domenica 30 gennaio 2011

"Ora"



Dunque, pochi giorni fa - alla data esatta della sua release - ho regalato a Teresa il nuovo album di Jovanotti, "Ora" (Universal), dato che lei lo adora!
Che già qui apro subito una parentesi. Il disco è stato pubblicato in due versioni: una "normale" con 15 tracce, ed un'altra "deluxe" confezionata a libretto (con cofanetto) suddivisa in due CD, nel secondo del quale ci sono ben altri 10 pezzi INEDITI, cioè non remix e/o alternative versions della tracklist contenuta nel primo CD… chiaro, no?
Alchè mi chiedo: per un differenza di prezzo di soli tre euro, chi è quel fan che non acquisterebbe direttamente l'album con 25 pezzi nuovi del proprio cantante preferito, che magari stava aspettando da più di tre anni? Mah :|

Detto questo, dopo averglielo anche riversato nel suo iPod (che in questa casa l'iPod ce l'ha lei, mica io!) nei giorni seguenti - visto che lo avevo - me lo sono anche ascoltato sul mio stereo, mentre lavoravo. Un album decisamente insolito, dalle sonorità molto elettroniche. Cosa che avevo capito già dal primo singolo che gira in radio ("Tutto l'amore che ho", che i network nazionali come da copione stanno passano a manetta) che - tutto sommato - non mi ha particolarmente colpito. Direi anzi che NON MI PIACE un granché… ma tant'è: ascoltare per intero prima di giudicare, no?
Allora diciamo che su 25 brani (alcuni dei quali con testi piuttosto notevoli, che superano le basi) personalmente ne salvo per intero solo 2, cioè "Il più grande spettacolo dopo il big bang" e soprattutto "I pesci grossi" ***, dove tra l'altro Cesare Cremonini gli restituisce il favore dopo la sua "Mondo".
Insomma: dovessi scommettere sul futuro di questo disco, punterei tutto su questi due pezzi.

Per il resto che altro dire, visto che questa NON E' affatto una recensione?
Che il mio amore/odio per Lorenzo Cherubini è qualcosa che risale ai primi anni '90. Non è mai stato uno dei miei artisti italiani preferiti (soprattutto se teniamo conto della mia formazione rap nell'hip hop più hardcore, che nei suoi primi anni me lo faceva sembrare solo un f.o.t.t.u.t.o sucker) eppure lo stimo abbastanza da ascoltare con attenzione ogni suo nuovo album.
Troppo FURBETTO per i miei gusti (anche nelle avanguardie tematiche o sonore di cui spesso si è fatto portavoce, come scrivevo già all'interno del nono numero della prima serie del Massacratore targato 1996) eppure al contempo grande, grandissimo comunicatore e animale da palco, che - soprattutto dal vivo - domina come pochi altri, con una totale padronanza degli spazi scenici, un'ensemble di musicisti straordinari che lo circondano costantemente (avvalendosi di una sezione ritmica senza eguali) e una capacità di coinvolgimento del pubblico che fa paura, in termini di potenza.
Su, non l'ho mai nascosto: fondamentalmente (forse proprio perché è un gran paraculo!) mi è sempre stato simpatico, il Jovanotti nazionale. E continuerà pure a non essere tra i miei preferiti, ma per ciò che fa - e per COME lo fa - merita senza dubbio il mio più disinteressato rispetto.
Di cui magari a lui non importa nulla, è ovvio!!! ;)

*** Intanto leggetevi 'ste rime:

"Sono sulla scena da una vita prima che tu fossi nato,
sono il pionere, l’antenato,
al posto del microfono io usavo già una clava,
ho suonato al matrimonio della Regina di Saba,
con il saggio Salamone, a lui ho dato dritte,
ho evitato ad Alessandro diverse sconfitte,
ne so più di Aristotele in quanto a bella vita,
il Mister chiama me prima di ogni partita!
Io rimo con tutto quello che mi trovo a tiro,
e so tutte le lingue dal patois all’assiro,
io ero dentro internet prima che lo inventassero,
io sono i social network prima ancora che ci fossero,
metto insieme gli elementi per reagire,
tu non devi fare niente resta solo a sentire.
E' una formula segreta, più segreta della Coca Cola,
non si impara alla TV, non la insegnano a scuola,
i cugini mi chiamano MC il cerimoniere,
dispenso le scintille e creo le atmosfere"...

"Se avessi le radici sarei un albero,
e invece sulla Terra posso muovermi.
Se fossi fatto in serie sarei un numero,
e invece sulla Terra sono unico.
Se avessi un’idea fissa sarei lapide,
e invece sto vogando sulle rapide.
Se non cambiassi mai sarei una formula,
e invece sono vino sulla tavola"…

2 commenti:

Thomas Magnum ha detto...

Toh, pazzesco, abbiamo scritto dello stesso argomento! (citando pure le stesse rime!)
Bella S3k, a presto!

S3Keno ha detto...

oh yeah :)