mercoledì 27 maggio 2009

Relapse.


Aftermath/Interscope/Universal.

Francamente, cominciavo a pensare che Eminem avesse deciso di non fare più album a proprio nome, per dedicarsi alla produzione, alla propria etichetta, o - al massimo - a qualche featuring mirato (con il contagocce) sul disco di qualcuno dei suoi amici/colleghi. E invece no. A cinque anni (cinque!) dal suo precedente "Encore" del 2004, ecco arrivare questo "Relapse". Che CONFERMA il suo talento, d'accordo. Ma non STUPISCE più. E forse l'unico problema del nuovo album di Mr. Slim Shady è proprio questo.

"Relapse", che in termini medici significa "ricaduta" (non a caso l'intera grafica del CD ruota intorno a medicinali e ricette mediche) è interamente prodotto da quel geniaccio di Dr. Dre; oltre a risultare produttore ESECUTIVO dell'album, a livello di basi ne produce 14 su 15 (escludendo i 5 skit dalla tracklist). Il brano rimanente - "Beautiful" - è firmato interamente da Eminem.
In realtà, su 4 tracce troviamo anche un inedito Mark Batson ad "affiancare" il Dottore come co-autore delle basi, quello stesso Batson artefice della colonna sonora dell'ottimo "Miami Vice" di Michael Mann, che infatti infonde ai pezzi un flavour molto cinematografico.

Avevano anticipato che Dre, per la produzione, sarebbe tornato alle batterie e le sonorità basiche del primi due dischi di Em (cioè "The Slim Shady LP" del '99 e "The Marshall Mathers LP" del 2000) ma - nonostante si percepisca il tentativo - non è così. La produzione è ottima, sia chiaro, ma suona OVVIA, è un po' troppo scontata. Così come le tematiche del rapper di Detroit, che - dopo guai, droghe, cliniche, drammi familiari e quant'altro - torna sempre sugli stessi argomenti: i suoi traumi infantili (una violenza da parte del patrigno su "Insane", un'iniziazione alle droghe ad opera della madre su "My mom"), una certa intolleranza a quello star system di cui in fondo lui stesso è una vittima, una monotona ossessione verso le stelline della musica pop o di Hollywood, da Amy Winehouse a Lindsay Lohan, da Kim Kardashian alla solita cara vecchia Britney Spears ("Same song and dance" la dice lunga già dal titolo). Anche il primo singolo di lancio, cioè "Crack a bottle" con i feat. dello stesso Dre e di 50 Cent (gli unici due ospiti dell'intero disco, rendiamone merito) è potente, ma talmente autocelebrativa da risultare "già sentita". Non sfugge nemmeno "We made you", il secondo singolo (quello con il videoclip pieno di parodie), che gioca su facili ritornelli adatti ad altrettanto facili passaggi radiofonici, un rap/pop mainstream forse sin troppo furbo...

Personalmente, a me "Beautiful" non dispiace affatto, così drammatica e struggente. Campionerà pure "Reaching out" dei Queen con Paul Rogers, ma - a livello emozionale - mi ricorda le chitarre elettriche lontane con cui si chiudeva lo splendido "Aquemini" degli Outkast (sulla lunga traccia finale "Chonkyfire"). Allo stesso tempo, però, se devo rimanere più onesto ed obiettivo, penso che gli unici due pezzi realmente validi dell'intero album (solo due?) risultino essere "Old time's sake" (con altre belle rime di Dre, unite ad una base possente ed ossessiva) e "Underground", la traccia che chiude in maniera epica, corale e quasi "gotica" l'intero disco

Nei comunicati stampa, dicono che questo "Relapse" sia da considerare come una "prima parte" del progetto nella sua interezza. Che, insomma, entro la fine dell'anno ne esca anche una seconda (ma ce n'era davvero bisogno?). Appurato che Eminem resta comunque un rapper dalla tecnica incredibile (un talento che gli viene riconosciuto da CHIUNQUE mastichi un po' di hop hop) auguriamoci che questa "seconda parte" alzi un po' il livello medio del suo ritorno, quantomeno in termini di stupore.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Eminem ha campionato anche il musical di Buffy? Sul NG abbiamo notato che il ritornello ricorda l'incontro fra Dawn che
non voleva diventare regina e il demone canterino, e ne stiamo discutendo, mi chiedevo se tu ne sapessi qualcosa.

S3Keno ha detto...

Uhm... dunque, Hytok, suppongo stiate parlando del brano "We made you", vero? Mi viene da pensare che un accostamento del genere poteva venire in mente SOLO a gente del nostro bell'ambientino, eh eh eh... nel senso che il pezzo in questione contiene solamente delle interpolazioni estratte da "Hot summer nights" di Walter Egan (che - volendo - potete ascoltare anche QUI) e questa canzone è di un bel po' di anni PRECEDENTE al serial di "Buffy", quindi casomai - se volessimo trovare della malizia, ma non vogliamo - sono gli autori/musicisti del telefilm che forse (forse!) si sono "ispirati" a materiale più vecchiotto, no?

Poi, sai, le note sono cmq sette... e - anche nei miliardi di combinazioni tra esse - si potranno trovare SEMPRE passaggi musicali che si assomigliano tra loro, senza necessariamente gridare al plagio, voluto o inconsapevole che sia!!! ;)

Unknown ha detto...

Yep, grazie della consulenza ;-)