mercoledì 8 ottobre 2008

Royale Rockers.


Lo spacciano per il nono album in studio dei Casino Royale, questo "Royale Rockers: The Reggae Sessions" (V2 Records).
Ma non è vero.
E' una semplice invenzione pubblicitaria di "XL" di Repubblica, che - in esclusiva assoluta - lo allegava lo scorso mese alla modica cifra di € 12,90 in più (roba che qualsiasi altro album allegato ad un qualsiasi altro periodico costa al massimo € 9,90).

Ad ogni modo torniamo al disco.
Che in realtà e molto bello, sia chiaro.
Aldilà del fatto che seguo la band milanese sin dal loro primo "Soul of ska" del 1988 (che mi regalò - in vinile trasparente - l'amico semi-milanese Paolo Tixi) e che quindi mi piace collezionare TUTTI i loro dischi... aldilà di questo, insomma, "Rockers" si basa su un'idea dei Casino Royale nata dopo la loro esibizione al Rototom Sunsplash Festival di Osoppo della scorsa estate, quando - dal vivo - hanno riproposto molti dei loro pezzi più celebri in versione reggae/ska (tutto sommato, la loro radice originale). E la cosa ha funzionato parecchio, vista l'accoglienza e gli applausi ricevuti.
Allora perchè non farlo su disco?
Nell'intervista contenuta all'interno dello stesso numero del mensile, Alioscia - voce/frontman del collettivo - dice che "è un modo per farci ascoltare da una generazione che non ha avuto la possibilità di sentirci durante gli anni '90, cioè i ventenni di oggi che ai tempi erano troppo giovani, ma è anche un modo per riavvicinarci ai vecchi affezionati", come me.
Fino a qui tutto OK, mi sta bene.

Troviamo versioni rivedute & corrette di "Treno per Babilon" (dall'album "Dainamaita" del 1993), "Sempre più vicino", "Suona ancora", "Anno zero" e "Cose difficili" (da "Sempre più vicini" del 1995), "Là sopra qualcuno ti ama" e "Hi-Fi" (dallo splendido "CRX" del 1997), "Protect me", "Prova" e "Royale Sound" (da "Reale" del 2006, ovvero - notate bene - nove anni dopo il precedente disco!).
Bassi profondi, un suono dub moderno ed estremamente elettronico che però non dimentica di strizzare l'occhio tanto ai Clash quanto ai Madness. In alcuni episodi, inevitabilmente, si sente parecchio la mancanza della voce di Giuliano Palma, che faceva la differenza. Ma tant'è: Alioscia ce la mette tutta, e il suo modo di cantare è certamente congeniale a questi nuovi vestiti sonori. Di fatto, il CD è comunque una sorta di greatest hits remixato (avevano già fatto un "vero" best of nel 2002, chiudendo il loro contratto con la Universal) ed è per questo che dico che - secondo me - non è da considerare propriamente un nuovo album della loro discografia.
Come ogni altro greatest hits non manca il pezzo INEDITO, cioè "Cosmic Sound" feat. Mikey Dread.

La cosa che non ho trovato affatto trasparente - però - è la seguente...
Considerando che Radio Deejay fa parte del Gruppo Editoriale L'Espresso, era ovvio che pompasse di brutto il suddetto singolo inedito. Peccato però che la versione che passano per radio è un ulteriore remix di quel pezzo... talmente P.O.T.E.N.T.E da convincere all'acquisto anche uno come me!
Ma al primo ascolto del CD, mi rendo conto che quel singolo che trasmettono NON C'E'!!!
Non è stato inserito nel disco. C'è la versione "normale" ed inedita, d'accordo. Che però impallidisce di fronte al suono e alla potenza di quel remix (probabilmente realizzato appositamente, in esclusiva, per i passaggi su Deejay). E trovo che sarebbe stato molto più CORRETTO se i vari speaker/dj's della radio - mettendola su - avessero avvertito gli ascoltatori di una cosa del genere. Tutto qui.
Per il resto, è senza dubbio un must have per chiunque ami i Casino Royale, la loro musica, i loro cambiamenti, la loro eclettica creatività sonora.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sto disco spacca!!!!!!