giovedì 10 luglio 2008

Hellboy II: The Golden Army


L'Armata d'Oro è un esercito di costrutti meccanici/magici fatta assemblare da Re Balor per vincere la guerra contro gli esseri umani. E' talmente spietata e devastante, che il Re stesso ne viene impressionato. Quindi - pur potendo vincere (e contro il parere di suo figlio, il Principe Nuada) - preferisce stipulare una tregua con l'Uomo e seppellire il suo esercito nelle viscere della Terra (che poi scopriremo essere in Irlanda). Il potere per comandare l'Armata è dato da una corona dorata, che il Re per sicurezza divide in tre parti, che il tempo dovrebbe tenere separate per sempre.
Il Principe, in disaccordo con la decisione del padre, sceglie l'esilio meditando vendetta...
Così almeno narra la leggenda.

Ai giorni nostri, tutto comincia a New York con un insensato massacro di persone durante un'asta tra i cui lotti c'è uno dei tre pezzi della Corona d'Oro di Re Balor. Il Principe Nuada è tornato insieme al suo fedele e mostruoso Wink per riunire la Corona, risvegliare l'Armata d'Oro e muovere nuovamente guerra contro il genere umano, che a sua detta sta comunque distruggendo il pianeta in cui abita.
Gli ultimi esseri della sua razza, compreso il vecchio Re e sua sorella gemella Nuala, sono oramai infatti costretti a vivere sotto le città, non più nei boschi. E per investigare su questa strage "innaturale", chi non chiamare se non il B.P.R.D.?
Comincia così il secondo capitolo della saga cinematografica di Hellboy, nuovamente firmata da Guillermo Del Toro, che confeziona un film - quantomeno visivamente, se possibile - migliore della sua prima trasposizione.

Non vedevo l'ora di poter vedere "Hellboy II: The Golden Army".
Per quanto mi riguarda, infatti, il personaggio creato da Mike Mignola è uno dei migliori fumetti di sempre. Un demone rosso, grosso e scorbutico, che spara e fa a botte con mostri di ogni tipo, in un mix perfetto di storia e fantasia, di horror e humor, con tanta cura nella documentazione di favole e leggende, con un disegno sempre elegantissimo.
Eppure la prima differenza tra il primo film di Hellboy e questo è proprio nella sceneggiatura, che stavolta NON si ispira alle trame dei fumetti, ma è del tutto inedita/originale. Se da una parte si perde un po' quell'iconografia tipica del fumetto di Mignola fatta di castelli gotici e diroccati, atmosfere lovercraftiane, misteri senza tempo e scienziati nazisti (da cui l'odio di Hellboy per i tedeschi, compresa l'ovvia insofferenza verso Johann Krauss) e il senso per certi versi "drammatico" del primo episodio, dall'altra diventa un grande film fantasy.

Straordinari infatti il design di tutte le creature e dei costumi in generale (tutto molto ben documentato nel bellissimo libro "Hellboy II: the Art of the movie" pubblicato dalla Dark Horse): le Fatine dei Denti, la Guardia Reale, gli elfi, tutti gli stravaganti esseri che popolano il mercato nascosto sotto il Ponte di Brooklyn, la creatura vegetale/elementale nello scontro a cielo aperto nella downtown di New York, gli stessi guerrieri dell'Armata d'Oro.
L'eclettica visionarietà di Guillermo Del Toro si spinge oltre il fumetto, i suoi mostri e le sue tecnologie retrò; a tratti ci riporta al suo stesso "Labirinto del fauno" (2006), se non addirittura ai libri e al "Mirrormask" di Neil Gaiman e Dave McKean in termini di sapore, di look, di animazioni, di scelte cromatiche (come tutta la fantastica sequenza nel Mercato dei Troll, o il Ciambellano e le guardie/corvo, o il mercante con la testa "a cattedrale", o ancor di più l'Angelo della Morte delle scene finali). Così come tutto l'antefatto al film, raccontato - ad un Hellboy bambino - attraverso l'uso di pupazzi animati, dove gli esseri umani vengono descritti come marionette di legno.
A livello di regia e di inquadrature, memorabile anche lo scontro tra Hellboy e la creatura Elementale, con il nostro eroe arrampicato sulla traballante insegna al neon di in hotel, con un bebè appena salvato in una mano (ma anche nella coda!) e la sua "big baby" (cioè una mega-pistolona stavolta davvero da fumetto) nell'altra!!!

Ron Perlman è un Hellboy sempre più spassoso (a volte così duro, a volte così infantile); Doug Jones è un Abe Sapien sempre più delizioso, stavolta anche innamorato (sappiate che l'attore/mimo, sotto quei trucchi e quei costumi di scena totalmente coprenti, interpreta anche il Ciambellano e l'Angelo della Morte!); Selma Blair è una Liz Sherman sempre più donna (lontana anni luce dai tempi di "Cruel Intentions") e sempre più cool. Entra in scena anche lo scienziato-ectoplasma Johann Krauss (interpretato da... nessuno!!!) che - a differenza del fumetto - qui è il loro capo, non un compagno di squadra (ed è l'unico personaggio del film il cui costume non mi convince del tutto).
Nell'interazione dei personaggi tra loro, aldilà delle relazioni Hellboy/Liz o Abe/Nuala, da segnalare la scena assolutamente incantevole in cui il nostro Demone e l'uomo-pesce si ubriacano insieme cantando "Can't smile without you", persi dietro le rispettive pene d'amore!!!

Al cinema dal prossimo 16 luglio.
Assolutamente da non perdere.
Per quanto riguarda i nostri amati comic movies, dopo "Iron Man" ed "Hulk", e in attesa dell'imminente "Batman: The Dark Knight" (che sembra davvero potente) è tempo di vacche grasse. Quindi godiamocelo!!! ;)

• A very special THANX to my homeboy Kento, to Silvia and to all the "Way To Blue" staff!!!

3 commenti:

Thomas Magnum ha detto...

Hey sei stato un fulmine!
Io ho appena pubblicato la mia...praticamente un delirio etilico. ;)
Aloha!
TM

Anonimo ha detto...

non vedo l'ora anche io di andarlo a vedere al cinema (e accidenti alle vostre maledette anteprime)!!!!!!
:-)

Anonimo ha detto...

Ste, hai bruciato il film... Ci siamo già confrontati sul film in sè, quindi volevo cogliere l'occasione per ringraziarti per Mirrormask. Sicuramente piacevole come film, ma ricalca secondo me le pecche del secondo Hellboy: Ottime premesse, grafica sognante ma non affonda il colpo, sembra quasi di passare in treno nel paese delle meraviglie:

Tanti "tòpoi" (luoghi teatrali) che meriterebbero approfondimento e osservazione, ma fuggono via senza che tu possa gustarne l'enorme potenziale.

Comunque molto positivo.

Continua così, bella!

Luca "FriZ"