LISKA Prod®/Bottero Edizioni, € 4,00.
A pochi giorni dall'apertura del Comicon di Napoli (ma so anche che "Mega" oramai l'ha già pubblicizzato) ecco che posto "ufficialmente" la copertina del quinto numero della nuova serie del Massacratore: "Due righe in cronaca"... un albo pieno zeppo di ospiti straordinari!!! A cominciare dalla storia, scritta dal grande Lorenzo Bartoli (grazie Lollo!!! In quindici anni, era successo solo altre due volte che il Massa fosse scritto da altri) e disegnata - oltre al sottoscritto - da un variegato gruppazzo di disegnatori assai capaci: Fabiano Ambu, Elia Bonetti, Gud, Ed, Laura Spianelli, Niccolò Storai, Andrea Gadaldi, Fabrizio Verrocchi, Michele Duch e Alessio Landi.
• [di questo impavido Manipolo di Samurai ve ne avevo già parlato qui, ricordate?].
Solo questo basterebbe a renderlo un numero non solo speciale, ma UNICO!!!
Eppure i contenuti non finiscono qui.
Grazie al ritorno della Classifica del Massacratore, la prima strage su commissione decisa dai lettori: "il Massacratore contro i guidatori di Smart"!!! C'è da ridere, credetemi.
Ma non solo. In appendice, il secondo capitolo del delirante "SuperTognazzi" scritto da Enrico Brizzi e disegnato da Maurizio Manfredi.
E a completare il ricco menù, il Maestro Ottokin con la sua puntuale ed immancabile strip del Mangiatore, stavolta "contro i grassi superflui"!!! Eh eh eh...
Il mio editore "severo ma giusto", dopo aver letto il nuovo numero, mi ha scritto: "Letto tutto. Bello. un'altra tappa nel percorso Massacratore". Ed è proprio vero. C'è un progetto preciso tra le righe, numero dopo numero. C'è un percorso che - nella sua stessa dinamica, nel contenuto dei redazionali, nella scelta degli ospiti sempre così numerosi, nelle sperimentazioni - sta portando questa pubblicazione semestrale ad essere sempre meno un comic-book e sempre più una sorta di magazine.
La Napoli Comicon sarebbe dovuta essere l'occasione della sua presentazione, ma so che il buon Bottero ne ha già distribuite/vendute diverse copie a Lanciano nel Fumetto (domenica 20) come fosse un'anteprima dell'anteprima...
Bene. Io sarò presente a Castel Sant'Elmo SOLO nella giornata di sabato 26, quindi - per chi fosse interessato (sketch, firme, chiacchiere, caffè o birra in Area Pro) - mi trovate lì in quella data.
Nel frattempo, non fatevi male ;)
venerdì 18 aprile 2008
Natalie & Scarlett.
Magari il film - non so - sarà pure una mezza ciofeca... ma loro due - poi così, fotografate insieme - non sono assolutamente M.E.R.A.V.I.G.L.I.O.S.E?!?
Nota: la foto - di Steven Klein - è estratta dal "Vanity Fair" di questa settimana, quindi è © & ® delle Edizioni Condè Nast S.p.a.
• Cliccateci sopra per ingrandirla.
giovedì 17 aprile 2008
Eugenio dove sei?
Ma anche Lele...
Sarà l'aria del Terzo Governo Berlusconi, no so. Magari di questo ne riparlo. Delle elezioni, intendo. Con la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento, che - di fatto - è un evento storico. Ma su questo tema preferisco aspettare l'esito delle comunali, con Rutelli e Alemanno al ballottaggio. Comunque sia, con questa strana aria che tira, mi son messo a rimettere in ordine un sacco di cose. Tra cui numeri di telefono e ricordi...
Ecco. Mi accorgo solo adesso che mi manca il numero di Emanuele a.k.a. Lele, il mio compagno si stanza a Carpineto Romano nel '98, quello con cui avevo legato di più tra i cinque obiettori di quell'anno. Mi piacerebbe risentirlo. Quindi caro Lele di Castel Madama, se per caso dovessi capitare da queste parti (tramite la magia dei motori di ricerca, quello che Diego chiama Google O'Thep, credo) fatti sentire, dai!!!
Cazzo, ce l'avrai un computer e un collegamento internet nel 2008, no? Scrivimi due righe all'indirizzo del mio sito (info@liskaprod.it), poi ci scambiamo nuovamente i cellulari (anche se il mio non è MAI cambiato) e poi magari - se va anche a te - ci rivediamo ;)
Che storia. Ripensare a Carpineto.
Nonostante il servizio civile che mi teneva obbligatoriamente lontano da Roma, era l'anno in cui disegnavo "Stella" sui testi del Rrobe per il progetto Napoli Ground Zero dell'Eura. Era l'anno che concludevo la mini di "B-boyz" e cominciavo il primo numero della "quinta genesi" del Massacratore per la Factory. Era l'anno in cui conoscevo Teresa, che qualche volta è pure venuta su a trovarmi, e che in quel momento non avrei mai pensato possibile che - otto anni dopo - avrei sposato!!!
Ecco. Mi torna in mente anche Eugenio, a questo punto (che godrei davvero se capitasse qui anche lui); Eugenio da Santa Maria delle Mole era un ragazzo molto colto e molto acuto. Di un'intelligenza fuori dal comune (che spesso si trasforma in saccenza). Se non ricordo male, gli mancava poco alla laurea in Lettere indirizzo "qualcosa". Amava la poesia. Ne leggeva molte, mi pare ne scrivesse pure. Si, gli piaceva scrivere. Poi - come tutti, d'altronde - aveva anche lui le sue belle cadute di stile, come per esempio SCOPRIRE l'hashish a 28 anni (sfondandosi insieme a quell'altro esaurito di Stefano), un'età nella quale generalmente si esce da certe fisse adolescenziali per lo "sballo" fine a se stesso, di qualsiasi natura esso sia.
Ad ogni modo, non so precisamente quale considerazione avesse lui di me (nel senso che non ci avevo legato come con Lele) ma qualsiasi cosa io dicessi/facessi, lui - guardandomi dall'alto in basso - o NON CI CREDEVA o la CRITICAVA!!!
Pubblicavo su Skorpio? Lui "Seee"... usciva la recensione del primo numero di "B-Boyz" sull'allora "Musica!" di Repubblica? Lui "Si, vabbè, sarà solo un amico tuo con cui avete accordato tutto"... dicevo a tavola che quella settimana a Roma avevo appena fatto una riunione in cui si gettavano le basi per una nuova pubblicazione mensile da edicola che sarebbe partita a fine '98 (che poi sarebbe stato "BIZ") e di cui io avrei curato la direzione? Lui "Si, certo, come no, abbiamo l'anello al naso noi!!!"... si parlava di frequentazioni romane e - tirato in ballo - me ne uscivo con qualche conoscenza nel mondo della musica? Lui "Come se fosse vero, certo"... mi veniva a trovare Teresa? Lui "Non è possibile che ad una ragazza così carina e dolce possa piacere uno come te"... etc. etc...
Ora - anche ripensandoci oggi - io capisco che lui sognava di pubblicare qualcosa e non pubblicava un cazzo, che sognava di scrivere e (sentendosi assai bravo) gli faceva evidentemente rabbia o invidia chiunque altro tenesse una penna in mano, che conosceva al massimo quattro colleghi all'università, che la sua ragazza non era così carina e nemmeno così dolce... ma accidenti - anche ripensandoci oggi - che cazzo gli avevo fatto di male a quello lì?
Dove sei finito Eugenio?
Se ci sei, batti un colpo.
Che magari facciamo un punto della situazione dieci anni dopo, eh?
Sarà l'aria del Terzo Governo Berlusconi, no so. Magari di questo ne riparlo. Delle elezioni, intendo. Con la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento, che - di fatto - è un evento storico. Ma su questo tema preferisco aspettare l'esito delle comunali, con Rutelli e Alemanno al ballottaggio. Comunque sia, con questa strana aria che tira, mi son messo a rimettere in ordine un sacco di cose. Tra cui numeri di telefono e ricordi...
Ecco. Mi accorgo solo adesso che mi manca il numero di Emanuele a.k.a. Lele, il mio compagno si stanza a Carpineto Romano nel '98, quello con cui avevo legato di più tra i cinque obiettori di quell'anno. Mi piacerebbe risentirlo. Quindi caro Lele di Castel Madama, se per caso dovessi capitare da queste parti (tramite la magia dei motori di ricerca, quello che Diego chiama Google O'Thep, credo) fatti sentire, dai!!!
Cazzo, ce l'avrai un computer e un collegamento internet nel 2008, no? Scrivimi due righe all'indirizzo del mio sito (info@liskaprod.it), poi ci scambiamo nuovamente i cellulari (anche se il mio non è MAI cambiato) e poi magari - se va anche a te - ci rivediamo ;)
Che storia. Ripensare a Carpineto.
Nonostante il servizio civile che mi teneva obbligatoriamente lontano da Roma, era l'anno in cui disegnavo "Stella" sui testi del Rrobe per il progetto Napoli Ground Zero dell'Eura. Era l'anno che concludevo la mini di "B-boyz" e cominciavo il primo numero della "quinta genesi" del Massacratore per la Factory. Era l'anno in cui conoscevo Teresa, che qualche volta è pure venuta su a trovarmi, e che in quel momento non avrei mai pensato possibile che - otto anni dopo - avrei sposato!!!
Ecco. Mi torna in mente anche Eugenio, a questo punto (che godrei davvero se capitasse qui anche lui); Eugenio da Santa Maria delle Mole era un ragazzo molto colto e molto acuto. Di un'intelligenza fuori dal comune (che spesso si trasforma in saccenza). Se non ricordo male, gli mancava poco alla laurea in Lettere indirizzo "qualcosa". Amava la poesia. Ne leggeva molte, mi pare ne scrivesse pure. Si, gli piaceva scrivere. Poi - come tutti, d'altronde - aveva anche lui le sue belle cadute di stile, come per esempio SCOPRIRE l'hashish a 28 anni (sfondandosi insieme a quell'altro esaurito di Stefano), un'età nella quale generalmente si esce da certe fisse adolescenziali per lo "sballo" fine a se stesso, di qualsiasi natura esso sia.
Ad ogni modo, non so precisamente quale considerazione avesse lui di me (nel senso che non ci avevo legato come con Lele) ma qualsiasi cosa io dicessi/facessi, lui - guardandomi dall'alto in basso - o NON CI CREDEVA o la CRITICAVA!!!
Pubblicavo su Skorpio? Lui "Seee"... usciva la recensione del primo numero di "B-Boyz" sull'allora "Musica!" di Repubblica? Lui "Si, vabbè, sarà solo un amico tuo con cui avete accordato tutto"... dicevo a tavola che quella settimana a Roma avevo appena fatto una riunione in cui si gettavano le basi per una nuova pubblicazione mensile da edicola che sarebbe partita a fine '98 (che poi sarebbe stato "BIZ") e di cui io avrei curato la direzione? Lui "Si, certo, come no, abbiamo l'anello al naso noi!!!"... si parlava di frequentazioni romane e - tirato in ballo - me ne uscivo con qualche conoscenza nel mondo della musica? Lui "Come se fosse vero, certo"... mi veniva a trovare Teresa? Lui "Non è possibile che ad una ragazza così carina e dolce possa piacere uno come te"... etc. etc...
Ora - anche ripensandoci oggi - io capisco che lui sognava di pubblicare qualcosa e non pubblicava un cazzo, che sognava di scrivere e (sentendosi assai bravo) gli faceva evidentemente rabbia o invidia chiunque altro tenesse una penna in mano, che conosceva al massimo quattro colleghi all'università, che la sua ragazza non era così carina e nemmeno così dolce... ma accidenti - anche ripensandoci oggi - che cazzo gli avevo fatto di male a quello lì?
Dove sei finito Eugenio?
Se ci sei, batti un colpo.
Che magari facciamo un punto della situazione dieci anni dopo, eh?
lunedì 14 aprile 2008
Pecore [insolitopost].
Ieri sono stato al battesimo della figlia di dei nostri amici. Giocoforza la Messa faceva parte del "pacchetto" domenicale. Seduto in una Chiesa quasi sperduta della campagna romana, mi sono ascoltato le Letture, tra le quali questo brano tratto dal Vangelo secondo Giovanni (10, 1-10), che poi dei quattro è anche il più bello:
In quel tempo, Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".
Ora, nonostante io abbia ancora in mente alcuni rudimentali "strumenti" di lettura (riconducibili ad anni di parrocchietta in fase giovanile) e che il sacerdote - straniero! - di quella Chiesa di paese abbia pure fatto un'omelia piuttosto profonda ed interessante... sarei a dir poco CURIOSO di sapere che tipo di percezione possa avere una lettura del genere da parte di gente in totale astinenza cattolica, soprattutto nel contesto di una società che - per ben altri versi - ci vuole "pecore" e di una controcultura (della quale ci sentiamo parte, su) che invece ci fa rifuggire da ogni tipo di omologazione...
Nota: sia chiaro che se a 'sto punto ve ne uscite con un banalissimo bestemmione, il commento - anche se non lo faccio mai - verrà cancellato (senza considerare tra l'altro che su una testata giornalistica è pure perseguibile!!!).
sabato 12 aprile 2008
eX-prof.
M'ero dimenticato di dire che sabato scorso si è conclusa la mia bella esperienza come docente di un "corso di formazione in applicazioni creative" (questa la dicitura esatta scritta sulle fatture emesse) cominciato lo scorso 9 febbraio presso l'agenzia di grafica e comunicazione Sema Communications S.r.l. in quel di via Merulana, qui a Roma (o era per Business Class? o per Volanet?). Uhm, boh... era per alcuni dei dipendenti che ci lavorano dentro, ecco!!!
Ad ogni modo - ora che i giochi son fatti (e non sono più il loro "prof") - volevo solo salutare pubblicamente le mie tre studentesse preferite: ciao Mari, ciao Vale, ciao Manu!!!
BUM ;)
P.S. = Buon voto a tutti. Votate bene.
mercoledì 9 aprile 2008
Singoli.
o de Caparezza Vs. Frankie Hi-Nrg Mc.
C'à stato un tempo, dopo la chiusura di "BIZ - Hip Hop Magazine", quando - con la stessa crew - avevamo appena lanciato BLACKmagazine nel web, che la mia stessa forma di "integralismo" in difesa del VERO (?) rap - intesa come due piatti, un campionatore ed un microfono - mi rendeva decisamente OTTUSO verso tutto ciò che in qualche modo esulava da determinati codici.
Che poi, ad essere DAVVERO onesti, non è nemmeno del tutto vero: spesso eravamo mossi da semplici rapporti di amicizia e/o conoscenza, ci schieravamo con chi ci piaceva, attaccavamo a priori scuole differenti dalla nostra (quella romana, diciamo) o anche ogni produzione che ci sembrasse troppo "commerciale" rispetto ai quattro elementi originali della doppia H (?)... ma pur sempre su criteri assolutamente soggettivi, cioè i nostri.
Quanto entusiasmo, quanta passione, quanti errori.
Nel 2001 intervistai Caparezza che usciva con il suo primo album "?!" per la Extra (una sub-label della Virgin che credo nemmeno esista più). Era il suo "primo" album della sua "seconda" genesi professionale, post-Mikimix per capirci. Per noi, all'epoca, era qualcosa di imperdonabile!!! Quell'intervista, se vi va di leggerla, la trovate ancora on-line QUI (rileggendola, mi sto antipatico da solo!), completa della recensione a quel disco che - dietro ad un'anonima firma Simone E. - altri non era che il Danno del Colle der Fomento. Io ho comunque avuto modo di intervistare nuovamente Caparezza all'uscita del suo scorso album ("Habemus Capa", Virgin 2006) e di ritornare - con lui - su certi miei passi. O meglio: certi miei pregiudizi, proprio quelli che abbiamo quando - per una forma di aggressività preconcetta - nemmeno ascoltiamo chi abbiamo di fronte.
Ad ogni modo, in quegli anni ero invece assolutamente schierato dalla parte di Frankie Hi-Nrg, che - di fatto - doveva ancora produrre un nuovo album dopo il suo capolavoro "La morte dei miracoli" (Bmg, 1997)... nel quale, tra l'altro, sono tutt'oggi orgoglioso di essere presente con il mio nome, impresso per sempre, nero su bianco!!!
Veniamo al poi.
Il caso vuole che nel 2003 uscirono quasi contemporaneamente i nuovi album di Caprezza e Frankie Hi-Nrg, che erano rispettivamente "Verità supposte" (Virgin) ed "Ero un autarchico" (Bmg). Frankie accusò il colpo. Nonostante la sua solita abilità nelle lingua e l'originalità (innegabile) di alcuni pezzi, nel suo disco mancava quel "guizzo creativo" che contraddistingueva i suoi due dischi precedenti (e mancava, probabilmente, anche gente davvero capace nella produzione delle basi). Ne risultava un lavoro appesantito, per certi versi anche oramai fuori dal tempo, che sapeva di "già sentito". Probabilmente un timore che percepiva lui stesso, tenendo conto dei SEI (!) anni che nel frattempo erano trascorsi dall'album precedente e le aspettative che si creano, inevitabilmente, in casi come questo.
• Se ad esempio vi chiedessi quale era il singolo di punta estratto da quell'album, chi di voi se lo ricorda?
Per contro, il disco di Caparezza era fresco, brillante, divertente, ingegnoso... e si rivelò anche un grande successo in termini di vendite e popolarità ("Fuori dal tunnel" divenne un vero tormentone, nonchè sigla dell'altrettanto popolare "Zelig" in tivù).
In un ipotetico scontro tra i due, Caparezza ne usciva vincitore a guanti bassi.
Il caso vuole che anche ora - nel 2008 - escano di nuovo quasi contemporaneamente i nuovi album dei due rappers: "Le dimensioni del mio caos" (Virgin) per Caparezza e "De Primo Maggio" (Sony/Bmg) per Frankie, fresco fresco di Sanremo. Il primo non l'ho ancora ascoltato per intero, il secondo si. E purtroppo - nonostante la costante qualità (alta) con la quale il buon Francesco Di Gesù fa funzionare il suo cervello e le sue metriche - ritrovo quel senso di "appesantimento" da cui non sembra riuscire a sfuggire. Nel rap quanto nei temi. Come fosse un personaggio prigioniero di se stesso, sclerotizzato.
Allora come in un gioco (crudele?) mettiamoli nuovamente uno di fronte all'altro.
E prendiamo i due primi singoli estratti di entrambi.
Per quanto mi riguarda, la "Rivoluzione" di Frankie - pur contando sulla bontà del grande Fabrizio De Andrè (il campione è tratto da "Introduzione", dall'album "Storia di un impiegato) oltre che sulla capacissima tromba di Roy Paci - perde nuovamente il confronto diretto con "Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)", una brano che trovo straordinario tanto nel testo quanto nella musica, che nel refrain sembra uscire dalla miglior scena di un film di Sergio Leone quando Morricone è al suo fianco (vi dirò con esattezza il campione, abbiate pazienza); un pezzo che definirei addirittura EMOZIONANTE.
Giudicate voi stessi, se ne avete voglia...
• Frankie Hi-Nrg Mc: "Rivoluzione"
• Caparezza: "Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)"
Chiudo segnalando (a proposito di nuovi singoli in circolazione) il bel pezzo dei Sud Sound System feat. Neffa "Chiedersi come mai" (l'album "Dammene ancora" fuori il prossimo 2 maggio per V2/Universal) e un'inedita e bravissima Meg che interpreta "Distante!" (l'album "Psychodelice" fuori il 18 aprile per Self), che non ha proprio nulla da invidiare ad una Bjork!!! Tanti buoni ascolti a tutti :)
C'à stato un tempo, dopo la chiusura di "BIZ - Hip Hop Magazine", quando - con la stessa crew - avevamo appena lanciato BLACKmagazine nel web, che la mia stessa forma di "integralismo" in difesa del VERO (?) rap - intesa come due piatti, un campionatore ed un microfono - mi rendeva decisamente OTTUSO verso tutto ciò che in qualche modo esulava da determinati codici.
Che poi, ad essere DAVVERO onesti, non è nemmeno del tutto vero: spesso eravamo mossi da semplici rapporti di amicizia e/o conoscenza, ci schieravamo con chi ci piaceva, attaccavamo a priori scuole differenti dalla nostra (quella romana, diciamo) o anche ogni produzione che ci sembrasse troppo "commerciale" rispetto ai quattro elementi originali della doppia H (?)... ma pur sempre su criteri assolutamente soggettivi, cioè i nostri.
Quanto entusiasmo, quanta passione, quanti errori.
Nel 2001 intervistai Caparezza che usciva con il suo primo album "?!" per la Extra (una sub-label della Virgin che credo nemmeno esista più). Era il suo "primo" album della sua "seconda" genesi professionale, post-Mikimix per capirci. Per noi, all'epoca, era qualcosa di imperdonabile!!! Quell'intervista, se vi va di leggerla, la trovate ancora on-line QUI (rileggendola, mi sto antipatico da solo!), completa della recensione a quel disco che - dietro ad un'anonima firma Simone E. - altri non era che il Danno del Colle der Fomento. Io ho comunque avuto modo di intervistare nuovamente Caparezza all'uscita del suo scorso album ("Habemus Capa", Virgin 2006) e di ritornare - con lui - su certi miei passi. O meglio: certi miei pregiudizi, proprio quelli che abbiamo quando - per una forma di aggressività preconcetta - nemmeno ascoltiamo chi abbiamo di fronte.
Ad ogni modo, in quegli anni ero invece assolutamente schierato dalla parte di Frankie Hi-Nrg, che - di fatto - doveva ancora produrre un nuovo album dopo il suo capolavoro "La morte dei miracoli" (Bmg, 1997)... nel quale, tra l'altro, sono tutt'oggi orgoglioso di essere presente con il mio nome, impresso per sempre, nero su bianco!!!
Veniamo al poi.
Il caso vuole che nel 2003 uscirono quasi contemporaneamente i nuovi album di Caprezza e Frankie Hi-Nrg, che erano rispettivamente "Verità supposte" (Virgin) ed "Ero un autarchico" (Bmg). Frankie accusò il colpo. Nonostante la sua solita abilità nelle lingua e l'originalità (innegabile) di alcuni pezzi, nel suo disco mancava quel "guizzo creativo" che contraddistingueva i suoi due dischi precedenti (e mancava, probabilmente, anche gente davvero capace nella produzione delle basi). Ne risultava un lavoro appesantito, per certi versi anche oramai fuori dal tempo, che sapeva di "già sentito". Probabilmente un timore che percepiva lui stesso, tenendo conto dei SEI (!) anni che nel frattempo erano trascorsi dall'album precedente e le aspettative che si creano, inevitabilmente, in casi come questo.
• Se ad esempio vi chiedessi quale era il singolo di punta estratto da quell'album, chi di voi se lo ricorda?
Per contro, il disco di Caparezza era fresco, brillante, divertente, ingegnoso... e si rivelò anche un grande successo in termini di vendite e popolarità ("Fuori dal tunnel" divenne un vero tormentone, nonchè sigla dell'altrettanto popolare "Zelig" in tivù).
In un ipotetico scontro tra i due, Caparezza ne usciva vincitore a guanti bassi.
Il caso vuole che anche ora - nel 2008 - escano di nuovo quasi contemporaneamente i nuovi album dei due rappers: "Le dimensioni del mio caos" (Virgin) per Caparezza e "De Primo Maggio" (Sony/Bmg) per Frankie, fresco fresco di Sanremo. Il primo non l'ho ancora ascoltato per intero, il secondo si. E purtroppo - nonostante la costante qualità (alta) con la quale il buon Francesco Di Gesù fa funzionare il suo cervello e le sue metriche - ritrovo quel senso di "appesantimento" da cui non sembra riuscire a sfuggire. Nel rap quanto nei temi. Come fosse un personaggio prigioniero di se stesso, sclerotizzato.
Allora come in un gioco (crudele?) mettiamoli nuovamente uno di fronte all'altro.
E prendiamo i due primi singoli estratti di entrambi.
Per quanto mi riguarda, la "Rivoluzione" di Frankie - pur contando sulla bontà del grande Fabrizio De Andrè (il campione è tratto da "Introduzione", dall'album "Storia di un impiegato) oltre che sulla capacissima tromba di Roy Paci - perde nuovamente il confronto diretto con "Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)", una brano che trovo straordinario tanto nel testo quanto nella musica, che nel refrain sembra uscire dalla miglior scena di un film di Sergio Leone quando Morricone è al suo fianco (vi dirò con esattezza il campione, abbiate pazienza); un pezzo che definirei addirittura EMOZIONANTE.
Giudicate voi stessi, se ne avete voglia...
• Frankie Hi-Nrg Mc: "Rivoluzione"
• Caparezza: "Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)"
Chiudo segnalando (a proposito di nuovi singoli in circolazione) il bel pezzo dei Sud Sound System feat. Neffa "Chiedersi come mai" (l'album "Dammene ancora" fuori il prossimo 2 maggio per V2/Universal) e un'inedita e bravissima Meg che interpreta "Distante!" (l'album "Psychodelice" fuori il 18 aprile per Self), che non ha proprio nulla da invidiare ad una Bjork!!! Tanti buoni ascolti a tutti :)
sabato 5 aprile 2008
mercoledì 2 aprile 2008
Cinghiamattanza?!?
• Avvertenza sul contenuto: sarò FAZIOSO e fastidiosamente di sinistra, pertanto - se non ne avete voglia - potete non proseguire con la lettura, utilizzare la funzione "blog successivo" (in alto a sx) e cercarne un altro più frivolo.
Per cominciare, lasciamo perdere l'IMMENSO patrimonio cantautoriale che ci hanno lasciato gli anni '70 (ma anche una buona prima metà degli anni '80) per quanto concerne musica ed impegno politico. Roba da andarci avanti per un'altra vita intera, solo ascoltandola nuovamente. Un'eredità tanto vasta quanto straordinaria.
Passiamo direttamente ai "nostri" anni, quelli in cui siamo cresciuti, o meglio in cui eravamo già un po' più grandicelli, nei quali - si presume - ognuno di noi ha sviluppato i propri gusti, le proprie "attitudini", la propria coscienza sociale e politica. La formazione, in parole povere.
Allora, per quanto mi riguarda, penso subito al rap e alle posse, cioè ad un "movimento" di dimensione nazionale che esplose nei primi anni '90 con la Pantera e le occupazioni universitarie, una vera e propria miccia dalla quale in seguito - attraverso centri sociali, case occupate, squat, cordate autoproduttive e radio indipendenti - si propagarono tante delle migliori esperienze musicali di quella decade. Qui penso per esempio ai Casino Royale e agli Almamegretta, che considero ancora oggi le due più valide formazioni italiane degli anni '90.
Ma potrei portare tanti altri esempi, alcuni dei quali molto più estremi, come potevano essere i Piombo A Tempo, i 99 Posse o gli Assalti Frontali. Tutti progetti discutibili (infatti spesso discussi), ma che alla base - aldilà della loro "militanza" politica - avevano dei veri CONTENUTI (e senza considerare - ora - la questione della loro validità sonora). Non a caso, anche in quegli anni, mi capitava spesso di confrontarmi sui loro testi con i miei amici "di destra" in quel di Palocco, a cui quasi sempre (ovviamente) NON piacevano, ma sui quali le nostre stesse discussioni avevano il loro terreno di scontro/confronto, il loro stimolo intellettivo.
Oggi quel momento così vivo e così particolare (al quale comunque io mi sentirò legato per sempre) non esiste più. Sono cambiate troppe cose, e il tempo scorre inesorabile come per qualsiasi altro aspetto della vita. Eppure troviamo ancora delle tracce di quel percorso in molte delle migliori realtà musicali di oggi. Non perchè provengano specificatamente da quel contesto; si tratta piuttosto della "coscienza" di quel passato ancora così vicino, da sommare ad un orientamento da sempre presente nell'arte, nella musica, in ogni realtà di natura culturale ed intellettuale (che poi spesso è proprio quello che ci fa storcere un po' il naso, quando diventa solo uno sterile atteggiamento snob, che purtroppo - non lo nego - succede spesso).
Questa corrente musicale italiana che - pur non facendo palese militanza - è oggettivamente orientata a sinistra (nei valori, nella aspirazioni, quindi - di riflesso - anche nei propri messaggi, attraverso i testi) è ben nutrita. Ed è talmente "trasversale" che dentro potremmo metterci i Linea 77 come Daniele Silvestri, i Subsonica come Jovanotti, gli Afterhours come Caparezza, i Negramaro come Capossela, etc. etc... potremmo andare avanti all'infinito, insomma. E molti di loro - sarete d'accordo con me, spero (se siete arrivati a leggere fino a qui!) - sono proprio coloro che ci stanno lasciando le più belle parole - e le più belle musiche - di questi anni.
Bene.
Dove voglio arrivare?
Stamattina leggevo un articolo molto interessante scritto dal bravo Matteo Nucci (che tra l'altro è un mio ex collega alla Nexta Media, dove mi subentrò alla direzione di Videomusica.it quando io andai via); si parlava di alcune band di estrema destra e soprattutto di questa "Cinghiamattanza", inventata dai ZetaZeroAlfa, formazione capitolina over 30 che ruota intorno all'area del centro sociale Casa Pound e del pub "Cutty Sark" (con diverse altre band come La Peggio Gioventù, Macchina Targata Paura o i Kansas City Way, tutte all'insegna del: "Solo la casta guerriera pratica cinghiamattanza").
Tanto per capire, il livello del testo è questo: "Primo, me sfilo la cinta / Due, inizia la danza / Tre, prendo bene la mira / Quattro: cinghiamattanza!!!"... e ancora per capire, il livello del loro volantino promozionale è questo: "Cinghiamattanza: una moda che fa male. Prendi tutti a cintate, il postino, la suora, il tuo vicino di casa. Organizza scontri epici, 50 contro 50, in prati, metro, nella tua cameretta. Riprendi tutto e spediscilo a XXX"...
E la gente si riunisce davvero, si sfila le cinture, se le frusta di stanta ragione, si riprende. Dio che bello. Decine di coglioni che si picchiano a sangue con le loro stesse mani, prendendosi a cinghiate, per poi mandare i loro filmini ai ZetaZeroAlfa e metterli su YouTube!!! Piccoli raduni improvvisati di giovani fascistelli invasati di rock'n'roll, che tentano di trovare nella loro ispirazione a "Fight Club" un riscatto culturale di questa pratica sanguinolenta che non ha altre ragioni: "La vera violenza è l'omologazione. Una lotta contro la solitudine, la solitudine dell'omologazione"... wow, che profondità queste parole... si, si, riunitevi nelle Curve, a Ponte Milvio, nei vostri pub del sabato sera, dove cazzo vi pare. Fate da soli. E già che ci siete, ingabbiatevi (così se passiamo di là, vi tiriamo pure le noccioline). Scuoiatevi. Sterminatevi.
Ecco, signori, la musica "di estrema destra".
La cinghiamattanza.
Imbecillità al potere.
Per saperne di più (se vi va):
• sito ufficiale ZetaZeroAlfa
• Cinghiamattanza live su YouTube
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