lunedì 16 febbraio 2009

San Valentino 'sta cippa.


Il mio San Valentino è cominciato alle 6:30 del mattino. Non che io l'abbia mai festeggiato in vita mia, sia chiaro (e devo ammettere di aver sempre avuto la fortuna di avere accanto compagne che la pensano come me, compresa mia moglie). Che lo festeggino gli altri, i pischelli, gli smielati, gli eterni fidanzatini, i finti romantici con rose cioccolatini profumi gioielli che poi però magari di nascosto, la notte, vanno a zoccole.

Dobbiamo portare Giulia all'ospedale pediatrico Bambin Gesù, vicino San Pietro. L'ennesima visita specialistica, nella speranza che possa stare meglio. Alle 8:00 siamo già lì. Numerino, fila, un boato di altri bambini di tutte le età (poveri cuccioli) in sala d'aspetto, poi il prelievo del sangue, e alle 9:30 abbiamo fatto. Dobbiamo aspettare le 12:30 per l'appuntamento con la dottoressa, una volta avute in mano le analisi.
"Non rimanete qui in sala d'aspetto, ci sono troppi bambini malati e troppi virus in circolo, la vostra bimba ha solo un mese, ci manca solo che si prenda pure una bronchiolite", ci dicono. OK, d'accordo. Dobbiamo solo aspettare tre ore senza poter fare nulla. Andremo un po' a spasso con la carrozzina, nella giornata più fredda che Roma ricordi in tutto questo inverno. Ci siamo alzati alle 6:30, dopo essere andati a dormire non prima delle 3:30... che problema c'è? Cosa sarà mai un po' di sonno arretrato? E ora fuori ci sono 4 gradi, ma cosa sarà mai un po' di freddo? Almeno c'è il sole.

Camminando camminando, un caffè a via della Conciliazione e arriviamo in piazza San Pietro. Alzo gli occhi verso l'alto, faccio anche un segno della croce, e tra me e me prego (con il pensiero rivolto a Giulia): "Signore, su, dacci una mano!!!"

Il tempo sembra non passare mai, ma tra un pianto, una poppata "randagia" in macchina nel parcheggio multipiano Terminal Gianicolo, un altro paio di caffè ed un cambio del pannolino ecco arrivare le 12:30 (la visita andrà abbastanza bene, i valori sono regolari, ma il riflusso sembra che ce lo teniamo e basta); tra una cosa e l'altra risaliamo in macchina verso le 14:00.
La mamma di Tere, visto che è sabato e non lavora, ci dice al cellulare se vogliamo portare la bimba da lei (che in effetti non vede l'ora) così almeno noi ci riposiamo un po'. Recuperiamo le forze, ce ne andiamo a dormire un paio d'ore. Accettiamo nella frazione di un secondo. Va bene: il tempo di mangiare un boccone per strada, di arrivare a Torre Angela dal centro. Un'oretta e siamo lì.

Verso le 15:00 entriamo a Torre Angela dal suo accesso principale, cioè via di Torrenova. Stiamo già pregustando l'anelato sonnellino pomeridiano sotto al piumone. Inutile dire cazzate: siamo congelati fino alle ossa e distrutti dalla stanchezza, snervati non solo per la mancanza effettiva di sonno ma anche e soprattutto dalle preoccupazioni. Tra poche centinaia di metri saremo sotto casa dei miei suoceri, evvai...

... non fosse per quel ragazzo su quella Honda Hornett gialla. Quello lì, si, quello che viene verso di noi, in senso contrario. Che improvvisamente perde il controllo della sua moto. Me lo vedo tutto "in diretta", in pochi secondi: cade da solo, senza un apparente motivo, il suo corpo lanciato sulla strada, alla mia sinistra, scivolando via diverse decine di metri (senza che si farà un graffio, incredibile)... la sua moto invece DRITTA DRITTA ADDOSSO A NOI, investendo frontalmente la mia Fiesta, anche se io avevo frenato prima ancora che ci prendesse in pieno!!!

Nel tardo pomeriggio, dopo che mio suocero mi ha riaccompagnato a casa per prendere la Peugeot 106 di Tere (nel senso che attualmente sono SENZA macchina) mentre guido per raggiungerli a cena, il mio pensiero torna a quella stessa mattina, e alzando nuovamente gli occhi al cielo, mi esce spontaneamente dal cuore: "Ehi, Signore... io ti avevo chiesto di darmi una mano, NON DI DARMI UNA MOTO!!!"

Sabato 14 febbraio 2009.
Tere, comunque stanca, ha deciso di restare a dormire dai suoi con la bimba.
E mentre probabilmente là fuori migliaia di categorie come quelle di cui sopra sono freneticamente in giro a festeggiare il loro ammmore, io sono a casa mia, di sabato sera, da solo... si, FINALMENTE da solo!!!
Con la musica in sottofondo, la quiete che non ricordavo più, disegnando.
E che si fotta San Valentino!!!

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