martedì 28 agosto 2007

E beccati 'sto pippone!!!


A settembre sono 10 anni che ci conosciamo, e - che io ricordi - non abbiamo MAI discusso e/o litigato.
Anche perchè di fatto sei un bravo ragazzo, simpatico, cordiale, spiritoso, decisamente buono. Detta così, assai migliore di me.
Eppure, ieri sera è successo. Sarà forse iniziata perchè mi sono RIFIUTATO di scaricarti con il mio muletto "Una mamma per amica" in lingua originale (che poi, cazzo, saranno tipo 24 puntate per almeno 5 serie, roba che ci metterei da qui a Natale!!!) dicendoti - spiritosamente, secondo me - che lo facevo per "educarti", che fa male alla salute vedere troppe di quelle cazzate per teenegers. Probabilmente hai rosicato.

Ora, però, aldilà di qualsiasi causa scatenante, il punto focale è stato un altro.
Cioè (come sempre) l'Ammerika e tutti quelli che: "Come si vive bene in Ammerika".
Che magari ci sei stato qualche giorno in vacanza (quindi da turista, e con il portafoglio bello pieno) ma "quanto è bella l'Ammerika, come ci si vive bene, altro che l'Italia!!!" e via con 'ste minchiate di chi non si è MAI fermato un attimo ad analizzare a fondo questo Pease, questa superpotenza economica che ha fatto del capitalismo e dell'imperialismo la propria bandiera, che - per un'autorità superiore di cui si è investita da sola - invade altri nazioni, detronizza dittatori, bombarda città e civili, legittima guerre in nome della libertà, della giustizia, della democrazia. No, no, non del petrolio.

"Ma che ne sai tu? Che non ci sei nemmeno mai stato" - mi hai detto - "Che per quattro cose lette su internet credi di sapere tutto!!!".
Mentre tu, come grande fonte del tuo sapere, hai un professore dell'università che ha vissuto quattro anni a New York.
Cioè, capisci?
Un italiano, peraltro benestante, che ha vissuto QUATTRO anni a New York (probabilmente senza mai uscire da Manhattan)... ecchecazzo, in effetti davanti a cotanta profonda conoscenza della cultura ammerikana, dovrei starmene zitto. Cioè, accidenti, tu conosci UNO che ha vissuto a New York... WOW, ti rendi conto?!?

Non importa che io nella mia vita abbia conosciuto newyorkesi nati e cresciuti lì, non italiani "in trasferta" con il loft a Soho o l'albergo pagato dall'azienda. Non importa che io nella mia vita abbia viaggiato un botto, confrontandomi e cercando di capire le culture diverse dalla mia, e tu sia uscito due volte dal Raccordo Anulare (e senza navigatore in macchina, sei capace di perderti tra casa tua e casa mia, cioè 7 kilometri di strada). Non importa che io sia cresciuto a suon di controcultura e controinformazione (eh si, perchè la rete serve anche a questo, non solo a spostare cargo da un pianeta all'altro, sai?), Manifesto, Repubblica ed Internazionale (d'accordo, magari sforando anche nel fazioso, non lo nego) invece che leggendo il Corriere dello Sport. Non importa che magari abbia diretto per qualche anno un mensile dedicato ad una cultura che spesso viene definita "la CNN dei neri", che abbia conosciuto, incontrato e parlato con gente decisamante COLTA come KRS-One, Chuck D (Public Enemy), Afrika Bambaataa, The RZA o Grandmaster Flash, intervistandoli, cenendoci insieme, confrontandomi con loro, ma anche con altri ragazzi che - senza essere "famosi" - in quelle strade ci ballano, ci dipingono, ci suonano, ci VIVONO.
No. Tutto questo non importa.
'Sti negri, che sono SOLO il 13% o poco più della popolazione ammerikana (come dire una quarantina di milioni), che cazzo ne sanno pure loro, eh? Se chiedi a Bush, ti dice che stanno tutti bene e che con 'sta storia del rap hanno rotto le palle. Anche se non mi risulta (nemmeno dalla rete) che Bush abbia mai vissuto nel Bronx, nel Queens, nel South Central o a Compton.
Varrebbe anche per ispanici (messicani, portoricani, etc.) o asiatici (cinesi, indiani, musulmani, etc.) ma tanto la controcultura e la controinformazione in Ammerika la fa il governo, vero? La fa la destra democratica e/o repubblicana, vero? La fanno i bianchi anglosassoni protestanti che - pur non essendo nemmeno più la maggioranza della popolazione del Paese - detengono ogni posizione di potere, vero?
Non esistono periferie/ghetti nelle città ammerikane. Non esistono projects. Non esistono questioni razziali. Non esiste disoccupazione. Non esiste povertà... "in Ammerika si vive bene"!!!

Certo.
Se sei bianco, benestante, hai una casa, un lavoro, un'assicurazione sanitaria.
Ma io non ci sono mai stato, quindi cosa cazzo ne so?
Solo perchè magari leggo testi come "American Dream" di Jason DeParle (giornalista del "Times", nonchè Premio Pulitzer) invece che l'utlimo romanzo di John Grisham... o solo perchè magari mi vedo i film di Singleton o di Moore invece che "Una mamma per amica"... eh già, che cazzo ne so?
37 milioni di cittadini americani sulla soglia del livello di povertà sono solo numeri che leggo in rete.
45 milioni di cittadini americani senza assicurazione sanitaria sono solo altri numeri buttati lì per spararla grossa.
Ma "in Ammerika si vive bene", eccerto!!!

E grazie al cazzo: vai in agenzia, ti fai due biglietti A/R per New York, prenoti un bell'albergo nel centro di Manhattan con finestra sul Central Park, te ne vai a spasso per la Quinta Strada, per Time Square, per centri commerciali, mangi quando hai fame, bevi quando hai sete, vai a visitare la Statua della Libertà e Ground Zero, fai un sacco di belle foto, bal bla bla...
Ma un newyorchese su cinque è povero. C'è scritto questo sulla tua Lonely Planet?
Probabilemnte no, tanto la guida non ti manda a visitare i posti dove vive questo questo quinto dei cittatini della Grande Mela.
E un quinto di 8 milioni di abitanti sono più di un milione e mezzo di persone, sai?
Ma "in Ammerika si vive bene", altro che Roma!!!

Allora io non ne so un cazzo, d'accordo.
Ma tu accendi il cervello prima di dare fiato alla bocca.
Accendilo, prima che la televisione - e il modello americano che ti propone con i suoi telefilm WASP - te lo fotta del tutto!!!

"Le statistiche rilasciate il mese scorso dall'ufficio governativo del censimento mostrano che il numero di persone finite nella trappola della povertà è improvvisamente aumentato. Mentre sparisce la classe media, il numero delle famiglie che vivono al di sotto della soglia ufficiale della povertà (18.104 dollari l'anno per una famiglia di quattro persone) è arrivato a 37 milioni. Mentre gli sgravi fiscali proposti dal presidente Bush a favore degli ultraricchi passano con disinvoltura per il senato (con l'aiuto dei democratici), la proposta di aumentare lo stipendio minimo è finita nel dimenticatoio. La percentuale dei bambini senza assicurazione sanitaria è passata dal 63.8% al 67.1%. Secondo uno studio condotto dall'Università del Michigan, il tasso di povertà per i bambini degli Stati Uniti è il peggiore tra i 19 paesi più ricchi del mondo" (Ed Vulliamy, "The Guardian").

"In base ai dati ufficiali quasi un abitante su cinque di New York vive sotto la soglia di povertà e, ovviamente, questo dato è diversamente ripartito fra le varie zone: la più alta percentuale di poveri (28,7%) si ha nel Bronx, quella più bassa a Staten Island (7,8%). Colpisce il fatto che a Manhattan, il quartiere con il reddito pro capite di gran lunga più alto, il tasso di povertà superi il 20%. Ciò significa che in uno stesso quartiere, accanto ad una popolazione molto ricca ve n'è una molto povera. Il degrado degli edifici, la sporcizia delle strade, le molte case bruciate e sigillate sono i segni profondi di un degrado socioeconomico: chi vive a Brooklyn o nel Bronx ha il reddito più basso e la più alta possibilità di restare disoccupato, meno scuole e di qualità inferiore, assistenza sanitaria e servizi municipali scadenti o inesistenti. Le famiglie prive di abitazione sono circa 100mila, gli homeless sono 100mila, e vivono e dormono per lo più sulle soglie dei negozi o nei tunnel abbandonati. Questo degrado sociale è alla base di tensioni sociali e sanguinosi scontri tra bande giovanili, alla vasta diffusione della droga e della criminalità giovanile, infatti la mappa della criminalità corrisponde alla mappa della povertà. Questi dati sono resi ancor più drammatici dalla diffusione delle armi da fuoco, poiché nelle città sono in circolazione almeno 10 milioni di armi da fuoco, nonostante qui vigano norme più restrittive che in altre città americane" (tratto da "New York, la città globale", International Alliance Of Inhabitants).

19 commenti:

RRobe ha detto...

Sia chiaro prima che si creino malintesi: il "Una Mamma per Amica" ce l'ho già tutta :asd:

Diego Cajelli ha detto...

E io ho preso i DVD in edicola!
:-)

Diè!

ottokin ha detto...

sia chiaro che malgrado sono stato a New York da poco sono abbastanza d'accordo con S3k, ma se posso fare un appunto, pensare all'america e a NY attraverso gli occhi di "una mamma per amica" o tramite i film di Singleton e Moorre per come la vedo io è abbastanza uguale... L'America molto probabilmente sta nel mezzo, ne più ne meno, probabilmente molte delle cose che scrivi sono vere, ma molte altre sono cambiate, sarebbe come dire che la Garbatella è ancora un quartiere popolare, mentre sappiamo entrambi che negli ultimi anni tra locali e bei palazzi ristrutturati sta andando verso il residenziale no? Ma questo è un altro discorso!
Bella Stè!

S3Keno ha detto...

>"L'America molto probabilmente sta nel mezzo, ne più ne meno, probabilmente molte delle cose che scrivi sono vere, ma molte altre sono cambiate"...

E' vero, Paolo.
Molte cose sono cambiate e/o stanno cambiando... ma IN PEGGIO!!!
E non si tratta del fatto che a New York o in qualunque altra grande città alcune zone e/o quartieri che nel passato venivano considerati malfamati vengano oggi "rivalutati" da architetti, designer e piani urbanistici molto furbi (ma fai attenzione: chi ci abitava originariamente viene mandato via con due soldi, per poi vendere a gente facoltosa a prezzi esorbitanti)... no, non si tratta di questo. Sarebbe troppo facile definire questa speculazione come metro del cambiamento, che peraltro già di per sè non avrebbe alcuna accezione positiva.

Qui si tratta di livello di povertà che AUMENTA invece che diminuire.
Eddai, su, non facciamo i vaghi su questo!
Quando Ed Vulliamy sul suo pezzo per il "The Guardian" (che cito proprio in fondo al post) scrive che "le statistiche rilasciate il mese scorso dall'ufficio governativo del censimento mostrano che il numero di persone finite nella trappola della povertà è improvvisamente aumentato", si riferisce al presente degli Stati Uniti, non al suo passato. Parla degli ultimi 12 mesi, non di 5, 10 o 15 anni fa!!!

Forse non ricordi (come ci si dimentica presto di tutto, eh?) che nemmeno 2 anni fa - dopo la distruzione di New Orleans a causa dell'uragano Katrina - vennero a galla una dopo l'altra, ad effetto domino, un boato di inefficenze, negligenze e inadempienze del governo Bush, che aveva speso miliardi di dollari nell'armamento e nelle guerre a discapito dei ben più gravi problemi interni del Paese, quali povertà, analfabetismo, malasanità.
Sai meglio di me che il modello capitalista applicato all'estremo - di cui gli Usa sono un innegabile simbolo di "efficenza" - annulla del tutto la classe media, per arricchire a dismisura chi è già ricco e impoverire definitivamente chi è povero.
Il capitalismo eccessivo porta INEVITABILMENTE a questo.
Con il tempo succederà anche in Italia, che piano piano - ahinoi - adotta sempre più il modello americano.

Ma tornando a bomba, c'era anche un pezzo del 2006 di Nichola D. Kristoff scritto per il "New York Times" intitolato "La vergogna più grande" che - partendo anch'esso proprio dall'esempio Katrina - diceva:
"Il disastro che arrivò attraverso i nostri schermi TV dalla Louisiana, evidenziò come i bambini certe volte paghino con la loro vita, anche negli Usa, per essere nati in famiglie povere. Sottolineò la riluttanza dell'amministrazione Bush ad aiutare i più poveri. L'uragano Katrina portò insomma a galla un problema molto più vasto: il crescente numero di americani intrappolati in un ciclone senza fine di povertà.
L'amministrazione Bush è a conoscenza che negli Usa la povertà sta peggiorando sotto il suo operato: il Census Bureau degli Stati Uniti ha riportato pochi giorni fa che il livello di povertà è cresciuto ancora, lo scorso anno, con 1,1 milioni in più di poveri rispetto all'anno precedente. Dopo essersi nettamente abbassato sotto il governo di Clinton, il numero dei disabbienti è cresciuto al 17% con Bush.
Gli Usa, particolarmente sotto questa amministrazione, hanno sistematicamente estromesso le persone dall'impianto sociale, ridistribuendo la ricchezza ai ricchi dopo averla tolta ai più vulnerabili. 
Non è solo che i fondi pubblici sono stati impegnati in Iraq anzichè nel rafforzamento delle dighe di New Orleans, è che sono andati a coprire i tagli alle tasse per i più ricchi anzichè le vaccinazioni per i bambini. Niente di ciò suggerisce che ci siano soluzioni facili per questa crisi. Come Ronald Reagan ebbe e dire: "Abbiamo combattuto una guerra contro la povertà, e la povertà purtroppo ha vinto!!!"
...

Ecco come stanno "cambiando" le cose.

S3Keno ha detto...

@ Rrobe & Diego:
so che "Una mamma per amica" gode delle simpatie di molti sceneggiatori, che ne apprezzano i "dialoghi brillanti" (?) e quindi lungi da me entrare nel merito di cotanta qualità...
Aldilà di questo (che personalmente non mi basta per decidere di seguire un serial, tantopiù se parla di problemucci familiari/amorosi di donne in un paesello di provincia) già solo le voci smielose e ODIOSE delle doppiatrici italiane di mamma & figlia (che non so manco chi siano, ma Tere se lo guarda spesso e io non sopporto nemmeno l'audio!!!) mi ci fanno stare lontano ;)

ottokin ha detto...

Per quanto riguarda una Mamma per Amica sono pronto a fondare il partito "Fanculo le Gilmore Girls" con te Stè... Per il resto hai ragione sulla povertà USA ed hai anche ragione sul fatto che prima o poi si creerà anche da noi la stessa sacca di povertà, so' perfettamente, come lo sa Diego, che chi deteiene la maggiore parte della ricchezza del mondo è una percentuale bassissima rispetto al totale.

Ma stando proprio a New York in questi giorni, osservando come vive una persona come noi, che abita in case di proprietà, che lavora e guadagna bene, che ha la parabola per vedere una mamma per amica e cazzate simili, mi domandavo come ci vivrei i a NY a parità di condizioni, quale sarebbe la mia qualità della vita in relazione alla città, perchè alla fine proprio a causa della nostra vicinanza allo stile di vita USA, siamo abbastanza simili no?

Allora, ti rendi conto che su determinate cose, i conti come ti dicevo ieri, non tornano, è vero che la povertà aumenta (come in tutto il mondo) e che hanno un sacco di problemi con la sanità ecc. ecc. sicuramente non è un modello perfetto, ma è anche vero che molto spesso sulle piccole cose di tutti i giorni ti trovi a cercare di capire perchè da loro funzionano meglio di che da noi, probabilmente è solo uun fatto di volontà, nemmeno di mezzi, ma questo sarebbe un altro di scorso no?

Enrico Teodorani ha detto...

Se ti ammali in America e non hai l'assicurazione sanitaria (o non sei miliardario) sono cazzi...

RRobe ha detto...

Oppure sei in un fazioso film di Michael Moore.
Non credere a tutto il male e il bene che si dice.

S3Keno ha detto...

Giusto, Robe'... non bisogna credere a tutto il male e il bene che si dice.
Ma soprattutto al bene che si dice.

Michael Moore spesso è un po' fazioso, d'accordo (non negavo la faziosità di certi miei riferimenti nemmeno nel post originale)... ma 45 milioni di cittadini americani senza assicurazione sanitaria NON sono una sua invenzione per un film, accidenti... sono cifre che vengono a galla da analisi sociali, da istituti appositi, da indagini giornalistiche (spesso fatte con i controcazzi, in antitesi alla loro politica governativa) di alcuni dei più importanti quotidiani nazionali.
45 milioni è quasi un'Italia intera, ti rendi conto?
E in America non avere un'assicurazione sanitaria (alla faccia di quello che fanno vedere in serial come "E.R.") equivale a crepare nel corridoio del Pronto Soccorso, se sei un poveraccio!!!

Senza tirare in ballo Moore, il sistema sanitario americano è descritto decisamente bene anche in "Gridlock'd" di Vondie Curtis-Hall, un bel film del 1997 con Tim Roth, Thandie Newton e Tupac Shakur (che forse hai avuto modo di vedere?).

Anonimo ha detto...

Caro Stefano Piccoli, come al solito devo venire io a tirarti le orecchie!

Leggo sul Corriere della sera proprio di OGGI!

Esteri29 ago 01:21 Usa: censimento, 36 milioni di persone vivono in miseria

WASHINGTON - Su 302 milioni di abitanti degli Stati Uniti, 36,5 milioni vivono in miseria. In pratica oltre uno su dieci. A fare le maggiori spese di questa condizione sono i bambini e gli afroamericani. E' quanto emerge dal rapporto annuale condotto dall'Ufficio statunitense per il censimento, pubblicato oggi. Circa 12,8 milioni di individui al di sotto dei diciotto anni, vale a dire circa un terzo dei poveri, viveva nel 2006 su entrate inferiori alla soglia considerata dall'Ufficio del Censimento per determinare chi e' in poverta'. Il numero dei bambini senza copertura sanitaria e' aumentato di 700.000 unita' nel 2006 rispetto all'anno precedente; mentre il numero totale degli americani senza tale copertura e' balzato a 47 milioni, con un aumento di tre milioni. (Agr).

questo il link:
http://www.corriere.it/ultima_ora/agrnews.jsp?id=%7B39DD0DE4-E91B-4E8F-A8D5-05BD48C7FDE5%7D

Quindi siamo al 10% degli abitanti che sono poveri, certo non sono pochi nel senso assoluto del termine, ma non sono nemmeno messi come tu PREDICHI dall'alto delle tue verità assolute da giorni con i tuoi post deliranti.
Mi viene un dubbio però, non sarà invece che ti sei scaldato tanto perchè la gran parte dei poveri in questi sono i soliti afroamericani neri hip hop che tanto stimi e che hai come modello di vita vera!
Addirittura scegli come film di riferimento Gridlock'd un film del cazzo se non fosse che c'è il mitico tupac shakur l'ennessimo rapper di merda morto ammazzato perchè giocare con le armi e le bande di strada fa figo.

Sempre tuo
Ashburn

RRobe ha detto...

Per Stefano:
a cominciare da E.R. (che tutto fa vedere tranne che un sistema sanitario funzionante) per finire con il film di Moore, nessuno sta dicendo che il sistema sanitario americano è esente da pecche. Anzi.

Del resto, non lo è per niente nemmeno quello italiano.

Eppure io, che del sistema sanitario italiano sono vittima, nulla ho da dire di male contro di esso.
PErché per uno a cui va male e si lamenta, a centomila va bene e se ne stanno zitti.

Protestano solo quelli che hanno qualcosa di cui protestare.
Quelli che sono stati ben serviti, raramente si alzano a dire: Grazie.

Anonimo ha detto...

ti consiglio di leggere il libro di grisham (che mi sembra tu citi come esempio "negativo") Innocente

magari cambi idea su Grisham

Dav

ottokin ha detto...

Un po' ha ragione Rrobe, io ne sono l'esempio, sono stato male, mi hanno curato per benino e mica sono stato li a ringraziare tutto lo staff che mi ha curato e dire grazie alla pubblica sanità (che non mi ha chiesto un euro), ma se a me qualcosa andava storto e ci rimanevo, allora tutti a lamentarsi del caso Paolo.

Credo sia una malattia del nostro paese il lamentarsi e il trovare sempre il negativo, a me piacerebbe chiedere agli americani che pagano l'assicurazione sanitaria se poi funziona per bene, perchè noi paghiamo le tasse per la stessa cose ma mica che funziona poi tanto bene, quindi mi piacerebbe saere se sono soddisfatti.

bel dibattito

S3Keno ha detto...

comincio dal simpatico Ashburn:
dunque... dici di venire qui per "tirarmi le orecchie" (che dovrebbe far supporre una qualche CORREZIONE da parta tua a quanto detto da me) e poi posti un pezzo del Corriere che in pratica, in linea di massima, dà GLI STESSI DATI che ho dato io (semplicemente attraverso altre fonti, in inglese).
Tu copi & incolli "su 302 milioni di abitanti degli Stati Uniti, 36,5 milioni vivono in miseria", e io ne avevo citati 37.
Tu copi & incolli "il numero totale degli americani senza tale copertura e' balzato a 47 milioni, con un aumento di tre milioni", e io ne avevo citati 45.
E QUINDI?!?
Cioè, spiegami un po' dov'è il punto in cui dovresti "tirarmi le orecchie", perchè davvero non si capisce, sai?
In pratica - attraverso le parole del Corriere - non hai fatto altro che AVALLARE quello che avevo scritto io!!!
Eh, eh, eh... fai la figura dello scemo da solo, con le tue stesse mani (come sempre, d'altronde).
;)

Anonimo ha detto...

forse lo scemo sei tu...almeno sforzati dl leggere tutto cretino!

avevo anche scritto:

Quindi siamo al 10% degli abitanti che sono poveri, certo non sono pochi nel senso assoluto del termine, ma non sono nemmeno messi come tu PREDICHI dall'alto delle tue verità assolute da giorni con i tuoi post deliranti.
Mi viene un dubbio però, non sarà invece che ti sei scaldato tanto perchè la gran parte dei poveri in questi sono i soliti afroamericani neri hip hop che tanto stimi e che hai come modello di vita vera!
Addirittura scegli come film di riferimento Gridlock'd un film del cazzo se non fosse che c'è il mitico tupac shakur l'ennessimo rapper di merda morto ammazzato perchè giocare con le armi e le bande di strada fa figo.

tutto chiaro ora?

sempre tuo
Ashburn

S3Keno ha detto...

Non è chiaro manco per niente, simpaticone.
Pensa che la seconda parte del tuo commento avevo fatto finta di tralasciala per fare un favore a te!!!
Ma se proprio insisti... beh, "che te lo dico a fare?" ;)

Dunque: evidentemente tu - a priori - hai delle serie carenze in matematica.
E su questo non c'è nemmeno da discutere.
I numeri parlano da soli: sono scritti neri su bianco.

C'è poco da alludere e/o sottintendere: "Certo non sono pochi nel senso assoluto del termine, ma non sono nemmeno messi come tu PREDICHI dall'alto delle tue verità assolute"... uhm, e cioè? Com'è che li avrei messi?
Sempre 37 milioni rimangono (più o meno, a seconda delle fonti)... che altro c'è da dire?
• Curioso come poi tu inserisca nella costruzione della tua frase il sottotitolo del mio blog, dimostrando - se ancora ce ne fosse bisogno - come tu non sappia assolutamente dove stia di casa l'ironia ;)

Io non "predico" un cazzo.
Casomai dico la mia (peraltro nel mio blog).
Ma in realtà le mie opinioni "deliranti" a te interessano molto, visto che vieni sempre qui a leggerle!!!

Per quanto riguarda tutto il resto, che dirti?
Amo la cultura hip hop, amo la musica nera, il loro soul, la loro attitude, la loro storia... e allora? La mia è una PASSIONE di quelle che possono avere gli studiosi, gli storici, o anche i giornalisti specializzati (ma guarda un po'!). E' come se tu avessi la passione per i francobolli (tanto per fare un esempio): che motivo avrei io di venire a sindacare la TUA passione? Mah.

P.S. = Tupac era una grande rapper/produttore, ad anche un discreto attore. Tim Roth E' un grande attore, credo indiscutibile. "Gridlock'd" rimane un gran bel film, e - aldilà del tema che affronta - le scene con loro tre (compresa la Newton) che suonano jazz in quel locale sono straordinarie!!!

Anonimo ha detto...

"Il disastro che arrivò attraverso i nostri schermi TV dalla Louisiana, evidenziò come i bambini certe volte paghino con la loro vita, anche negli Usa, per essere nati in famiglie povere. Sottolineò la riluttanza dell'amministrazione Bush ad aiutare i più poveri. L'uragano Katrina portò insomma a galla un problema molto più vasto: il crescente numero di americani intrappolati in un ciclone senza fine di povertà"

Perdonatemi l'intrusione, ma voglio entrare nel discorso partendo dai fumetti.

Sembrerà strano ma situazioni come questa di Katrina, sono alla base delle premesse che portano (nella finzione del fumetto) alle vicende della storia che raccontiamo su DMZ: la guerra civile. Anzi, questo fatto in particolare è successo dopo che eravamo già usciti, regalandoci qualche attenzione dai media americani... quasi come se Brian avesse tristemente anticipato la storia.

Ma lo pensavo solo io. Perché non aveva anticipato niente, ma solo letto e riscritto quello che veramente sta succedendo negli states.

Per questo non ho capito immediatamente cosa stesse avvenendo. Probabilmente la mia america letta sui libri e vista nei film mi straviava.

Però percepivo che per Brian e Will, ad esempio, dentro DMZ c'era (e c'è) qualcosa di più.
E l’ho capito da come Brian, cresciuto a Brooklyn, descrive la gente della strada e da come Will parla di Bush e dei suoi tirapiedi appellandoli come “bloodygang”.

In questi due anni, leggendo le sceneggiature di Brian e avendo rapporti e scambi di opinioni con questi ragazzi americani, ho personalmente rivalutato il mio punto di vista sugli stati uniti. e quello che ho imparato da loro, nati e cresciuty a NYC è che Stefano ha ragione. La situazione, purtroppo, non è bella.
Con una cosa da aggiungere: che i cittadini americani si sono rotti i coglioni di chi li governa e di come vanno le cose. Tanto che c'è da meravigliarsi di come facciano(mo) ancora a chiamarla democrazia.

Per questo ho tirato in ballo DMZ: perché alla fine, tra le righe, parla anche dell'america di adesso.

Oh.. con questo non è che voglio essere catastrofico sul futuro dell’america, ma di sicuro c’è poco da ridere.

Anonimo ha detto...

Ovviamente l mess di prima è firmato Burchielli.

:P

S3Keno ha detto...

Grazie per il tuo "contributo", Riccardo :)