mercoledì 31 dicembre 2008

Anno nuovo...


In controtendenza rispetto alla diffusa opinione che questo 2008 sia stato solamente un anno bisestile foriero di sfighe e sciagure (interviste per strada in televisione, servizi al TG, telefonate in radio, sondaggi nei quotidiani) e che la Nazione intera sembri aspettare un 2009 più roseo e fortunato, per me il 2008 è stato UN GRANDE ANNO, e non solo per il totale del mio fatturato annuo (yeah) o perchè, finalmente, sia stato a New York. No.

Lo scorso 31 dicembre proprio sulle pagine di questo blog scrivevo che Dio volendo saremmo tornati a tracciare un punto della situazione sugli "obiettivi" che mi ero prefissato per il 2008. Ora, non dico di averli centrati perfettamente tutti e quattro, ma - tutto sommato - ci sono andato molto vicino. E tanto mi basta. Scrivevo che: "nel 2008 mi sono prefissato di raggiungere quattro importanti obiettivi (che non mi piace chiamare semplicemente "progetti"); due di essi NON riguardano i fumetti. Uno di essi non riguarda nemmeno la sfera professionale. Se entro la fine del prossimo dicembre li avrò raggiunti o meno... beh, mi auguro che saremo ancora qui a parlarne. Tireremo le somme. E solo allora vedremo se - come dico spesso - il tempo mi avrà dato ragione"...

E dunque...
Dei due obiettivi fumettistici, uno era proseguire senza intoppi la serie regolare del Massa e soprattutto terminare il progetto REMIX, e la cosa è stata centrata in pieno. Il secondo era terminare un ALTRO fumetto... e se non posso dire di averlo ancora pubblicato, beh, quantomeno l'HO FINITO: cinquantasei tavole scritte, disegnate, letterate e belle pronte!!!
Anche il terzo obiettivo non è stato centrato pienamente: ne ho accennato poco tempo fa (in maniera volutamente vaga) sul post dedicato a "Più libri, più liberi" e - rimanendo ancora volutamente vago - posso sostenere che la parte più difficile è andata, semplicemente non sono riuscito a chiudere la cosa per l'anno, e il tempo tecnico ancora necessario la farà slittare giocoforza al prossimo. Poco male. L'importante è darsi da fare, no?

L'ultimo obiettivo, il più IMPORTANTE in assoluto, non riguardava i miei ambiti professionali. Era sottinteso un coinvolgimento personale, umano. Di consapevolezza e crescita. Soprattutto in termini di famiglia, quindi di impegno, responsabilità a amore. Si, soprattutto amore. E' chiaro che io e Tere - senza nessuna inibizione - lo cercavamo più di ogni altra cosa, condividendo sempre molto esplicitamente questo nostro desiderio con le persone a cui siamo più legati.
Il 2008 ci ha portati anche questo. Tecnicamente (come sopra) avverrà tra pochi giorni, quindi già nel 2009, sforando di poco l'ipotetica data prefissata. Ma è il 2008 l'anno che ce l'ha portata, che ci ha fatto vivere nove mesi meravigliosi, e che rimarrà PER SEMPRE nei nostri cuori. Quindi, per citare nuovamente una canzone (l'avevo già fatto con Gianni Togni): "Ma questo è dedicato a te, alla tua lucente armonia, sei immensamente Giulia"...

Comunque sia, buon anno nuovo a tutti!!!



• NEL FRATTEMPO...
... tanto per sottolineare che il 2008 è stata una grande annata in casa Piccoli, annuncio con una certa emozione che ieri, 30 dicembre, sono diventato ZIO per la seconda volta, pochi giorni prima di diventare papà. Alle 17:15 è nato EMANUELE di mio fratello Michele e la sua compagna Anna. Quindi: BENVENUTO LELE!!! :)
La saga continua...

sabato 27 dicembre 2008

Regalini.


Tra i vari regali/regalini che ho ricevuto questo Natale, vince sicuramente per "originalità" lo scalda-caffè USB (autoalimentato dal proprio computer) ricevuto da Paoletto a.k.a. "il socio" e la sua Martina. In pratica, una semplice piastra metallica che - scaldandosi - mantiene caldo il caffè nella tazza che ci si lascia appoggiata sopra. Davvero simpatico, soprattutto se considero che loro hanno pensato a me con una (giusta) equazione di ore al computer X caffè che bevo.
Peccato solo che io ami il caffè all'italiana (cioè la moka in casa, l'espresso al bar) e che - salvo rari casi quando sono all'estero - non beva il "cicorione" annacquato da mezzo litro a botta che necessita tale mantenimento prolungato del proprio calore. Ma GIURO che se dovessi nuovamente trovarmi all'estero per motivi di lavoro, quindi con il mio MacBook appresso, non mancherò di sfoggiarlo orgogliosamente al tavolino di uno Starbucks!!! Yeah ;)

martedì 23 dicembre 2008

Natale 2008: la storia siamo noi.


"La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso. La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo silenzio così duro da masticare. E poi ti dicono: "Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera", ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera. Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone, la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere. E poi la gente (perchè è la gente che fa la storia) quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare. Quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la storia dà i brividi, perchè nessuno la può fermare. La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano".

Che lo so che sembra che non c'entri nulla.
Ma c'entra. Eccome se c'entra.
Ad ogni modo, AUGURI di buon Natale - e buone feste - a tutti voi!!!
Chiunque siate, dovunque siate.
Ci si risente dal 27 o giù di lì...
S3Keno :)

sabato 20 dicembre 2008

[cazzeggiando] sempre alla fine.

• ovvero: malato di "Battlestar Galactica"...
• o anche: ogni volta in ritardo con le fisse!!!


Non sono mai stato uno davvero in fissa per i serial TV. Per lo meno fino a qualche tempo fa. Confrontandomi con le mie abituali conoscenze di settore, mi rendevo conto che negli ultimi dieci anni avevo seguito con regolarità a malapena un paio di serie ("The Shield" e "Nip/Tuck"). Prima in televisione, poi tramite i cofanetti stagionali in dvd. La "malattia" non mi aveva mai contagiato più di tanto, soprattutto perchè - non essendo uno che passa ore davanti alla tivù - non mi è mai piaciuto essere CONDIZIONATO da giorni/orari di programmazione, cambi di palinsesti, salti, interruzioni a metà stagione e via dicendo. Tutte 'ste cazzate che riescono ad inventarsi solo le emittenti italiane, insomma.

Poi è arrivata l'era del Mulo.
Inizialmente, quando abitavo ancora a Palocco e avevo Fastweb, con la splendida versione Adunanza ed un intero mondo di suoni e visioni da scaricare a velocità straordinaria: discografie complete, film film e ancora film (prime visioni, grandi recuperi storici, pornazzi a go go come fino a quel momento non avevo mai potuto sognare/selezionare).
Scaricato tutto lo scaricabile, in seconda battuta arrivò il momento un po' modaiolo di "Heroes" in originale con i sottotitoli in italiano (che - per le sue stesse tematiche - un annetto e mezzo fu la fissa di tutto l'ambiente dei fumettari). Ed ecco che si cominciavano a sentire i primi sintomi della malattia.

Una volta realizzato che c'era un intero nuovo mondo da poter scaricare (quello dei serial TV, per l'appunto) il passo è stato breve.
Il terzo colpo è stato quello definitivo: "I Soprano". Sei stagioni mai viste prima (quindi assolutamente INEDITE, per me) da poter scaricare e vedere COME e QUANDO volevo io... una sorta di tv-on-demand assolutamente libera!!!
Come avevo già avuto modo di scrivere, il mio momento ideale è la notte. Una sorta di "pausa notturna" (che stia lavorando o meno) lunga il tempo di un episodio. Fantastico. Tony Soprano mi ha tenuto compagnia per mesi, grazie all'abbondanza di episodi che avevo a disposizione. Uno per uno, fino alla fine. Ed ecco il rovescio della medaglia: la fine.
Finite tutte e sei le stagioni dei Soprano, mi sono improvvisamente sentito ORFANO!!!

So che stiamo parlando di cose assolutamente frivole, di abitudini, che - in quanto tali - così come velocemente arrivano, tanto velocemente vanno via. Ma la sensazione di esserne rimasto "orfano" è stata qualcosa di vero, il segno tangibile della malattia. "E adesso cosa mi guardo?", mi domandavo con uno sguardo completamente sperduto.
Nonostante continui a scaricare film (che quantomeno leniscono quella sensazione di smarrimento, soprattutto quando capita di trovarsi di fronte ad un BEL film) la mia ricerca della serie perduta non ha mai avuto tregua. Per qualche settimana il palliativo è stato un serial minore come "October Road", che in realtà s'era scaricato Teresa e che poi era rimasto lì fermo nel mio hard-disk per mesi e mesi. Alla fine mi sono guardato pure quello (due sole stagioni, anche brevi) ma non è servito a nulla!!!
• Anche se SUI COLORI di "October Road" dovrei davvero dedicare un post apposito ;)

Comunque sia, anche se spiazzati, mai disperare.
Ed ecco che poi - per sentito dire - ci si imbatte quasi per forza in qualcosa di ipnotico.
Il presente, quindi, è "Battlestar Galactica". Grande!!! Episodio dopo episodio, come nuovi ceppi della stessa malattia. Nuovo serial, nuova dipendenza. Sono già arrivato ai primi episodi della terza stagione (quindi totalmente soggiogato dalle avventure di Adamo, Kara, Baltar e compagnia bella) e già comincio a sentire i primi sintomi di astinenza, quella che inevitabilmente mi raggiungerà la notte in cui avrò finito l'ultima dose a.k.a. l'ultimo episodio.

Ma stavolta non mi fregheranno.
Stavolta devo preparami prima.
Senza aspettare rassegnato QUEL momento, per ritrovarmi con lo stesso sguardo sperduto post-Soprano.
Devo cominciare già da adesso a far lavorare il Mulo, e da più parti - compresa una certa vecchia volpe che me lo segnala da anni - mi suggeriscono "24" (almeno 144 episodi in prima assoluta, che sarebbero la gioia di chi già lo ama). Insomma: c'è veramente da farsi venire l'acquolina in bocca?
O c'è anche di meglio là fuori?

venerdì 19 dicembre 2008

Pre-release Party...


Come funzionerebbe su Facebook (cioè con lo stato in terza persona): "S3Keno invita i suoi amici più stretti e/o fumettosi a contattarlo privatamente per mail o cellulare se per caso vogliono andare insieme a lui al PRE-RELEASE PARTY di lunedi sera dedicato al lancio italiano di The Spirit, visto che ha qualche invito in più" ;)

• Solo per Roma e/o dintorni, ovviamente (il party è in zona Trust-ever).
• Posti limitatissimi: astenersi "criticoni" come quelli del post dedicato al trailer in italiano. Astenersi chi non ha voglia di divertirsi.
• Notare bene le indicazioni per il look della serata: qualcosa di ROSSO su NERO totale.

mercoledì 17 dicembre 2008

... ma anche no.

Della serie: "Avrei potuto parteciparci diversi mesi fa per una certa corsa letteraria della morte"...



• • •

Veloce. Secondo me, andavo veloce. Almeno centosessanta. Non come Davide, che dice di farsi Roma Firenze in meno di due ore, quando ha delle consegne urgenti. E non come quelli con le moto e i loro stupidi racconti di piegate, le loro masturbazioni mentali alla Easy Riders, che - rivisto oggi - secondo me quei due erano solo due poveri coglioni, e che due palle gli anni '70, il rock'n'roll e Sulla Strada di Kerouac. Nemmeno veloce come chiunque mi sorpassi quando sono a centosessanta, ovviamente. Ma per i miei standard, si: veloce.

Quasi due ore prigioniero del Raccordo Anulare. Poi finalmente la fine del tunnel, e di fronte a me centinaia di chilometri di asfalto libero. Fiano Romano alle spalle da almeno cinque minuti, con i miei centosessanta ad altezza Ponzano Soratte. Che poi quello è proprio il tratto con i limiti di velocità più severi, nonostante sia autostrada. Me lo dice sempre pure lei: “Rallenta, c’è l’autovelox”. E solitamente io rallento. Ma oggi sono da solo, quindi lascio il motore libero di ruggire. Volo. Quei momenti che assomigliano alla felicità, con il cielo azzurro e l’autoradio a tutto volume, che poi smadonnerai quando effettivamente ti arriverà la multa dell’autovelox: trecentosessantacinque euro più un mese di sospensione della patente. Sticazzi. Magari nemmeno sopravviverò all’arrivo di quella multa.
Insomma, sono almeno cinque anni che stanno facendo i lavori in questa cazzo di galleria a pochi chilometri dall’imbocco della A1. Non si può aspettare tutta una vita. Io vado più veloce. Sicuramente più di loro.



Ponzano Soratte. Eccola, che sbuca all’improvviso sulla destra: l’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine, quella dove avrei dovuto sposarmi. Che mi fa pure sorridere ‘sta cosa. Oramai quella sarà per sempre “la chiesa dove avrei dovuto sposarmi”. E lo dico a tutti, ogni volta che ci passo davanti. Pure a Corrado, ogni santa volta: “Guarda, Corra’, lì è dove avrei dovuto sposarmi”. Ci siamo passati davanti per mesi, ogni sette giorni. Da Roma alla provincia toscana, almeno una volta alla settimana dai fornitori che si occupano della produzione della nostra collezione. Uno a Chianciano Terme, vicino a Siena. L’altro a Terranuova Bracciolini, vicino ad Arezzo. Quindi uscite Val di Chiana o Valdarno, a seconda degli appuntamenti. Come oggi. Che Corrado oramai da qualche mese non fa più parte del gruppo, e io viaggio da solo, correndo verso Chianciano.

Il momento più bello è il ritorno. Quando raggiungo nuovamente l’altezza Ponzano Soratte. È come sentirsi già a casa. Ed ecco di nuovo l’Abbazia, lì sulla sinistra, che tornando indietro si vede perfettamente da almeno due chilometri di distanza. Splendida, investita a tre quarti dal sole che comincia pigramente a calare, con le sue antiche mura di pietra grigia che in quel momento sembrano illuminarsi di giallo.

La guardavo, piacevolmente stordito dai raggi che mi venivano incontro. Sempre a centossesanta, con una luce quasi perfetta. Di quelle calde e sonnolente che tagliano frontalmente il parabrezza, che vorresti chiudere gli occhi e spegnere il resto del mondo, che però - come controindicazione - non ti fanno distinguere il verde dal rosso quando ti avvicini al semaforo di un incrocio. Figuriamoci quindi le luci ad intermittenza di un triangolo. Centosessanta, per l’appunto. Senza accorgermi che quel Tir non stava andando lento. Era fermo.
Ma lo sapevo, no? Col cazzo che pagherò mai quella multa, maledetti autovelox.



[interludio]: "Veloce".
© & ® 2008 Stefano Piccoli

sabato 13 dicembre 2008

13.12.08


Deserta. Immobile nel tempo. Romantica. Quasi presepica (si potrà dire "presepica"? Boh, eppoi non ho mica detto priapica!!!). Tour fuoriporta: Sermoneta 13.12.08

venerdì 12 dicembre 2008

Più libero.


Sono stato anche quest'anno a "Più libri, più liberi", la fiera della "piccola e media editoria" che da sette anni si svolge qui a Roma, e che anno dopo anno sembra crescere e migliorare (che poi dire "piccola" e "media" editoria quando trovo Newton & Compton, Arcana, Castelvecchi, Fazi, Azimut, Fandango Libri, Fanucci, Minimum Fax, Sellerio e UN BOTTO di altri editori che - in confronto - certi stand delle nostre fiere del fumetto fanno ridere!!!).
Ad ogni modo, me la sono girata per benino, anche se non proprio tutta. Ho incontrato chi dovevo incontrare, ho parlato con chi dovevo parlare (ma anche con chi non avevo idea che potessi incontrare) e me ne sono andato via tranquillo tranquillo, in un'atmosfera molto rilassata, nonostante l'impressionante numero di persone. Sarà che per i corridoi non ci sono cosplayers e invasati vari (come a molte altre fiere del libro, d'altronde) ma non c'è quel CAOS abituale di Lucca e/o manifestazioni affini. Mi piace.

Insomma: credevo in una certa cosa possibile nel 2008, e invece sarà nel 2009.
Ma non c'è nessun problema.
Mica ho fretta, io.

domenica 7 dicembre 2008

Young videogame players.


• LA LOBOTOMIZZAZIONE NON PASSA SOLO ATTRAVERSO LA TELEVISIONE
In soggettiva, giovani giocatori di videogiochi.
(una, addirittura, piange).
Potrebbe essere uno di voi, con una videocamera installata nello schermo, mentre gioca.
Potrebbe essere vostro figlio, se ne avete uno.

Fonte: Immersion • The New York Times Magazine.

sabato 6 dicembre 2008

Pura vida.


Sarà che non appena esce un po' di sole, a noi caraibici... eh?
;)

giovedì 4 dicembre 2008

Radio rumors...


Sul Raccordo Anulare, ascoltando la radio. Mi avevano appena chiamato da Macintown: era arrivato il mio pezzo di ricambio. Stavo quindi portando il mio MacBook Pro verso la sua tastiera nuova. Mi raccomando: non mangiare MAI davanti al tuo computer!!! Soprattutto se nel tuo piatto ci sono cibi che "colano". E' un consiglio che ho SEMPRE dato soprattutto a me stesso. Infatti solitamente non lo faccio. Ma "il momento der coijone" arriva per chiunque. Inevitabile come la morte, per tutti. Per me e anche per te. Per questo non fa mai male ripetere un consiglio, anche quando suona ovvio.
Che poi, a proposito di Macintosh, proprio stamattina giungeva la notizia sul "falso mito" della (presunta) imbattibiltà dell'OS X. Sembra che adesso si possa VIOLARE anche il sistema operativo di questi (troppo costosi) gioielli di casa Apple. Leggete un po' questa notizia pubblicata su Repubblica.it. Poi che ognuno si faccia la propria idea...

Alla radio dicevano che Francesca Menarini - presidente del Bologna FC - ogni domenica destinerà un certo numero di posti gratuiti alle persone meno abbienti, per poter assistere alla partita della propria squadra del cuore. Parlavano dei disoccupati, in particolare. C'è un iter attraverso il quale ci si prenota, dimostrando la propria (triste) posizione. Buon per loro. Forse andare allo stadio potrà alleviare un minimo le loro pene. Non saprei. Ad ogni modo questa notizia si ricollega ad un'altra molto simile, solo che gli ammerikani hanno fatto ben di più. Ci sarà lo zampino di Tony Soprano?
In effetti quando penso al New Jersey penso ai Soprano a basta. Quando sono andato a New York - nonostante la tentazione di attraversare lo Hudson dal Lincoln Tunnel e fare un giro in quei luoghi (Jersey City, Newark, Elisabeth) - non ne ho avuto il tempo, per paura di sottrarne troppo alla Grande Mela. Ad ogni modo, le dirigenze dei New Jersey Nets (che nella NBA è considerata la "seconda" squadra di basket di NYC, dopo i Knicks, tantopiù che a breve sembra che la società si trasferisca a Brooklyn) hanno deciso già da qualche tempo di destinare 300 posti ai disoccupati, ad ogni partita. Ci si prenota per mail, allegando anche il proprio CV. In modo che la segreteria della squadra - oltre che confermare il posto - giri tutti questi CV ai propri (numerosi) sponsor. Dicono che sia già capitato svariate volte che le aziende abbiano assunto gente tramite questo curioso percorso. Uhm?

Le aziende. Si, parlano anche di aziende alla radio.
Immaginate una grande azienda sull'orlo del fallimento, ricoperta di problemi fino al collo (o immersa nella merda fino al collo, dipende da che punto di vista la si voglia vedere). In questo mare di problemi, l'Amministratore Delegato dell'azienda deve necessariamente dare delle priorità. Deve pensare alle cose più serie, più gravi. Di certo - quantomeno durante il periodo di crisi - non si mette a ricevere il rappresentante dei ricambi delle tovagliette della mensa. O rimanda sicuramente tutti quei colloqui "superflui", cioè non strettamente necessari, quelli di minore importanza per la sopravvivenza stessa dell'azienda. A quel malaugurato Amminitratore Delegato non basteranno nemmeno le ventiquattro ore di un giorno, non avrà resti per nessuno...
Bene. Immaginate ora che questa azienda si chiami ITALIA, quindi crisi economica, questione Cai/Alitalia, riforma scolastica della Gelmini, questione SKY, politica estera, etc... allora perchè cazzo ieri pomeriggio Berlusconi ha ricevuto a Palazzo Grazioli per più di un'ora di colloquio privato le due gemelle napoletane dell'Isola dei Famosi?!?

mercoledì 3 dicembre 2008

I am... Sasha Fierce


Circa sei anni fa, all'uscita del primo album solista di Beyoncè Knowles (poco dopo lo scioglimento delle Destiny's Child) scrivevo QUI che "nonostante i pezzi lenti siano gradevoli e in alcuni casi molto romantici, Beyoncè non è certo la voce che passerà alla storia del soul contemporaneo". Sulla scia dello straordinario singolo di lancio di quell'album (era "Crazy in love" con una potentissima sezione fiati e le rime di Jay-Z, la ricordate?) sostenevo che Beyoncè fosse molto più adatta ai pezzi da club che non alle ballads, perchè la sua voce aveva comunque troppi limiti rispetto agli standard di tante sue colleghe in campo soul/R&B. Di fatto, "Crazy in love" ha realmente infuocato i dancefloors di mezzo mondo (e tutt'oggi viene ancora passata spesso dai dj's) mentre nessun pezzo lento di quel disco è rimasto memorabile.

Dopodichè il tempo passa. Si lavora sulle proprie carenze, ci si evolve nello stile, si cresce (quantomeno artisticamente). E i primi buoni risultati di questa crescita li abbiamo potuti constatare non tanto con il suo secondo album ("B'day" del 2006) ma grazie al film "Dreamgirls", dove da un punto di vista recitativo Beyoncè è stata totalmente oscurata da una bravissima Jennifer Hudson, ma - a livello di colonna sonora - ci ha lasciato un paio di grandi performances, tra le quali "Listen" (veramente da brivido).
In questi anni trascorsi, nel lavorare così profondamente sulla propria voce (nella modulazione, nell'estensione) la signorina Knowles ha praticamente INVERTITO la tesi che sostenevo all'uscita del suo primo album. Siamo d'accordo, non vincerà di certo la classifica come "miglior voce del XXI° secolo" (di cui parlavo un paio di post fa) perchè casomai il trono di Aretha Franklin se lo prenderà Mary J. Blige, ma oggi "I am... Sasha Fierce" - il nuovo disco di Beyoncè - ha proprio nelle ballads la sua forza maggiore.

La prima cosa che mi ha lasciato perplesso non appena ho ricevuto il disco dalla Sony/Bmg è stata la confezione: un doppio CD. Nella "standard edition" i due dischi contengono 6 tracce il primo e 5 il secondo. Nella "deluxe edition" (quella che ho in mano) diventano 8 in ognuno dei due, per un totale di 16 tracce (quindi ben 5 in più della versione standard, senza considerare ancora altre 3 bonus tracks nella versione acquistabile su iTunes). In entrambi i casi, diciamocelo chiaro, sarebbero tranquillamente entrate in un solo supporto. Ho subito pensato fosse una mossa commerciale (nemmeno granchè popolare, di questi tempi) per poter alzare un po' il prezzo del prodotto finale.
Preso atto che possa comunque essere così, al primo ascolto (e una volta sfogliato il booklet) ho iniziato a capire il motivo di questa scelta: con il suo nuovo album, Beyoncè ha tentato di realizzare una specie di concept, suddividendo in maniera molto netta i brani lenti da quelli veloci, e suddividendo la propria identità*.
Il primo disco, quello dei lenti, è intitolato "I am"... Beyoncè!!! Si, insomma, con la propria firma. Nel secondo disco, invece, inventa un vero e proprio alter ego che si chiama Sasha Fierce e rappresenta il suo lato ipertecnologico, moderno e più estremo (al quale, anche nelle foto del booklet, ha dato un look totalmente diverso, molto più sexy ed aggressivo). In pratica un esperimento non molto comprensibile, che suppongo non verrà nemmeno recepito dalla maggior parte dei suoi estimatori.
* Questa suddivisione in bianco/luminoso per Beyoncè e nero/oscuro per Sasha è resa in modo divertente dal suo sito ufficiale, dove è possibile cambiare lo skin sull'una o sull'altra.

Detto questo, il Disc 2 è decisamente MEDIOCRE.
Una sorta di inutile gadget che poteva anche non essere inculso in quello che è il VERO nuovo album di Beyoncè, cioè il Disc 1.

Abbandonando certe sonorità proprie dell'R&B degli utlimi tempi (omologato e scontato), la 27enne che viene dal Texas confeziona una dopo l'altra una serie di down-tempo di ottima fattura. Co-autrice di TUTTI i pezzi (insieme ad una squadra assai affiatata di produttori come Toby Gad, Ryan Tedder, Amanda Ghost, Dave McCracken o Kenneth "Babyface" Edmonds) esalta al massimo le capacità vocali raggiunte, quelle di cui parlavamo prima. Sono otto ballate "pop", sia chiaro. Ma è pop di alta qualità. La sensazione generale è che - nel lasciarsi alle spalle un target specificatamente R&B - abbia voluto abbandonare anche quell'iconografia "da coatta" così diffusa nell'idea di fashion dell'immaginario afroamericano medio (che tende ad esagerare sempre nel trucco, nei gioielli, nella moda, nell'eccessiva ostentazione del lusso). Una rinascita "acqua e sapone". Concentrandosi solo sulla musica. E facendolo decisamente bene. Da "If I were a boy" (supportata anche dal bel video newyorkese tutto in biano/nero diretto da Jake Nava) a "Smash into you" (che nella sua raffinatezza sembra uno dei pezzi della prima stagione di "Nip/Tuck", a livello di suggestioni tipo Chungking), da "Halo" (probabilmente il brano migliore) ad "Ave Maria", una preghiera esplicita e diretta, di quelle che solo certi artisti neri hanno il coraggio di interpretare.

Sasha Fierce, per contro, non mi interessa. Non lo ascolto nemmeno più. Paradossalmente, ha molti più elementi R&B (nella produzione, nel suono, nelle batterie) di quanto non lo siano i pezzi lenti, ma alla fin fine la possiamo definire come semplice dance del genere "usa & getta". Forse qualche pezzo funzionerà per un po' nei club, ma questo alter ego avrà vita breve.

Il mio giudizio finale, insomma, è molto positivo per la metà esatta di questo album.
Anche in caso di downloading selvaggio, gli amanti del genere (e i fans di Beyoncè) potrebbero tranquillamente scaricarsi solo il Disc 1 ;)

lunedì 1 dicembre 2008

The Spirit.


Nuova ANTEPRIMA in esclusiva su S3Kenoblog:
• il trailer di "The Spirit" in italiano!!!

Courtesy of Way To Blue, of course ;)