giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
domenica 27 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
Buon Natale 2009.
Proprio da me, che manco mi piacciono i manga!!! ;)
Ma - a differenza di illustri colleghi grafici, designer o illustratori - non ho davvero avuto tempo di preparare una card natalizia superfighissima, e piuttosto che le solite anonime starlets mezze nude [s]vestite da babbonataline che stanno riempiendo Facebook (con foto che sembrano arrivare dagli anni '80) allora preferisco questa bambolina dal Sol Levante, che non so nemmeno chi l'abbia disegnata! Insomma, un semplice pretesto per augurare a tutti, proprio TUTTI, un buon Natale e qualche giorno di ferie all'insegna della serenità.
Oh! Oh! Oh!
domenica 20 dicembre 2009
Üstmamò • Piano con l'affetto
M'ha fatto notare l'amico Johnny che, oltre ad aver aggiornato poco il blog, è un pezzo che non aggiungevo una nuova traccia alla nostra ipotetica compila della TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009). Rimedio subito.
Quinta tappa: Il gruppo in questione si è oramai sciolto. Il loro ultimo album "Tutto bene" è infatti del 2001. Capitanati dalla bella voce di Mara Redeghieri, prodotti dai CSI di Giovanni Lindo Ferretti (attraverso il progetto/consorzio i dischi del Mulo, che includeva anche i Disciplinatha), gli Üstmamò hanno pubblicato cinque album in studio, oltre ad un paio di live e un "best of" voluto dalla casa discografica (per fini contrattuali) dopo il loro scioglimento.
Io amavo molto gli Üstmamò, ed è per questo che ho tutti i loro dischi. Quello che probabilmente ho consumato maggiormante è stato "Üstmamò 2" del 1993, ma il pezzo scelto per la TOP 20 è un altro: "Piano con l'affetto" (di cui non esiste nemmeno un videoclip ufficiale) tratto dall'album "Üst" del '96. Un brano che ancora oggi trovo straordinario ed emozionante, ma che - tantopiù all'epoca - si legava ad un momento particolarmente malinconico della mia vita amorosa (avete presente quando ci si vuol far del male con le proprie mani, no?) perchè tra me e Parigi vinse Parigi, maledetta!
Scherzi a parte, ascoltatela perchè vale veramente la pena. Emozionatevi anche voi, che la musica italiana - e nello specifico la scena indipendente di matrice rock - raramente ha raggiunto tali livelli.
Vedi anche:
01. Meganoidi • "Zeta Reticoli"
02. Subsonica feat. Bluvertigo • "Discolabirinto"
03. Almamegretta • "Figli di Annibale"
04. Neffa • "Aspettando il sole"
giovedì 17 dicembre 2009
Alla fine, all'inizio.
Mi rendo conto soltanto oggi che sono quindici giorni che non aggiorno il blog. Credo non sia mai capitato. Scusatemi, ma dallo scorso tre dicembre ho accettato un nuovo lavoro, e sono ancora piuttosto "scombussolato" dai nuovi orari e dalle nuove dinamiche logistico/familiari che comporta. Sto organizzandomi al riguardo.
Mancano solo due settimane alla fine dell'anno. Speravo di concludere questo 2009 in maniera più tranquilla, senza altri pensieri fino a capodanno, ora che le cose cominciavano a sistemarsi una ad una come i pezzi mancanti di un puzzle. E invece no. Ogni cosa semplice sembra dover necessariamente diventare qualcosa di complicato. Nelle mancanze di attenzione, nelle priorità che si danno agli affetti (e mi riferisco anche agli amici a cui voglio più bene), nell'amarezza di certi confronti. Non ultimo, anche nelle DELUSIONI.
Si, quelle provocate proprio dalle persone più care (anche perchè uno di cui non m'importa nulla non ha nemmeno la capacità di potermi deludere) che - senza volerlo - nella loro assoluta INDIFFERENZA verso ciò che è sempre stata la mia passione, che quindi per me è di fondamentale importanza, nonostante io l'abbia chiaramente esternata a tutte loro, nonostante i miei ripetuti inviti, alla fine riescono comunque a farmici rimanere decisamente male. E deludendomi mi feriscono. E nemmeno se ne rendono conto.
Pazienza. Si tira avanti lo stesso.
Credo che ricorderò questo 2009 per molto, molto tempo, non solo perchè è l'anno che mi ha portato mia figlia (che quindi ha rappresentato la più grande trasformazione della mia esistenza); lo ricorderò perchè è stato estremamente IMPEGNATIVO, d'accordo, ma anche e soprattutto perchè, probabilmente, è stato l'anno più DIFFICILE di tutta la mia vita. Fino ad oggi, quantomeno. Se era una specie di perverso "test" divino (?) spero di averlo superato. Se era davvero una prova, soltanto adesso - a dicembre - posso sostenere di averla vinta, e solo grazie alla forza e alla serenità della mia famiglia. E quando dico "la mia famiglia" non intendo mamma, papà e fratelli (che, anzi) ma intendo proprio me, Teresa e Giulia.
Restando in tema di "trasformazioni", l'ultima è per l'appunto di poche settimane fa, come dicevo in apertura. E' arrivata con dicembre, con l'ultimo mese dell'anno. Portando con sè nuova energia creativa e nuovo entusiasmo. Sto riferendomi al campo professionale, ovviamente. Una nuova avventura MOLTO impegnativa. Di quelle che ti fanno capire chiaramente che - anche quando lo diciamo per scherzare - fare fumetti è "sempre meglio che lavorare"!!!
In questo momento, quindi, sono TOTALMENTE assorbito da questo nuovo impegno. Ma prometto di aggiornare il blog più spesso, perchè sarebbe un peccato trascurarlo proprio ora che compie il suo terzo compleanno. Auguri.
mercoledì 2 dicembre 2009
più LIBRI, più LIBERI
Roma 5/8.12.09
Per chi è di Roma e/o dintorni, sabato 5 dicembre p.v. comincia al Palazzo dei Congressi dell'Eur l'ottava edizione di "Più libri, più liberi", la più bella fiera del libro della Capitale (e non solo); fate conto che - nel suo migliorarsi/ingrandirsi edizione dopo edizione - oramai c'è una LISTA DI ATTESA (pure lunga) per tutti quegli editori che si stanno rendendo conto solo ora (troppo tardi?) di cosa sia realmente, anche in termini di numeri, di presenze e di cassa. Tenente infatti presente che il pubblico è mediamente più adulto, sia a livello di età che di portafoglio, rispetto a quello delle abituali fiere del fumetto, e che la gente (anche per via del Natale imminente, quindi già in piena aria di regalo) viene davvero a comprare libri, spendere e spandere ;)
Ad ogni modo, come ogni anno la Tunuè sarà presente al gran completo con il suo stand (proprio accanto all'ingresso, sulla sinistra). Questo per dire che sabato, domenica e martedi pomeriggio io sarò lì, quindi - e qui mi rivolgo soprattutto a quei miei amici a cui pesa il culo pure arrivare in libreria! - oltre a passare a trovarci e magari acquistare la vostra bella copia di "Roots 66" con sketch & dedica, c'è un'ottima fiera del libro che vi aspetta per trascorrere una mezza giornata immersi tra romanzi, poesia, saggistica, letteratura e quant'altro di meglio l'editoria possa offrire. E allora vi aspettiamo numerosi, OK?
Per chi è di Roma e/o dintorni, sabato 5 dicembre p.v. comincia al Palazzo dei Congressi dell'Eur l'ottava edizione di "Più libri, più liberi", la più bella fiera del libro della Capitale (e non solo); fate conto che - nel suo migliorarsi/ingrandirsi edizione dopo edizione - oramai c'è una LISTA DI ATTESA (pure lunga) per tutti quegli editori che si stanno rendendo conto solo ora (troppo tardi?) di cosa sia realmente, anche in termini di numeri, di presenze e di cassa. Tenente infatti presente che il pubblico è mediamente più adulto, sia a livello di età che di portafoglio, rispetto a quello delle abituali fiere del fumetto, e che la gente (anche per via del Natale imminente, quindi già in piena aria di regalo) viene davvero a comprare libri, spendere e spandere ;)
Ad ogni modo, come ogni anno la Tunuè sarà presente al gran completo con il suo stand (proprio accanto all'ingresso, sulla sinistra). Questo per dire che sabato, domenica e martedi pomeriggio io sarò lì, quindi - e qui mi rivolgo soprattutto a quei miei amici a cui pesa il culo pure arrivare in libreria! - oltre a passare a trovarci e magari acquistare la vostra bella copia di "Roots 66" con sketch & dedica, c'è un'ottima fiera del libro che vi aspetta per trascorrere una mezza giornata immersi tra romanzi, poesia, saggistica, letteratura e quant'altro di meglio l'editoria possa offrire. E allora vi aspettiamo numerosi, OK?
venerdì 27 novembre 2009
Fratelli.
Premesso che, aldilà della mia promozione personale, non ho MAI parlato di altre produzioni della Bottero Edizioni, stavolta non posso proprio esimermi dal non farlo. Perchè stavolta parliamo di qualcosa fuori dall'ordinario. Non conoscevo Roberto Battestini prima della scorsa Lucca Comics; l'ho incontrato allo stand, pochi giorni dopo avevo il suo libro in mano, ma solo ieri sera - per via dei fumetti accumulati - ho realmente terminato di leggere il suo "Fratelli".
Un romanzo a fumetti toccante ed emozionante, tenero e violento come solo una storia vera può essere. A tratti paradossalmente divertente, a tratti tragico, l'autore mette in gioco se stesso scoprendo apertamente il fianco, viaggia nel suo passato e nell'ambiente sociale/familiare in cui è cresciuto, esplora il rapporto con i suoi fratelli maggiori, entrambi criminali (la banda Battestini, attiva negli anni '70 e '80 nel territorio pescarese) ed entrambi morti violentemente - nemmeno quarantenni - dopo anni passati ad entrare e uscire di galera. Dopo una chiacchierata che ho avuto con Roberto proprio durante la fiera lucchese, non nego che mi sia stato più facile contestualizzare meglio il senso stesso del libro, alla luce di scelte che ha operato nella propria vita come uomo di fede e come padre.
"Fratelli", peraltro, è Illustrato in maniera straordinaria, con quell'eclettismo di segno e disegno, di stile e di tecniche che - senza ricorrere al minimo scimmiottamento (errore in cui ahimè cadono molti altri) - era caratteristica del solo Andrea Pazienza. Un vero gioiello, insomma.
Ora, parliamoci davvero chiaro, senza ipocrisia...
Se lo STESSO libro, con lo STESSO formato, la STESSA grafica, la STESSA foliazione, lo STESSO prezzo (si, anche quello) e la STESSA identica impaginazione avesse avuto in copertina - in basso, al centro - il logo della Coconino anzichè quello della Bottero Edizioni, in questo momento sarebbero tutti lì - giornalisti, critica e lettori - ad urlare al capolavoro!!!
Strana cosa questa editoria di settore, eh?
Roberto Battestini: "Fratelli"
160 pag. B/N + copertina colore, brossurato, € 20.
Bottero Edizioni, 2009.
lunedì 23 novembre 2009
S3Keno's album :)
Tra Romics e Lucca, tra "Roots 66" e "San Giorgio e il Drago" (cioè il Massa n°8) mi ero completamente dimenticato di segnalarvi anche un'altra pubblicazione che mi riguarda in prima persona, proprio in qualità di autore; si tratta infatti dell'ALBUM che la Tunuè mi ha dedicato, all'interno di una "collana" che - uno ad uno - presenta parole ed opere (anche inedite) di tutti gli autori della scuderia, quindi Alfred, Davide Pascutti, Francesco Mattioli, Gud, Luca Patanè, Luca Russo, Mauro Cao, Michele Petrucci e Paola Cannatella. Il dodicesimo della serie toccava dunque al sottoscritto.
Stefano Piccoli: ALBUM n°12
Profilo biografico e intervista a cura di Giovanni Marchese
cm. 14x19 • pp. 48 B/N + colore
copertina rigida a colori, brossura grecata e fresata
"L’indipendenza è stata il giusto compromesso tra ideali e necessità. Oggi, quasi quarantenne, sostengo questo concetto con molta serenità e molta onestà, perché se da una parte – ad una certa età – l’appartenenza politica, la militanza e l’idealismo tipico dei vent’anni ti fanno credere fermamente nel senso di “indipendenza” come autore, in ciò che scrivi e disegni, senza interventi, mediazioni o censure da parte di chi ti pubblica, dall’altra parte l’autoproduzione diventa necessaria quando effettivamente nessuno ti pubblica"...
domenica 22 novembre 2009
Cronache del mondo trans.
Dallo scandalo della vicenda che ha coinvolto Piero Marrazzo in poi, alimentato in questi ultimi giorni dall'agghiacciante morte della transessuale Brenda, la televisione italiana (così come le "interviste esclusive" di un certo tipo di stampa scandalistica) è stata un continuo via vai di ospitate trans, ennesima dimostrazione di aberrante sciacallaggio mediatico, anche se non è di questo che stiamo parlando. Non c'è talk show che nelle proprie dirette mattutine pomeridiane o serali delle ultime settimane ("Porta a porta" e "Matrix" in primis, tanto nelle reti Rai quanto in quelle Mediaset) non abbia invitato qualche trans a dire la sua. In un contesto che ha del tragico, è insomma quasi "un momento d'oro" per tutte loro. Quantomeno in termini di esposizione.
Tra le più richieste in assoluto c'è Efe, colei che viene considerata "la più bella trans del mondo". Ora, aldilà delle veridicità di un titolo del genere (nel senso che nel mondo ne esistono anche MOLTO più belle di lei) questa Efe bella lo è davvero, e - a differenza di tante sue "colleghe" che sembrano lottatori brasiliani con un po' di trucco - è per questo che funziona così bene in tivvù. Efe per vivere fa la escort, e lo dichiara apertamente. Sembra essere una delle trans più ricercate d'Europa, con più di duecentomila contatti mensili al suo sito personale (che per la cronaca è questo: La più dolce del web); il "Corriere della Sera", dedicandole un articolo, scriveva che per una notte con lei a Milano, la raggiungono da Parigi, da Londra, da Dublino, qualcuno anche dagli Stati Uniti!!! Pare che lei spenda intorno ai quattromila euro al mese solo di gestione e pubblicità (su blog, siti internet specializzati, annunci su riviste, etc.) ma che possa arrivare a guadagnare cinque o addirittura dieci volte tanto con la sua professione. Affascinante, elegante, colta, negli ultimi giorni viene sempre più spesso "accusata" dalle sue stesse colleghe, prostitute trans che sgomitano in tivvù come lei, di apparire solo per PROMOZIONE, al solo scopo di ingrassare il suo business. Sembra insomma che l'esposizione televisiva, così come i numerosi articoli che le hanno dedicato, non abbiano fatto altro che aumentare il costo delle sue già richiestissime prestazioni.
Detta così, sembra quasi una bella favoletta, qualcosa di cui sorridere maliziosi, su cui fare facili battutine volgari.
Ma non è tutto oro ciò che luccica, mi viene da pensare.
La vita di una transessuale, e suppongo possiate capirlo bene anche con la vostra testa, è tutt'altro che una vita facile, sin dagli anni dell'infanzia e dell'adolescenza, attraverso una difficilissima trasformazione, la ricerca della propria identità sessuale, il trauma psicologico e fisico delle operazioni a cui si sottopongono, il peso di un pregiudizio che le fa vivere quasi sempre ai margini della società, mai completamente integrate, dove - nella maggioranza dei casi - la prostituzione è l'unica scelta possibile. E' insomma un vita molto DURA, fatta di dolore, di solitudine, di emarginazione, nonostante spesso siano proprio loro a tentare di farcela passare come una passerella da DIVE vestite di Chanel, all'insegna di nottate fashion, lusso e pailettes; tentano a loro modo di rendere patinato (o di farcelo credere) qualcosa che patinato non lo è affatto, come fosse la loro unica possibilità di riscatto. Ma se poi davvero qualcuna di loro riesce effettivamente a raggiungere certi standard di "ricchezza" economica, tenete presente che il prezzo da pagare per un benessere del genere è altissimo.
Il punto a cui volevo arrivare è comunque un altro.
Per quanto mi riguarda, se mi capita di vedere seduti tra gli ospiti dello stesso salotto televisivo una trans che - sulla propria pelle - arriva a guadagnare cifre come quelle che guadagna Efe e qualche nostro politico italiano venuto lì a fare stupida demagogia, a disquisire sul nulla (tanta è la sua ignoranza in materia, salvo che non ne faccia semplice USO in termini mercenari) dall'alto della sua poltroncina parlamentare che gli fa guadagnare circa diciasettemila euro al mese + benefits... beh, scusatemi se posso sbagliare, ma secondo me - alla fine della fiera - è molto più ONESTO il denaro che si guadagna Efe con il proprio corpo che non lo stipendio mensile di quel politico che la sta giudicando!!!
giovedì 19 novembre 2009
ROOTS 66 è in libreria!!!
ROOTS 66 è arrivato in libreria. Dovreste trovarlo nel settore fumetti e graphic novels. Se lo trovate, AQUISTATELO!!! Se non lo trovate, rivolgetevi al personale della libreria e ORDINATE la vostra copia, fornendo semplicemente i dati...
Titolo: "Roots 66" • Autore: Stefano Piccoli • Editore: Tunuè • Distributore: C.D.A. • Codice ISBN 9788889613696
Inoltre, per chi è già incline all'acquisto on line, sul sito della Tunuè lo trovate con il 20% di sconto... beh, cosa aspettate? ;)
La recensione dello scrittore Fabrizio Gabrielli.
Disponibile anche...
• ROOTS 66 su LaFeltrinelli.it
• ROOTS 66 su Unilibro.it
• ROOTS 66 su Webster.it
sabato 14 novembre 2009
Figli dell'Anarchia.
Che a spararsi tredici episodi della prima stagione nell'arco di tredici giorni uno dice: "Ma chi te lo fa fare di vederti anche quest'altro telefilm?". Che Ron Perlman è un fuoriclasse, e non solo perchè amiamo Hellboy con tutto il cuore. Che una roba del genere dovrebbero vedersela tutti quelli che rimangono immobilizzati dai legal e da investigatori di scene del crimine, dai medical e da dottori zoppi, o peggio ancora LOSTizzati dalla più grande cialtronata seriale della tivvù, e badate bene non ce l'ho nemmeno con il popolo fumettaro che lo so bene che è un pubblico "inoltrato" e ne sa a pacchi, ma con quelle milionate di telespettatori lì fuori che diventano fan di una serie solo se gli viene passata il venerdi sera su Mediaset e "TV Sorrisi & Canzoni" gli spiega che è un cult!!!
Che Kurt Sutter non solo s'è fatto le ossa con lo Scudo (ed era pure uno dei suoi migliori scrittori) ma - nonostante la cultura dei bikers tutta birra, tatuaggi, giubbotti di pelle, fighe, rock'n'roll e moto roboanti non mi appartenga per niente - ha creato qualcosa di davvero potente, originale e appassionante. Che tra l'altro se lo incontri per strada sembra proprio uno dei Samcro's di Charming. Che poi, proprio perchè certe affinità non sono mai casuali, è una figata trovarci dentro anche Jay Karnes (Dutch in "The Shield") e Drea De Matteo (Adriana ne "I Soprano")...
venerdì 13 novembre 2009
Inneres Auge.
E' dei giorni scorsi la release del nuovo brano di Franco Battiato, che anticipa l'album "Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti", nei negozi da oggi. Il testo del singolo (intitolato proprio "Inneres Auge") recita letteralmente:
"Uno dice: che male c'è ad organizzare feste private
con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato?
Non ci siamo capiti...
e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?
Che cosa possono le leggi dove regna soltanto il denaro?
La Giustizia non è altro che una pubblica merce...
di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente?
La linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito"...
Bene. Tenente conto che NESSUNA radio italiana sta trasmettendo il pezzo, ad esclusione dell'unica Radio Deejay, e forse solo perchè fa parte del Gruppo Editoriale L'Espresso (o perchè il suo direttore Linus è un anti-Berlusconiano convinto?). La cosa fa comunque riflettere, non credete?
martedì 10 novembre 2009
domenica 8 novembre 2009
Neffa • Aspettando il sole
Vado con la quarta tappa della TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009). Stavolta entriamo in ambito rap, non poteva essere altrimenti. E potevo anche scegliere un pezzo dei Sangue Misto (o della imbattuta "Rapadopa" del solo Dj Gruff), siamo d'accordo. Ma l'apice è Neffa. E "Aspettando il sole" non solo è probabilmente il miglior pezzo rap italiano di ogni tempo, ma - per l'appunto - una delle migliori produzioni dell'intera musica italiana dell'ultimo ventennio! Il refrain è cantato da Giuliano Palma, una delle belle più belle voci della scena nazionale, che all'epoca - nonostante facesse già concerti con i suoi Bluebeaters - militava ancora nei Casino Royale, a cui arriveremo in una delle prossime tappe. Per la cronaca, "Aspettando il sole" era contenuta all'interno di "Neffa e i Messaggeri della Dopa" del 1996, una vera e propria pietra miliare al pari di "SXM". Personalmente, mi emoziona ogni volta che la riascolto, anche perchè - oggi - risentirla dal vivo ad un concerto del buon vecchio chico sneff è impossibile. Lui non la fa più.
Peraltro (ma qui entro nella sfera personale) io sono già parecchi mesi, da prima della scorsa estate, che "aspetto il sole" come fosse il tassello mancante di un puzzle, e finalmente questa luce sembra fare capolino da dietro le nuvole. E' nemmeno un mese, infatti (da qualche settimana prima di Lucca) che le cose sembrano cominciare a sistemarsi come si deve. In questo caso Neffa non c'entra niente. Ma il senso simbolico del tutto non mi lascia mai indifferente.
Vedi anche:
01. Meganoidi • "Zeta Reticoli"
02. Subsonica feat. Bluvertigo • "Discolabirinto"
03. Almamegretta • "Figli di Annibale"
mercoledì 4 novembre 2009
La "mia" Lucca, dopo Lucca • Part 2
Di Tunuè
Torniamo alla Tunuè, che parlarne attraverso Paco Roca sarebbe sin troppo facile. Uno stand grande, allegro, colorato, che sprigiona energia. Emanuele, Max e Concetta "dal vivo" sono uno spettacolo per gli occhi: non li ferma nessuno, sono vere e proprie macchine da fiera!!! Capaci di fare le ore piccole in giro per Lucca, ed essere puntuali all'apertura dello stand la mattina dopo, energetici quanto e più del giorno prima. Non me ne capacito, dico davvero... che poi uno pensa che possano fare uso di sostanze dopanti, ma - a parte l'abbondanza di vino rosso - io di strisce bianche dentro allo stand non ne ho visto traccia!!!
Scherzi a parte, il mio rapporto con loro è ancora in fase di "rodaggio" (perchè entrare in Tunuè significa in tutto e per tutto entrare in un gruppo affiatato) ma posso già ringraziarli per la loro PAZIENZA... che - storicamente - io sono uno che alle fiere si imbosca parecchio, si defila, avendo serie difficoltà (per reale incapacità?) a disegnare live per passanti e lettori: è qualcosa di atavico, di più forte di me, su cui devo ancora lavorare parecchio (e tenete conto che quest'anno, per i miei parametri abituali, ci sono stato pure parecchio lì a disegnare); qualcosa che - per chi lavora con me, da sempre - può sembrare poca voglia di impegnarsi, ma non è così. E' un problema più serio.
Lo stesso che poi mi fa ammirare in maniera assoluta chi davvero si mette lì piegato sul tavolo e disegna per ore: matite colorate, pennini e chine, pastelli a cera, pennelli, acquarelli, un trionfo di tecniche e di materiali d'artista (davanti ai quali vien fuori con ancor più spietatezza la mia natura di cialtrone) maneggiati abilmente da Luca Russo, da Gud, da Mauro Cao o da Paola Cannatella in modo tanto naturale quanto meraviglioso.
Quando lo stand Tunuè è al suo apice, vedi il suo triumvirato in azione, vedi Valeria Agnese ed Alessia coordinare abilmente copie autografi disegni da asciugare consigli per gli acquisti e resti che aspetta ti devo dare ancora cinquanta centesimi ma guarda che quel saggio sul fumetto giapponese non devi proprio lasciartelo sfuggire... e se non basta, almeno QUATTRO autori all'opera, distribuiti sui due lati esposti verso i corridoi di passaggio (i lati "caldi") impegnati nelle loro piccole opere d'arte che chiamano sketch ma che sono ben di più...
Insomma: un po' come alla Coconino, avete presente? Ma senza depressione ;)
Di altre riflessioni personali
Che mi vengono in mente da sole, senza che io possa farci niente, quando sono a Lucca e/o ad altre fiere, che vedo quelli che camminano ad un metro da terra, quelli che gongolano, quelli che se la tirano un botto (e io magari non so nemmeno chi cazzo siano), quelli che vendono un botto, quelli che fanno salotto, quelli che sono artisti, quelli che sono popolari, quelli che si fanno la guerra di "lei non sa chi sono io", quelli che esercitano un potere che è del tutto fittizio ma che loro - poverini - credono davvero di avere, quelli che si credono di aver fatto 'sto cazzo, quelli che bla bla bla... e poi quando rientro a Roma, il lunedi seguente, quando torno nella vita reale, magari pure imbottigliato nel traffico del Raccordo Anulare, fumando e ascoltando musica, guardando le facce della gente dentro alle altre automobili, chiedendomi quanti di loro sapessero che fino al giorno prima, a Lucca, ci fosse una fiera dedicata al fumetto...
Mi rendo sempre più conto che il fatto che noi lavoriamo DENTRO al fumetto (si, anche io, nonostante taluni continuino a ripetermi che ci lavoro solo part-time) tende a farcelo investire di una IMPORTANZA che - a livello di considerazione/percezione - lì fuori, nel resto d'Italia, non ha. Che a dirla tutta, un po' brutalmente, questa Italia il nostro amato fumetto non se lo caga affatto.
Ma mi spiego meglio: dipenderà dal fatto che - come artigiani di questa materia - ci mettiamo così tanta passione, perizia, dedizione, profusione di tempo e talento da rendere quasi IMPENSABILE che "oggettivamente" il fumetto non possa non destare interesse ed ammirazione in chiunque altro. C'è tanto di quel mestiere e tanta di quella professionalità in un fumetto (la scrittura, i dialoghi, il disegno, la colorazione, la stampa) che "oggettivamente" chiunque dovrebbe conferirgli quello stesso grande valore che gli diamo noi. Eppure se anche prendessimo un mensile della Bonelli come "Dylan Dog", probabilmente uno dei personaggi italiani in assoluto più venduti e popolari (con autori, sceneggiatori e disegnatori di massimo livello che lo realizzano) per centomila lettori che può avere, ci sarebbero altri cinquantanove milioni e novecentomila persone che non lo leggono, no?
Il senso della mia riflessione però è un altro, e non si basa solo sulle vendite.
Nel nostro considerare "importante" il fumetto, nel nostro elevarlo al di sopra di tanta televisione o di tante altre forme di intrattenimento, nel nostro conferirgli massimo valore, nel nostro volergli pretendere rispetto, poi - per una paradossale forma di snobismo, suppongo - siamo facilmente i primi a criticare (se non a sputare merda) sul lavoro degli altri. Non mi è infatti difficile immaginarmi, insieme ad altri colleghi dell'ambiente, seduti alla setssa tavola, a parlare - che so? - di televisione ed uscircene facilmente con qualcosa del tipo: "Si, vabbè, ma 'Un posto al sole' fa proprio cagare!!!" (e prendo ad esempio questa soap di Rai3 a puro titolo indicativo). OK, d'accordo: "Fa cagare"... due parole con le quali esprimiamo un giudizio definitivo e liquidiamo la faccenda. Ma allora in questo caso il rispetto per tutti coloro che lavorano DENTRO a quella produzione televisiva? Sceneggiatori, registi, attori, tecnici del suono, scenografi, costumisti, attrezzisti e quant'altro... dove mettiamo la LORO passione? La LORO perizia? La LORO dedizione? La LORO profusione di tempo e talento? Il LORO mestiere? La LORO professionalità nel confezionare un prodotto che - anche volendolo mettere in discussione - ogni sera intrattiene DUE MILIONI e passa di spettatori, che allora altro che i centomila di "Dylan Dog"!!!
Eppure qualsiasi autore della Bonelli (e tralasciamo quelli che si credono pure artisti) se li guarderebbe dall'alto in basso (e lo sostengo con cognizione di causa, credetemi) a tutta quella gente lì della Rai di Napoli. Perchè?
Solo noi produciamo arte, cultura ed intrattenimento?
Solo noi siamo capaci di raccontare buone storie?
Solo noi realizziamo cose così fighe e necessarie?
"Solo noi, solo noi, le montagne se vuoi"...
lunedì 2 novembre 2009
La "mia" Lucca, dopo Lucca • Part 1
di musica, di lolite e di 100 proiettili
La cosa che mi ha colpito di più a Lucca Comics, quella che mi ha davvero lasciato a bocca aperta, NON E' un fumetto, ma l'esibizione di Dub FX in piazza Napoleone, un artista/musicista italoaustraliano di strada che - aldilà di una voce stupenda e dello stile - grazie ad una rodatissima attrezzatura elettronica canta su delle basi che lui stesso costruisce sul momento, campionando ogni "strumento" (per così dire) con la sua voce e creando batterie e loop armonici in diretta. Si è esibito in uno show di almeno un'ora e mezza, qualcosa di tanto potente quanto incredibile (per farvi capire di cosa parlo guardatelo QUI, ma volendo Youtube è pieno zeppo delle sue performance dal vivo); l'ennesima dimostrazione che probabilmente per me la musica viene PRIMA dei fumetti, a livello di passione. Sarà un "limite" mio, non saprei. Ma un ragazzo così, anche in termini di PURO TALENTO, mi lascia qualcosa che nemmeno i volumi che mi sono portato a casa...
Come ogni altra fiera di settore, Lucca era INVASA di cosplayers. Ora, sull'argomento ho detto la mia più e più volte. Personalmente non li sopporto, ma - dipendesse dalla mia intolleranza - metterei delle reti contenitive tra Lucca Comics e Lucca Games, così che io possa passeggiare tranquillamente per le vie del centro tra un padiglione e l'altro, o prendermi un caffè al bar, senza trovarmi la spada di Naruto (?) in un occhio o la clava di un Warhammer (?) che mi centra in pieno le palle!!!
A questo, aggiungete un altro fenomeno in espansione (che nella mia ignoranza non credo faccia propriamente parte del cosplaying): le LOLITE, in tutte le loro derivazioni dark, gothic, emo e pin-up. Un tripudio di fiocchetti, nastrini e pizzi di ragazzine dodicenni in autoreggenti e parigine, che per quattro giorni trasformano la città nel paradiso di qualsiasi pedofilo, come una vera e propria apologia di reato.
Non bastasse, quest'anno mi sono imbattuto anche in un paio di groupies... si, dico davvero: due VERE groupies (esistono ancora?) venute in pullman dall'Umbria in minigonna di pelle, autoreggente nera, stivale tacco dodici, labbra dipinte di fuoco con tanto di sigarette e denti sporchi di rossetto. Nel loro "elogio del nulla" (mi son testimoni Alessio D'Uva e Fabrizio "Thomas Magnum" Verrocchi), parlando come due parodie di Monica Bellucci in versione ciociara, hanno sciorinato una serie di musicisti improbabili, nomi mai sentiti prima, storia e cultura (?) del movimento groupie (?), aggiornandomi (senza che glielo chiedessi, peraltro) sulle loro ultime trombate del giovedi prima, quando hanno aggiunto una tacca al loro palmares con il bassista dei Death Minchia e Lou Pistone dei Black Sperma. L'unica cosa che alla fine mi sono chiesto, è se anche queste due tipine - da qualche parte - avranno una mamma ed un papà...
Allo stand della Tunuè (di cui parlerò più approfonditamente nella prossima puntata) c'era Paco Roca, l'autore spagnolo più premiato del momento in tutta Europa. Mi pare di aver capito che il suo "Rughe" in Spagna sia arrivato alla quarta edizione, e che ne stanno per tratte un lungometraggio d'animazione. Averlo allo stand e vederlo disegnare per quasi otto ore al giorno (io che reggo al massimo per un'ora e mezza) è stato davvero stupefacente. Parlarci pure. Ma quello che mi ha davvero emozionato di più - vuoi per la lingua, vuoi per amicizie comuni - è stato ritrovarmi Eduardo Risso (che considero uno tra i migliori disegnatori del mondo intero) a cena venerdi sera in casa Tunuè, e ritrovarmici a parlare di atmosfere, di Calle Ocho e Little Havana, di skaters in Central Park, di baggies cinturoni catene bandane tatuaggi e pistole, di mood e flavour, di street credibility e di iconografia hip hop, che il suo "100 Bullets" ne trasuda a pacchi.
E il giorno dopo, nel regalargli una copia del mio "Roots 66", vederlo chiedermi un autografo con dedica. Cioè, capite? Roba che se non avessi nascosto l'imbarazzo (anche davanti agli altri) con il mio solito modo cazzone di ammischiare le carte con chiacchiere a raffica, non avrei potuto credere alla scena così come stava avvenendo, con i due protagonisti a ruolo invertito. Ma essere dei VERI GRANDI (come un discorso fatto analogamente per Danijel Zezelj diverso tempo fa) è anche questo... mentre autori esordienti dello stand accanto a Bottero, dall'alto della loro prima pubblicazione mi davano consigli di comunicazione, grafica e anatomia per "farmi conoscere meglio"... e non dico altro ;)
La cosa che mi ha colpito di più a Lucca Comics, quella che mi ha davvero lasciato a bocca aperta, NON E' un fumetto, ma l'esibizione di Dub FX in piazza Napoleone, un artista/musicista italoaustraliano di strada che - aldilà di una voce stupenda e dello stile - grazie ad una rodatissima attrezzatura elettronica canta su delle basi che lui stesso costruisce sul momento, campionando ogni "strumento" (per così dire) con la sua voce e creando batterie e loop armonici in diretta. Si è esibito in uno show di almeno un'ora e mezza, qualcosa di tanto potente quanto incredibile (per farvi capire di cosa parlo guardatelo QUI, ma volendo Youtube è pieno zeppo delle sue performance dal vivo); l'ennesima dimostrazione che probabilmente per me la musica viene PRIMA dei fumetti, a livello di passione. Sarà un "limite" mio, non saprei. Ma un ragazzo così, anche in termini di PURO TALENTO, mi lascia qualcosa che nemmeno i volumi che mi sono portato a casa...
Come ogni altra fiera di settore, Lucca era INVASA di cosplayers. Ora, sull'argomento ho detto la mia più e più volte. Personalmente non li sopporto, ma - dipendesse dalla mia intolleranza - metterei delle reti contenitive tra Lucca Comics e Lucca Games, così che io possa passeggiare tranquillamente per le vie del centro tra un padiglione e l'altro, o prendermi un caffè al bar, senza trovarmi la spada di Naruto (?) in un occhio o la clava di un Warhammer (?) che mi centra in pieno le palle!!!
A questo, aggiungete un altro fenomeno in espansione (che nella mia ignoranza non credo faccia propriamente parte del cosplaying): le LOLITE, in tutte le loro derivazioni dark, gothic, emo e pin-up. Un tripudio di fiocchetti, nastrini e pizzi di ragazzine dodicenni in autoreggenti e parigine, che per quattro giorni trasformano la città nel paradiso di qualsiasi pedofilo, come una vera e propria apologia di reato.
Non bastasse, quest'anno mi sono imbattuto anche in un paio di groupies... si, dico davvero: due VERE groupies (esistono ancora?) venute in pullman dall'Umbria in minigonna di pelle, autoreggente nera, stivale tacco dodici, labbra dipinte di fuoco con tanto di sigarette e denti sporchi di rossetto. Nel loro "elogio del nulla" (mi son testimoni Alessio D'Uva e Fabrizio "Thomas Magnum" Verrocchi), parlando come due parodie di Monica Bellucci in versione ciociara, hanno sciorinato una serie di musicisti improbabili, nomi mai sentiti prima, storia e cultura (?) del movimento groupie (?), aggiornandomi (senza che glielo chiedessi, peraltro) sulle loro ultime trombate del giovedi prima, quando hanno aggiunto una tacca al loro palmares con il bassista dei Death Minchia e Lou Pistone dei Black Sperma. L'unica cosa che alla fine mi sono chiesto, è se anche queste due tipine - da qualche parte - avranno una mamma ed un papà...
Allo stand della Tunuè (di cui parlerò più approfonditamente nella prossima puntata) c'era Paco Roca, l'autore spagnolo più premiato del momento in tutta Europa. Mi pare di aver capito che il suo "Rughe" in Spagna sia arrivato alla quarta edizione, e che ne stanno per tratte un lungometraggio d'animazione. Averlo allo stand e vederlo disegnare per quasi otto ore al giorno (io che reggo al massimo per un'ora e mezza) è stato davvero stupefacente. Parlarci pure. Ma quello che mi ha davvero emozionato di più - vuoi per la lingua, vuoi per amicizie comuni - è stato ritrovarmi Eduardo Risso (che considero uno tra i migliori disegnatori del mondo intero) a cena venerdi sera in casa Tunuè, e ritrovarmici a parlare di atmosfere, di Calle Ocho e Little Havana, di skaters in Central Park, di baggies cinturoni catene bandane tatuaggi e pistole, di mood e flavour, di street credibility e di iconografia hip hop, che il suo "100 Bullets" ne trasuda a pacchi.
E il giorno dopo, nel regalargli una copia del mio "Roots 66", vederlo chiedermi un autografo con dedica. Cioè, capite? Roba che se non avessi nascosto l'imbarazzo (anche davanti agli altri) con il mio solito modo cazzone di ammischiare le carte con chiacchiere a raffica, non avrei potuto credere alla scena così come stava avvenendo, con i due protagonisti a ruolo invertito. Ma essere dei VERI GRANDI (come un discorso fatto analogamente per Danijel Zezelj diverso tempo fa) è anche questo... mentre autori esordienti dello stand accanto a Bottero, dall'alto della loro prima pubblicazione mi davano consigli di comunicazione, grafica e anatomia per "farmi conoscere meglio"... e non dico altro ;)
giovedì 29 ottobre 2009
domenica 25 ottobre 2009
San Giorgio e il drago.
o anche: del Massacratore n°8 e oltre...
Con Lucca Comics ai nastri di partenza (e visto che nelle ultime settimane non ho fatto altro che parlare di "Roots 66") voglio ricordarvi anche l'altra mia nuova uscita, cioè il Massactaore n°8 - "San Giorgio e il drago" - che presentiamo in anteprima proprio alla fiera lucchese, e che raggiungerà le fumetterie nelle settimane seguenti. Ridendo e scherzando, alla faccia di chi gli vuole male, siamo arrivati all'ottavo numero, che la stragrande maggioranza delle altre produzioni indipendenti se lo sogna! Che dire di questo episodio? Il nostra Massa - stavolta - è in versione medievale, per una storia/metafora raccontata si in forma di fiaba, ma che in realtà è tutt'altro che un racconto per bambini. In appendice, tornano per la terza volta lo scrittore Enrico Brizzi e il suo fido compare Maurizio Manfredi con un nuovo capitolo del loro "SuperItalianz". All'interno dell'albo c'è anche un'altra piccola sorpresa, ma vi lascio il piacere di scoprirla da soli...
Escludendo solo il primo giorno di fiera, da venerdi 30 ottobre a domenica 1° novembre mi troverete dunque in duplice versione: questa volta (ve lo prometto) perderò pochissimo tempo in giro per bar, e mi dividerò in egual misura tra lo stand della Bottero Edizioni e quello della Tunuè. Porto con me fogli, matite, pennarelli e tanta voglia di divertirmi. Ci becchiamo lì, allora ;)
• Chiudo con un altro aneddoto curioso che riguarda proprio il Massa, attraverso un breve dialogo avvenuto alla recente Romics, ma che è solo uno dei tanti scambi di battute (dello stesso genere) che m'è capitato di avere da tre anni a questa parte...
- "Si, d'accordo, Ste', però dai, il Massacratore oggi non ha più molto senso, è un po' anacronistico"...
- "Anacronistico, dici? Sarà, ma a me sembra di raccontare cose piuttosto attuali, cose che difficilmente si trovano in altri fumetti. Hai letto per esempio Kouassi Story, dove il Massa peraltro è solo un narratore fuori campo?"
- "Ehm, no..."
- "E lo Speciale Katzyvari, dove Affari Tuoi era semplicemente comica?"
- "Uhm, no"...
- "Inutile chiederti se leggerai San Giorgio e il drago"...
- "Ehm..."
- "Allora di cosa stiamo parlando?"
- "Beh, mi ricordo che quando ha massacrato Ambra e le ragazze di Non è la Rai mi sono pisciato sotto dalla risate"...
Cioè, vi rendete conto? C'è gente che, ripescando i propri ricordi (cioè basandosi esclusivamente sulla SUGGESTIONE e la PERCEZIONE che ne aveva allora, più di dieci anni fa) li proietta al presente e - con una facile equazione - ne fa UN GIUDIZIO DI OGGI, senza nemmeno aver mai letto un solo albo della nuova serie!!! Non c'è qualcosa di stranamente SCORRETTO, in questo?
[ma può anche darsi che sia io ad essere anacronistico] eh eh eh...
Ci si vede a Lucca, gente!!! :)
Con Lucca Comics ai nastri di partenza (e visto che nelle ultime settimane non ho fatto altro che parlare di "Roots 66") voglio ricordarvi anche l'altra mia nuova uscita, cioè il Massactaore n°8 - "San Giorgio e il drago" - che presentiamo in anteprima proprio alla fiera lucchese, e che raggiungerà le fumetterie nelle settimane seguenti. Ridendo e scherzando, alla faccia di chi gli vuole male, siamo arrivati all'ottavo numero, che la stragrande maggioranza delle altre produzioni indipendenti se lo sogna! Che dire di questo episodio? Il nostra Massa - stavolta - è in versione medievale, per una storia/metafora raccontata si in forma di fiaba, ma che in realtà è tutt'altro che un racconto per bambini. In appendice, tornano per la terza volta lo scrittore Enrico Brizzi e il suo fido compare Maurizio Manfredi con un nuovo capitolo del loro "SuperItalianz". All'interno dell'albo c'è anche un'altra piccola sorpresa, ma vi lascio il piacere di scoprirla da soli...
Escludendo solo il primo giorno di fiera, da venerdi 30 ottobre a domenica 1° novembre mi troverete dunque in duplice versione: questa volta (ve lo prometto) perderò pochissimo tempo in giro per bar, e mi dividerò in egual misura tra lo stand della Bottero Edizioni e quello della Tunuè. Porto con me fogli, matite, pennarelli e tanta voglia di divertirmi. Ci becchiamo lì, allora ;)
• Chiudo con un altro aneddoto curioso che riguarda proprio il Massa, attraverso un breve dialogo avvenuto alla recente Romics, ma che è solo uno dei tanti scambi di battute (dello stesso genere) che m'è capitato di avere da tre anni a questa parte...
- "Si, d'accordo, Ste', però dai, il Massacratore oggi non ha più molto senso, è un po' anacronistico"...
- "Anacronistico, dici? Sarà, ma a me sembra di raccontare cose piuttosto attuali, cose che difficilmente si trovano in altri fumetti. Hai letto per esempio Kouassi Story, dove il Massa peraltro è solo un narratore fuori campo?"
- "Ehm, no..."
- "E lo Speciale Katzyvari, dove Affari Tuoi era semplicemente comica?"
- "Uhm, no"...
- "Inutile chiederti se leggerai San Giorgio e il drago"...
- "Ehm..."
- "Allora di cosa stiamo parlando?"
- "Beh, mi ricordo che quando ha massacrato Ambra e le ragazze di Non è la Rai mi sono pisciato sotto dalla risate"...
Cioè, vi rendete conto? C'è gente che, ripescando i propri ricordi (cioè basandosi esclusivamente sulla SUGGESTIONE e la PERCEZIONE che ne aveva allora, più di dieci anni fa) li proietta al presente e - con una facile equazione - ne fa UN GIUDIZIO DI OGGI, senza nemmeno aver mai letto un solo albo della nuova serie!!! Non c'è qualcosa di stranamente SCORRETTO, in questo?
[ma può anche darsi che sia io ad essere anacronistico] eh eh eh...
Ci si vede a Lucca, gente!!! :)
giovedì 22 ottobre 2009
B.boyz from tha block!
• "Roots 66" original paper toyz © & ® 2009 S3Keno Piccoli.
Kuore, Fat Chuck, Inca e Cop-Killa stanno per invadere Lucca Comics 2009 • Come OMAGGIO esclusivo, stampati su cartoncino quadricromatico, a chi acquista il libro in fiera • In free downlaod per tutti, ma solo DOPO il prossimo 2 novembre • Stay tuned!!! ;)
mercoledì 21 ottobre 2009
No trendy? No party.
In piena controtendenza rispetto al dilagare (sin troppo modaiolo, per i miei gusti) di iPhones e palmari touchscreen di ultima generazione, stanco di marche e modelli che in favore del loro appeal sacrificano la qualità (discorso che affronterò presto anche per quanto riguarda la Apple e i Macintosh prodotti negli ultimi anni), ho fatto un passo indietro molto netto. Ho acquistato un cellulare Nokia che, a livello di optionals, non offre assolutamente NIENTE. Il suo scopo, per quanto mi riguarda, è fare e ricevere telefonate. Punto. Mi basta che si senta bene in entrata e in uscita, e se poi scopro che la sua batteria, dopo la carica, dura più di una settimana... beh, tanto meglio! Costo: 36 euro.
• Post Scriptum OFF TOPIC •
O anche: aneddoto sull'editoria italiana.
• L'editore all'autore (a giugno): "Consegna del libro entro e non oltre il prossimo 31 agosto, mi raccomando. E tra pochi giorni ti mando il contratto".
• L'autore all'editore: "Nessun problema, sarò puntualissimo!".
• L'autore, notoriamente AFFIDABILE: consegna fissata per il 31 agosto, proroga per il 20 settembre, fine del libro il 18 ottobre.
• L'editore, notoriamente SERIO: consegna fissata per il 31 agosto, proroga per il 20 settembre, spedizione del contratto il 20 ottobre.
venerdì 16 ottobre 2009
Atto finale.
Preso com'ero da consegne romane lucchesi e non solo, da biberon e asili nido, da cazzi & lazzi vari, m'ero scordato di parlare tempestivamente di uno dei miei argomenti preferiti: lo Scudo!!!
Dallo scorso 22 settembre, ogni martedi sera AXN* ha iniziato a trasmettere in italiano la settima ed ultima stagione di "The Shield", l'atto finale. Tredici episodi (di cui finora sono stati trasmessi i primi quattro) fino alla tesa, estrema, drammatica, definitiva conclusione di quello che ritengo il miglior serial televisivo di sempre!
* che poi in effetti io ho disdetto SKY lo scorso aprile per motivi polemici tutti miei, che ora non ha senso spiegare, e quindi per me questa settima stagione è offerta ogni mercoledi dal Mulo!!! :)
Peraltro io proprio questi giorni ho intervistato sia Shawn Ryan, il creatore della serie, che Michael Chiklis a.k.a. Vic Mackey, il suo protagonista assoluto, per motivi che svelerò a breve.
Non solo: per gli stessi motivi, questa settimana mi sono anche riascoltato massicciamente la sua colonna sonora, cioè "The Shield Soundtrack - Music from the streets" e quindi - coerente alla filosofia del Mulo e in piena e consapevole illegalità - m'è venuta la bella idea di REGALARVI LA VOSTRA COPIA (da masterizzare su CD o da aggiungre come playlist sul vostro iPod) che potete comodamente scaricare da qui (pesa circa una sessantina di mega). Enjoy it.
• La tracklist:
01. Vivian Ann Romero, Ernesto J. Bautista & Rodney Alejandro “The Shield Theme”
02. Theory of a Deadman “Hating Hollywood”
03. Black Label Society “Death March”
04. Onyx “Bring ‘Em Out Dead”
05. Mikal Raymo “Lay Down”
06. Peyote Asesino “Perkins”
07. SX-10 “Caught Up In The System”
08. Delinquent Habits “Freedom Band”
09. Damageplan “Pride”
10. Ill' Nino “Nothing's Clear”
11. Crazy Anglos “Rushing In”
12. Kinto Sol “No Muerdas La Mano”
13. Tantric “Breakdown”
14. The Black Maria “Betrayal”
15. Conejo “Let's Ride”
16. Master P “Ooohhhwee”
17. Kelis feat. Markita “Mafia”
18. Brujeria “Cuiden A Los Ninos”
19. Roca Raida feat. Dj Paradime “The Shield” X-Ecutioners Remix
• La copertina del CD (stampabile, in dimensioni reali):
martedì 13 ottobre 2009
Dio, ma quanto sei bella?
Che ai vertici delle case discografiche (delle cossiddette majors) ci siano dei perfetti idioti che non sono stati capaci di adeguarsi ai tempi e ai modi dell'attuale fruizione musicale globale, è qualcosa a cui dedicherò un intero post. Cosa c'è di più dannatamente assurdo che "disattivare l'incorporamento" del codice con cui poter pubblicare un videoclip sul proprio blog o su qualsiasi altro tipo di social network? Da un punto vista di semplice marketing, cosa ci vuole a capire - deficenti! - che far girare il nuovo video di un proprio artista è un'operazione promozionale - a costo zero - di dimensioni colossali, inimmaginabili, se calcolassimo il numero dei bloggers e/o degli utenti di Facebook di tutto il mondo...
Detto questo, Natalie Imbruglia è sempre più bella!!!
Passano gli anni, e oggi - come donna 34enne - è ancora più sexy e affascinante di quanto non fosse al suo esordio, quando cantava "Torn" e ne aveva 22... ma ha fatto un patto con il diavolo o che?
Il suo nuovo singolo "Want" (che anticipa l'album "Come to life"), nonostante annoveri Chris Martin tra gli autori è solo una canzonetta piacevole e senza alcuna pretesa, d'accordo (personalmente, la preferivo di più con il suo suono pop/rock) e il video ufficiale - un assolo interpretativo dalla regia sobria e minimale, che ce la consegna in tutto il suo splendore - potete guardarvelo, ascoltarvelo e gustarvelo QUI :)
UPDATE!!!
Non c'entra niente con il post (se non per la musica, il talento e la disattivazione dell'incorporamento) ma - se vi va - ascoltatevi anche il nuovissimo splendido singolo di Alicia Keys: "Doesn't mean anything"
lunedì 12 ottobre 2009
giovedì 8 ottobre 2009
Ad Hammamet!!!
Si, dai: ho davvero voglia (o addirittura BISOGNO?) di scrivere e disegnare un secondo capitolo di "Hammamet Express", a 14 anni dal suo primo episodio (che per la cronaca, o meglio per i più giovani, era dedicato ad un certo Bettino Craxi, ed è stato recentemente riproposto nel primo volume del REMIX).
Oramai l'8°numero del Massa è in stampa.
Ma per il 9° c'è tempo, uscirà la prossima primavera.
E magari nel frattempo un altro noto personaggio politico italiano scapperà in Tunisia da latitante... mmmh?
Eh eh eh...
Nel frattempo, OGGI comincia Romics.
Se passate alla stand Tunuè, non dimenticatevi di "aggiungere al carrello" la vostra bella copia di "Roots 66", fresca fresca di tipografia. Fragrante. Se avevate in programma di farci un salto sabato o domenica, è ancora meglio: ci sarò io a firmare e disegnare per chi lo vuole. Esatto: per chi lo vuole. E per gli altri no, tiè! ;)
Allora, ci vediamo lì?
domenica 4 ottobre 2009
Roots 66
La Tunuè - Editori dell'Immaginario, di ritorno da Treviso Comics, ha appena vinto (credo per la seconda volta consecutiva) il Premio Carlo Boscarato 2009 come "miglior realtà editoriale italiana", e la cosa non può che farmi molto piacere. Me l'avrebbe fatta in qualsiasi caso, sia chiaro (anche perchè c'è sempre stata amicizia, e ho sempre sostenuto il valore del loro operato), ma quest'anno ho un motivo in più per gioire dell'ulteriore riconoscimento che viene confermato a questa giovane/raffinata casa editrice, sempre così attenta nelle scelte editoriali, nella grafica, nelle carte utilizzate, nella cura dei prodotti, nella presenza sempre puntuale alle fiere del fumetto e del libro.
Forse qualcuno lo aveva già letto su "Anteprima" e "Mega", quindi non ci sono segreti da mantenere o menate del genere. Anzi, tutt'altro. Io sono davvero lusingato... anzi, no, mi correggo: sono ORGOGLIOSO di essere entrato in questa squadra, di far parte della scuderia degli autori Tunuè. Tra l'altro credevo che il mio primo volume con loro venisse presentato in anteprima all'imminenete Lucca Comics, a fine mese. Invece ho saputo (ho capito?) solo ieri sera che verrà presentato già a Romics, cioè tra quattro giorni (dall'8 ottobre) qui alla nuova Fiera di Roma!!!
Che altro dire? Che non vedo l'ora di sfogliarlo.
Dalla collana Prospero's Books:
"Roots 66", 72 pagine B/N + copertina a colori, € 9,50.
ASSOLUTAMENTE DA ACQUISTARE!!! :)
P.S. = Del fumetto vero e proprio, della sua genesi, della sua nuova versione e delle sue parti INEDITE ne riparleremo a breve qui sul blog.
mercoledì 30 settembre 2009
Almamegretta • Figli di Annibale
Terza traccia della nostra TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009): questa volta sono di scena i grandissimi Almamegretta, nella loro prima versione con la voce unica di Raiz (e quando ancora era tra noi la buon'anima di Stefano "D.RaD" Facchielli). Il pezzo, su tutti, è "Figli di Annibale" contenuto nel loro primo album "Anima Migrante" (del 1993, interamente straordinario, dalla prima all'ultima traccia). Avrei potuto scegliere anche un pezzo qualsiasi tratto da "Sanacore" (1995) o "Black Athena" (da "Lingo" del 1998), ma "Figli di Annibale" - per me - oltre che un brano immenso, rappresenta un particolare momento della mia vita a cui sono molto legato.
Non esiste un video "ufficiale", pertanto ne posto uno montato in immagini da qualche appassionato, che - nella sua semplicità - non è nemmeno male.
Vedi anche:
01. Meganoidi • "Zeta Reticoli"
02. Subsonica feat. Bluvertigo • "Discolabirinto"
domenica 27 settembre 2009
I look to you.
A due anni di distanza dal suo annuncio ufficiale (e dopo liti familiari, botte, tribunali e droga) con "I look to you" la [ex] diva Whitney Houston si gioca la sua ultima carta. Quella della CREDIBILITA'. Questo disco potrebbe segnare il suo grande ritorno o la sua totale disfatta, come fu per la collega Mariah Carey dopo le mille vicissitudini della sua vita privata (la separazione dal marito, l'esaurimento nervoso, i tentati suicidi) e dopo "Glitter" del 2001, uno dei più grandi flop della discografia mondiale, tantopiù considerando che fu il primo (ed ultimo) album per la Virgin, per quello che tutt'oggi resta il più ricco contratto della storia della musica, che per poco - secondo un perverso effetto domino - non fece fallire la major americana. Ci vollero quattro anni (e diverse "alleanze " strategiche con alcuni dei migliori produttori e rappers della scena Usa) per uscire dal tunnel, con "The emancipation of Mimi" del 2005 che la riportò in radio e ai primi posti di tutte le charts statunitensi.
Ma torniamo alla signora Houston.
Se dunque di gioco d'azzardo di tratta, questa carta Whitney (che oggettivamente non è più quella di prima) se la gioca con un disco SOBRIO ed ELEGANTE. Senza eccessi, senza "coattaggini alla moda" dell'ultima ora, anche perchè a 46 anni sarebbe ridicola a sgambettare accanto a Rhianna o alle Pussycat Dolls!!! Un ritono al classico, che se da un lato le restituisce grande dignità, dall'altro potrebbe pagare lo scotto della commerciabilità, in termini di mercato. Potrebbe, per l'appunto. Ora è tutto da vedere, ma personalmente - dopo averla ascoltata per intero - la trovo una mossa intelligente... e, di fatto, in questo momento "I look to you" è secondo solo al nuovo album di Jay-Z.
Il singolo di lancio "Million dollar bill" (che con la sua sola forza sta trainando l'intero CD in classifica) è un vero e proprio DONO della sua grande amica Alicia Keys. E si sente. La cifra stilistica è "modello Keys" al 100%, ma la Houston lo interpreta egregiamente. Altra grande presenza dell'album è R. Kelly, che le confeziona addosso la splendifa traccia che dà il titolo al disco e quella di chiusura, "Salute" (meno bella, ma comunque suggestiva) che è interamente scritta, prodotta ed arrangiata dal crooner di Chicago. Aldilà di queste due notevoli firme, Withney è comunque circondata da una scquadra di ottimi compositori e produttori, anche quando si tratta di dance (come "Nothin' but love", "A song for you" o "For the lovers"); si, perchè non dimentichiamo che la nostra [ex] diva R&B da 180 milioni di dischi venduti nel mondo (e che rimane l'artista musicale più premiata al mondo) a fine anni '80, cioè all'apice della sua carriera, con pezzi come "I wanna dance with somebody" non si faceva il minimo problema a finire in discoteca, fuori da qualsiasi etichetta di genere.
I momenti migliori di un album che non passerà alla storia (ma che ha tutti i numeri per farsi ascoltare più e più volte) rimangono il brano scritto dalla Keys e le ballads come "I didn't know my own strenght" o "Like I never left" con il feat. di Akon, altra stella dell'attuale scena black statunitense. Che non invade, ma anzi concorre alla classe.
Non resta che vedere quale sarà effettivamente l'accoglienza del grande pubblico, in tutto il mondo.
Perchè di gente che le vuole bene, lì fuori, ce n'è ancora tanta.
• Coming soon in autumn 09: brand new albums from Mariah Carey, Alicia Keys and Mary J. Blige.
mercoledì 23 settembre 2009
5 domande a: Chiara Gensini.
dell'ispettore Coliandro, di Lara e di altro...
Su Rai2 è appena terminata la terza serie de "L'ispettore Coliandro" dei fratelli Manetti, che personalmente - sin dai tempi dei loro videoclip per tanti amici del rap italiano - ho sempre seguito e sostenuto con convinzione, da "Torino Boys" del 1997 a "Zora la vampira" del 2000, fino a quel "Piano 17" (2005) il cui protagonista era proprio il caro Giampaolo Morelli che ora, con loro, veste regolarmente i panni dell'imbranato (ed esaltato) ispettore di Polizia.
Ma di questa terza serie, come sempre composta da quattro episodi, tornerò a parlare più approfonditamente a breve.
Oggi il motivo per cui la tiro in ballo è un altro. Senza che me ne vogliano le altre tre Coliandro girls della serie, sono rimasto decisamente colpito dal personaggio di Lara (nel primo episodio "Sempre avanti") e dalla bella/brava attrice che lo ha interpretato: Chiara Gensini.
Classe 1982, romana, Chiara ha già recitato al cinema per registi del calibro di Ken Loach ed Ermanno Olmi (in "Tickets") così come in produzioni più leggere quali la commedia americana "Decameron Pie" (diretta da David Leland, con Misha Barton) o "I mostri oggi" di Enrico Oldoini (nell'episodio "Fanciulle in fiore"). Ovviamente non poteva mancare la televisione, dove si è fatta notare soprattutto grazie al personaggio di Simona Benvenuti nella seguitissima "I Cesaroni" di casa Mediaset.
Ecco allora che - grazie alla sua immediata disponibilità - le ho posto cinque domandine facili facili...
01. Cosa significa, a livello recitativo, passare da una Simona de "I Cesaroni" (serie di culto nazional-popolare) a una Lara de "L'ipettore Coliandro" (serie di culto si, ma di nicchia)? E' stato molto stimolante perchè sono due personaggi e due serie molto diverse, difficilmente paragonabili. La cosa strana poi è che ho girato le due serie più o meno nello stesso periodo, quindi passavo dall'una all'altra letteralmente nel giro di poche ore. Spesso mi è addirittura capitato di dover girare Coliandro di notte a Bologna e dovermi ritrovare la mattina del giorno dopo sul set dei Cesaroni a Roma, dove mi presentavo con trucco e capelli di Lara perchè non avevo avuto tempo di sistemarmi (ma dove dopo pochi minuti i truccatori riuscivano a trasformarmi di nuovo nella brava ragazza dei Cesaroni!). Da un punto di vista recitativo, è stato strano dover passare dalla brava ragazza rassicurante che piace a grandi e bambini che era Simona, alla skingirl un po' più estrema, violenta e sexy che era Lara in Coliandro. Per assurdo, ho trovato più semplice da interpretare Lara che Simona: quando si ha un personaggio più forte e caratterizzato, è piu semplice lavorarci sopra, spesso anche solo con l'aiuto del trucco e dell'abbigliamento, perchè l'obiettivo da raggiungere è piu' chiaro, quindi l'artista sa come e dove muoversi nell ambito del personaggio da interpretare. Comunque penso che il bello di questo lavoro sia la possibilità che permette all'attore di cambiare continuamente.
02. Conoscevi già quei due fusi di testa mezzi "hiphopettari" dei Manetti Bros. e il loro immaginario cinematografico intriso di commedia nera e blaxploitation? E quel gran simpaticone di Giampaolo Morelli?
Prima di Coliandro non avevo mai incontrato prima nè Giampaolo Morelli nè i Manetti, ma li conoscevo di fama e avevo visto i loro film. Ma posso dire che ora loro conoscono me, ed io loro. Ai tempi del provino per Coliandro ero molto emozionata e determinata a farmi prendere per il ruolo perchè ero molto curiosa di lavorare con loro. Chiaramente mi sono trovata benissimo... sono proprio i miei tipi!!! Molto tranquilli, alla mano, si vede che mettono passione nel lavoro che fanno. Spero di avere la possibilità di lavorare di nuovo con loro.
03. Nel primo episodio della terza serie, Lara - oltre ad essere molto sexy - è anche una vera "dura" per palati fini: quanto ti ci riconosci?
Lara è molto diversa ed allo stesso tempo molto simile a me. Io ho un po' una doppia personalità: a volte risulto timida ed insicura, altre forte e dura come lei. Durante le riprese mi sono letteralmente innamorata del personaggio che interpretavo. A volte mi è addirittura capitato - in momenti di imbarazzo o insicurezza - di pensare come si sarebbe comportata lei, quindi ad imitarla. Di certo non mi reputo spietata, ma se Lara è riuscita a trasmettere il suo carattere e la sua indole di "dura" è stato anche grazie a quella parte di me stessa piu agressiva e ombrosa.
04. Il suo look (la pettinatura, il trucco, le polo strette e corte con le righine su collo e maniche, gli anfibietti con il calzino bianco rigirato alla caviglia) e la ricostruzione piuttosto accurata di certi ambienti (la palestra "Sempre avanti" di boxe e kickboxing, il locale rock/ska), richiamano palesemente una certa iconografia femminile di destra, se non anche delle curve. Da questo punto di vista, senti di avere qualche affinità politica o ideologica con lei?
Non sono mai stata un'attivista politica quindi ti rispondo che no, non ho affinità politiche con Lara. Tuttavia il suo mondo non è solo politica, ma è fatto anche di amici (gli skin che frequenta) ed i luoghi di ritrovo (la palestra, lo stadio, i concerti) che sono il suo mondo. Durante le riprese, oltre ad essermi identificata in lei, mi sono appassionata a tutto quello che portavo ed indossavo: i tatuaggi - ad esempio - che io normalmente non amo, mi capitava di tornare a Roma (tra una ripresa e l'altra di Coliandro) e non lavarmi per giorni pur di tenermeli!!! Ho addirittura pensato di ritirare fuori i mei vecchi Dr. Martens comprati a Londra da ragazzina, ma poi non me la sono sentita. Questo comunque non comporta il fatto di avere uguali o diverse opinioni politiche o ideologiche con il personaggio che si interpreta; io amo i personaggi estremi, forti, molto caratterizzati nella personalità, nel trucco, nell'abbigliamento e nei gesti.
05. Dopo Ken Loach ed Ermanno Olmi, dopo Enrico Oldoini, dopo diverse fiction televisive... qual è il prossimo passo che Chiara potrebbe/vorrebbe fare?
Non so se un passo solo mi basta. Mi immagino più una corsa. Perchè sono indietro e perché c'è tanto da fare!!!
Su Rai2 è appena terminata la terza serie de "L'ispettore Coliandro" dei fratelli Manetti, che personalmente - sin dai tempi dei loro videoclip per tanti amici del rap italiano - ho sempre seguito e sostenuto con convinzione, da "Torino Boys" del 1997 a "Zora la vampira" del 2000, fino a quel "Piano 17" (2005) il cui protagonista era proprio il caro Giampaolo Morelli che ora, con loro, veste regolarmente i panni dell'imbranato (ed esaltato) ispettore di Polizia.
Ma di questa terza serie, come sempre composta da quattro episodi, tornerò a parlare più approfonditamente a breve.
Oggi il motivo per cui la tiro in ballo è un altro. Senza che me ne vogliano le altre tre Coliandro girls della serie, sono rimasto decisamente colpito dal personaggio di Lara (nel primo episodio "Sempre avanti") e dalla bella/brava attrice che lo ha interpretato: Chiara Gensini.
Classe 1982, romana, Chiara ha già recitato al cinema per registi del calibro di Ken Loach ed Ermanno Olmi (in "Tickets") così come in produzioni più leggere quali la commedia americana "Decameron Pie" (diretta da David Leland, con Misha Barton) o "I mostri oggi" di Enrico Oldoini (nell'episodio "Fanciulle in fiore"). Ovviamente non poteva mancare la televisione, dove si è fatta notare soprattutto grazie al personaggio di Simona Benvenuti nella seguitissima "I Cesaroni" di casa Mediaset.
Ecco allora che - grazie alla sua immediata disponibilità - le ho posto cinque domandine facili facili...
01. Cosa significa, a livello recitativo, passare da una Simona de "I Cesaroni" (serie di culto nazional-popolare) a una Lara de "L'ipettore Coliandro" (serie di culto si, ma di nicchia)? E' stato molto stimolante perchè sono due personaggi e due serie molto diverse, difficilmente paragonabili. La cosa strana poi è che ho girato le due serie più o meno nello stesso periodo, quindi passavo dall'una all'altra letteralmente nel giro di poche ore. Spesso mi è addirittura capitato di dover girare Coliandro di notte a Bologna e dovermi ritrovare la mattina del giorno dopo sul set dei Cesaroni a Roma, dove mi presentavo con trucco e capelli di Lara perchè non avevo avuto tempo di sistemarmi (ma dove dopo pochi minuti i truccatori riuscivano a trasformarmi di nuovo nella brava ragazza dei Cesaroni!). Da un punto di vista recitativo, è stato strano dover passare dalla brava ragazza rassicurante che piace a grandi e bambini che era Simona, alla skingirl un po' più estrema, violenta e sexy che era Lara in Coliandro. Per assurdo, ho trovato più semplice da interpretare Lara che Simona: quando si ha un personaggio più forte e caratterizzato, è piu semplice lavorarci sopra, spesso anche solo con l'aiuto del trucco e dell'abbigliamento, perchè l'obiettivo da raggiungere è piu' chiaro, quindi l'artista sa come e dove muoversi nell ambito del personaggio da interpretare. Comunque penso che il bello di questo lavoro sia la possibilità che permette all'attore di cambiare continuamente.
02. Conoscevi già quei due fusi di testa mezzi "hiphopettari" dei Manetti Bros. e il loro immaginario cinematografico intriso di commedia nera e blaxploitation? E quel gran simpaticone di Giampaolo Morelli?
Prima di Coliandro non avevo mai incontrato prima nè Giampaolo Morelli nè i Manetti, ma li conoscevo di fama e avevo visto i loro film. Ma posso dire che ora loro conoscono me, ed io loro. Ai tempi del provino per Coliandro ero molto emozionata e determinata a farmi prendere per il ruolo perchè ero molto curiosa di lavorare con loro. Chiaramente mi sono trovata benissimo... sono proprio i miei tipi!!! Molto tranquilli, alla mano, si vede che mettono passione nel lavoro che fanno. Spero di avere la possibilità di lavorare di nuovo con loro.
03. Nel primo episodio della terza serie, Lara - oltre ad essere molto sexy - è anche una vera "dura" per palati fini: quanto ti ci riconosci?
Lara è molto diversa ed allo stesso tempo molto simile a me. Io ho un po' una doppia personalità: a volte risulto timida ed insicura, altre forte e dura come lei. Durante le riprese mi sono letteralmente innamorata del personaggio che interpretavo. A volte mi è addirittura capitato - in momenti di imbarazzo o insicurezza - di pensare come si sarebbe comportata lei, quindi ad imitarla. Di certo non mi reputo spietata, ma se Lara è riuscita a trasmettere il suo carattere e la sua indole di "dura" è stato anche grazie a quella parte di me stessa piu agressiva e ombrosa.
04. Il suo look (la pettinatura, il trucco, le polo strette e corte con le righine su collo e maniche, gli anfibietti con il calzino bianco rigirato alla caviglia) e la ricostruzione piuttosto accurata di certi ambienti (la palestra "Sempre avanti" di boxe e kickboxing, il locale rock/ska), richiamano palesemente una certa iconografia femminile di destra, se non anche delle curve. Da questo punto di vista, senti di avere qualche affinità politica o ideologica con lei?
Non sono mai stata un'attivista politica quindi ti rispondo che no, non ho affinità politiche con Lara. Tuttavia il suo mondo non è solo politica, ma è fatto anche di amici (gli skin che frequenta) ed i luoghi di ritrovo (la palestra, lo stadio, i concerti) che sono il suo mondo. Durante le riprese, oltre ad essermi identificata in lei, mi sono appassionata a tutto quello che portavo ed indossavo: i tatuaggi - ad esempio - che io normalmente non amo, mi capitava di tornare a Roma (tra una ripresa e l'altra di Coliandro) e non lavarmi per giorni pur di tenermeli!!! Ho addirittura pensato di ritirare fuori i mei vecchi Dr. Martens comprati a Londra da ragazzina, ma poi non me la sono sentita. Questo comunque non comporta il fatto di avere uguali o diverse opinioni politiche o ideologiche con il personaggio che si interpreta; io amo i personaggi estremi, forti, molto caratterizzati nella personalità, nel trucco, nell'abbigliamento e nei gesti.
05. Dopo Ken Loach ed Ermanno Olmi, dopo Enrico Oldoini, dopo diverse fiction televisive... qual è il prossimo passo che Chiara potrebbe/vorrebbe fare?
Non so se un passo solo mi basta. Mi immagino più una corsa. Perchè sono indietro e perché c'è tanto da fare!!!
martedì 22 settembre 2009
Pugnette.
Il caso vuole che questa mattina alla radio abbiano passato due canzoni degli anni '80 molto legate una all'altra, cioè "Mia bocca" di Jill Jones (1987) e "Sex Shooter" di Apollonia (1984), di cui posto entrambi i videoclip in calce.
Ora, inutile dire che - rivisto oggi, con gli occhi dello stile attuale - le loro movenze e il loro look (in particolar modo quello di Apollonia e le sue tipe) sono pressochè RIDICOLI, ma vi assicuro che all'epoca le due tipe rappresentavano uno dei massimi ideali erotici per noi maschietti in pieno arrapamento adolescenziale. Grandi "dediche", insomma.
La cosa che però volevo sottolineare, aldilà dell'aspetto estetico, è la musica. Che poteva pure essere pop/commerciale (roba da discoteca, che infatti veniva regolarmente passata) ma che aveva una qualità altissima, rispetto ai canoni odierni della dance o della house. Le due signorine in questione erano infatti "protette" del miglior Prince (di cui, ahimè, ci è rimasta solo una pallida ombra) che scriveva loro i pezzi, le produceva... e probabilmente se le portava pure a letto (anche se questi sono fatti suoi, e comunque buon per lui). Il punto è che se ascoltate le produzioni musicali, beh, SPACCANO!!! In entrambi i casi, c'è al 100% la firma del geniaccio di Minneapolis all'apice della sua carriera artistica (quella di "Purple Rain", "Parade" o "Sign o' the times"), quel suono inconfondibile, quel black funk "alla Prince" che uno come Michael Jackson - con tutto il rispetto - non ci è mai nemmeno andato vicino!!!
Dopodichè dovremmo pure parlare di Wendy e Lisa...
domenica 13 settembre 2009
Latinoamericana.
Circa un anno fa (si, era proprio settembre 2008) durante un carteggio privato per mail con tale MML, gli buttavo lì un'idea per una possibile collana a fumetti che loro - volendo, con i loro mezzi - avrebbero potuto facilmente realizzare. Suggerendogli anche anche un possibile titolo ("Latinoamericana"), il progetto verteva su una collana di prestigiosi volumi cartonati "alla francese" che presentasse alcuni tra i CAPOLAVORI del fumetto spagnolo/argentino da troppo tempo non ripubblicati da nessuno in Italia.
Grandi saghe a fumetti dell'epoca di "Eureka" o del primo "Eternauta" della E.P.C., che molto probabilmente tanti giovani non hanno mai letto, e che comunque anche per i meno giovani (come me) non sono MAI STATI RACCOLTI in volume da nessun editore italiano, ma rimangono ancora pubblicati "a puntate" dentro quelle storiche riviste. Sarebbero quindi una sorta di libri INEDITI, da un punto di vista collezionistico e commerciale.
Possibile che nessuno abbia voglia di rileggere (o addirittura leggere per la prima volta) storie come "Rifiuti" di Carlos Trillo e Juan Gimenez o "Stella nera" di Ricardo Barreiro e Gimenez? O come "Sarvan" (che da piccolo pruriginosamente adoravo!) e "Kraken" di Antonio Segura e Jordi Bernet? O ancora come "Perramus" di Juan Sasturian e Alberto Breccia? E magari proseguendo con Horacio Altuna?
Insomma: stanno sempre tutti lì a menarsela su quanti e quali "capolavori" del fumetto contemporaneo stiano pubblicando, rifilandoci spesso roba di assoluta mediocrità... ma è possibile non esista un editore che - magari ispirato da queste stesse righe - possa raccogliere questo appello e realizzare davvero una collana del genere?!?
Passate parola...
mercoledì 9 settembre 2009
Subsonica feat. Bluvertigo • Discolabirinto.
Secondo appuntamento con la TOP 20 italiana degli ultimi vent'anni (1990/2009) scelta e compilata insindacabilmente dal sottoscritto. Questa volta tocca ai Subsonica, in questo caso insieme ai Bluvertigo ancora capitanati da Morgan. Il pezzo è "Discolabirinto", contenuto nell'album "Microchip emozionale" del 1999. In realtà sono parecchi i pezzi dei Subsonica che meriterebbero di essere postati, visto che sono indubbiamente une delle più valide e credibili realtà musicali italiane della "nostra" generazione (?)... ma - dovendo fare una scelta - "Discolabirinto" mi ha sempre FOMENTATO per la sua ossessiva potenza (ad ogni loro concerto non vedo l'ora che la suonino, perchè dal vivo è ANCORA PIU' POTENTE!!!) e comunque devo lasciare spazio ad altre diciotto belle canzoni.
Vedi anche:
1) Meganoidi • "Zeta Reticoli"
mercoledì 2 settembre 2009
Shockin' ADV.
• Clicca l'immagine per ingrandirla.
"Lo tsunami ha ucciso 100 volte più persone dell'11 settembre. Il pianeta è brutalmente potente. Rispettalo. Preservalo"
Davvero di notevole impatto - anche visivo - questa campagna del WWF. Dove poi sia realmente quella sottile linea di confine che separa un voluto effetto shock smuovi-coscienze dal cattivo gusto, è qualcosa che riguarda solo la morale (assolutamente personale) di chiunque la osservi.
lunedì 31 agosto 2009
Meganoidi • Zeta Reticoli
Personalmente, la ritengo ancora oggi una delle più belle canzoni italiane degli ultimi venti anni. Si, ho detto venti.
Ecco. Quasi quasi con "Zeta Reticoli" comincio una nuova rubrichetta: quella che per me è la TOP 20 italiana degli ultimi 20 anni. Dal 1990 in poi (la nuova scuola, diciamo). Un pezzo alla volta - in 20 puntate - indicando l'album da cui è tratto e la sua data di pubblicazione. E in pratica abbiamo già cominciato con questo brano straordinario dei Meganoidi, traccia di chiusura dell'album "Outside the loop, stupendo sensation" del 2003.
venerdì 28 agosto 2009
Furious girlz
E dopo la lunga chiusura estiva, quale modo migliore di riaprire i battenti se non con belle donne "veloci" e "furiose"?
In esclusiva assoluta per S3Kenoblog, una clip tratta dai contenuti speciali di "Fast and Furious - Solo parti originali", nei negozi dal prossimo mercoledi 2 settembre in Blu-ray, DVD e cofanetto comprendente anche i primi tre episodi della saga.
Buona visione ;)
• FLV 330
• FLV 700
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• Real 700
• Wmv 330
• Wmv 700
Thanx to Kento & Way To Blue
domenica 9 agosto 2009
Mare mare mare A/R.
Ieri sera mentre guidavo tornando da Sperlonga, ecco che - all'altezza di Campoverde sulla Pontina, verso le 23:00 - sulla mia destra vedo la finestrella del casale di quella che è stata la nostra prima redazione di "Katzyvari". Dio, quanti ricordi. Che quella strada, spesso anche di notte, la facevo con una A112 mezza sgangherata, e dentro - con me - ci potevano essere Paolo Campana, David Vecchiato o Carlo Chericoni. Chi si fermava a Pomezia, chi proseguiva con me fino a Palocco. Parlando, facendo progetti, sognando di cambiare il mondo ed entusiasmi giovanili del genere, di quelli ancora non corrotti dal cinismo.
Ma era notte, che quando guidi sereno con la musica in sottofondo è quasi una magia, e dal sedile posteriore non arrivavano le chiacchiere di fumettari mezzi sfigati. C'era il respiro lieve delle mie bimbe, che dormivano entrambe e forse si incontravano anche in sogno per via di quel legame empatico che unisce una mamma con sua figlia... e per poco a me - proprio a me, chi l'avrebbe mai detto? - non scendeva una lacrimuccia di commozione!
Bene, detto questo qui si stacca la spina. S3Kenoblog chiude per ferie, che domani si parte per quello che - a detta di Mariapia - è "il posto più bello del mondo!" • A differenza di altri, per me partire significa staccare ogni comunicazione/telecomunicazione, ogni rapporto con media e tecnologia (che ce ne abbiamo due palle così per tutto l'anno), spegnere il cervello e sbragarsi/rilassarsi • Quindi BUONE VACANZE a tutti • E ricordate che si può sopravvivere anche senza web... ehm, si... per BREVI periodi di tempo!!! ;)
domenica 2 agosto 2009
Pregiudizi POP • [episodio.02]
su Tiziano Ferro...
Il "pregiudizio POP" su Tiziano Ferro è concettualmente inverso a quello sugli Zero Assoluto. Mentre per loro avevo interpretato un grande esordio che poi, però, ha completamente deluso le mie aspettative (banalizzandoli disco dopo disco), Tiziano è stato polemicamente preso di mira dal sottoscritto al suo primo singolo, dimostrando invece - nel tempo - un grande talento artistico.
Ma andiamo per ordine.
Quando a fine estate 2001 usci "Xdono!" di questo sconosciuto ragazzo di Latina, fu il solo ed unico brano che riuscì realmente a detronizzare il tormentone "Tre parole" di Valeria Rossi, che era rimasto saldamente in testa a tutte le classifiche di vendita e gli airplay radiofonici di quella famosa estate. Per la cronaca, il ragazzo veniva scoperto/prodotto per la Emi Music Italia da una certa Mara Maionchi, che - nonostante una brillante carriera da discografica stracolma di successi - avrebbe raggiunto la notorietà nazional-popolare solo parecchi anni dopo con "X-factor" (tanto per ribadire il concetto che in Italia esisti solo se appari in televisione).
Ma torniamo a Tiziano. Per chi come me - e come molti altri - segue la black music, la cosa (tutt'oggi) INGIUSTIFICABILE di "Xdono!" fu il suo totale plagio ad un pezzo troppo "di culto" per non essere riconosciuto: 'sto pischello non solo copiava dalla prima all'ultima battuta un intero brano di un artista americano, ma andava a rubare a casa di R. Kelly, uno dei massimi punti di riferimento di chi ama e ascolta l'R&B (e non a caso viene definito "the King of R&B", nell'ambiente). Non solo: nè lui - nè tantomeno la Emi - si preoccupavano di inserire R. Kelly tra gli autori del pezzo in italiano (perchè all'inizio - anche confrontandoci tra giornalisti musicali - credemmo realmente di trattasse di una cover autorizzata di "Did you ever think?") o di citarlo/ringraziarlo nei credits. Niente di niente. Come se "Xdono!" fosse un pezzo assolutamente originale, e R. Kelly non rappresentasse nemmeno un'influenza nei gusti di Tiziano. Bah.
All'epoca io lavoravo come editor in chief nelle testate musicali della Nexta Media, ma - quando scrissi il mio pezzo sull'argomento - mi toccò spiegarlo "a parole" perchè in quel momento non esistevano cose come YouTube a venirci incontro per una spiegazione, un confronto immediato. Oggi però si. Quindi guardatevi/ascoltetavi pure il divertente remix all'inizio del post (un abile "montaggio sovrapposto" tra i due brani) oppure andatevi a cercare separatamente i due singoli in questione... e fatevi voi stessi un'idea al riguardo ;)
Ad ogni modo, dopo la release di "Xdono!", chiesi all'ufficio stampa della Emi di poter incontrare/intervistare 'sto Tiziano Ferro, perchè - nell'integralismo che contraddistingueva chiunque di noi lavorasse in ambito rap/soul/R&B - avevo troppa voglia di cagargli il cazzo. Detto, fatto. La breve intervista che pubblicai fu questa (a cui affiancai anche quest'altro articolo, tanto per girare il coltello nella piaga). Inutile star qui a dirvi che la Emi poi si incazzò di brutto, depennandomi di fatto tra le liste dei loro "preferiti" (che significava non ricevere più dischi e/o essere invitati alle loro conferenze stampa).
Fattostà che anche oggi, nel 2009, non è che io abbia cambiato idea su quel pezzo: "Xdono!" è uno dei più palesi (ed impuniti) casi di plagio della musica italiana contemporanea, ma - visto il successo che ebbe - evidentemente alla fine non gliene fregava niente a nessuno!!!
Passò qualche mese ed uscì il suo primo album "Rosso relativo".
Non che io dovessi arruffianarmi la Emi (che tanto il modo di procurarmi i dischi lo trovavo lo stesso) ma - cercando per l'appunto di abbassare la guardia al mio stesso pregiudizio - lo ascoltai dall'inizio alla fine. E, con gli strumenti che credo di possedere (concedetemi almeno questo), ne riconobbi schegge ancora grezze di innegabile talento. Cosa che scrissi QUI senza pormi alcun problema, ma anzi con una certa dose di "umiltà" assai rara tra i colleghi giornalisti.
Anno dopo anno, disco dopo disco, Tiziano Ferro si è dimostrato - si sta dimostrando - uno dei più validi artisti/cantautori della nuova generazione italiana. Nella composizione, nella scrittura, nello stile, nella naturale dote vocale. Può non piacere il suo genere, è ovvio (così come può non piacere Laura Pausini) ma sarebbe un altro discorso, basato sui propri gusti personali. Io stesso non ho il suo quarto/ultimo album "Alla mia età" (2008), ma lo sento comunque alla radio, un singolo dopo l'altro, e - se voglio - anche in rete. Questo "sconosciuto ragazzo di Latina" è cresciuto. E' cresciuto molto. Tocca ammetterlo: è fottutamente bravo, aldilà dei gusti. Altrimenti pensate davvero che gente del calibro di Franco Battiato o Ivano Fossati - due VERI grandi - starebbero a perder tempo con lui?
Il "pregiudizio POP" su Tiziano Ferro è concettualmente inverso a quello sugli Zero Assoluto. Mentre per loro avevo interpretato un grande esordio che poi, però, ha completamente deluso le mie aspettative (banalizzandoli disco dopo disco), Tiziano è stato polemicamente preso di mira dal sottoscritto al suo primo singolo, dimostrando invece - nel tempo - un grande talento artistico.
Ma andiamo per ordine.
Quando a fine estate 2001 usci "Xdono!" di questo sconosciuto ragazzo di Latina, fu il solo ed unico brano che riuscì realmente a detronizzare il tormentone "Tre parole" di Valeria Rossi, che era rimasto saldamente in testa a tutte le classifiche di vendita e gli airplay radiofonici di quella famosa estate. Per la cronaca, il ragazzo veniva scoperto/prodotto per la Emi Music Italia da una certa Mara Maionchi, che - nonostante una brillante carriera da discografica stracolma di successi - avrebbe raggiunto la notorietà nazional-popolare solo parecchi anni dopo con "X-factor" (tanto per ribadire il concetto che in Italia esisti solo se appari in televisione).
Ma torniamo a Tiziano. Per chi come me - e come molti altri - segue la black music, la cosa (tutt'oggi) INGIUSTIFICABILE di "Xdono!" fu il suo totale plagio ad un pezzo troppo "di culto" per non essere riconosciuto: 'sto pischello non solo copiava dalla prima all'ultima battuta un intero brano di un artista americano, ma andava a rubare a casa di R. Kelly, uno dei massimi punti di riferimento di chi ama e ascolta l'R&B (e non a caso viene definito "the King of R&B", nell'ambiente). Non solo: nè lui - nè tantomeno la Emi - si preoccupavano di inserire R. Kelly tra gli autori del pezzo in italiano (perchè all'inizio - anche confrontandoci tra giornalisti musicali - credemmo realmente di trattasse di una cover autorizzata di "Did you ever think?") o di citarlo/ringraziarlo nei credits. Niente di niente. Come se "Xdono!" fosse un pezzo assolutamente originale, e R. Kelly non rappresentasse nemmeno un'influenza nei gusti di Tiziano. Bah.
All'epoca io lavoravo come editor in chief nelle testate musicali della Nexta Media, ma - quando scrissi il mio pezzo sull'argomento - mi toccò spiegarlo "a parole" perchè in quel momento non esistevano cose come YouTube a venirci incontro per una spiegazione, un confronto immediato. Oggi però si. Quindi guardatevi/ascoltetavi pure il divertente remix all'inizio del post (un abile "montaggio sovrapposto" tra i due brani) oppure andatevi a cercare separatamente i due singoli in questione... e fatevi voi stessi un'idea al riguardo ;)
Ad ogni modo, dopo la release di "Xdono!", chiesi all'ufficio stampa della Emi di poter incontrare/intervistare 'sto Tiziano Ferro, perchè - nell'integralismo che contraddistingueva chiunque di noi lavorasse in ambito rap/soul/R&B - avevo troppa voglia di cagargli il cazzo. Detto, fatto. La breve intervista che pubblicai fu questa (a cui affiancai anche quest'altro articolo, tanto per girare il coltello nella piaga). Inutile star qui a dirvi che la Emi poi si incazzò di brutto, depennandomi di fatto tra le liste dei loro "preferiti" (che significava non ricevere più dischi e/o essere invitati alle loro conferenze stampa).
Fattostà che anche oggi, nel 2009, non è che io abbia cambiato idea su quel pezzo: "Xdono!" è uno dei più palesi (ed impuniti) casi di plagio della musica italiana contemporanea, ma - visto il successo che ebbe - evidentemente alla fine non gliene fregava niente a nessuno!!!
Passò qualche mese ed uscì il suo primo album "Rosso relativo".
Non che io dovessi arruffianarmi la Emi (che tanto il modo di procurarmi i dischi lo trovavo lo stesso) ma - cercando per l'appunto di abbassare la guardia al mio stesso pregiudizio - lo ascoltai dall'inizio alla fine. E, con gli strumenti che credo di possedere (concedetemi almeno questo), ne riconobbi schegge ancora grezze di innegabile talento. Cosa che scrissi QUI senza pormi alcun problema, ma anzi con una certa dose di "umiltà" assai rara tra i colleghi giornalisti.
Anno dopo anno, disco dopo disco, Tiziano Ferro si è dimostrato - si sta dimostrando - uno dei più validi artisti/cantautori della nuova generazione italiana. Nella composizione, nella scrittura, nello stile, nella naturale dote vocale. Può non piacere il suo genere, è ovvio (così come può non piacere Laura Pausini) ma sarebbe un altro discorso, basato sui propri gusti personali. Io stesso non ho il suo quarto/ultimo album "Alla mia età" (2008), ma lo sento comunque alla radio, un singolo dopo l'altro, e - se voglio - anche in rete. Questo "sconosciuto ragazzo di Latina" è cresciuto. E' cresciuto molto. Tocca ammetterlo: è fottutamente bravo, aldilà dei gusti. Altrimenti pensate davvero che gente del calibro di Franco Battiato o Ivano Fossati - due VERI grandi - starebbero a perder tempo con lui?
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