mercoledì 30 settembre 2009
Almamegretta • Figli di Annibale
Terza traccia della nostra TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009): questa volta sono di scena i grandissimi Almamegretta, nella loro prima versione con la voce unica di Raiz (e quando ancora era tra noi la buon'anima di Stefano "D.RaD" Facchielli). Il pezzo, su tutti, è "Figli di Annibale" contenuto nel loro primo album "Anima Migrante" (del 1993, interamente straordinario, dalla prima all'ultima traccia). Avrei potuto scegliere anche un pezzo qualsiasi tratto da "Sanacore" (1995) o "Black Athena" (da "Lingo" del 1998), ma "Figli di Annibale" - per me - oltre che un brano immenso, rappresenta un particolare momento della mia vita a cui sono molto legato.
Non esiste un video "ufficiale", pertanto ne posto uno montato in immagini da qualche appassionato, che - nella sua semplicità - non è nemmeno male.
Vedi anche:
01. Meganoidi • "Zeta Reticoli"
02. Subsonica feat. Bluvertigo • "Discolabirinto"
domenica 27 settembre 2009
I look to you.
A due anni di distanza dal suo annuncio ufficiale (e dopo liti familiari, botte, tribunali e droga) con "I look to you" la [ex] diva Whitney Houston si gioca la sua ultima carta. Quella della CREDIBILITA'. Questo disco potrebbe segnare il suo grande ritorno o la sua totale disfatta, come fu per la collega Mariah Carey dopo le mille vicissitudini della sua vita privata (la separazione dal marito, l'esaurimento nervoso, i tentati suicidi) e dopo "Glitter" del 2001, uno dei più grandi flop della discografia mondiale, tantopiù considerando che fu il primo (ed ultimo) album per la Virgin, per quello che tutt'oggi resta il più ricco contratto della storia della musica, che per poco - secondo un perverso effetto domino - non fece fallire la major americana. Ci vollero quattro anni (e diverse "alleanze " strategiche con alcuni dei migliori produttori e rappers della scena Usa) per uscire dal tunnel, con "The emancipation of Mimi" del 2005 che la riportò in radio e ai primi posti di tutte le charts statunitensi.
Ma torniamo alla signora Houston.
Se dunque di gioco d'azzardo di tratta, questa carta Whitney (che oggettivamente non è più quella di prima) se la gioca con un disco SOBRIO ed ELEGANTE. Senza eccessi, senza "coattaggini alla moda" dell'ultima ora, anche perchè a 46 anni sarebbe ridicola a sgambettare accanto a Rhianna o alle Pussycat Dolls!!! Un ritono al classico, che se da un lato le restituisce grande dignità, dall'altro potrebbe pagare lo scotto della commerciabilità, in termini di mercato. Potrebbe, per l'appunto. Ora è tutto da vedere, ma personalmente - dopo averla ascoltata per intero - la trovo una mossa intelligente... e, di fatto, in questo momento "I look to you" è secondo solo al nuovo album di Jay-Z.
Il singolo di lancio "Million dollar bill" (che con la sua sola forza sta trainando l'intero CD in classifica) è un vero e proprio DONO della sua grande amica Alicia Keys. E si sente. La cifra stilistica è "modello Keys" al 100%, ma la Houston lo interpreta egregiamente. Altra grande presenza dell'album è R. Kelly, che le confeziona addosso la splendifa traccia che dà il titolo al disco e quella di chiusura, "Salute" (meno bella, ma comunque suggestiva) che è interamente scritta, prodotta ed arrangiata dal crooner di Chicago. Aldilà di queste due notevoli firme, Withney è comunque circondata da una scquadra di ottimi compositori e produttori, anche quando si tratta di dance (come "Nothin' but love", "A song for you" o "For the lovers"); si, perchè non dimentichiamo che la nostra [ex] diva R&B da 180 milioni di dischi venduti nel mondo (e che rimane l'artista musicale più premiata al mondo) a fine anni '80, cioè all'apice della sua carriera, con pezzi come "I wanna dance with somebody" non si faceva il minimo problema a finire in discoteca, fuori da qualsiasi etichetta di genere.
I momenti migliori di un album che non passerà alla storia (ma che ha tutti i numeri per farsi ascoltare più e più volte) rimangono il brano scritto dalla Keys e le ballads come "I didn't know my own strenght" o "Like I never left" con il feat. di Akon, altra stella dell'attuale scena black statunitense. Che non invade, ma anzi concorre alla classe.
Non resta che vedere quale sarà effettivamente l'accoglienza del grande pubblico, in tutto il mondo.
Perchè di gente che le vuole bene, lì fuori, ce n'è ancora tanta.
• Coming soon in autumn 09: brand new albums from Mariah Carey, Alicia Keys and Mary J. Blige.
mercoledì 23 settembre 2009
5 domande a: Chiara Gensini.
dell'ispettore Coliandro, di Lara e di altro...
Su Rai2 è appena terminata la terza serie de "L'ispettore Coliandro" dei fratelli Manetti, che personalmente - sin dai tempi dei loro videoclip per tanti amici del rap italiano - ho sempre seguito e sostenuto con convinzione, da "Torino Boys" del 1997 a "Zora la vampira" del 2000, fino a quel "Piano 17" (2005) il cui protagonista era proprio il caro Giampaolo Morelli che ora, con loro, veste regolarmente i panni dell'imbranato (ed esaltato) ispettore di Polizia.
Ma di questa terza serie, come sempre composta da quattro episodi, tornerò a parlare più approfonditamente a breve.
Oggi il motivo per cui la tiro in ballo è un altro. Senza che me ne vogliano le altre tre Coliandro girls della serie, sono rimasto decisamente colpito dal personaggio di Lara (nel primo episodio "Sempre avanti") e dalla bella/brava attrice che lo ha interpretato: Chiara Gensini.
Classe 1982, romana, Chiara ha già recitato al cinema per registi del calibro di Ken Loach ed Ermanno Olmi (in "Tickets") così come in produzioni più leggere quali la commedia americana "Decameron Pie" (diretta da David Leland, con Misha Barton) o "I mostri oggi" di Enrico Oldoini (nell'episodio "Fanciulle in fiore"). Ovviamente non poteva mancare la televisione, dove si è fatta notare soprattutto grazie al personaggio di Simona Benvenuti nella seguitissima "I Cesaroni" di casa Mediaset.
Ecco allora che - grazie alla sua immediata disponibilità - le ho posto cinque domandine facili facili...
01. Cosa significa, a livello recitativo, passare da una Simona de "I Cesaroni" (serie di culto nazional-popolare) a una Lara de "L'ipettore Coliandro" (serie di culto si, ma di nicchia)? E' stato molto stimolante perchè sono due personaggi e due serie molto diverse, difficilmente paragonabili. La cosa strana poi è che ho girato le due serie più o meno nello stesso periodo, quindi passavo dall'una all'altra letteralmente nel giro di poche ore. Spesso mi è addirittura capitato di dover girare Coliandro di notte a Bologna e dovermi ritrovare la mattina del giorno dopo sul set dei Cesaroni a Roma, dove mi presentavo con trucco e capelli di Lara perchè non avevo avuto tempo di sistemarmi (ma dove dopo pochi minuti i truccatori riuscivano a trasformarmi di nuovo nella brava ragazza dei Cesaroni!). Da un punto di vista recitativo, è stato strano dover passare dalla brava ragazza rassicurante che piace a grandi e bambini che era Simona, alla skingirl un po' più estrema, violenta e sexy che era Lara in Coliandro. Per assurdo, ho trovato più semplice da interpretare Lara che Simona: quando si ha un personaggio più forte e caratterizzato, è piu semplice lavorarci sopra, spesso anche solo con l'aiuto del trucco e dell'abbigliamento, perchè l'obiettivo da raggiungere è piu' chiaro, quindi l'artista sa come e dove muoversi nell ambito del personaggio da interpretare. Comunque penso che il bello di questo lavoro sia la possibilità che permette all'attore di cambiare continuamente.
02. Conoscevi già quei due fusi di testa mezzi "hiphopettari" dei Manetti Bros. e il loro immaginario cinematografico intriso di commedia nera e blaxploitation? E quel gran simpaticone di Giampaolo Morelli?
Prima di Coliandro non avevo mai incontrato prima nè Giampaolo Morelli nè i Manetti, ma li conoscevo di fama e avevo visto i loro film. Ma posso dire che ora loro conoscono me, ed io loro. Ai tempi del provino per Coliandro ero molto emozionata e determinata a farmi prendere per il ruolo perchè ero molto curiosa di lavorare con loro. Chiaramente mi sono trovata benissimo... sono proprio i miei tipi!!! Molto tranquilli, alla mano, si vede che mettono passione nel lavoro che fanno. Spero di avere la possibilità di lavorare di nuovo con loro.
03. Nel primo episodio della terza serie, Lara - oltre ad essere molto sexy - è anche una vera "dura" per palati fini: quanto ti ci riconosci?
Lara è molto diversa ed allo stesso tempo molto simile a me. Io ho un po' una doppia personalità: a volte risulto timida ed insicura, altre forte e dura come lei. Durante le riprese mi sono letteralmente innamorata del personaggio che interpretavo. A volte mi è addirittura capitato - in momenti di imbarazzo o insicurezza - di pensare come si sarebbe comportata lei, quindi ad imitarla. Di certo non mi reputo spietata, ma se Lara è riuscita a trasmettere il suo carattere e la sua indole di "dura" è stato anche grazie a quella parte di me stessa piu agressiva e ombrosa.
04. Il suo look (la pettinatura, il trucco, le polo strette e corte con le righine su collo e maniche, gli anfibietti con il calzino bianco rigirato alla caviglia) e la ricostruzione piuttosto accurata di certi ambienti (la palestra "Sempre avanti" di boxe e kickboxing, il locale rock/ska), richiamano palesemente una certa iconografia femminile di destra, se non anche delle curve. Da questo punto di vista, senti di avere qualche affinità politica o ideologica con lei?
Non sono mai stata un'attivista politica quindi ti rispondo che no, non ho affinità politiche con Lara. Tuttavia il suo mondo non è solo politica, ma è fatto anche di amici (gli skin che frequenta) ed i luoghi di ritrovo (la palestra, lo stadio, i concerti) che sono il suo mondo. Durante le riprese, oltre ad essermi identificata in lei, mi sono appassionata a tutto quello che portavo ed indossavo: i tatuaggi - ad esempio - che io normalmente non amo, mi capitava di tornare a Roma (tra una ripresa e l'altra di Coliandro) e non lavarmi per giorni pur di tenermeli!!! Ho addirittura pensato di ritirare fuori i mei vecchi Dr. Martens comprati a Londra da ragazzina, ma poi non me la sono sentita. Questo comunque non comporta il fatto di avere uguali o diverse opinioni politiche o ideologiche con il personaggio che si interpreta; io amo i personaggi estremi, forti, molto caratterizzati nella personalità, nel trucco, nell'abbigliamento e nei gesti.
05. Dopo Ken Loach ed Ermanno Olmi, dopo Enrico Oldoini, dopo diverse fiction televisive... qual è il prossimo passo che Chiara potrebbe/vorrebbe fare?
Non so se un passo solo mi basta. Mi immagino più una corsa. Perchè sono indietro e perché c'è tanto da fare!!!
Su Rai2 è appena terminata la terza serie de "L'ispettore Coliandro" dei fratelli Manetti, che personalmente - sin dai tempi dei loro videoclip per tanti amici del rap italiano - ho sempre seguito e sostenuto con convinzione, da "Torino Boys" del 1997 a "Zora la vampira" del 2000, fino a quel "Piano 17" (2005) il cui protagonista era proprio il caro Giampaolo Morelli che ora, con loro, veste regolarmente i panni dell'imbranato (ed esaltato) ispettore di Polizia.
Ma di questa terza serie, come sempre composta da quattro episodi, tornerò a parlare più approfonditamente a breve.
Oggi il motivo per cui la tiro in ballo è un altro. Senza che me ne vogliano le altre tre Coliandro girls della serie, sono rimasto decisamente colpito dal personaggio di Lara (nel primo episodio "Sempre avanti") e dalla bella/brava attrice che lo ha interpretato: Chiara Gensini.
Classe 1982, romana, Chiara ha già recitato al cinema per registi del calibro di Ken Loach ed Ermanno Olmi (in "Tickets") così come in produzioni più leggere quali la commedia americana "Decameron Pie" (diretta da David Leland, con Misha Barton) o "I mostri oggi" di Enrico Oldoini (nell'episodio "Fanciulle in fiore"). Ovviamente non poteva mancare la televisione, dove si è fatta notare soprattutto grazie al personaggio di Simona Benvenuti nella seguitissima "I Cesaroni" di casa Mediaset.
Ecco allora che - grazie alla sua immediata disponibilità - le ho posto cinque domandine facili facili...
01. Cosa significa, a livello recitativo, passare da una Simona de "I Cesaroni" (serie di culto nazional-popolare) a una Lara de "L'ipettore Coliandro" (serie di culto si, ma di nicchia)? E' stato molto stimolante perchè sono due personaggi e due serie molto diverse, difficilmente paragonabili. La cosa strana poi è che ho girato le due serie più o meno nello stesso periodo, quindi passavo dall'una all'altra letteralmente nel giro di poche ore. Spesso mi è addirittura capitato di dover girare Coliandro di notte a Bologna e dovermi ritrovare la mattina del giorno dopo sul set dei Cesaroni a Roma, dove mi presentavo con trucco e capelli di Lara perchè non avevo avuto tempo di sistemarmi (ma dove dopo pochi minuti i truccatori riuscivano a trasformarmi di nuovo nella brava ragazza dei Cesaroni!). Da un punto di vista recitativo, è stato strano dover passare dalla brava ragazza rassicurante che piace a grandi e bambini che era Simona, alla skingirl un po' più estrema, violenta e sexy che era Lara in Coliandro. Per assurdo, ho trovato più semplice da interpretare Lara che Simona: quando si ha un personaggio più forte e caratterizzato, è piu semplice lavorarci sopra, spesso anche solo con l'aiuto del trucco e dell'abbigliamento, perchè l'obiettivo da raggiungere è piu' chiaro, quindi l'artista sa come e dove muoversi nell ambito del personaggio da interpretare. Comunque penso che il bello di questo lavoro sia la possibilità che permette all'attore di cambiare continuamente.
02. Conoscevi già quei due fusi di testa mezzi "hiphopettari" dei Manetti Bros. e il loro immaginario cinematografico intriso di commedia nera e blaxploitation? E quel gran simpaticone di Giampaolo Morelli?
Prima di Coliandro non avevo mai incontrato prima nè Giampaolo Morelli nè i Manetti, ma li conoscevo di fama e avevo visto i loro film. Ma posso dire che ora loro conoscono me, ed io loro. Ai tempi del provino per Coliandro ero molto emozionata e determinata a farmi prendere per il ruolo perchè ero molto curiosa di lavorare con loro. Chiaramente mi sono trovata benissimo... sono proprio i miei tipi!!! Molto tranquilli, alla mano, si vede che mettono passione nel lavoro che fanno. Spero di avere la possibilità di lavorare di nuovo con loro.
03. Nel primo episodio della terza serie, Lara - oltre ad essere molto sexy - è anche una vera "dura" per palati fini: quanto ti ci riconosci?
Lara è molto diversa ed allo stesso tempo molto simile a me. Io ho un po' una doppia personalità: a volte risulto timida ed insicura, altre forte e dura come lei. Durante le riprese mi sono letteralmente innamorata del personaggio che interpretavo. A volte mi è addirittura capitato - in momenti di imbarazzo o insicurezza - di pensare come si sarebbe comportata lei, quindi ad imitarla. Di certo non mi reputo spietata, ma se Lara è riuscita a trasmettere il suo carattere e la sua indole di "dura" è stato anche grazie a quella parte di me stessa piu agressiva e ombrosa.
04. Il suo look (la pettinatura, il trucco, le polo strette e corte con le righine su collo e maniche, gli anfibietti con il calzino bianco rigirato alla caviglia) e la ricostruzione piuttosto accurata di certi ambienti (la palestra "Sempre avanti" di boxe e kickboxing, il locale rock/ska), richiamano palesemente una certa iconografia femminile di destra, se non anche delle curve. Da questo punto di vista, senti di avere qualche affinità politica o ideologica con lei?
Non sono mai stata un'attivista politica quindi ti rispondo che no, non ho affinità politiche con Lara. Tuttavia il suo mondo non è solo politica, ma è fatto anche di amici (gli skin che frequenta) ed i luoghi di ritrovo (la palestra, lo stadio, i concerti) che sono il suo mondo. Durante le riprese, oltre ad essermi identificata in lei, mi sono appassionata a tutto quello che portavo ed indossavo: i tatuaggi - ad esempio - che io normalmente non amo, mi capitava di tornare a Roma (tra una ripresa e l'altra di Coliandro) e non lavarmi per giorni pur di tenermeli!!! Ho addirittura pensato di ritirare fuori i mei vecchi Dr. Martens comprati a Londra da ragazzina, ma poi non me la sono sentita. Questo comunque non comporta il fatto di avere uguali o diverse opinioni politiche o ideologiche con il personaggio che si interpreta; io amo i personaggi estremi, forti, molto caratterizzati nella personalità, nel trucco, nell'abbigliamento e nei gesti.
05. Dopo Ken Loach ed Ermanno Olmi, dopo Enrico Oldoini, dopo diverse fiction televisive... qual è il prossimo passo che Chiara potrebbe/vorrebbe fare?
Non so se un passo solo mi basta. Mi immagino più una corsa. Perchè sono indietro e perché c'è tanto da fare!!!
martedì 22 settembre 2009
Pugnette.
Il caso vuole che questa mattina alla radio abbiano passato due canzoni degli anni '80 molto legate una all'altra, cioè "Mia bocca" di Jill Jones (1987) e "Sex Shooter" di Apollonia (1984), di cui posto entrambi i videoclip in calce.
Ora, inutile dire che - rivisto oggi, con gli occhi dello stile attuale - le loro movenze e il loro look (in particolar modo quello di Apollonia e le sue tipe) sono pressochè RIDICOLI, ma vi assicuro che all'epoca le due tipe rappresentavano uno dei massimi ideali erotici per noi maschietti in pieno arrapamento adolescenziale. Grandi "dediche", insomma.
La cosa che però volevo sottolineare, aldilà dell'aspetto estetico, è la musica. Che poteva pure essere pop/commerciale (roba da discoteca, che infatti veniva regolarmente passata) ma che aveva una qualità altissima, rispetto ai canoni odierni della dance o della house. Le due signorine in questione erano infatti "protette" del miglior Prince (di cui, ahimè, ci è rimasta solo una pallida ombra) che scriveva loro i pezzi, le produceva... e probabilmente se le portava pure a letto (anche se questi sono fatti suoi, e comunque buon per lui). Il punto è che se ascoltate le produzioni musicali, beh, SPACCANO!!! In entrambi i casi, c'è al 100% la firma del geniaccio di Minneapolis all'apice della sua carriera artistica (quella di "Purple Rain", "Parade" o "Sign o' the times"), quel suono inconfondibile, quel black funk "alla Prince" che uno come Michael Jackson - con tutto il rispetto - non ci è mai nemmeno andato vicino!!!
Dopodichè dovremmo pure parlare di Wendy e Lisa...
domenica 13 settembre 2009
Latinoamericana.
Circa un anno fa (si, era proprio settembre 2008) durante un carteggio privato per mail con tale MML, gli buttavo lì un'idea per una possibile collana a fumetti che loro - volendo, con i loro mezzi - avrebbero potuto facilmente realizzare. Suggerendogli anche anche un possibile titolo ("Latinoamericana"), il progetto verteva su una collana di prestigiosi volumi cartonati "alla francese" che presentasse alcuni tra i CAPOLAVORI del fumetto spagnolo/argentino da troppo tempo non ripubblicati da nessuno in Italia.
Grandi saghe a fumetti dell'epoca di "Eureka" o del primo "Eternauta" della E.P.C., che molto probabilmente tanti giovani non hanno mai letto, e che comunque anche per i meno giovani (come me) non sono MAI STATI RACCOLTI in volume da nessun editore italiano, ma rimangono ancora pubblicati "a puntate" dentro quelle storiche riviste. Sarebbero quindi una sorta di libri INEDITI, da un punto di vista collezionistico e commerciale.
Possibile che nessuno abbia voglia di rileggere (o addirittura leggere per la prima volta) storie come "Rifiuti" di Carlos Trillo e Juan Gimenez o "Stella nera" di Ricardo Barreiro e Gimenez? O come "Sarvan" (che da piccolo pruriginosamente adoravo!) e "Kraken" di Antonio Segura e Jordi Bernet? O ancora come "Perramus" di Juan Sasturian e Alberto Breccia? E magari proseguendo con Horacio Altuna?
Insomma: stanno sempre tutti lì a menarsela su quanti e quali "capolavori" del fumetto contemporaneo stiano pubblicando, rifilandoci spesso roba di assoluta mediocrità... ma è possibile non esista un editore che - magari ispirato da queste stesse righe - possa raccogliere questo appello e realizzare davvero una collana del genere?!?
Passate parola...
mercoledì 9 settembre 2009
Subsonica feat. Bluvertigo • Discolabirinto.
Secondo appuntamento con la TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009) scelta e compilata insindacabilmente dal sottoscritto. Questa volta tocca ai Subsonica, in questo caso insieme ai Bluvertigo ancora capitanati da Morgan. Il pezzo è "Discolabirinto", contenuto nell'album "Microchip emozionale" del 1999. In realtà sono parecchi i pezzi dei Subsonica che meriterebbero di essere postati, visto che sono indubbiamente une delle più valide e credibili realtà musicali italiane della "nostra" generazione (?)... ma - dovendo fare una scelta - "Discolabirinto" mi ha sempre FOMENTATO per la sua ossessiva potenza (ad ogni loro concerto non vedo l'ora che la suonino, perchè dal vivo è ANCORA PIU' POTENTE!!!) e comunque devo lasciare spazio ad altre diciotto belle canzoni.
Vedi anche:
1) Meganoidi • "Zeta Reticoli"
mercoledì 2 settembre 2009
Shockin' ADV.
• Clicca l'immagine per ingrandirla.
"Lo tsunami ha ucciso 100 volte più persone dell'11 settembre. Il pianeta è brutalmente potente. Rispettalo. Preservalo"
Davvero di notevole impatto - anche visivo - questa campagna del WWF. Dove poi sia realmente quella sottile linea di confine che separa un voluto effetto shock smuovi-coscienze dal cattivo gusto, è qualcosa che riguarda solo la morale (assolutamente personale) di chiunque la osservi.
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