mercoledì 31 dicembre 2008
Anno nuovo...
In controtendenza rispetto alla diffusa opinione che questo 2008 sia stato solamente un anno bisestile foriero di sfighe e sciagure (interviste per strada in televisione, servizi al TG, telefonate in radio, sondaggi nei quotidiani) e che la Nazione intera sembri aspettare un 2009 più roseo e fortunato, per me il 2008 è stato UN GRANDE ANNO, e non solo per il totale del mio fatturato annuo (yeah) o perchè, finalmente, sia stato a New York. No.
Lo scorso 31 dicembre proprio sulle pagine di questo blog scrivevo che Dio volendo saremmo tornati a tracciare un punto della situazione sugli "obiettivi" che mi ero prefissato per il 2008. Ora, non dico di averli centrati perfettamente tutti e quattro, ma - tutto sommato - ci sono andato molto vicino. E tanto mi basta. Scrivevo che: "nel 2008 mi sono prefissato di raggiungere quattro importanti obiettivi (che non mi piace chiamare semplicemente "progetti"); due di essi NON riguardano i fumetti. Uno di essi non riguarda nemmeno la sfera professionale. Se entro la fine del prossimo dicembre li avrò raggiunti o meno... beh, mi auguro che saremo ancora qui a parlarne. Tireremo le somme. E solo allora vedremo se - come dico spesso - il tempo mi avrà dato ragione"...
E dunque...
Dei due obiettivi fumettistici, uno era proseguire senza intoppi la serie regolare del Massa e soprattutto terminare il progetto REMIX, e la cosa è stata centrata in pieno. Il secondo era terminare un ALTRO fumetto... e se non posso dire di averlo ancora pubblicato, beh, quantomeno l'HO FINITO: cinquantasei tavole scritte, disegnate, letterate e belle pronte!!!
Anche il terzo obiettivo non è stato centrato pienamente: ne ho accennato poco tempo fa (in maniera volutamente vaga) sul post dedicato a "Più libri, più liberi" e - rimanendo ancora volutamente vago - posso sostenere che la parte più difficile è andata, semplicemente non sono riuscito a chiudere la cosa per l'anno, e il tempo tecnico ancora necessario la farà slittare giocoforza al prossimo. Poco male. L'importante è darsi da fare, no?
L'ultimo obiettivo, il più IMPORTANTE in assoluto, non riguardava i miei ambiti professionali. Era sottinteso un coinvolgimento personale, umano. Di consapevolezza e crescita. Soprattutto in termini di famiglia, quindi di impegno, responsabilità a amore. Si, soprattutto amore. E' chiaro che io e Tere - senza nessuna inibizione - lo cercavamo più di ogni altra cosa, condividendo sempre molto esplicitamente questo nostro desiderio con le persone a cui siamo più legati.
Il 2008 ci ha portati anche questo. Tecnicamente (come sopra) avverrà tra pochi giorni, quindi già nel 2009, sforando di poco l'ipotetica data prefissata. Ma è il 2008 l'anno che ce l'ha portata, che ci ha fatto vivere nove mesi meravigliosi, e che rimarrà PER SEMPRE nei nostri cuori. Quindi, per citare nuovamente una canzone (l'avevo già fatto con Gianni Togni): "Ma questo è dedicato a te, alla tua lucente armonia, sei immensamente Giulia"...
Comunque sia, buon anno nuovo a tutti!!!
• NEL FRATTEMPO...
... tanto per sottolineare che il 2008 è stata una grande annata in casa Piccoli, annuncio con una certa emozione che ieri, 30 dicembre, sono diventato ZIO per la seconda volta, pochi giorni prima di diventare papà. Alle 17:15 è nato EMANUELE di mio fratello Michele e la sua compagna Anna. Quindi: BENVENUTO LELE!!! :)
La saga continua...
sabato 27 dicembre 2008
Regalini.
Tra i vari regali/regalini che ho ricevuto questo Natale, vince sicuramente per "originalità" lo scalda-caffè USB (autoalimentato dal proprio computer) ricevuto da Paoletto a.k.a. "il socio" e la sua Martina. In pratica, una semplice piastra metallica che - scaldandosi - mantiene caldo il caffè nella tazza che ci si lascia appoggiata sopra. Davvero simpatico, soprattutto se considero che loro hanno pensato a me con una (giusta) equazione di ore al computer X caffè che bevo.
Peccato solo che io ami il caffè all'italiana (cioè la moka in casa, l'espresso al bar) e che - salvo rari casi quando sono all'estero - non beva il "cicorione" annacquato da mezzo litro a botta che necessita tale mantenimento prolungato del proprio calore. Ma GIURO che se dovessi nuovamente trovarmi all'estero per motivi di lavoro, quindi con il mio MacBook appresso, non mancherò di sfoggiarlo orgogliosamente al tavolino di uno Starbucks!!! Yeah ;)
martedì 23 dicembre 2008
Natale 2008: la storia siamo noi.
"La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare. E poi ti dicono: "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera", ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera. Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può fermare. La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano".
Che lo so che sembra che non c'entri nulla.
Ma c'entra. Eccome se c'entra.
Ad ogni modo, AUGURI di buon Natale - e buone feste - a tutti voi!!!
Chiunque siate, dovunque siate.
Ci si risente dal 27 o giù di lì...
S3Keno :)
sabato 20 dicembre 2008
[cazzeggiando] sempre alla fine.
• ovvero: malato di "Battlestar Galactica"...
• o anche: ogni volta in ritardo con le fisse!!!
Non sono mai stato uno davvero in fissa per i serial TV. Per lo meno fino a qualche tempo fa. Confrontandomi con le mie abituali conoscenze di settore, mi rendevo conto che negli ultimi dieci anni avevo seguito con regolarità a malapena un paio di serie ("The Shield" e "Nip/Tuck"). Prima in televisione, poi tramite i cofanetti stagionali in dvd. La "malattia" non mi aveva mai contagiato più di tanto, soprattutto perchè - non essendo uno che passa ore davanti alla tivù - non mi è mai piaciuto essere CONDIZIONATO da giorni/orari di programmazione, cambi di palinsesti, salti, interruzioni a metà stagione e via dicendo. Tutte 'ste cazzate che riescono ad inventarsi solo le emittenti italiane, insomma.
Poi è arrivata l'era del Mulo.
Inizialmente, quando abitavo ancora a Palocco e avevo Fastweb, con la splendida versione Adunanza ed un intero mondo di suoni e visioni da scaricare a velocità straordinaria: discografie complete, film film e ancora film (prime visioni, grandi recuperi storici, pornazzi a go go come fino a quel momento non avevo mai potuto sognare/selezionare).
Scaricato tutto lo scaricabile, in seconda battuta arrivò il momento un po' modaiolo di "Heroes" in originale con i sottotitoli in italiano (che - per le sue stesse tematiche - un annetto e mezzo fu la fissa di tutto l'ambiente dei fumettari). Ed ecco che si cominciavano a sentire i primi sintomi della malattia.
Una volta realizzato che c'era un intero nuovo mondo da poter scaricare (quello dei serial TV, per l'appunto) il passo è stato breve.
Il terzo colpo è stato quello definitivo: "I Soprano". Sei stagioni mai viste prima (quindi assolutamente INEDITE, per me) da poter scaricare e vedere COME e QUANDO volevo io... una sorta di tv-on-demand assolutamente libera!!!
Come avevo già avuto modo di scrivere, il mio momento ideale è la notte. Una sorta di "pausa notturna" (che stia lavorando o meno) lunga il tempo di un episodio. Fantastico. Tony Soprano mi ha tenuto compagnia per mesi, grazie all'abbondanza di episodi che avevo a disposizione. Uno per uno, fino alla fine. Ed ecco il rovescio della medaglia: la fine.
Finite tutte e sei le stagioni dei Soprano, mi sono improvvisamente sentito ORFANO!!!
So che stiamo parlando di cose assolutamente frivole, di abitudini, che - in quanto tali - così come velocemente arrivano, tanto velocemente vanno via. Ma la sensazione di esserne rimasto "orfano" è stata qualcosa di vero, il segno tangibile della malattia. "E adesso cosa mi guardo?", mi domandavo con uno sguardo completamente sperduto.
Nonostante continui a scaricare film (che quantomeno leniscono quella sensazione di smarrimento, soprattutto quando capita di trovarsi di fronte ad un BEL film) la mia ricerca della serie perduta non ha mai avuto tregua. Per qualche settimana il palliativo è stato un serial minore come "October Road", che in realtà s'era scaricato Teresa e che poi era rimasto lì fermo nel mio hard-disk per mesi e mesi. Alla fine mi sono guardato pure quello (due sole stagioni, anche brevi) ma non è servito a nulla!!!
• Anche se SUI COLORI di "October Road" dovrei davvero dedicare un post apposito ;)
Comunque sia, anche se spiazzati, mai disperare.
Ed ecco che poi - per sentito dire - ci si imbatte quasi per forza in qualcosa di ipnotico.
Il presente, quindi, è "Battlestar Galactica". Grande!!! Episodio dopo episodio, come nuovi ceppi della stessa malattia. Nuovo serial, nuova dipendenza. Sono già arrivato ai primi episodi della terza stagione (quindi totalmente soggiogato dalle avventure di Adamo, Kara, Baltar e compagnia bella) e già comincio a sentire i primi sintomi di astinenza, quella che inevitabilmente mi raggiungerà la notte in cui avrò finito l'ultima dose a.k.a. l'ultimo episodio.
Ma stavolta non mi fregheranno.
Stavolta devo preparami prima.
Senza aspettare rassegnato QUEL momento, per ritrovarmi con lo stesso sguardo sperduto post-Soprano.
Devo cominciare già da adesso a far lavorare il Mulo, e da più parti - compresa una certa vecchia volpe che me lo segnala da anni - mi suggeriscono "24" (almeno 144 episodi in prima assoluta, che sarebbero la gioia di chi già lo ama). Insomma: c'è veramente da farsi venire l'acquolina in bocca?
O c'è anche di meglio là fuori?
• o anche: ogni volta in ritardo con le fisse!!!
Non sono mai stato uno davvero in fissa per i serial TV. Per lo meno fino a qualche tempo fa. Confrontandomi con le mie abituali conoscenze di settore, mi rendevo conto che negli ultimi dieci anni avevo seguito con regolarità a malapena un paio di serie ("The Shield" e "Nip/Tuck"). Prima in televisione, poi tramite i cofanetti stagionali in dvd. La "malattia" non mi aveva mai contagiato più di tanto, soprattutto perchè - non essendo uno che passa ore davanti alla tivù - non mi è mai piaciuto essere CONDIZIONATO da giorni/orari di programmazione, cambi di palinsesti, salti, interruzioni a metà stagione e via dicendo. Tutte 'ste cazzate che riescono ad inventarsi solo le emittenti italiane, insomma.
Poi è arrivata l'era del Mulo.
Inizialmente, quando abitavo ancora a Palocco e avevo Fastweb, con la splendida versione Adunanza ed un intero mondo di suoni e visioni da scaricare a velocità straordinaria: discografie complete, film film e ancora film (prime visioni, grandi recuperi storici, pornazzi a go go come fino a quel momento non avevo mai potuto sognare/selezionare).
Scaricato tutto lo scaricabile, in seconda battuta arrivò il momento un po' modaiolo di "Heroes" in originale con i sottotitoli in italiano (che - per le sue stesse tematiche - un annetto e mezzo fu la fissa di tutto l'ambiente dei fumettari). Ed ecco che si cominciavano a sentire i primi sintomi della malattia.
Una volta realizzato che c'era un intero nuovo mondo da poter scaricare (quello dei serial TV, per l'appunto) il passo è stato breve.
Il terzo colpo è stato quello definitivo: "I Soprano". Sei stagioni mai viste prima (quindi assolutamente INEDITE, per me) da poter scaricare e vedere COME e QUANDO volevo io... una sorta di tv-on-demand assolutamente libera!!!
Come avevo già avuto modo di scrivere, il mio momento ideale è la notte. Una sorta di "pausa notturna" (che stia lavorando o meno) lunga il tempo di un episodio. Fantastico. Tony Soprano mi ha tenuto compagnia per mesi, grazie all'abbondanza di episodi che avevo a disposizione. Uno per uno, fino alla fine. Ed ecco il rovescio della medaglia: la fine.
Finite tutte e sei le stagioni dei Soprano, mi sono improvvisamente sentito ORFANO!!!
So che stiamo parlando di cose assolutamente frivole, di abitudini, che - in quanto tali - così come velocemente arrivano, tanto velocemente vanno via. Ma la sensazione di esserne rimasto "orfano" è stata qualcosa di vero, il segno tangibile della malattia. "E adesso cosa mi guardo?", mi domandavo con uno sguardo completamente sperduto.
Nonostante continui a scaricare film (che quantomeno leniscono quella sensazione di smarrimento, soprattutto quando capita di trovarsi di fronte ad un BEL film) la mia ricerca della serie perduta non ha mai avuto tregua. Per qualche settimana il palliativo è stato un serial minore come "October Road", che in realtà s'era scaricato Teresa e che poi era rimasto lì fermo nel mio hard-disk per mesi e mesi. Alla fine mi sono guardato pure quello (due sole stagioni, anche brevi) ma non è servito a nulla!!!
• Anche se SUI COLORI di "October Road" dovrei davvero dedicare un post apposito ;)
Comunque sia, anche se spiazzati, mai disperare.
Ed ecco che poi - per sentito dire - ci si imbatte quasi per forza in qualcosa di ipnotico.
Il presente, quindi, è "Battlestar Galactica". Grande!!! Episodio dopo episodio, come nuovi ceppi della stessa malattia. Nuovo serial, nuova dipendenza. Sono già arrivato ai primi episodi della terza stagione (quindi totalmente soggiogato dalle avventure di Adamo, Kara, Baltar e compagnia bella) e già comincio a sentire i primi sintomi di astinenza, quella che inevitabilmente mi raggiungerà la notte in cui avrò finito l'ultima dose a.k.a. l'ultimo episodio.
Ma stavolta non mi fregheranno.
Stavolta devo preparami prima.
Senza aspettare rassegnato QUEL momento, per ritrovarmi con lo stesso sguardo sperduto post-Soprano.
Devo cominciare già da adesso a far lavorare il Mulo, e da più parti - compresa una certa vecchia volpe che me lo segnala da anni - mi suggeriscono "24" (almeno 144 episodi in prima assoluta, che sarebbero la gioia di chi già lo ama). Insomma: c'è veramente da farsi venire l'acquolina in bocca?
O c'è anche di meglio là fuori?
venerdì 19 dicembre 2008
Pre-release Party...
Come funzionerebbe su Facebook (cioè con lo stato in terza persona): "S3Keno invita i suoi amici più stretti e/o fumettosi a contattarlo privatamente per mail o cellulare se per caso vogliono andare insieme a lui al PRE-RELEASE PARTY di lunedi sera dedicato al lancio italiano di The Spirit, visto che ha qualche invito in più" ;)
• Solo per Roma e/o dintorni, ovviamente (il party è in zona Trust-ever).
• Posti limitatissimi: astenersi "criticoni" come quelli del post dedicato al trailer in italiano. Astenersi chi non ha voglia di divertirsi.
• Notare bene le indicazioni per il look della serata: qualcosa di ROSSO su NERO totale.
mercoledì 17 dicembre 2008
... ma anche no.
Della serie: "Avrei potuto parteciparci diversi mesi fa per una certa corsa letteraria della morte"...
• • •
Veloce. Secondo me, andavo veloce. Almeno centosessanta. Non come Davide, che dice di farsi Roma Firenze in meno di due ore, quando ha delle consegne urgenti. E non come quelli con le moto e i loro stupidi racconti di piegate, le loro masturbazioni mentali alla Easy Riders, che - rivisto oggi - secondo me quei due erano solo due poveri coglioni, e che due palle gli anni '70, il rock'n'roll e Sulla Strada di Kerouac. Nemmeno veloce come chiunque mi sorpassi quando sono a centosessanta, ovviamente. Ma per i miei standard, si: veloce.
Quasi due ore prigioniero del Raccordo Anulare. Poi finalmente la fine del tunnel, e di fronte a me centinaia di chilometri di asfalto libero. Fiano Romano alle spalle da almeno cinque minuti, con i miei centosessanta ad altezza Ponzano Soratte. Che poi quello è proprio il tratto con i limiti di velocità più severi, nonostante sia autostrada. Me lo dice sempre pure lei: “Rallenta, c’è l’autovelox”. E solitamente io rallento. Ma oggi sono da solo, quindi lascio il motore libero di ruggire. Volo. Quei momenti che assomigliano alla felicità, con il cielo azzurro e l’autoradio a tutto volume, che poi smadonnerai quando effettivamente ti arriverà la multa dell’autovelox: trecentosessantacinque euro più un mese di sospensione della patente. Sticazzi. Magari nemmeno sopravviverò all’arrivo di quella multa.
Insomma, sono almeno cinque anni che stanno facendo i lavori in questa cazzo di galleria a pochi chilometri dall’imbocco della A1. Non si può aspettare tutta una vita. Io vado più veloce. Sicuramente più di loro.
Ponzano Soratte. Eccola, che sbuca all’improvviso sulla destra: l’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, quella dove avrei dovuto sposarmi. Che mi fa pure sorridere ‘sta cosa. Oramai quella sarà per sempre “la chiesa dove avrei dovuto sposarmi”. E lo dico a tutti, ogni volta che ci passo davanti. Pure a Corrado, ogni santa volta: “Guarda, Corra’, lì è dove avrei dovuto sposarmi”. Ci siamo passati davanti per mesi, ogni sette giorni. Da Roma alla provincia toscana, almeno una volta alla settimana dai fornitori che si occupano della produzione della nostra collezione. Uno a Chianciano Terme, vicino a Siena. L’altro a Terranuova Bracciolini, vicino ad Arezzo. Quindi uscite Val di Chiana o Valdarno, a seconda degli appuntamenti. Come oggi. Che Corrado oramai da qualche mese non fa più parte del gruppo, e io viaggio da solo, correndo verso Chianciano.
Il momento più bello è il ritorno. Quando raggiungo nuovamente l’altezza Ponzano Soratte. È come sentirsi già a casa. Ed ecco di nuovo l’Abbazia, lì sulla sinistra, che tornando indietro si vede perfettamente da almeno due chilometri di distanza. Splendida, investita a tre quarti dal sole che comincia pigramente a calare, con le sue antiche mura di pietra grigia che in quel momento sembrano illuminarsi di giallo.
La guardavo, piacevolmente stordito dai raggi che mi venivano incontro. Sempre a centossesanta, con una luce quasi perfetta. Di quelle calde e sonnolente che tagliano frontalmente il parabrezza, che vorresti chiudere gli occhi e spegnere il resto del mondo, che però - come controindicazione - non ti fanno distinguere il verde dal rosso quando ti avvicini al semaforo di un incrocio. Figuriamoci quindi le luci ad intermittenza di un triangolo. Centosessanta, per l’appunto. Senza accorgermi che quel Tir non stava andando lento. Era fermo.
Ma lo sapevo, no? Col cazzo che pagherò mai quella multa, maledetti autovelox.
[interludio]: "Veloce".
© & ® 2008 Stefano Piccoli
• • •
Veloce. Secondo me, andavo veloce. Almeno centosessanta. Non come Davide, che dice di farsi Roma Firenze in meno di due ore, quando ha delle consegne urgenti. E non come quelli con le moto e i loro stupidi racconti di piegate, le loro masturbazioni mentali alla Easy Riders, che - rivisto oggi - secondo me quei due erano solo due poveri coglioni, e che due palle gli anni '70, il rock'n'roll e Sulla Strada di Kerouac. Nemmeno veloce come chiunque mi sorpassi quando sono a centosessanta, ovviamente. Ma per i miei standard, si: veloce.
Quasi due ore prigioniero del Raccordo Anulare. Poi finalmente la fine del tunnel, e di fronte a me centinaia di chilometri di asfalto libero. Fiano Romano alle spalle da almeno cinque minuti, con i miei centosessanta ad altezza Ponzano Soratte. Che poi quello è proprio il tratto con i limiti di velocità più severi, nonostante sia autostrada. Me lo dice sempre pure lei: “Rallenta, c’è l’autovelox”. E solitamente io rallento. Ma oggi sono da solo, quindi lascio il motore libero di ruggire. Volo. Quei momenti che assomigliano alla felicità, con il cielo azzurro e l’autoradio a tutto volume, che poi smadonnerai quando effettivamente ti arriverà la multa dell’autovelox: trecentosessantacinque euro più un mese di sospensione della patente. Sticazzi. Magari nemmeno sopravviverò all’arrivo di quella multa.
Insomma, sono almeno cinque anni che stanno facendo i lavori in questa cazzo di galleria a pochi chilometri dall’imbocco della A1. Non si può aspettare tutta una vita. Io vado più veloce. Sicuramente più di loro.
Ponzano Soratte. Eccola, che sbuca all’improvviso sulla destra: l’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, quella dove avrei dovuto sposarmi. Che mi fa pure sorridere ‘sta cosa. Oramai quella sarà per sempre “la chiesa dove avrei dovuto sposarmi”. E lo dico a tutti, ogni volta che ci passo davanti. Pure a Corrado, ogni santa volta: “Guarda, Corra’, lì è dove avrei dovuto sposarmi”. Ci siamo passati davanti per mesi, ogni sette giorni. Da Roma alla provincia toscana, almeno una volta alla settimana dai fornitori che si occupano della produzione della nostra collezione. Uno a Chianciano Terme, vicino a Siena. L’altro a Terranuova Bracciolini, vicino ad Arezzo. Quindi uscite Val di Chiana o Valdarno, a seconda degli appuntamenti. Come oggi. Che Corrado oramai da qualche mese non fa più parte del gruppo, e io viaggio da solo, correndo verso Chianciano.
Il momento più bello è il ritorno. Quando raggiungo nuovamente l’altezza Ponzano Soratte. È come sentirsi già a casa. Ed ecco di nuovo l’Abbazia, lì sulla sinistra, che tornando indietro si vede perfettamente da almeno due chilometri di distanza. Splendida, investita a tre quarti dal sole che comincia pigramente a calare, con le sue antiche mura di pietra grigia che in quel momento sembrano illuminarsi di giallo.
La guardavo, piacevolmente stordito dai raggi che mi venivano incontro. Sempre a centossesanta, con una luce quasi perfetta. Di quelle calde e sonnolente che tagliano frontalmente il parabrezza, che vorresti chiudere gli occhi e spegnere il resto del mondo, che però - come controindicazione - non ti fanno distinguere il verde dal rosso quando ti avvicini al semaforo di un incrocio. Figuriamoci quindi le luci ad intermittenza di un triangolo. Centosessanta, per l’appunto. Senza accorgermi che quel Tir non stava andando lento. Era fermo.
Ma lo sapevo, no? Col cazzo che pagherò mai quella multa, maledetti autovelox.
[interludio]: "Veloce".
© & ® 2008 Stefano Piccoli
sabato 13 dicembre 2008
13.12.08
venerdì 12 dicembre 2008
Più libero.
Sono stato anche quest'anno a "Più libri, più liberi", la fiera della "piccola e media editoria" che da sette anni si svolge qui a Roma, e che anno dopo anno sembra crescere e migliorare (che poi dire "piccola" e "media" editoria quando trovo Newton & Compton, Arcana, Castelvecchi, Fazi, Azimut, Fandango Libri, Fanucci, Minimum Fax, Sellerio e UN BOTTO di altri editori che - in confronto - certi stand delle nostre fiere del fumetto fanno ridere!!!).
Ad ogni modo, me la sono girata per benino, anche se non proprio tutta. Ho incontrato chi dovevo incontrare, ho parlato con chi dovevo parlare (ma anche con chi non avevo idea che potessi incontrare) e me ne sono andato via tranquillo tranquillo, in un'atmosfera molto rilassata, nonostante l'impressionante numero di persone. Sarà che per i corridoi non ci sono cosplayers e invasati vari (come a molte altre fiere del libro, d'altronde) ma non c'è quel CAOS abituale di Lucca e/o manifestazioni affini. Mi piace.
Insomma: credevo in una certa cosa possibile nel 2008, e invece sarà nel 2009.
Ma non c'è nessun problema.
Mica ho fretta, io.
domenica 7 dicembre 2008
Young videogame players.
• LA LOBOTOMIZZAZIONE NON PASSA SOLO ATTRAVERSO LA TELEVISIONE
In soggettiva, giovani giocatori di videogiochi.
(una, addirittura, piange).
Potrebbe essere uno di voi, con una videocamera installata nello schermo, mentre gioca.
Potrebbe essere vostro figlio, se ne avete uno.
Fonte: Immersion • The New York Times Magazine.
sabato 6 dicembre 2008
giovedì 4 dicembre 2008
Radio rumors...
Sul Raccordo Anulare, ascoltando la radio. Mi avevano appena chiamato da Macintown: era arrivato il mio pezzo di ricambio. Stavo quindi portando il mio MacBook Pro verso la sua tastiera nuova. Mi raccomando: non mangiare MAI davanti al tuo computer!!! Soprattutto se nel tuo piatto ci sono cibi che "colano". E' un consiglio che ho SEMPRE dato soprattutto a me stesso. Infatti solitamente non lo faccio. Ma "il momento der coijone" arriva per chiunque. Inevitabile come la morte, per tutti. Per me e anche per te. Per questo non fa mai male ripetere un consiglio, anche quando suona ovvio.
Che poi, a proposito di Macintosh, proprio stamattina giungeva la notizia sul "falso mito" della (presunta) imbattibiltà dell'OS X. Sembra che adesso si possa VIOLARE anche il sistema operativo di questi (troppo costosi) gioielli di casa Apple. Leggete un po' questa notizia pubblicata su Repubblica.it. Poi che ognuno si faccia la propria idea...
Alla radio dicevano che Francesca Menarini - presidente del Bologna FC - ogni domenica destinerà un certo numero di posti gratuiti alle persone meno abbienti, per poter assistere alla partita della propria squadra del cuore. Parlavano dei disoccupati, in particolare. C'è un iter attraverso il quale ci si prenota, dimostrando la propria (triste) posizione. Buon per loro. Forse andare allo stadio potrà alleviare un minimo le loro pene. Non saprei. Ad ogni modo questa notizia si ricollega ad un'altra molto simile, solo che gli ammerikani hanno fatto ben di più. Ci sarà lo zampino di Tony Soprano?
In effetti quando penso al New Jersey penso ai Soprano a basta. Quando sono andato a New York - nonostante la tentazione di attraversare lo Hudson dal Lincoln Tunnel e fare un giro in quei luoghi (Jersey City, Newark, Elisabeth) - non ne ho avuto il tempo, per paura di sottrarne troppo alla Grande Mela. Ad ogni modo, le dirigenze dei New Jersey Nets (che nella NBA è considerata la "seconda" squadra di basket di NYC, dopo i Knicks, tantopiù che a breve sembra che la società si trasferisca a Brooklyn) hanno deciso già da qualche tempo di destinare 300 posti ai disoccupati, ad ogni partita. Ci si prenota per mail, allegando anche il proprio CV. In modo che la segreteria della squadra - oltre che confermare il posto - giri tutti questi CV ai propri (numerosi) sponsor. Dicono che sia già capitato svariate volte che le aziende abbiano assunto gente tramite questo curioso percorso. Uhm?
Le aziende. Si, parlano anche di aziende alla radio.
Immaginate una grande azienda sull'orlo del fallimento, ricoperta di problemi fino al collo (o immersa nella merda fino al collo, dipende da che punto di vista la si voglia vedere). In questo mare di problemi, l'Amministratore Delegato dell'azienda deve necessariamente dare delle priorità. Deve pensare alle cose più serie, più gravi. Di certo - quantomeno durante il periodo di crisi - non si mette a ricevere il rappresentante dei ricambi delle tovagliette della mensa. O rimanda sicuramente tutti quei colloqui "superflui", cioè non strettamente necessari, quelli di minore importanza per la sopravvivenza stessa dell'azienda. A quel malaugurato Amminitratore Delegato non basteranno nemmeno le ventiquattro ore di un giorno, non avrà resti per nessuno...
Bene. Immaginate ora che questa azienda si chiami ITALIA, quindi crisi economica, questione Cai/Alitalia, riforma scolastica della Gelmini, questione SKY, politica estera, etc... allora perchè cazzo ieri pomeriggio Berlusconi ha ricevuto a Palazzo Grazioli per più di un'ora di colloquio privato le due gemelle napoletane dell'Isola dei Famosi?!?
mercoledì 3 dicembre 2008
I am... Sasha Fierce
Circa sei anni fa, all'uscita del primo album solista di Beyoncè Knowles (poco dopo lo scioglimento delle Destiny's Child) scrivevo QUI che "nonostante i pezzi lenti siano gradevoli e in alcuni casi molto romantici, Beyoncè non è certo la voce che passerà alla storia del soul contemporaneo". Sulla scia dello straordinario singolo di lancio di quell'album (era "Crazy in love" con una potentissima sezione fiati e le rime di Jay-Z, la ricordate?) sostenevo che Beyoncè fosse molto più adatta ai pezzi da club che non alle ballads, perchè la sua voce aveva comunque troppi limiti rispetto agli standard di tante sue colleghe in campo soul/R&B. Di fatto, "Crazy in love" ha realmente infuocato i dancefloors di mezzo mondo (e tutt'oggi viene ancora passata spesso dai dj's) mentre nessun pezzo lento di quel disco è rimasto memorabile.
Dopodichè il tempo passa. Si lavora sulle proprie carenze, ci si evolve nello stile, si cresce (quantomeno artisticamente). E i primi buoni risultati di questa crescita li abbiamo potuti constatare non tanto con il suo secondo album ("B'day" del 2006) ma grazie al film "Dreamgirls", dove da un punto di vista recitativo Beyoncè è stata totalmente oscurata da una bravissima Jennifer Hudson, ma - a livello di colonna sonora - ci ha lasciato un paio di grandi performances, tra le quali "Listen" (veramente da brivido).
In questi anni trascorsi, nel lavorare così profondamente sulla propria voce (nella modulazione, nell'estensione) la signorina Knowles ha praticamente INVERTITO la tesi che sostenevo all'uscita del suo primo album. Siamo d'accordo, non vincerà di certo la classifica come "miglior voce del XXI° secolo" (di cui parlavo un paio di post fa) perchè casomai il trono di Aretha Franklin se lo prenderà Mary J. Blige, ma oggi "I am... Sasha Fierce" - il nuovo disco di Beyoncè - ha proprio nelle ballads la sua forza maggiore.
La prima cosa che mi ha lasciato perplesso non appena ho ricevuto il disco dalla Sony/Bmg è stata la confezione: un doppio CD. Nella "standard edition" i due dischi contengono 6 tracce il primo e 5 il secondo. Nella "deluxe edition" (quella che ho in mano) diventano 8 in ognuno dei due, per un totale di 16 tracce (quindi ben 5 in più della versione standard, senza considerare ancora altre 3 bonus tracks nella versione acquistabile su iTunes). In entrambi i casi, diciamocelo chiaro, sarebbero tranquillamente entrate in un solo supporto. Ho subito pensato fosse una mossa commerciale (nemmeno granchè popolare, di questi tempi) per poter alzare un po' il prezzo del prodotto finale.
Preso atto che possa comunque essere così, al primo ascolto (e una volta sfogliato il booklet) ho iniziato a capire il motivo di questa scelta: con il suo nuovo album, Beyoncè ha tentato di realizzare una specie di concept, suddividendo in maniera molto netta i brani lenti da quelli veloci, e suddividendo la propria identità*.
Il primo disco, quello dei lenti, è intitolato "I am"... Beyoncè!!! Si, insomma, con la propria firma. Nel secondo disco, invece, inventa un vero e proprio alter ego che si chiama Sasha Fierce e rappresenta il suo lato ipertecnologico, moderno e più estremo (al quale, anche nelle foto del booklet, ha dato un look totalmente diverso, molto più sexy ed aggressivo). In pratica un esperimento non molto comprensibile, che suppongo non verrà nemmeno recepito dalla maggior parte dei suoi estimatori.
* Questa suddivisione in bianco/luminoso per Beyoncè e nero/oscuro per Sasha è resa in modo divertente dal suo sito ufficiale, dove è possibile cambiare lo skin sull'una o sull'altra.
Detto questo, il Disc 2 è decisamente MEDIOCRE.
Una sorta di inutile gadget che poteva anche non essere inculso in quello che è il VERO nuovo album di Beyoncè, cioè il Disc 1.
Abbandonando certe sonorità proprie dell'R&B degli utlimi tempi (omologato e scontato), la 27enne che viene dal Texas confeziona una dopo l'altra una serie di down-tempo di ottima fattura. Co-autrice di TUTTI i pezzi (insieme ad una squadra assai affiatata di produttori come Toby Gad, Ryan Tedder, Amanda Ghost, Dave McCracken o Kenneth "Babyface" Edmonds) esalta al massimo le capacità vocali raggiunte, quelle di cui parlavamo prima. Sono otto ballate "pop", sia chiaro. Ma è pop di alta qualità. La sensazione generale è che - nel lasciarsi alle spalle un target specificatamente R&B - abbia voluto abbandonare anche quell'iconografia "da coatta" così diffusa nell'idea di fashion dell'immaginario afroamericano medio (che tende ad esagerare sempre nel trucco, nei gioielli, nella moda, nell'eccessiva ostentazione del lusso). Una rinascita "acqua e sapone". Concentrandosi solo sulla musica. E facendolo decisamente bene. Da "If I were a boy" (supportata anche dal bel video newyorkese tutto in biano/nero diretto da Jake Nava) a "Smash into you" (che nella sua raffinatezza sembra uno dei pezzi della prima stagione di "Nip/Tuck", a livello di suggestioni tipo Chungking), da "Halo" (probabilmente il brano migliore) ad "Ave Maria", una preghiera esplicita e diretta, di quelle che solo certi artisti neri hanno il coraggio di interpretare.
Sasha Fierce, per contro, non mi interessa. Non lo ascolto nemmeno più. Paradossalmente, ha molti più elementi R&B (nella produzione, nel suono, nelle batterie) di quanto non lo siano i pezzi lenti, ma alla fin fine la possiamo definire come semplice dance del genere "usa & getta". Forse qualche pezzo funzionerà per un po' nei club, ma questo alter ego avrà vita breve.
Il mio giudizio finale, insomma, è molto positivo per la metà esatta di questo album.
Anche in caso di downloading selvaggio, gli amanti del genere (e i fans di Beyoncè) potrebbero tranquillamente scaricarsi solo il Disc 1 ;)
lunedì 1 dicembre 2008
The Spirit.
Nuova ANTEPRIMA in esclusiva su S3Kenoblog:
• il trailer di "The Spirit" in italiano!!!
Courtesy of Way To Blue, of course ;)
sabato 29 novembre 2008
giovedì 27 novembre 2008
[soul food] • Aretha still #1
Il celebrissimo "Rolling Stone" americano (cioè non quell'edizione italiana fighetta da aperitivo ai Navigli) nello scorso numero ha pubblicato una classifica che decreta "le migliori voci del XX° secolo".
Liste di questo tipo ne sono state fatte a centinaia, negli anni. Questa però la interpreto diversamente, perchè stavolta c'è stato un lavoro davvero ENORME nello stilarla. Non si tratta infatti della solita classifica compilata dai propri redattori/collaboratori interni, troppo spesso (anche nelle nostre riviste musicali) assoggettati ai propri generi preferiti, che troppo spesso sembrano dover palesare in maniera esageratamente forzata una raffinatezza di gusti che forse nemmeno c'è. Che però al famoso aperitivo fanno sempre così cool, eh? ;)
Ad ogni modo, stavolta il "Rolling Stone" ha chiamato 176 persone che "lavorano nella musica" a votare, tra cui discografici, produttori e giornalisti (ovviamente) ma soprattutto gli ARTISTI, che - esponendosi in prima persona - hanno espresso un proprio giudizio che si presume molto "tecnico", a livello di di preparazione e strumenti in materia. Tra questi, grossi calibri come Bruce Springsteen, Bono Vox, Tom Waits, Rod Stewart, Keith Richards, Carlos Santana, Lenny Kravitz, Billy Joel, Ringo Star, B.B. King... e molti altri ancora.
Nelle prime dieci posizioni sono dunque risultati:
1) Aretha Franklin.
2) Ray Charles.
3) Elvis Presley.
4) Sam Cooke.
5) John Lennon.
6) Marvin Gaye.
7) Bob Dylan.
8) Otis Redding.
9) Stevie Wonder.
10) James Brown.
Sette su dieci sono artisti NERI (e su Elvis, aldilà dell'icona che rappresenta, avrei moooOOOooolti dubbi da sollevare, ma questa è un'altra storia). Tanto per sottolineare un concetto che ripeto spesso, e cioè come soul e blues siano alla BASE di tutto. Le RADICI della musica contemporanea, rock compreso.
Solo in tre su dieci sono ancora vivi.
Il resto è un'ecatombe.
Lunga vita quindi ad Aretha, Bob e Stevie.
D'altro canto - in pieno spirito "Largo ai giovani!!!" - non credo proprio gli interessi vincere anche tra le migliori voci del XXI° secolo...
martedì 25 novembre 2008
Coraline.
Ricevo comunicato stampa e link al trailer (già in italiano!!!) dagli amici della Way To Blue, quelli che ci portarono a vedere l'anteprima di "Hellboy II", ricordate? Beh, io volentieri pubblico:
• Tratto dall'omonimo romanzo di successo di Neil Gaiman e diretto da Henry Selick - il regista di "The Nightmare before Christmas" - “Coraline" è il primo film d’animazione ad alta definizione in 3D girato in stop-motion. Il film narra la storia di una giovane donna (in originale, doppiata da Dakota Fanning) che, passando attraverso una porta segreta della sua abitazione, scopre una versione alternativa della sua esistenza. Ad un primo esame, questa realtà parallela è stranamente molto simile alla sua vita reale – ma decisamente più interessante. Ma quando la bizzarra avventura inizia a diventare pericolosa, con una finta madre (in originale, doppiata da Teri Hatcher) che fa di tutto per tenersi la “figlia” al suo fianco, Coraline può contare solo sulla forte determinazione e sul grande coraggio che la contraddistinguono – nonchè sull’aiuto di alcuni vicini e su un gatto nero parlante – per salvare i suoi genitori e alcuni bambini fantasma e tornare finalmente a casa.
Qui il trailer in italiano!!!
venerdì 21 novembre 2008
Grindhouse?!?
Ieri notte, finalmente, sono riuscito a vedermi "Planet Terror" di Robert Rodriguez su SKY Cinema Mania, che iniziava all'una zero cinque (uno dei miei orari ideali). Era diverso tempo che aspettavo di vederlo, dopo "Grindhouse - A prova di morte" (titolo originale dell'episodio: "Death Proof") di Quentin Tarantino, che - sempre su SKY - m'ero bevuto un paio di mesi fa.
Che dire? Che - pur se perfettamente conscio dell'ironia alla base della pellicola (una sorta di "parodia" al limite del demenziale dei film di genere) - personalmente l'ho trovato una grande cagata. Anzi, mi correggo. La sensazione è un'altra. Sembra che registi come Rodriguez (capace di veri gioielli cinematografici come "Desperado", "Dal tramonto all'alba", tanto per dirne un paio), alla pari di autori come Frank Miller quando se ne esce con opere come "DK2", si sollazzino nel prenderci per il culo. Bel sollazzo, tenendo conto che suddetta presa per il culo è rivolta soprattutto a quel pubblico che li ha resi ciò che sono (cioè ricchi e famosi). Fa poi riflettere che Rodriguez e Miller siano pure amici nelle loro vite private e professionali (hanno anche firmato insieme la regia di "Sin City", ricordate?) e non mi riesce difficile immaginarli seduti al bar a bere insieme, strizzandosi l'occhio, boriosamente pieni di se stessi, pianificando le prossime prese per il culo a produttori, spettatori, editori e lettori.
Ad ogni modo, quello che ci sorbiamo diluito in 105 minuti di "Planet Terror", è già perfettamente sintetizzato nel (finto) trailer di "Machete" prima dell'inizio del film. Come dire che lo STESSO esercizio di stile - sapendolo fare (e gliene rendo il merito, sia chiaro) - funziona in una manciata di minuti, risultando divertente.
Meno male che non ci avevo speso i soldi per andare a vederlo al cinema!!!
Già che ci sono, potrei dire (quasi) lo stesso del film di Tarantino.
So che negli Stati Uniti uscirono INSIEME, e quel senso di "nottata al Drive-In per la maratona di B-movies" (ecco il motivo dei trailers finti) in Italia - quando hanno deciso di presentare le due pellicole che componevano "Grindhouse" come due prodotti separati - si è perso totalmente.
Eppure, nonostante la ricerca stilistica di Tarantino nel ricostruire/decostruire il genere automobili/trash/anni '70 sia ben superiore a quella di Rodriguez con gli zombies (non fosse altro che per i sempre brillanti dialoghi), il risultato non vale la pena. Da un regista capace di pietre miliari del cinema contemporaneo come "Le iene", "Pulp Fiction", il quasi-passato-inosservato "Jackie Brown" (che invece è un film straordinario) e "Kill Bill" mi aspetto MOOOLTO di più. Non certe prese per il culo, quasi ad autocelebrare la propria grandezza, adagiandosi sugli allori e "vivendo di rendita" per ciò che si ha già dato...
Si, insomma, sarebbero stati soldi buttati via pure quelli.
• • •
P.S. = L'unico buon motivo per vedersi entrambi i film?
Le due bimbe qui sotto!!! ;)
lunedì 17 novembre 2008
Si ricomincia...
La Classifica del Massacratore riparte.
Da oggi, fino al prossimo 28 febbraio 2009.
Terza mandata del sondaggio popolare... che siate a casa, a scuola, al lavoro o in un internet point dall'altra parte del mondo non ha molta importanza: staccate la spina per un minuto, e - in pieno spirito goliardico - venite a votare il personaggio che vorreste vedere massacrato!!!
Le danze sono aperte...
RE-START!!!
venerdì 14 novembre 2008
About The Cide.
Vedo che di The Cide ne ha parlato ieri Ottokin, nel suo blog.
Poi vedo che il Gadaldi ci ha anche aperto un topic apposito sul forum di Comicus (dove anche Diego interviene con la sua opinione).
Il caso vuole che io 'sti ragazzi romani li ho conosciuti di persona a Lucca; me li ha presentati Thomas Magnum *, mentre bighellonavamo in cerca di una birretta. Loro m'hanno pure dato una specie di flyer promozionale, e s'è addirittura parlato di organizzare insieme una possibile serata di presentazione (cioè un party) in un locale tipo Circolo degli Artisti. In caso, vi faremo sapere ;)
A me questo progetto pare davvero assai figo.
Fumetto o non fumetto che sia, c'è UN BOTTO di lavoro dietro!!! Una grande ricerca grafica ed estetica (sia in termini di gusto che di tecnica), una sperimentazione VERA (cioè non solo teorica) sull'uso del suono e/o degli effetti speciali che il web può offrire a questo nuovo tipo di [meta]lettura. Ovvio che ogni esperimento - in quanto tale - può avere anche qualche punto di debolezza... ma è qualcosa di proprio in qualsiasi opera a suo modo "pionieristica", no?
Secondo me spaccano.
Di brutto.
Punto e basta.
* E mentre noi (intendo io e i ragazzi di The Cide) si parlava di cose SERIE (?), Thomas faceva i capricci perchè VOLEVA A TUTTI I COSTI una foto insieme a questa cosplayer, approfittando del fatto che in quel momento era in "libera uscita"!!! Che dovevo fare? Lui insisteva!!! • Eh eh eh...
martedì 11 novembre 2008
Di Giunchiglia.
Tra le tante cose prese su a Lucca (che sto ancora leggendo, e di cui parlerò a breve) volevo segnalare questo bel libro cartonato del bravissimo Giuseppe Manunta, che - non a caso - è anche presente con una sua pin-up all'interno del terzo volume del mio Massa REMIX ;)
Giunchiglia è l'ormai celebre personaggio fantasy/erotico del nostro Pino nazionale; i primi due libri della sua eroina (ovverosia "Il Fiore d'Irlanda" e "Il Tomo Sacro") sono stati pubblicati sia in Italia che in Francia, e - in attesa del terzo capitolo delle sue avventure - ecco arrivare questo "Nel segno del fumetto" (Coniglio Editore, € 14,50), un volume ricco di disegni, schizzi preparatori, bozzetti, retroscena, commenti e anche qualche illustrazione inedita. Per chi disegna o dipinge, è un po' come entrare nello Studio di Manunta: si ruba con gli occhi, si scoprono fonti e ispirazioni, si annotano carte e strumenti di lavoro, si leggono divertenti aneddoti. Soprattutto, si ammira. Sembra quasi di spiare dei segreti appesi alle sue pareti, che sarebbero private, ma che in realtà l'autore decide di condividere con chiunque ne sia interessato. Risultando interessante, molto.
Nella parte finale del libro, una ricca serie di "omaggi" di amici, colleghi e diverse firme di prestigio europeo.
Indegnamente, c'è anche il mio.
Che posto qui sotto.
Amen.
lunedì 10 novembre 2008
[e]STRANI[a]MENTO.
martedì 4 novembre 2008
La mia Lucca.
La mia Lucca, quest'anno, è stata una Lucca della PACE: ho dato abbracci, sorrisi e strette di mano. Sarà che sto per diventare papà, ma - oltre ad un mare di auguri - ho ricevuto altrettanto, nella stessa misura in cui ho dato. Nessuna tensione, nessuna polemica, nessuno scazzo. Tutte le asce di guerra, finalmente, sono state sotterrate. Nella mia Lucca si mangia bene, si beve bene, si sta in compagnia e si cazzeggia tanto.
La mia Lucca, che per me si chiama ancora "Lucca Comics" (e non "Lucca COSPLAY, comics & games") è nel padiglione editori, o nei numerosi bar adiacenti. E' fatta di case editrici, autori, redattori, librai e lettori. E' fatta di libri, volumi e albetti. Odora di carta.
Sui cosplayers non vorrei infierire. Dico davvero. Forse sono io che non capisco. Decine, centinaia, migliaia. Numeri che fanno paura. Ma se è proprio di un rapporto numerico che dobbiamo parlare, allora posso tristemente sostenere che per ogni Giorgia che conto, sono almeno cento i casi umani disadattati con problemi molto seri che incontro.
La mia Lucca è fatta di nuove amicizie che - edizione dopo edizione - diventano sempre più solide ed entusiasmanti, ma anche di vecchie amicizie che il passare degli anni rende un po' più amare.
La mia Lucca è fatta di [pochi] acquisti e di [tanti] regali.
Di [poche] firme/disegni e di [tanti] "scambi culturali" tra autori.
Di fumetti, fumetti e fumetti...
Ma anche di un libro da scrivere, che pare essermi stato commissionato (uhm?).
La mia Lucca è fatta anche di vicoli e piazze, di passeggiate in via Fillungo o sulle mura, di una piccola pasticceria in via Paolino dove con Teresa - ancora fidanzati - ci mangiavamo deliziose fette di Sacher (che, nonostante sia una torta tutt'altro che toscana, qui la fanno troppo buona). E infatti gliene ho portata una intera a casa! ;)
Vorrei salutare tutti coloro che ho incontrato, con cui ho chiacchierato e/o scherzato. E sono davvero tanti. Vorrei addirittura ringraziare qualcuno di loro. Ma non qui.
Mi limiterò allora a riconoscere il mio più sincero BIG UP ad Alessandro, che continua a rendere possibile il fiero percorso del mio Massacratore... ad Alessio, Lorenzo e Stefano della Double Shot, che per il secondo anno hanno vinto il Gran Guinigi 2008 con una loro pubblicazione... infine a Diego che - finalmente! - ha ricevuto anche lui il GG come "miglior sceneggiatore", e non riesco a non pensare che avrebbero dovuto premiarlo prima di tanti altri autori con la metà del suo talento.
Era il rantolo del Gigante, questo?
Lucca è morta?
Viva la mia Lucca!!!
giovedì 30 ottobre 2008
Virgo.03
Oggi comincia Lucca Comics & Games 2008.
Oggi, quindi, fa il suo esordio il 6° numero della nuova serie del Massacratore, che viene presentato in anteprima alla celebre fiera toscana, per poi raggiungere le fumetterie di tutta Italia nelle settimane seguenti.
Viene presentato anche il terzo ed ultimo Volume del REMIX, che vedete sul lato destro, a cui avevo già dedicato un post apposito.
Tornando al Massa n°6 (se non s'era già chiaramente capito dalla copertina) in realtà è un episodio interamente dedicato alla sua ex-compagna, cioè VIRGO. Quel numero "03" fa riferimento i primi due albi "a solo" della bella assistente sociale, che realizzai una decade fa contemporaneamente alla prima serie del nostro Liskone (e che andarono esauriti sia in prima tiratura che in ristampa). Ad ogni modo, il secondo di quei due speciali è datato 1998, quindi erano dieci anni che non disegnavo più una storia di Virgo, che roba!!! ;)
Non si preoccupi la fazione hardcore del Massa, che lo troverà comunque all'interno dell'albo - più ironico e disincantato che mai - nel massacro al Rrobe nazionale decretato dalla Classifica (che anche se quello lì ha cambiato look - come fa regolarmente prima di ogni importante appuntamento mondano del fumetto, studiandoselo a tavolino - vedrete che, nella sostanza, sarà assai facile da riconoscere!!!).
Completano il numero la strip del Mangiatore di Paolo "Ottokin" Campana e la prima parte (di due) della notevole "Storia d'amore senza Dylan Dog" scritta da Alessio Danesi e disegnata da Michele Duch (ehi, che forza: Alessio e Michele, come gli altri due leggendari Piccoli brothaz)...
Io sarà presente allo stand della Bottero Edizioni sabato 1 e domenica 2. Ci vediamo lì, allora.
Lucca, arrivoooooooo...
• Post Scriptum tematico •
"RADIO TAXI, BUONGIORNO!!!"
Servizio navetta Roma-Lucca A/R.
Visto che ultimamente mi capita sempre più spesso di essere utilizzato come un servizio taxi, allora ecco che colgo subito la palla al balzo: posti limitatissimi, costa meno di un treno, di un aereo o di un pieno della propria automobile!!! Se la vostra intenzione era andare a Lucca Comics proprio sabato e domenica ma ancora non sapevate bene come organizzarvi, approfittatene!!!
Sabato mattina: pick-up ore 7:00 capolinea Metro A stazione Anagnina, arrivo previsto ore 10:30 circa Lucca stazione FFSS. Rientro domenica sera, con partenza nel tardo pomeriggio.
Costo A/R € 20,00* prima consumazione inclusa (un caffè in Autogrill zona Montepulciano).
Prenotazioni tramite cellulare (per chi ce l'ha) e/o tramite info@liskaprod.it
n.b. autovettura per fumatori.
* la direzione si riserva il diritto di selezione all'ingresso (prima di salire in macchina). Eh eh eh...
Ora - anche stavolta - pensate che stia scherzando o che invece sia assolutamente serio?
Suppongo che qualcuno di voi lo saprà prestissimo... ;)
sabato 25 ottobre 2008
Cinecittà è vicina.
Non solo in senso urbanistico, che se "calcolo il percorso" con Tuttocitta.it mi dice che sono 2,3 km. in totale, dal portone di casa mia all'ingresso degli studios. Che poi, forse, una volta questo era il luogo del grande cinema, quello magico e felliniano che Manara descrive attraverso il suo personalissimo Mastroianni. Ora è più che altro un grosso centro di produzione televisiva, peraltro di bassa lega: la casa del "Grande Fratello", la scuola di "Amici", i casting per Veline Letterine Stronzoline e via dicendo. Questa è Cinecittà, oggi.
Quando vado al centro commerciale "Cinecittà Due", affacciato di fronte agli studi veri e propri, dall'altro lato di via Vincenzo Lamaro - e solitamente ci vado per il suo comodo Ufficio Postale o per fare spesa alla GS (prima anche per l'edicola, ma da un mese a 'sta parte me ne hanno finalmente aperta una sotto casa!) - se prendo un caffè al bar capita spesso che incrocio gente con un pass o un cartellino adesivo attaccato sul petto: "selezione Grande Fratello 9", Mario Bianchi, n°5.785. Bori del più infimo livello venuti qui tanto da Tor Bella Monaca quanto da Napoli, fuori di testa eccessivamente colorati che si credono alternativi, fighe finte di una volgarità indicibile, cubiste/shampiste che si specchiano sulle vetrine dei negozi e - convinte - si vedono come modelle. Una pena infinita. O ancora, Garrison e Yurman (presunti docenti della scuola della De Filippi) che stanno comprando un paio di mutande nuove da "Intimissimi", e frotte di ragazzette con i jeans a vita bassa e qualche chilo di troppo che - esaltate e trasognanti - fanno decine di foto con i cellulalari. Cinecittà è vicina, è "a un passo dal sogno" come direbbero Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin (e la Mondadori che investe pure sul sequel del loro romanzo, invece che pubblicare veri scrittori).
Va' da sè che l'intero circondario riflette di questa lucente (?) presenza.
Quartieri nati da pochissimo nelle zone limitrofe, da Cinecittà Est ad Osteria del Curato, da Via delle Capannelle fino a Lucrezia Romana. Strade e palazzi nuovi di zecca. Nuovi proprietari, nuove speculazioni, nuovi affitti. E un sottobosco numerosissimo di artisti e artistelli che gravitano intorno a Cinecittà, nella speranza che domani sarà il giorno della loro svolta, e intanto pagano l'affitto di case semi-ammobiliate.
Al primo piano della mia palazzina c'è un giovane regista che viene dal nord, che è "indipendente" come il festival cinematografico di Torino però nel frattempo campa con l'aiuto-regia di qualche programma televisivo. Divide l'appartamento con un via vai di musicisti, attrici, cantanti e quant'altro. Un ricambio continuo, da almeno due anni. Si da' un gran da fare, non c'è dubbio. La scorsa estate - girando il suo ultimo cortometraggio - ha avuto la bella idea di utilizzare la palazzina stessa come set per alcune scene del suo film, con tanto di notturne. Pianerottolo e scale come backstage e camerini: luci, piantane, grucce con i cambi, ragazze in reggiseno e mutandine, cavi elettrici (a spese del condominio?) e gran profusione di camere digitali...
Ogni mattina io vado al bar di Sergio, a due passi da qui, nella strada parallela alla mia. E' molto importante che il proprio bar di fiducia sia VICINO, perchè un caffè è la prima cosa in assoluto da prendere prima ancora di pronunciare la prima parola della giornata. E Cinecittà è vicina anche a lui, ovviamente. Ogni tanto entrano due stanghe bionde da un metro e ottanta l'una, vestite stilosissime di tutto punto, compresi mega-occhialoni da sole assai fashion. Parlano strano, forse vengono da qualche paese dell'est. Devono aver preso casa da queste parti, perchè le vediamo spesso, anche a fare spesa all'Eurospin. Già me le vedo in lizza a gareggiare nella prossima edizione di "Italia's Next Top Model"...
Ma è la categoria "ex ragazzi di Amici" quella che mi INTRIGA di più.
Quelli che la scuola l'hanno finita, che ne facevano parte una due o tre edizioni fa. Ma che hanno deciso di rimanere a Roma, possibilmente in zona Cinecittà, perche - sai - non si sa mai!
E me li immagino cominciare la propria giornata come me, al bar. E poi... boh, andare a qualche provino? A quache casting? A elemosinare una serata in discoteca o una presenza "a gettone" in qualche sabato pomeriggio all'Outlet di Valmontone? Oppure a corsi di dizione e recitazione? In sala prove? In palestra? In qualche studio fotografico? A parlare con il loro agente, se ne hanno uno? O invece a risalire su a casa sperando che suoni quel maledetto telefono? Non ne ho idea.
Io li incontro al bar e basta.
Da qualche settimana, entra una biondina davvero magra e davvero bella. Spesso la mattina ha un aspetto un po' SFATTO, ma - credetemi - è bella anche così.
Il primo giorno che l'ho vista ho pensato: "Oh, che graziosa fanciulla!" (non l'avevo formulata propriamente così, ma tant'è!). Poi quando è uscita, Sergio m'ha detto: "E' Samantha, quella che stava ad "Amici", quella che poi s'è fidanzata con Milo del Grande Fratello"... wow che coppia!!! Samantha chiii? Milo chiiiiiiiii?
Abita proprio sopra al bar, come dire nella palazzina alle spalle della mia.
Il caso vuole che la sera stessa, un noioso lunedi sera, la vedo su SKY mentre guardo "Come tu mi vuoi", un filmetto italiano con la Capotondi e Vaporidis. La biondina del bar, cioè Samantha, ha una piccola parte: è l'assistente (sexy) di un professore universitario (viscido). Dopodichè la sera stessa - incredibile! - la vedo di nuovo in un programma da seconda serata a presentare con Valeria Valeri il nuovo spettacolo teatrale "Portami tante rose" in scena al Brancaccio, una specie di musical prodotto da Costanzo con un bel po' di questi "ex ragazzi di Amici". Beh, ad ogni modo 'sta Samantha STA LAVORANDO, buon per lei. E mia cognata mi dice che - nella scuola in tivvù - era anche una delle più brave.
Comunque sia, scorrendo i titoli di coda vedo il suo cognome (che - se vi interessa - a questo punto ve lo trovate da soli) e il passo successivo su Google è roba di pochi secondi.
Perfetto: ha anche il suo bel MySpace. Potevamo dubitarne?
A fagiolo per postare un paio di sue foto qui sotto.
A fagiolo per sostenere la mia (assolutamente FUTILE) tesi: come esco di casa, Cinecittà è vicina...
martedì 21 ottobre 2008
John Legend: "Evolver".
Su tutto "Evolver" (Sony/Bmg) - il terzo album in studio di John Legend - aleggia la firma di quella vecchia volpe di Kanye West, suo fidato amico/produttore di sempre. Ma è la Leggenda (al secolo John Stephens, nato a Springfield nel 1978) che scrive musica e parole di tredici tracce su quindici. Tra gli altri autori che collaborano al disco, da segnalare comunque Pharrel Williams, Will.I.Am (dai Black Eyed Peas), Trevor Horn, Ne-Yo e Dave Tozer.
Già da diverso tempo le radio passano "Green light", il potente singolo di lancio con le rime sincopate di Andre 3000 degli Outkast. Rimanendo in ambito di featurings, oltre a quello dello stesso West in "It's over" c'è la bella e brava Brandy nella ritmata "Quickly", che forse in Italia - a livello di successo - non è mai andata oltre alla memorabile "The boy is mine" (hit mondiale, con Monica, del 1998) ma negli Stati Uniti è una vera e propria celebrità, sia come cantante R&B che come attrice (protagonista della sit-com "Moesha" e di diversi film), ma anche come volto di numerose campagne pubblicitarie, salotti televisivi e reality show. Altra presenza femminile (prevedibile) il duetto con Estelle nella reggaeggiante "No other love", già a tutti gli effetti pupilla di Kanye nel suo tormentone estivo "American boy". E ancora reggae in compagnia di Buju Banton in una delle due bonus tracks del CD, cioè "Can't be my lover" (la seconda è un remix di "It's over" ad opera di Teddy Riley).
In tema ballads (sulle quali John Legend è un vero maestro), molto suggestiva "If you're out there" che chiude l'album, una preghiera musicale in bilico tra la laicità di ritmi tribali e la spiritualità propria di un gospel; ma soprattutto da brivido "This time", struggente e tesissima, tanto nel pianoforte quanto negli archi. Una menzione tutta particolare - infine - alla splendida "I love, you love", che gira interamente su un campione tratto da "Tunnel of love" dei Dire Straits (per la precisione da un passaggio della lunga suite finale del pezzo, come dire la più PURA chitarra di Mark Knopfler) e che in questa veste assume vita propria, in modo straordinariamente delicato.
Il crooner originario dell'Ohio (ma cresciuto artisticamente a Philadelphia) nella ricerca del suo suono, nell'eleganza dei suoi testi, unisce come sempre la classicità del miglior soul alla sensualità dell'R&B, miscelando perfettamente tradizione e modernità, per una più che credibile tesi di musica nera contemporanea.
giovedì 16 ottobre 2008
48587 [cose serie].
• UPDATE •
E' fino al 22 ottobre: sei ancora in tempo per un sms!!!
La mia coscienza MI IMPONE anche quest'anno di segnalarvi la nuova campagna via sms di Emergency, che nell'autunno del 2007 fu per l'ospedale cardiochirurgico in Sudan e questa volta - invece - per un centro pediatrico in Darfur.
L'iniziativa, nei giorni scorsi, è stata puntualmente promossa in molte trasmissioni televesive e/o radiofoniche nazionali sia da Gino Strada che da sua moglie Teresa Sarti.
A chi discute sulla "promozione" stessa (e ce ne sono, si, ce ne sono) posso solo dire che operazioni del genere NECESSITANO di promozione, come fosse ossigeno, e che magari ne avessero di più... quindi poche chiacchiere, prendete il cellulare in mano e mandate QUESTO sms, piuttosto che star lì a buttar via soldi scaricando stupide suonerie telefoniche da quelle centinaia di spot che passano in tivvù!!!
Ad ogni modo, ecco il messaggio ufficiale...
LA NOSTRA IDEA DI PACE.
Invia un sms al 48587 e darai un contributo alla costruzione di un centro pediatrico che Emergency realizzaerà a Nyala, in Darfur.
Dal 3 al 22 ottobre puoi donare 1 Euro a Emergency se invii un sms dal tuo telefono personale, per i clienti Tim, Vodafone, Wind e 3, e 2 Euro se chiami da rete fissa Telecom Italia.
Per maggiori informazioni:
• 02.881881
• Emergency.it
Bene.
Questo è quanto.
Confido in voi tutti, bloggers compresi ;)
• UPDATE •
E' fino al 22 ottobre: sei ancora in tempo per un sms!!!
E' fino al 22 ottobre: sei ancora in tempo per un sms!!!
La mia coscienza MI IMPONE anche quest'anno di segnalarvi la nuova campagna via sms di Emergency, che nell'autunno del 2007 fu per l'ospedale cardiochirurgico in Sudan e questa volta - invece - per un centro pediatrico in Darfur.
L'iniziativa, nei giorni scorsi, è stata puntualmente promossa in molte trasmissioni televesive e/o radiofoniche nazionali sia da Gino Strada che da sua moglie Teresa Sarti.
A chi discute sulla "promozione" stessa (e ce ne sono, si, ce ne sono) posso solo dire che operazioni del genere NECESSITANO di promozione, come fosse ossigeno, e che magari ne avessero di più... quindi poche chiacchiere, prendete il cellulare in mano e mandate QUESTO sms, piuttosto che star lì a buttar via soldi scaricando stupide suonerie telefoniche da quelle centinaia di spot che passano in tivvù!!!
Ad ogni modo, ecco il messaggio ufficiale...
LA NOSTRA IDEA DI PACE.
Invia un sms al 48587 e darai un contributo alla costruzione di un centro pediatrico che Emergency realizzaerà a Nyala, in Darfur.
Dal 3 al 22 ottobre puoi donare 1 Euro a Emergency se invii un sms dal tuo telefono personale, per i clienti Tim, Vodafone, Wind e 3, e 2 Euro se chiami da rete fissa Telecom Italia.
Per maggiori informazioni:
• 02.881881
• Emergency.it
Bene.
Questo è quanto.
Confido in voi tutti, bloggers compresi ;)
• UPDATE •
E' fino al 22 ottobre: sei ancora in tempo per un sms!!!
martedì 14 ottobre 2008
Chupa, chupa...
Nonostante il mio [più volte] dichiarato orientamento politico, è molto raro che io scriva un post esplicitamente anti-berlusconiano qui sul blog. Mi ero addirittura ripromesso di non scrivere NIENTE contro il nostro Presidente del Consiglio per tutta la durata del suo Governo, come fossi in una fase di semplice "osservatore"... ma non ce la faccio davvero più, abbiate pietà!!!
Le immagini trasmesse ieri sera da tutti i telegiornali nazionali (e rilanciate questa mattina da tutta la stampa) con Berlusconi in visita a Washington per il Columbus Day che si prodiga in una serie infinita di effusioni con George W. Bush sono davvero insopportabili. Baci, abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle e ancora baci. Ma finchè entrambi abbiamo voglia di esternare finalmente la loro gay attitude repressa per me non c'è alcun problema...
Mi fa invece incazzare che il "nostro" premier dica davanti alle telecamere di tutto il mondo una cosa come: "Un leader che la Storia definirà un grande, grandissimo Presidente!!!"... e che milioni di persone sulla Terra possano pensare che quella frase rappresenti più o meno l'opinione dell'Italia intera.
Mavaffanculo, Presidente del Consiglio!!!
Da che mi ricordi (e con la memoria torno indietro fino a Craxi) non s'era MAI visto un atto di zerbinaggio di tale proporzione: sei un leccaculo da fare schifo, Berlusconi... inginocchiato peggio di Monica Lewinsky davanti a Clinton!!!
Parla per te.
Che qui c'è mezza nazione che nemmeno t'ha votato.
Che Bush è stato uno dei peggiori Presidenti degli Stati Uniti dell'ultimo secolo, ed è qualcosa che ultimamente pensa anche la maggioranza degli stessi cittadini americani (che giudica "pessimo" l'ultimo governo, soprattutto in termini di politica estera)... ma te ne sei accorto o no, preso com'eri a scavare con la lingua tra le emorroidi di quel pazzo?
E poi - nell'ipocrisia generale e nel [falso] cinismo di chi si crede ancora "politicamente scorretto" - ci si chiede ancora perchè uno si auguri che alle prossime presidenziali vinca Obama...
lunedì 13 ottobre 2008
[già in fissa per] Wall•E
Non è nemmeno uscito nelle sale italiane e sono già in fissa per 'sto robottino "sollevatore terrestre di carichi di rifiuti", protagonista del nuovo film animato della Disney/Pixar...
Lo scorso sabato pomeriggio ero alla festa di compleanno del figlio di una coppia di nostri amici. Tra i duemilasettecentoventitrè regali che ha ricevuto (poveri bimbi italiani, vero?) uno zio gli ha regalato il giocattolo di Wall•E, quello a batterie che emette suoni, muove testa occhi braccia e cingoli, e che "ti segue" se lo chiami. Il festeggiato ci avrà giocato quel minuto e mezzo che generalmente dedica ad un giocattolo nuovo (riuscendo anche a rompere in tempo record il motorino dei cingoli) dopodichè lo ha lasciato lì sul pavimento, solo soletto... inutile aggiungere che alla fine c'ho giocato io, per un botto di tempo!!!
Non riuscivo proprio a vederlo messo da parte senza nessuno che se lo filasse più ;)
Il caso vuole che domenica pomeriggio sia finito dentro il Disney Store in centro.
A pochi giorni dal suo lancio al cinema (mi pare arrivi in sala venerdi prossimo) c'era un'intera parete vicino all'ingresso dedicata a Wall•E: giocattoli, gadget e ammenicoli vari, di tutte le forme e le dimensioni, tra cui la stessa versione con cui avevo giocato il giorno prima a casa dei nostri amici. Ma c'è anche quello che "suona" la sua musica o il vostro mp3-player, qualsiasi esso sia. C'è quello radiocomandato quasi a dimensioni reali (per i bambini ancora più ricchi e ancora più viziati). C'è quello che "interagisce" con EVE, cioè il robottino bianco ultramoderno co-protagonista del film. Ce n'è di ogni tipo, insomma. Tra cui uno che "si chiude" meccanicamente a forma di box, cioè quella specie di container quadrato sporco e sgangherato che poi è il corpo stesso di Wall•E. Completamente meccanico, senza nessuna parte elettronica a pile, senza nessun filo... si, si, il mio preferito!!!
Ora, che io non sia un grande appassionato di toys, action-figures, modellini o quant'altro lo avevo già detto in passato proprio qui sul blog (in un post dove ammettevo che gli UNICI due giocattoli che mi sono tenuto sono una vecchia Aquila tutta in metallo di "Spazio 1999" e la Match Patrol trasformabile di "Daitarn III").
La novità è che - con l'imminente arrivo di Giulia - ho una scusa più che buona per riempire casa di cazzatuole varie, quindi anche di giocattoli. Così se poi, guarda caso, spunta fuori quel bellissimo Wall•E meccanico... beh, io l'ho comprato per lei, per colorare un po' la sua cameretta. Mica per me, no?
Ehm...
P.S. (che non c'entra un'emerita cippa con Wall•E) = una GRANDE PERFORMANCE live - oltretutto gratuita - quella di John Legend sabato sera in piazza San Giovanni, qui a Roma!!! In arrivo a fine mese con il nuovo (terzo) album...
domenica 12 ottobre 2008
The Spirit.
Un fumetto che sto seguendo con molto piacere è questo "The Spirit" pubblicato dalla Panini Comics nella sua collana Collezione 100% Cult Comics, giunto al suo secondo volume (per 13 eurozzi l'uno), che raccoglie la serie mensile regolare della DC Comics su licenza del celebre personaggio di Will Eisner (presto sul grande schermo ad opera di Frank Miller).
Lo trovo divertente, elegante, sobrio e di gran stile. Trovo soprattutto Darwyn Cooke un vero maestro, perchè - anche nel renderlo più moderno - riesce a rispettare pienamente le atmosfere e le dinamiche dello Spirit originale, come fosse un grande atto d'amore verso lo stesso Eisner (ne è un esempio lampante l'episodio "Sand" che chiude il secondo volume).
Non so se qualsiasi altro autore sarebbe stato capace di una cosa del genere. Rinverdire i fasti di un'icona come Spirit è come ritrovarsi una gran bella patata bollente tra le mani, non è difficile da immaginare. E infaffi credo di capire che Cooke abbia lasciato la serie al dodicesimo numero: impossibile - per chiunque - mantenere certi standard qualitativi per sempre (sarebbe già difficile riuscirci a lungo termine). Dal prossimo volume, il terzo, vedremo quindi altri artisti* cimentarsi con il paladino blu di Central City. Ma riusciranno a mantenere anche loro il livello di Cooke? Mah... chi vivrà, vedrà!
* Una delle storie brevi contenute nell'episodio "summer special" (cioè il n°7 originale, composto da storie brevi di diversi autori) intitolata "Sincronia", scritta da Jimmy Palmiotti e disegnata da Jordi Bernet, è un vero gioiellino. Ma potrebbe essere anche questo un caso unico...
venerdì 10 ottobre 2008
Pop Porno.
Impazza su tutte le radio italiane (con mesi di ritardo rispetto al suo tam-tam in rete, come sempre) questo singolo del "misterioso" duo che si fa chiamare IL GENIO.
Da quelle (poche) notizie che trovo, leggo che si trattasi si Alessandra Contini (voce e basso) e Gianluca De Rubertis (voce e chitarra), e che esiste anche un album. Dovrei ascoltarlo per intero, prima di esprimere un giudizio completo. Per capire se "Pop porno" (comunque ipnotica) sia realmente un pezzo GENIALE (e potrebbe esserlo!) o solo la classica botta di culo di due cialtroni.
Di sicuro alla tipa del videoclip - che potrebbere essere quella Alessandra lì, ma anche no! - con quella camicetta bianca, quelle movenze, quella frangetta da milanese "perbene & porca", quegli sguardi da cerbiatta... beh, gli faremmo volentieri tanto male!!!
Born to be spankin', isn't? ;)
mercoledì 8 ottobre 2008
Royale Rockers.
Lo spacciano per il nono album in studio dei Casino Royale, questo "Royale Rockers: The Reggae Sessions" (V2 Records).
Ma non è vero.
E' una semplice invenzione pubblicitaria di "XL" di Repubblica, che - in esclusiva assoluta - lo allegava lo scorso mese alla modica cifra di € 12,90 in più (roba che qualsiasi altro album allegato ad un qualsiasi altro periodico costa al massimo € 9,90).
Ad ogni modo torniamo al disco.
Che in realtà e molto bello, sia chiaro.
Aldilà del fatto che seguo la band milanese sin dal loro primo "Soul of ska" del 1988 (che mi regalò - in vinile trasparente - l'amico semi-milanese Paolo Tixi) e che quindi mi piace collezionare TUTTI i loro dischi... aldilà di questo, insomma, "Rockers" si basa su un'idea dei Casino Royale nata dopo la loro esibizione al Rototom Sunsplash Festival di Osoppo della scorsa estate, quando - dal vivo - hanno riproposto molti dei loro pezzi più celebri in versione reggae/ska (tutto sommato, la loro radice originale). E la cosa ha funzionato parecchio, vista l'accoglienza e gli applausi ricevuti.
Allora perchè non farlo su disco?
Nell'intervista contenuta all'interno dello stesso numero del mensile, Alioscia - voce/frontman del collettivo - dice che "è un modo per farci ascoltare da una generazione che non ha avuto la possibilità di sentirci durante gli anni '90, cioè i ventenni di oggi che ai tempi erano troppo giovani, ma è anche un modo per riavvicinarci ai vecchi affezionati", come me.
Fino a qui tutto OK, mi sta bene.
Troviamo versioni rivedute & corrette di "Treno per Babilon" (dall'album "Dainamaita" del 1993), "Sempre più vicino", "Suona ancora", "Anno zero" e "Cose difficili" (da "Sempre più vicini" del 1995), "Là sopra qualcuno ti ama" e "Hi-Fi" (dallo splendido "CRX" del 1997), "Protect me", "Prova" e "Royale Sound" (da "Reale" del 2006, ovvero - notate bene - nove anni dopo il precedente disco!).
Bassi profondi, un suono dub moderno ed estremamente elettronico che però non dimentica di strizzare l'occhio tanto ai Clash quanto ai Madness. In alcuni episodi, inevitabilmente, si sente parecchio la mancanza della voce di Giuliano Palma, che faceva la differenza. Ma tant'è: Alioscia ce la mette tutta, e il suo modo di cantare è certamente congeniale a questi nuovi vestiti sonori. Di fatto, il CD è comunque una sorta di greatest hits remixato (avevano già fatto un "vero" best of nel 2002, chiudendo il loro contratto con la Universal) ed è per questo che dico che - secondo me - non è da considerare propriamente un nuovo album della loro discografia.
Come ogni altro greatest hits non manca il pezzo INEDITO, cioè "Cosmic Sound" feat. Mikey Dread.
La cosa che non ho trovato affatto trasparente - però - è la seguente...
Considerando che Radio Deejay fa parte del Gruppo Editoriale L'Espresso, era ovvio che pompasse di brutto il suddetto singolo inedito. Peccato però che la versione che passano per radio è un ulteriore remix di quel pezzo... talmente P.O.T.E.N.T.E da convincere all'acquisto anche uno come me!
Ma al primo ascolto del CD, mi rendo conto che quel singolo che trasmettono NON C'E'!!!
Non è stato inserito nel disco. C'è la versione "normale" ed inedita, d'accordo. Che però impallidisce di fronte al suono e alla potenza di quel remix (probabilmente realizzato appositamente, in esclusiva, per i passaggi su Deejay). E trovo che sarebbe stato molto più CORRETTO se i vari speaker/dj's della radio - mettendola su - avessero avvertito gli ascoltatori di una cosa del genere. Tutto qui.
Per il resto, è senza dubbio un must have per chiunque ami i Casino Royale, la loro musica, i loro cambiamenti, la loro eclettica creatività sonora.
lunedì 6 ottobre 2008
After "Romics".
[stranezze & stranimenti].
Sabato pomeriggio. Un salto a "Romics" prima di andare alla festa di Flavio.
Poco da dire sulla fiera vera e propria: pochi amici incontrati, poche novità presentate, un paio di stronzi, tanto caos (soprattutto cosplayer e puzza di sudore, perchè - è un dato di fatto appurato - la gente che frequenta abitualmente le fiere di fumetti NON SI LAVA!!!).
Ad un certo punto, inevitabilmente, arrivo davanti allo stand della Panini Comics, gremito di gente. Come sempre.
Io e Tere vorremmo dare almeno un rapido saluto a Francesco Meo. Come sempre.
• E tenete conto che la breve conversazione che segue non è avvenuta in un loro ufficio privato, ma pubblicamente, di fronte ad un bel po' di gente lì DAVANTI al loro stand...
Mi rivolgo ai ragazzi dello staff Panini: "Scusate, c'è Francesco?"
Uno di loro: "Francesco chi?"
Io: "Meo."
Sguardi veloci, tra loro: "No, non c'è."
Di nuovo io: "Magari lo trovo più tardi?"
Altri sguardi, tra il divertito e l'imbarazzato. Poi un altro mi risponde: "Non credo che lo troverai più."
Ancora io: "In che senso?"
E lui: "Nel senso che se n'è andato. Qualche giorno fa si è licenziato dalla Panini!!!"
Resto decisamente di stucco.
Stupito, si, ma ancor più incuriosito: cosa sarà mai successo?
E proprio alla vigilia del lancio del nuovo personaggio?
Già che sono lì, acquisto il secondo volume dello "Spirit" di Darwin Cooke e un paio di X-testate appena uscite, e - in automatico, insieme alla busta - loro ci infilano come omaggio uno straordinario porta-pass azzurro dei Fantastici Quattro (wow) e una copia del "Manuale di sopravvivenza", ovverosia uno spillato di sedici pagine promozionale all'imminente "David Murphy 911" del Rrobe nazionale.
Quella sera, tornato a casa mia dalla festa di Flavio (sulla tazza del bagno, mentre "evacuo" ogni residuo in eccesso dell'ottimo cibo preparato dalle abili mani di Simona) mi sfoglio quelle poche cosine prese a "Romics". Alchè do anche un'occhiata all'albetto regalatomi della Panini.
Dove il buon Meo, ovviamente, risulta ancora come SUPERVISORE di tutto il progetto.
Ma leggere la sua stessa post-fazione in fondo all'albo, quando scrive "io ho puntato tutte le mie carte e buona parte della mia reputazione su questa impresa"... beh, cazzo, fa davvero uno stranissimo effetto!!!
Ora, chi supervisiona i supervisori?
P.S. = A proposito, adesso in realtà devo occuparmi di quel paio di stronzi, ma non qui sul blog...
Sabato pomeriggio. Un salto a "Romics" prima di andare alla festa di Flavio.
Poco da dire sulla fiera vera e propria: pochi amici incontrati, poche novità presentate, un paio di stronzi, tanto caos (soprattutto cosplayer e puzza di sudore, perchè - è un dato di fatto appurato - la gente che frequenta abitualmente le fiere di fumetti NON SI LAVA!!!).
Ad un certo punto, inevitabilmente, arrivo davanti allo stand della Panini Comics, gremito di gente. Come sempre.
Io e Tere vorremmo dare almeno un rapido saluto a Francesco Meo. Come sempre.
• E tenete conto che la breve conversazione che segue non è avvenuta in un loro ufficio privato, ma pubblicamente, di fronte ad un bel po' di gente lì DAVANTI al loro stand...
Mi rivolgo ai ragazzi dello staff Panini: "Scusate, c'è Francesco?"
Uno di loro: "Francesco chi?"
Io: "Meo."
Sguardi veloci, tra loro: "No, non c'è."
Di nuovo io: "Magari lo trovo più tardi?"
Altri sguardi, tra il divertito e l'imbarazzato. Poi un altro mi risponde: "Non credo che lo troverai più."
Ancora io: "In che senso?"
E lui: "Nel senso che se n'è andato. Qualche giorno fa si è licenziato dalla Panini!!!"
Resto decisamente di stucco.
Stupito, si, ma ancor più incuriosito: cosa sarà mai successo?
E proprio alla vigilia del lancio del nuovo personaggio?
Già che sono lì, acquisto il secondo volume dello "Spirit" di Darwin Cooke e un paio di X-testate appena uscite, e - in automatico, insieme alla busta - loro ci infilano come omaggio uno straordinario porta-pass azzurro dei Fantastici Quattro (wow) e una copia del "Manuale di sopravvivenza", ovverosia uno spillato di sedici pagine promozionale all'imminente "David Murphy 911" del Rrobe nazionale.
Quella sera, tornato a casa mia dalla festa di Flavio (sulla tazza del bagno, mentre "evacuo" ogni residuo in eccesso dell'ottimo cibo preparato dalle abili mani di Simona) mi sfoglio quelle poche cosine prese a "Romics". Alchè do anche un'occhiata all'albetto regalatomi della Panini.
Dove il buon Meo, ovviamente, risulta ancora come SUPERVISORE di tutto il progetto.
Ma leggere la sua stessa post-fazione in fondo all'albo, quando scrive "io ho puntato tutte le mie carte e buona parte della mia reputazione su questa impresa"... beh, cazzo, fa davvero uno stranissimo effetto!!!
Ora, chi supervisiona i supervisori?
P.S. = A proposito, adesso in realtà devo occuparmi di quel paio di stronzi, ma non qui sul blog...
giovedì 2 ottobre 2008
Vertigo B/N.
Tre volumi in realtà molto diversi tra loro, se non li accomunasse il bianco/nero e il fatto che provengono tutti da mamma Vertigo (quindi in Italia da Planeta DeAgostini).
Se il primo dei tre - "Silverfish" di David Lapham (€ 12,95) - a mio modesto parere è un vero gioiellino, per contro "Pigrizia" e "American Splendor" (entrambi a € 11,95) sono... ehm, come dire? Ah, si: che due palle!!!
Sarà che certe graphic novel d'autore un po' pretenziose vogliono assolutamente farcele passare come "capolavori" del fumetto contemporaneo. Sarà che - proprio per questo - sembra quasi se se la tirino a priori. Boh... leggo cose come "personaggi vivaci e sensibili, splendidamente illustrato" (Booklist) o "emozioni a non finire e una narrazione complessa" (Publisher Weekly) per il libro di Gilbert Hernandez... e anche "stupendo come sempre, trasforma la quotidianità in uno spettacolo drammatico" (Entertainment Weekly) per quello di Harvey Pekar... ma il risultato finale per quanto mi riguarda resta lo stesso: leggendo questi due fumetti, sbadigliavo!!!
Sono sempre stato un Vertigodipendente. Acquisto a scatola chiusa QUALSIASI cosa venga pubblicata da questa costola "adulta" della DC Comics. Ma in effetti - come chiunque altro - anche la Vertigo qualche volta può prendere (o dare?) belle cantonate ;)
lunedì 29 settembre 2008
"Don't stop believing"...
Ebbene si, con circa sei anni di ritardo mi sono finalmente visto "I Soprano", e intendo tutte e sei le stagioni (muletto docet!) per ottantasei episodi uno dietro l'altro, da metà giugno ad oggi.
Su questo serial è già stato detto di tutto e di più, e in tanti - certamente più qualificati di me - hanno speso le migliori parole possibili. Quindi non aggiungo altro che F.A.N.T.A.S.T.I.C.O... e tanto basta (ma può darsi che prossimamente vi spari qualche analisi personale). Ad ogni modo sento che già mi manca. Negli ultimi mesi, mi ero troppo abituato a condividere le mie pause lavorative (notturne) con Tony Soprano...
Inutile allora dirvi il mio stupore (?) sulla scena finale dell'ultimo episodio, cioè "Made in America", con Tony, Carmela e Anthony Jr. al tavolo del ristorante che ordinano onion rings aspettando che li raggiunga anche Meadow per cenare tutti insieme, mentre lei parcheggia (per modo di dire) la macchina e attraversa la strada per entrare nel locale... sulle splendide/struggenti note del pezzo '80 dei Journey. Si, insomma, ci sono rimasto secco.
Per la rabbia, per l'originalità, per la genialità di qualcosa da poter intendere in mille modi diversi (anche grazie alle numerose metafore dell'intera sequenza) e che allo stesso tempo - volendo - ci lascia una trama completamente aperta...
Io non so che intenzioni abbia davvero quel figlio di buona donna di David Chase a.k.a. DeCesare.
In rete si vocifera di una possibile trasposizione cinematografica, ma forse sono solo cialtronate del "popolo nerd"... anche perchè il boss è praticamente rimasto senza uomini!!! ;)
Comunque sia, per quanto mi riguarda lunga vita - ora e per sempre - a Tony Soprano e alla Famiglia. Non necessariamente la sua...
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